lunedì 29 dicembre 2008

A Natale, una poltrona ...

non La si nega a nessuno.
Tantomeno ai "politici trombati".
Ecco una regola ferrea che si è da tempo affermata nella politica italiana.
Chissà se qualcuno - come succede a tutti i comuni mortali che aspirino ad
un ben remunerato posto di lavoro - si è mai preoccupato di vagliarne i curricula...

A chi andrà il PRIMO "Giussanino d'Oro"?

- 3.
Non sto parlando dei giorni che ci separano dal nuovo anno; bensì di quelli ancora utili
per segnalare all’Amministrazione Comunale, persone, enti,
associazioni che si siano particolarmente distinti, con opere,
esempi, nel campo delle scienze, della letteratura, del lavoro, del sociale,
in attività filantropiche, per atti di coraggio e di abnegazione civica ..
Proprio uno dei "segnalati" sarà il primo fortunato destinatario
della benemerenza civica che verrà consegnata dal Sindaco,
nel corso di una cerimonia pubblica.
Le proposte - così dispone il regolamento approvato lo scorso Novembre
dal Consiglio Comunale - dovranno pervenire al protocollo del Comune entro
il prossimo 31 dicembre.
Viste le numerose associazioni , i tanti volontari che operano sul territorio e
che prestano il loro prezioso servizio a favore della collettività, credo che scegliere
a chi conferire il I Giussanino ...non sarà una decisione così facile …

mercoledì 24 dicembre 2008

War is over. L'augurio più bello.

Nella Santissima Notte di Natale è concesso coltivare ogni speranza, ogni desiderio.

Anche il più impossibile. Il più difficile.

E allora, che vi è di più desiderabile della speranza di poter mettere a tutte queste inutili sofferenza la parola FINE?.

Tanti Auguri a tutti!

martedì 23 dicembre 2008

In arrivo sotto l'albero, una bella colata di cemento!

Un nuova divinità sta, da qualche tempo, soppiantando il bambinello nato in povertà, tra il bue e l’asinello, nella Grotta di Betlemme. Il Cemento.
Osannato dai Signori della Speculazione, è proprio contro il ricco Cemento che, dopo il grido di dolore degli ambientalisti, si sta alzando la levata di scudi degli Architetti.
Che l’allarme arrivi da loro, dalla categoria che per antonomasia dovrebbe essere maggiormente interessata al business della cementificazione, la dice lunga sullo stato di salute del nostro territorio.
Non certo sospettabili di partigianeria ambientalista, gli Architetti criticano pesantemente le scelte urbanistiche della giunta Moratti, portate avanti dall'assessore (ciellino) Masseroli.
Chiaro il monito :”Milano dovrebbe pensare alle reti invece di aggiungere nuovi «insediamenti». Non dovrebbe ragionare sempre in una «visione immobiliaristica e milanocentrica”.
Visto il calo della domanda di nuove abitazioni e l’assenza di incremento demografico, verrebbe proprio da chiedersi per chi saranno mai tutte queste nuove costruzioni?
Gli architetti un’idea del nuovo inquilino dei palazzi milanesi ce l’hanno pure: sarà una presenza " presumibilmente straniera»
Nè mi pare che una logica diversa imperi nella nostra cara Brianza.
Allora ricapitoliamo.
Il "partito della speculazione " attira gli stranieri.
Contro i quali, poi, la Lega si preoccupa di aizzare ben, bene i cittadini.
Manus manum lavat, direbbero i latini. Una mano lava l’altra …. e tutte e due lavano il viso.
Non sarebbe forse meglio elaborare politiche che disincentivino massicci flussi di persone in un breve arco di tempo, e promuovere invece una maggiore integrazione?

Consigli per gli ultimi (?) acquisti di natale

Il bello (o il brutto - dipende dai punti di vista) dei periodi di convalescenza è che
regalano un sacco di tempo per tutte quelle attività, alle quali, appunto, nel tram tram quotidiano, si riserva solo qualche attimo (più o meno lungo).
E cioè: mangiare, dormire e leggere.
Ora poiché la prima è deleteria (quantomeno per il fisico, soprattutto in periodo di pandori,
panettoni e dolciumi vari); e la seconda, alla lunga stanca, non resta che buttarsi
a capofitto sulla terza.
E così, giusto per rendere un po’ più produttivo il mio oziare, mi permetto di dispensarvi
qualche consiglio per gli ultimi acquisti di Natale. Libri. Chiaramente.
Per tutti i gusti e per tutte le epoche.
Agli amanti delle atmosfere di altri tempi, non potrà non piacere “L’Innocenza” di
Chevalier Tracy, la fortunatissima autrice della Ragazza dall’Orecchino di Perla.
Siamo nella Londra di fine 700 (qui l’incipit).
La famiglia Kellaway, nel tentativo di fuggire allo straziante dolore causato dalla morte dell’amato figlio, si trasferisce dalla campagna nella caotica capitale Britannica. Qui, i due figli adolescenti di Thomas e Anne, Jem e Maisie, incontrano Maggie, una ragazza molto esuberante, che nasconde un terribile segreto, e l’eccentrico William Blake, un artista, poeta (personaggio storico realmente esistito), che li introduce nel suo mondo anticonformistico...
Certo, il romanzo non è paragonabile alla Ragazza all'Orecchino di Perla, ma resta comunque una piacevole lettura...
Se, invece, volete ritornare nel cuore dell'Asia del XX secolo, vi consiglio
“I Giorni dell’amore e della guerra” di Tahmima Anam.
Una giovane ed apparentemente fragile donna, la morte del marito, i suoi due figli, Maya e Sohail.
E poi, il conflitto in Pakistan per l’indipendenza del Bangladesh.
Le privazioni. Le crudeltà e le violenze, i genocidi che dissanguano il paese in guerra.
E ancora il coraggio di una madre disposta a qualunque sacrificio, pur di sottrarre alla morte i propri amati figli.
E, infine, l’arrivo di un nuovo, improvviso, fugace amore ….
Ecco gli ingredienti del romanzo di Tahmima Anam che – come scrive il The Times Literary
Supplement: « sancisce la nascita di una scrittrice unica. Un romanzo prodigioso che, attraverso una scrittura illuminante capace di catturare i dettagli della vita di ogni giorno, racconta del popolo straordinario che ha combattuto per il proprio paese durante uno dei più tremendi genocidi del ventesimo secolo, quello perpetrato dall’esercito di occupazione pakistano
Da ultimo, se l'amico per il quale state disperatamente cercando l'ennesima idea regalo, adora i gialli, i misteri, ed è capace, di guardare ai guai della Nostra povera Italia, anche con un po'di ironia, regalategli uno degli esilaranti racconti del Commissario Montalbano, la straordinaria figura inventa da Andrea Camilleri
Grazie alla eccezionale capacità descrittiva di Camilleri, vi sembrerà quasi, quasi di essere lì con Catarella, Mimì, l'ispettore Fazio, Livia, e di vedere la casa sul mare di Marinella, di sentire i sapori delle ottime pietanze siciliane...
Ma attenzione: non spaventatevi del dialetto siciliano ...dopo un po’ diventa estremamente comprensibile.
Io, per ora ho letto Le ali della Sfinge, e La pista di Sabbia (che secondo alcune recensioni dei fans di Camilleri non sono neppure i due migliori)..
Ma vista la lunga convalescenza che mi aspetta, chissà che non vi riesca a raccontare, alla fine, quale sia il migliore della saga!

venerdì 19 dicembre 2008

Rompiscatole? Pazzi? No semplicemente onesti.

Su Napoli , su Pescara, sul Pd si sta abbattendo la tempesta giudiziaria.
Di fronte alle eclatanti collusioni scoperte grazie alle intercettazioni telefoniche (strumento di cui, oggi più che mai, non si può privare la magistratura), appare fin troppo facile e scontato puntare il dito contro amministratori e politici, accusandoli di essere tutti ugualmente “corrotti” .
Con le stesse "mani sporche"
Una reazione “qualunquista” e riduttiva.
Addirittura offensiva per quanti (e sono molti) al sistema "non ci stanno".
Che danno fastidio.
Che si sottraggono con coraggio alle lusinghiere e opulente offerte dei potenti.
Che beccandosi del “rompiscatole”, del “visionario “ o del pazzo, si oppongono a chi drena, illecitamente, risorse pubbliche.
Ostacolando i piani di chi pretenderebbe di piegare, ai propri fini personali, l’interesse pubblico.
E già, perché non tutti gli amministratori ed i politici sono avidi e corrotti.
Fortunatamente, ci sono ancora, anche in Italia, anche a Napoli, uomini (e donne ) onesti e perbene, come “il Consigliere Comunale di Napoli, Vincenzo Russo” o l’ "assessore rifondarolo Alessandro Fucito”, o “il dirigente del dipartimento di pianificazione urbanistica del Comune di Napoli Roberto Giannì”.
Uomini incorruttibili che decidono di non scappare dal sistema, ma di restarci, per combatterlo. Dall'interno.

Vorrei

Sotto l’Albero il nuovo numero.

domenica 14 dicembre 2008

Discariche abusive, ecomafia, 'ndrangheta e droghe.

Ecco appunto, c’è di tutto.
E non in Campania, ma in Lombardia ed in Brianza.

Sarebbe un partito perfetto...

attento all'ambiente, progressista, erede della grande tradizione del cattolicesimo democratico.
Legalitario più che giustizialista, perchè, come dire, la legge, alla fine non è un mero un suggerimento, ma un imperativo che, magari, va pure rispettato.
In tanti, espressione della c.d" società civile", cresciuti nel mondo del volontariato e dell'associazionismo - cattolico e non - , radicati sui nostri territori (termine, dopo l'ondata leghista, ritornato tanto di moda) che non siamo (stati) nè ci sentiamo diessini e neppure margheritini, abbiamo, pazientemente, atteso la nascita per oltre 10 anni.
Avevo vent'anni quando ho iniziato a sognare la nascita di questo grande partito.
Che ora, purtroppo, vedo brancolare nel buio.
Riflettendo e meditando su tutto ciò mi chiedevo, avvilita, ma come è possibile che stia succedendo "proprio questo"?
Perchè?Perchè?Perchè?
E poi ho visto questo video.
E un pensiero illuminandomi, come una stella cadente nel buio cielo, mi ha svelato l'arcano mistero:
"Come sarebbe stato tutto diverso, se solo i dirigenti (gli attuali dirigenti ) credessero (o avessero creduto), come noi, umili militanti, che anche l'Italia fosse degna di un partito perfetto!"

venerdì 12 dicembre 2008

Se Li tocchi muori. Politici, magistrati, esponenti di CL. I signori del malaffare

Esonerato. Rimosso. Congedato. Trasferito"
Così Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera – libero giornale della repubblica democratica Italiana - pone la parola “the end” al viaggio di Carlo Vulpio , cominciato il 27 febbraio 2007, con lo scoppio del caso “Toghe Lucane” (la terza inchiesta del pm Luigi De Magistris, con “Poseidone” e “Why Not”) che lo ha portato in quel di Catanzaro e Salerno, passando per Potenza, Lamezia Terme, Roma e San Marino.
Un pellegrinaggio tra procure di cui Vulpio - seguendo le inchieste condotte dal pm Luigi De Magistris e dal giudice Clementina Forleo- fornisce un dettagliato resoconto nel graffiante “Roba Nostra” , ove descrive, con accurata diligenza e rigore, le reti di complicità e connivenza tra politici, magistrati, potenti implicati nel malaffare, accomunati dall'unico obiettivo di drenare risorse pubbliche.
A partire da Antonio Saladino di Lamezia Terme ”cresciuto in Comunione e Liberazione” la cui società, una delle tante, ha dato addirittura il nome all’ inchiesta del pm De Magistris ” Why Not”
“Ras indiscusso della Compagnia delle Opere in Italia Meridionale”, nonché amico
“del Clemente Mastella di Ceppaloni eletto in Calabria”, Saladino è il paziente tessitore della ragnatela di amicizie "sempre più fitte e coinvolgenti", con l'intero mondo politico, “indispensabile, se ... si vuol entrare nella stanza dei bottoni e determinare quali debbano essere pigiati e quali no, affinchè sia approvata una legge, accordato un parere favorevole, deliberato un finanziamento”.
Un viaggio – ammette il coraggioso giornalista - che “mi fece subito capire che da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima all’interno della magistratura e in Italia” .
E ancora in Roba Nostra, Vulpio svela i misteri che si celano dietro la felix, o meglio “infelix Lucania”, messa sotto inchiesta dalla procura di Catanzaro: magistrati, alti gradi delle forze dell’ordine, politici e funzionari pubblici, tutti accusati di reati gravissimi “associazione a delinquere, truffa corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d’ufficio e chi più ne ha.. più ne metta.
E poi, al Nord, a Milano con il giudice Clementina Forleo, "donna tosta. Determinata. Concreta", e la sua inchiesta sulle scalate bancarie "dei furbetti del quartierino" .
Ed ancora, giù, nel profondo sud, a Francavilla Fontana, al paese della Forleo, con quegli "oltre venti ettari di avena" di proprietà del gip divorati improvvisamente dal fuoco."
Ora, però, Mieli lo ha imbavagliato.
Il Direttore di una delle maggiori testate giornalistiche del nostro paese ha messo il bavaglio a Carlo Vulpio, riservando al proprio inviato lo stesso generoso trattamento che altri hanno serbato a De Magistris ed alla Forleo i “due cattivi ragazzini” ( così apostrofati – evidenzia Vulpio - da quanti mirano esclusivamente a screditarne il lavoro), rei di essersi opposti a chi anela ad una magistratura “forte con i deboli e debole con i forti.”
Colpevoli di essersi voluti ribellare all'affermarsi di un nuovo, inarrestabile, dogma giuridico: “davanti alla legge i potenti non sono uguali come tutti gli altri”.
Giudici, la cui solerzia e il cui attaccamento alla giustizia è stato strumentalmente dipinto dai media - che ora tacciono sull'argomento - come smania di divismo.
Un (triste) film già visto. Se sei giovane e fai al meglio il tuo lavoro, magari pestando i piedi a qualche vegliardo, non puoi che essere un ambizioso ragazzino, sopraffatto da voglia di protagonismo.
Non posso – per quanto poco valga la mia piccola ed isolata voce- che esprimere piena solidarietà ed un profondo ringraziamento all’audace giornalista del Corriere, ed ai coraggiosi giudici Luigi de Magistris e Clementina Forleo, gli unici (in un paese dove mai nessuno risponde dei propri errori) ad aver pagato con una serie di strane e sfortunate coincidenze la loro coerenza (....guardatevi le pagg. 161 e segg. del libro).

giovedì 11 dicembre 2008

martedì 9 dicembre 2008

Il Pd ai tempi del dopo Veltroni tra la caparbia Bindy e l'Obama Soru

E’ stato bravo, anzi di più, molto bravo domenica sera da Fazio.
Un uomo di successo, che ha costruito con fatica, sacrifici e sudore della fronte il suo impero.
E c’è già chi lo acclama come l’Obama Italiano.
Soru piace.
Industriale serio, attento all’ambiente, coerente (come dimostra la recente scelta di dimettersi), Antonello Soru ha tutte le carte in regola per essere un leader vincente.
Brillante, deciso, schietto.
Ma forse la sua ascesa alla leadership del Pd in questo momento potrebbe essere strategicamente non conveniente.
Occorre risollevare le sorti del malmesso Partito Democratico che naviga a vista, in acque fin troppo agitate.
E per farlo, servono tenacia, caparbietà e cocciutaggine, doti proprie, come ben noto, del gentil sesso.
E allora, chi meglio di Rosy, passionaria intrepida, donna“con le palle”, caparbia e combattiva, potrebbe riuscire nell’ardua missione di rientusiasmare l'elettorato del piddì, che oggi sprofonda nel baratro di una acuta crisi?

Avanti così!

Ecco gli effetti della vicenda Villari, degli scontri fratricida, della questione morale.
Speriamo che qualcuno, giù a Roma, questa volta, se ne accorga!

domenica 7 dicembre 2008

Siamo al paradosso

L’arcivescovo di Milano invita al dialogo con l’Islam, e un ministro del Governo Italiano,
in tutta risposta, lo accusa di essere l’ultimo cattocomunista.

sabato 6 dicembre 2008

A proposito di Gomorra: Maroni, se ci sei, Ti prego, batti un colpo

Gomorra ed il sistema economico mafioso che in essa si annida.
La 'ndrangheta "dalle buche d'oro" e la Brianza dove, come conferma il procuratore capo di Monza, Antonio Pizzi, le organizzazioni criminali “stanno consolidando i loro affari”.
Oltre 70 milioni di euro: a tanto ammonta il valore dei soldi investiti in palazzi e terreni tra Desio, Monza, Lissone, Carate, Seregno e Arcore.
E ancora, l’infiltrazione di persone legate alle cosche nelle pubbliche Amministrazioni “in particolare nella macchina comunale”, nel settore dell’aggiudicazione delle aree e degli appalti: realtà troppo poco studiata in Brianza.
E poi il coinvolgimento nelle inchieste di politici come a Busto Arsizio (dell’ex Presidente dell’Assise Comunale di Milano) e l’allarme contro questo cancro che rischia di rodere la ricca Padania.
Un allarme che parte, però, solo dal basso, dal territorio (sì, anche da Giussano).
Ecco, anticipati solo alcuni dei contenuti dell’interessante inchiesta pubblicata da Mario Portanova su Diario e ripresa, on line, da vorrei.
Un'inchiesta (da leggere) che dipinge un quadro, a dir poco allarmante dell'area tra “Milano, Como, Varese, " in cui "sta avvenendo un mutamento antropologico che la crisi economica potrà solo aggravare”.
Perché, è ormai un dato, dolorosamente, noto che: ”Rispetto al passato c’è meno sicurezza economica, gli imprenditori si trovano spesso in difficoltà, le famiglie sono molto indebitate per la casa, un terreno fertile per l’usura”
E in tutto questo le istituzioni, lo Stato dove sono?
Maroni, se ci sei, Ti prego, batti un colpo.

venerdì 5 dicembre 2008

Moschee: l'ultima parola sia dei cittadini

La Lega Nord, forte del consenso dell’opinione pubblica sconcertata dal recente arresto
dei due magrebini collegati alla moschea di Macherio, chiede la moratoria contro
la costruzione di nuovi templi islamici.
Secondo il partito di Bossi, infatti, le moschee non sarebbero luoghi di culto, bensì di
reclutamento e raccolta di fondi per finanziare il terrorismo e preparare attentati.
Riflettendo, così, un po' a caldo sul tema, mi viene innanzitutto da pensare che se la Lega, con questa trovata,
pensa di raggiungere il mal celato obiettivo di impedire ai musulmani di praticare la loro religione, rischia,
aimè, di incorrere in una gran brutta delusione.
E non tanto perché esiste un art. 19 della Costituzione, che garantisce la libertà di culto, o perché il rispetto della religione rappresenta una condicio sine qua non del processo di integrazione ( come da più parti ribadito).
No, la ragione dell'ineludibile sconfitta del sogno leghista è molto più semplice e banale,
riassumibile in queste poche parole: è fisicamente impossibile impedire a
migliaia (milioni?) di persone di trovarsi a pregare insieme (in strada, nelle case, nei luoghi più disparati)
E per capirlo, non occorre essere dei grandi statisti, basta rileggere qualche pagina dei libri di storia.
Se, infatti, neppure gli imperatori romani (che con l’editto di Costantino hanno definitivamente deposto le armi), con le loro crudeli persecuzioni, durate per tre secoli, sono riusciti ad eliminare i cristiani, dubito che gli onorevoli Maroni, Borghezio e Calderoli possano oggi ottenere, a colpi di magliette verdi, slogan elettorali e vignette anti-islam, risultati migliori dei nostri illustri antenati nei confronti dei musulmani.
La Lega, per accrescere il proprio consenso elettorale, chiede poi, che prima di autorizzare
l'apertura di nuove moschee, l'amministrazione comunale indica un referendum
popolare.
La proposta di ricorrere ad uno strumento di democrazia diretta, che consenta a ogni cittadino, come si dice, di far “sentire anche la sua voce”, non può che ottenere il mio naturale plauso.
Fatico a trovare delle valide ragioni per sottrarre un dibattito tanto accesso ad un confronto diretto con il corpo elettorale.
Capisco l'esigenza di evitare che Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali sacrifichino sull’altare delle proprie (per quanto rispettabili e magari condivisibili) idee, le sensibilità, le priorità ed i desiderata dei propri cittadini ai quali occorre, con profonda umiltà, rimettere la decisione delle questioni più delicate, complesse, in grado di maggiormente incidere sulla vita della comunità locale.
Facciamolo, dunque.
Promuoviamo la più ampia consultazione popolare (chissà che non serva pure a contrastare l’apatia politica che ovunque si respira).
Ma, se democrazia deve essere, allora lo sia per tutto e per tutti.
Non limitiamoci, strumentalmente, ad invocare la consultazione dei nostri cittadini solo per fomentare la scottante diatriba sulla costruzione di nuove moschee.
Andiamo oltre.
Sottoponiamo al vaglio della popolazione, ad esempio, le scelte, di tipo urbanistico ed ambientali delle amministrazioni comunali.
Consentiamo ai cittadini di dire la loro anche sul futuro della loro città.
A meno che la Lega non voglia farci intendere che la costruzione di una moschea incide(peggiorando o migliorandone la qualità) sulla vita di una comunità, più di quanto non
siano in grado di fare le scelte sull’uso (e troppo spesso) sull’abuso del territorio.
Proprio a Desio – città la cui giunta registra una componente leghista- è stato richiesto, nei giorni scorsi, un referendum sul nuovo strumento urbanistico comunale, il Piano di Governo del Territorio.
Chissà se quando si tratterà di vagliarne l’ammissibilità, il partito dell’onorevole Bossi, sarà altrettanto deciso e risoluto nel richiedere e sostenere la consultazione popolare ed il coinvolgimento della cittadinanza locale?
O se invece non deciderà, ricorrendo magari a qualche appiglio legale - di mettere il bavaglio alla sua comunità?

giovedì 4 dicembre 2008

Comunicato stampa dell'Assessore Elli

E’ stata oggi ripresa dalla stampa la notizia che uno dei due presunti terroristi, arrestati martedì dalla Digos,
e residente con la moglie e i due bambini a Giussano, ha percepito, nel corso degli anni,
alcuni sussidi dal nostro comune, per pagare l’affitto e le spese condominiali.
E’ chiaro che di fronte al plateale fermo è fin troppo semplice attaccare la scomoda posizione dell’Assessore ai Servizi Sociali, che si trova al centro di prevedibili quanto facili polemiche.
E’ se è preciso e sacrosanto dovere di chi amministra il denaro della collettività prestare
la massima attenzione al suo oculato utilizzo – utilizzo di cui è chiamato in prima persona a rendere conto - è, altrettanto, innegabile (come molti giussanesi potranno confermare) che, prima dell’arresto, Abdelkader Ghafir non era un presunto e pericoloso terrorista, ma solo un padre, con due figli a carico, in difficoltà nel pagare l’affitto e le bollette condominiali.
Negargli ogni aiuto, consentire lo sfratto della famiglia, avrebbe voluto dire gettare due minori “in mezzo ad una strada” (minori, di cui il comune avrebbe giocoforza dovuto farsi carico, con il rischio di vedersi imporre, magari dal Tribunale, il loro (costoso) ricovero in qualche comunità).
L’assessore Alberto Elli, non ha fatto altro che tenere fede al suo mandato, con quella costante attenzione a chi è più debole e bisognoso (sia esso il diversamente abile, l’anziano, il minore in difficoltà, l’immigrato) che da sempre lo contraddistingue.
Personalmente non posso, pertanto, che esprimere la più ampia solidarietà al nostro Assessore, riconfermando piena fiducia nel suo operato.
Ora, la parola passa alla magistratura cui competerà accertare l’esistenza dei reati contestati, e infliggere le conseguenti sanzioni.
A quel punto nessun buonismo dovrà essere invocato; nessun lassismo potrà essere tollerato.
Il grave pericolo a cui i crimini di terrorismo internazionale espongono le nostre vite richiedono (come e più degli altri reati) certezza della pena e fermezza nella sua applicazione.
Ed ora riporto il comunicato che l’Assessore ai Servizi Sociali ha consegnato alla Stampa
“PER LA PACE NON SERVONO MURI MA PONTI
La pace non è un’utopia.
La pace è una condizione di vita che va costruita e che per questo richiede l’impegno costante e quotidiano di ciascuno di noi.
Attraverso la conoscenza si possono abbattere i muri dell’incomunicabilità, della paura del diverso, e realizzare quei ponti necessari a fare del “lontano” un vicino, un amico, un fratello.
Occorre praticare la tolleranza, la valorizzazione delle diversità che sono ricchezza per tutti.
Occorre scoprire nel diverso quello che invece è uguale: il fatto di nascere in un altro luogo non dà origine a sottospecie di uomini, donne e bambini.
La ricerca di una vita migliore, la ricerca di affetti, sono patrimonio di tutti gli uomini di buona volontà.
Spesso la mancanza di pace non dipende solo da grandi e complicati meccanismi politici, ma da piccole cose che riguardano la nostra vita quotidiana, la nostra PAURA DELL’ALTRO.
La paura di un altro che neanche conosciamo, ma di cui crediamo di sapere molto.
E’ solo costruendo PONTI che il futuro avrà un percorso fatto di speranza e non di paura, dove tutti gli uomini di buona volontà potranno camminare insieme.
Queste sono le mie personali convinzioni, che hanno da sempre rappresentato l’humus su cui impiantare e far crescere la politica dei Servizi Sociali, non solo nell’area “immigrazione”, ma come fondamento di tutto il servizio.
Ovviamente l’erba cattiva va estirpata con la massima determinazione ed efficacia, affinchè non sia il solito luogo comune a prevalere, e cioè fare di tutte le erbe lo stesso fascio.
Chi delinque va perseguito.
L’Assessore ai Servizi Sociali
Alberto Elli"

Galoppanti fantasie

Pare – almeno stando alle indiscrezioni dei ben informati - che qualche ricco rampollo brianzolo consideri la crisi occupazionale che si sta abbattendo sul nostro territorio il “frutto di una mera percezione”.
Si, un po’ come una sorta di esagerazione televisiva.
Non ridete.
Vi assicuro che l’aneddoto non è il frutto della mia (pur galoppante) fantasia ( ed a dire il vero quando mi è stata fatta la soffiata... anche io sono rimasta, a dir poco, esterrefatta).
Beh, in effetti, se il tuo portafoglio è sempre e comunque pieno, il conto corrente ben foraggiato, se non hai parenti cassaintegrati, o amici che ti raccontano della continua riduzione del loro orario di lavoro; insomma, se non frequenti nessuno del “pueblo”, direbbe qualcuno, che ti tiri giù dal pero, può pure succedere che tu ti illuda che si tratti dell’ennesima montatura televisiva.
Comunque, così, giusto per togliere a questi fortunati fanciulli ogni dubbio sulla (gravità) della situazione occupazionale, eccovi snocciolato qualche numero: in Lombardia si registrano - così denuncia il Rapporto straordinario sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico in Lombardia elaborato. della Fim regionale relativo al periodo luglio-ottobre 2008 - 517 aziende in difficoltà, con una cassa integrazione ordinaria del + 263%, e 22.854 posti di lavoro a rischio.
Come dire, una popolazione lavorativa pari all’intero comune di Giussano, rischia di rimanere, senza occupazione.
I primi a saltare saranno, ovviamente, i lavoratori interinali, i contratti a tempo determinato, i lavoratori a progetto.
E non credo che per salvare la situazione sia sufficiente il goliardico invito del nostro presidente del Consiglio volto ad incoraggiare i consumi.
E’ un momento molto delicato.
E' più che mai necessario quel sistema di ammortizzatori sociali di cui anche il Partito Democratico, parlava in campagna elettorale, un sistema che si prenda cura e non abbandoni alla disperazione chi sta vivendo la tragedia (perchè questo è) della perdita del posto di lavoro.

mercoledì 3 dicembre 2008

Esempi virtuosi

I fustigatori d’Italia, cresciuti negli anni ’90 sull’onda dello “slogan Roma Ladrona”,
dopo aver saggiato i benefici del poltronificio romano, hanno ben pensato di riprodurne uno in “stile padano”.
E così, nel ridente e prosperoso borgo Seregnese, retto da tal Giacinto Mariani, Borgomastro padano,
vicesindaco, assessori e consiglieri di Lega e FI, hanno provveduto a piazzare figli , fratelli, sorelle e cognati sui comodi e (succulenti) scranni dei consigli di Amministrazione delle società partecipate dall’amministrazione comunale.
Non solo.
Combattendo l’avarizia che, si sa, avvelena la politica, hanno coinvolto, nella generosa
spartizione, Alleanza Nazionale ed il Partito dell'onorevole Buttiglione, il quale potrà ben gloriarsi di essere (finalmente) riuscito ad imporre politiche attive di sostegno alla “famiglia”.
Che la famiglia tutelata, sia poi, solo la sua..poco importa. Chiaramente.

Monza e Brianza, a che punto stiamo?

Ne parliamo stasera, a Giussano.

martedì 2 dicembre 2008

Una rondine non fa primavera.

E’ da poche ore stata battuta dalle agenzie di stampa la notizia dell’arresto, nel cuore della Brianza, di due terroristi legati ad Al Qaeda, tra i cui obiettivi strategici figurerebbe, anche, la caserma dei carabinieri di Giussano.
Si tratta di un allarme di "pericolo scampato" “forte”, che non può non creare sgomento.
Ricordo, ancora il senso di angoscia che provavo, nei giorni successivi gli attentati di Madrid, ogni ogni volta che dovevo (necessariamente) salire sulla metropolitana.
Paura che, nasceva ( e nasce), come credo capiti a ciascuno di noi, dalla consapevolezza – messa a nudo, in tutta la sua tragicità e drammaticità, da quel terribile 11 settembre di sette anni fa – che anche il nostro paese è esposto (esattamente come l’America, la Spagna, l’India, l’Inghilterra) al rischio di attentati di matrice terroristica.
E se provare, di fronte all'arresto di due rappresentanti di Al Quaeda, un sentimento di sgomento frammisto a paura, rappresenta una reazione legittima e naturale ... è altrettanto vero che non si può, lasciandosi dominare dalle reazioni più istintive e fomentando a nostra volta la paura, vedere in ogni immigrato un possibile terrorista.
Questa capacità di non confondere e mischiare i termini del problema dovrebbe un po’ fare parte del nostro dna, soprattutto qui, in Brianza.
C'è forse qualcuno di noi che - in tutta onestà - ignora il fatto che la stampa straniera, dopo la strage di Duisburg in Germania, e l’eco suscitato dal libro di Saviano, ricorda l’Italia (oltre che per qualche goliardica battuta del nostro spensierato premier)per essere la patria di camorra, mafia e ’ndrangheta?
Personalmente, pur rivendicando il mio "essere italiana", non mi sento né camorrista, né mafiosa né un'affiliata delle cosche ‘ndrine.
Tutt’altro.
L’idea di venire anche solo lontanamente avvicinata, equiparata o confusa con questi loschi individui, mi offende terribilmente.
Diciamo, che mi piacerebbe che gli stranieri usassero nei miei confronti, e nei confronti del mio paese, una sorta di magnanimità, nel filtrare le notizie della stampa e nell’esprimere i loro giudizi, distinguendo l'Italiano, per bene, operoso, fantasioso, solare ed ospitale, creativo ed amante del bello, dallo squallido, violento, arrogante e prepotente mafioso.
Che ci concedessero una sorta di "apertura di credito".
La stessa, che forse – se non altro, in ossequio al noto insegnamento cattolico che invita a “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te “ - dovremmo riconoscere agli stranieri che vivono onestamente nel nostro paese.
Ecco, io (grata alle forze dell'ordine per aver protetto, con il loro prezioso lavoro, la mia comunità dal ventilato pericolo di un (presunto) tragico attentato) la penso così.

lunedì 1 dicembre 2008

Perle di saggezza

«Dobbiamo imparare dagli uomini che fanno politica da più tempo di noi».
E se lo dice Lei, come non crederci …

sabato 29 novembre 2008

giovedì 27 novembre 2008

Vladimir e Silvio, due facce della stessa medaglia (?)

Sulla vittoria di Vladimir Luxuria all'isola dei Famosi si sono sprecati fiumi di inchiostro.
Ognuno, come al solito, cerca di strumentalizzare l'evento per portare acqua al suo mulino.
C'è chi ha parlato di riscatto delle minoranze e degli omosessuali, chi già la vuole come candidata al Parlamento Europeo, e chi, infine, la acclama come l'Obama Italiano.
Ammetto che il dibattito e tutto questo can can sul significato di "rivincita" che si vuole attribuire al trionfo dell'ex deputata, non mi appassiona.
Forse, per una volta, anche i politici (e soprattutto quelli della vecchia guardia comunista) dovrebbero avere il coraggio di ammettere che la verità potrebbe essere semplicemente questa:
La recessione ormai prolungata, e destinata ad aggravarsi nel 2009, ha modificato .... la condizione esistenziale dei lavoratori. Nel contrasto vissuto tra realtà e virtualità, la televisione diviene una scatola magica in cui si rappresenta un mondo distante. Dove il presidente del consiglio raccomanda a tutti di spendere per sostenere l’economia, e la drag queen comunista traslocata dai salotti politici a una spiaggia in Honduras ne rappresenta il degno contraltare.”

domenica 23 novembre 2008

Adolf eroe romantico e Benito uomo di pace

L'onorevole Dell'Utri mantiene fede alle promesse fatte in campagna elettorale: ed a riscrivere la nostra storia, ci pensa direttamente Lui partendo dalla lettura dei diari del Duce, i “Diari di Mussolini” che, l'illustre senatore ha presentato - caso del destino - proprio nella città dell'Alberto, in quel di Giussano, durante l'incontro tenutosi lo scorso venerdì e promosso dai giovani del locale Circolo del Buongoverno.
Marcello, deliziandoci con la lettura delle memorie più intime di Benito ce ne svela l'alto (nonchè vero) profilo.
Quello di “ uomo di pace, un eroe della cultura” ( ... che dice onorevole, un po' come il (mai) compianto Vittorio Mangano ?).
Di un Mussolini “non violento” che da “buon romagnolo” – così confessa nei suoi diari - “ai nemici stringo la mano e li lascio lì dove sono..
E io che gli oppositori me li ricordavo spediti al confino, dopo un servizio a domicilio da parte di simpatici squadristi, fatto di mazzate ed olio di ricino.
E di Hitler che si dice?
Bèh, il buon Benito ce lo descrive come un “appassionato d’arte, amante delle focacce, che parla con i cani” e si “rifugia in un'atmosfera da favola”.
Adolf, che vive nella sua modesta casa, con alle” finestre i gerani rossi ed i profumati mughetti” , una casa “ordinata” e linda - già, perché ci ricorda il "più grande statista del 900" - il Fuhrer "ama la pulizia".
Insomma, svela l'esimio senatore, liberandoci dal cappio della nostra profonda ignoranza, Mussolini era "un uomo di pace" . E Hitler, dal quadro che ne dipinge, assomiglia, quasi quasi, ad un eroe romantico.
Ha proprio ragione quella Stella della Gelmini, bisogna decisamente cambiarla questa scuola.
Troppo, troppo comunista.
Si, perché, mica si può arrivare a ventotto anni suonati (va bene, va bene, facciamo pure trenta), con delle convinzioni così strampalate sulla storia; sottovalutando la profonda sensibilità dell'uomo Benito e ricollegando il suo nome solo alle leggi razziali, ai tanti italiani morti nei campi di concentramento, al suicida ingresso nella seconda Guerra mondiale.
E quanto al baffetto Adolf...siamo seri, uno che ama i cani, i fiori e le focacce, i gerani ed i profumati mughetti può secondo voi essere il crudele e spietato leader nazista passato alla storia come colui che ha fatto gasare, senza provare alcun rimorso, un'intera generazione di bambini ? Quei “milioni in polvere qui nel vento” che canta Guccini?

Grazie, Marcello, per averci svelato il vero volto del (mai) compianto Benito e l'umanità nascosta del violento e sanguinario Fuhrer.

Io proporrei di rendere obbligatoria la lettura , in tutte le scuole, dei diari del Mussolini...non vorremmo che i nostri ragazzi venissero privati di tali perle di saggezza!

Attendiamo gaudenti la stessa riabilitazione di Stalin e degli altri dittatori, e speriamo che nessuno dia retta ad Emilio Gentile.

mercoledì 19 novembre 2008

Sono assolutamente d'accordo

Con Famiglia Cristiana: Passata la festa, gabbato lo santo.

Con Silvia

Trivini Bellini, la nostra candidata per Monza e Brianza alle primarie.
27enne, mediatrice culturale... "una che è giovane non solo fuori ... ma soprattutto dentro".
E se invece voti a Milano, puoi scegliere Andrea Catania, studente in economia e alunno del CFP di Cacciari.
Invita i ragazzi tra i 14 ed i 29 anni che conosci a sostenerli.

La (drammatica) realtà

Il Nord langue.
Speriamo che a Roma, qualcuno si ricordi di noi.
Magari iniziando a tagliare gli sprechi (qui e poi qui, e poi smetto perchè altrimenti
mi intristisco).

La Rosy

E’ sempre Lei la migliore.
Una donna che si distingue per serietà, competenza ed impegno.
Le sole tre cose che chiedo - e pretendo - da un deputato.
E, per le quali, è profumatamente pagato.
E il vostro rappresentante, quanto è presente ?
Cliccate qui ( PD, idv., Lega Nord, PDL, UDC) e non mancherete di avere delle belle sorprese!

martedì 18 novembre 2008

E fu così che mi riscoprii più leghista dei leghisti ...

Imbarazzante, estremamente imbarazzante: reintroduzione della “giustizia parallela”
degli arbitrati, doppio e triplo lavoro, nepotismo.
Non stiamo parlando dei baroni dell'Università, ma della Giustizia.
Non di quella penale dei magistrati antipatici e comunisti – che tanto (dis)piace al Berlusca
- nè di quella civile, che, a causa delle sue croniche lentezze, blocca gli investimenti stranieri nel nostro paese e di cui nessuno, ahimè, si cura.
Bensì della Giustizia Amministrativa, costituita da TAR e Consiglio di Stato, i giudici chiamati a decidere le controversie che riguardano le pubbliche amministrazioni (dai comuni, alle provincie, ai Ministeri ...), e che toccano settori nevralgici della nostra economia: appalti e concorsi pubblici, grandi opere infrastrutturali, edilizia e urbanistica.
A dire il vero, qualcuno, a metterci ordine, ci aveva pure tentato.
Il Ministro Di Pietro, ad esempio, aveva iniziato con l’abolizione del ricorso all'arbitrato.
Una pessima pratica (una sorta di giustizia parallela "privata", in cui la decisione della controversia è demandata ad arbitri nominati dalle parti) che finisce per far pagare allo Stato, addirittura, due volte i suoi magistrati.
La prima per giudicare cause, che però - deferite appunti ad arbitri - non arriveranno mai in Tribunale.
La seconda, perchè dà ai magistrati un ulteriore compenso per remunerare, appunto, la loro funzione di arbitri.
Bell’affare gli arbitrati, che il tanto vituperato Governo Prodi aveva eliminato e che ora il PDL e Lega, con un emendamento, stanno reintroducendo.
Allora vediamo se ho capito bene ….
La Lega Nord per l’indipendenza della Padania lotta contro Roma Ladrona, ma fa di tutto per alimentare il sottobosco clientelare romano, io democratica statalista chiedo più indipendenza da questo assurdo e confuso sistema centralista …
Mi è venuto un terribile mal di testa!

domenica 16 novembre 2008

Tutto è bene .... quel che finisce bene

Anche Giussano avrà il suo PGT.
Risolto, in seguito al ritiro dello scorso ottobre, il problema delle incompatibilità, grazie ad un recente pronunciamento del TAR. Scongiurato, il pericolo di commissari ad acta, è, finalmente, approdato in Consiglio Comunale il nuovo strumento urbanistico comunale (il c.d. Piano di Governo del Territorio).
Dopo la relazione dei tecnici, al termine della discussione e della presentazione degli emendamenti, lunedì 10 novembre il Consiglio Comunale ha proceduto alla sua adozione (avvenuta con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza presenti, l'astensione del P.R.I. ed il voto contrario della Lega Nord).
Quindi, anche Giussano avrà il suo nuovo strumento urbanistico.
Un piano che riassumerei, a grandi linee, un po' così:
  • preserva, nel complesso le aree agricole, delle quali viene confermato l’inserimento nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. In soldoni, non si va a consumare ed occupare ulteriore suolo libero;
  • prevede quale unica eccezione alla conservazione del tessuto agricolo la trasformazione, nell’area a Nord di Giussano, al confine con Arosio, di un lotto da agricolo a residenziale, al fine di favorire lo sviluppo imprenditoriale locale. Grazie ad un emendamento proposto da Giussano democratica (alias me e mio gruppo) e condiviso da tutto il consiglio comunale, è stata, peraltro, modificata la modalità della sua attuazione: non più con un Piano di Lottizzazione (che lascia, diciamo, il privato dominus dell’intervento), bensì con un piano di iniziativa pubblica, in modo tale che sia l’amministrazione a gestire il procedimento.

  • punta sulla riqualificazione di alcune aree dismesse o in stato di abbandono e degrado (mediante alcuni Programmi integrati di intervento e piani di recupero - individuati in apposite schede).
Adesso si aprirà la fase delle osservazioni; nella quale i cittadini potranno dire la loro, contribuendo a migliorare lo strumento urbanistico adottato. Potranno, cioè, offrire il loro apporto, che mi auguro, non si riduca alla mera richiesta di trasformare il proprio lotto da agricolo in edificabile, ma che - superando gli interessi magari un po' egoistici e personali - sappia guardare al futuro della nostra Città.
Il suolo, il territorio sono, infatti, risorse scarse, non riproducibili, il cui uso va accuratamente ponderato.
Vi do qualche dato, giusto così, per farvi un'idea di quale è l'attuale situazione lombarda in materia di consumo di suolo.
Secondo il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, la nostra regione consuma 5.000 ettari all’anno di suolo pari a circa 140.000 metri quadri di terra Lombarda che ogni giorno vengono coperti da cemento e asfalto.
A Mantova ogni anno, spariscono 616 ettari di terreno prevalentemente agricolo, cioè una superficie pari a quella di un migliaio di campi di calcio.
E la situazione nell’area Milanese non è certo più rosea: i dati parlano del 70,8% di consumo di suolo nel capoluogo lombardo, con punte dell'83,3% nei comuni dell'hinterland a Nord di Milano (nella verde Brianza, giusto per capirci).
E' chiaro che una forte responsabilità nell'uso/abuso del territorio va addebitata alle classi dirigenti, che, per lo più prive di un progetto politico, di un disegno urbanistico forte hanno - come metaforicamente ricordava il Prof. Luigi Mazza - con le città che governano lo stesso rapporto "che ha un cliente con un albergo. Un rapporto di mero consumo.
Ci va, e se l’Hotel non lo soddisfa si limita, semplicemente a cambiare albergo o camera...senza far nulla per migliorarlo...
A Giussano ci sono nata e cresciuta, la Brianza è il mio territorio.
Non so voi, ma io non ho alcuna intenzione di cercarmi un altro albergo.
p.s. Forse sarebbe pure il caso che il pd, come sollecitava qualche tempo fa Arturo Lanzani , iniziasse, in modo un po' meno timido, a fare "dello stop indiscriminato al cemento" lo slogan delle prossime campagne elettorali comunali e provinciali .
E possibilmente, prima che lo faccia qualcun'altro ...

sabato 15 novembre 2008

Buon sangue non mente

Ma che nepotismo e nepotismo.
In Italia siamo per la meritocrazia: e lo dimostrano i fatti.
Ad, esempio, i posti di ricercatore se li accaparrano i figli dei docenti, semplicemente in quanto
“sono più braviperché hanno tutta la «forma mentis» che si crea nell'ambito familiare tipico dei professori».
Chiaro il concetto?

mercoledì 12 novembre 2008

Fermate il cemento, Vi prego

Ora lo domandano non più solo i rossi ambientalisti,
ma anche i verdi leghisti, che già lanciano lo slogan
della prossima campagna elettorale
“candidato del Carroccio occhio al territorio”.
A dire il vero se ne sono accorti un po' tutti che la qualità urbana delle nostre città sta subendo un (neppure troppo lento) degrado.
Tutti tranne, a quanto pare, “Cielle, i costruttori “ (e ... "l'ex prefetto il "chi è chi" del partito del cemento "- come titolava la versione cartacea del noto quotidiano, parlando del mercato immobiliare di Milano).
Mmm … ciellini e costruttori; ciellini e costruttori...
Chissà se questo interessante connubio vale solo per Milano o anche per il più vicino mondo brianzolo?

lunedì 10 novembre 2008

Fissazioni

Pare che io sia una ragazza, come dire, un tantino picchiatella.
Si, insomma, una con delle “fisse”.
Bèh, in effetti devo riconoscere di essere stata fin da bambina, piuttosto eccentrica e stravagante. Con la "fissa" per le più insane e disparate pulsioni.
In gioventù, per l’oratorio e l’Azione Cattolica, poi per il volontariato con i minori in comunità, cui ha fatto seguito quella per la politica, e, di tanto in tanto, pure per il lavoro.
Infine, da qualche tempo, oltre alla “scimmia” dell’urbanistica e della tutela del territorio, mi è tornato il pallino della legalità. Non so, forse per colpa di quell'idea un po' fuori moda secondo cui “la legge è uguale per tutti”, e stupidate simili.
E fino ad ora, non è che mi fossi mai particolarmente preoccupata del mio (insano) stato mentale, trattandosi per lo più di fissazioni condivise da moltissimi altri esseri umani.
Ma, ahimè, pare che dal Consiglio Comunale di venerdì, in cui ha avuto inizio la discussione del PGT, il mio stato clinico sia decisamente peggiorato.
Sento “ le voci”.
Si proprio, così.
Sento “delle voci” .
Sembra, infatti, che il continuo brusio, il vociare che risuonava (o almeno che io percepivo come sottofondo) in sala consiliare, non fosse reale, bensì l’insano prodotto di una mia personale fissazione (o almeno questo è quanto, pubblicamente mi è stato dal vice-sindaco Leo, cortesemente, fatto notare. "Quella della confusione è una tua fissazione..." riporta l'Esagono di oggi ).
Vi prego di non ridere.
E’ una cosa seria. Che un po’ pure mi preoccupa. 'E ' noto che è tipica delle donne una buona dose di isteria.
Ed è altrettanto vero che quella di venerdi è stata una seduta tutt’altro che tranquilla, non certo facile da gestire (situazione che, considerato l’argomento, mi sembrava tutto sommato accettabile).
Ma pensavo che le mie tare finissero lì.
E invece, no.
Già, è proprio un brutto affare: tu senti delle voci, ti affanni nel tentativo di riportare in aula l’ordine (perché sembra che il compito di Presidente, per quanto ingrato, sia proprio questo), interrompi continuamente i relatori, per invocare più silenzio .. ti danni tanto, per poi … scoprire .. - così nel pieno esercizio delle tue pubbliche funzioni - di essere vittima di un principio di pazzia perchè il brusio che per tutta la serata ti ha tanto infastidito, in realtà, non è mai esistito.
Capirete e comprenderete l'impatto traumatico che il palesarsi di una sì dura verità può avere su una fragile personalità.
Stasera, si ritorna in consiglio, dove ci aspetta una lunga serata o meglio, nottata..
Spero di non sentire più “le voci”.
Anzi no.
A pensarci bene, spero che le voci non mi abbandonino .. con l'incombente crisi economica e con il mutuo trentennale da pagare, chissà che tra le tanti voci non mi capiti, magari per sbaglio, di captare anche quella da tutti cercata della Dea Bendata...

sabato 8 novembre 2008

Grazie

A Paolo ed ai "iMille" per l’attenzione.

I dream

Ecco, cosa sogno.
Una politica che sappia volare "alto"; ridare speranza, assumersi le proprie responsabilità ...
una politica proprio come quella che Giuseppe descrive in questo bell’ articolo.

venerdì 7 novembre 2008

Nel bene e nel male. Purchè se ne parli

Tutto si può dire di Lui, ma non che manchi di capacità comunicative.
Ecco perché rischiamo di tenercelo per i prossimi 200 anni (l'uomo minaccia, infatti, una vita particolarmente longeva).
Con la sua (studiata ???? e razzista) trovata è riuscito a rubare sulla stampa estera - nel giorno del trionfo del sogno americano - la scena perfino al povero Obama!

mercoledì 5 novembre 2008

4 Novembre. Ma noi ci siamo fermati a quello del 1928

Nello stesso giorno in cui oltreoceano si guardava con speranza al futuro.
Nel medesimo giorno in cui il popolo statunitense si preparava ad inneggiare e festeggiare la memorabile vittoria del giovane Obama, il primo presidente di colore della storia americana.
Nel giorno del cambiamento, i vecchi volti cartaimpecoriti della politica italiana riesumavano, con toni mesti e nostalgici, il nostro più inglorioso ed indecorso passato.
Con un tempismo eccezionale, il senatore Marcello dell'Utri - il cui epico curriculum vanta niente poco di meno che una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa - torna a riproporre le sue eccentriche (per usare un eufemismo) topiche.
Ricorda come un eroe il mafioso e pluricondannato Mangano, lo stalliere di Arcore e critica l'antimafia; denigra l'antifascismo e glorifica l’operato del ventennio. E, poi ... i conduttori del Tg3. Suvvia mancano di "appeal" .
Certo anche noi popolo gaudente, alle giornaliste intelligenti e competenti, preferiremmo donne scosciate, dalle scollature esagerate, magari meno abili nel riportare la notizia, ma certamente più rispondenti ai desideri di un esigente pubblico maschilista...

Vorrei

Graffiante e pungente. Diretta.
Un'informazione schietta che rifugge dagli eccessi del politically correct.
Ecco perchè mi piace.

Follow the money

Tra poche ore sapremo come sarà finita questa lunga corsa alla Casa Bianca;
chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, colui che dovrà traghettare quella che per decenni è stata la prima potenza economica mondiale attraverso la travolgente tempesta dell'imperante crisi economica.
Una lunghissima maratona, quella delle elezioni americane, che per i peculiari tratti, forse più personali che politici, dei suoi protagonisti, ci ha in qualche modo anche affascinati: l’ex First Lady, paladina delle femministe, il giovane senatore dell’Illinois, corteggiato in Italia, a destra e a sinistra, il grande veterano, l’avvenente e chiaccheratissima candidata alla vicepresidenza...
Al di là delle scontate prese di posizione, della mitizzazione più o meno condivisibile dei protagonisti delle elezioni americane, c’è però, tra tutti, un elemento che merita particolare attenzione.
L’originale metodo di finanziamento usato da Obama per la sua costosissima campagna elettorale.
Un sistema, basato sulla raccolta di fondi tra la popolazione, che da un lato fà emergere e rinvigorisce la voglia dei cittadini di partecipare alla vita politica, dall’altro consente al candidato in pectore di affrancarsi dalle lobby di potere.
Tra breve sapremo se l’ eccentrica scelta sarà stata oltre che controcorrente anche vincente.

martedì 4 novembre 2008

Lord Brummel e "La Signorina Carfagna", calendarista dalle pari opportunità

Lord Brummel, alias il senatore Guzzanti , si rivolge amabilmente, con il tipico stile
del gentiluomo, a Madame Pompadour, al secolo il Ministro Mara Carfagna.

domenica 2 novembre 2008

Io odio il lunedì

Per indorare la pillola di un inizio traumatico, vi segnalo un paio di appuntamenti molto interessanti:
a Figino domani ci sarà Aldo Bonomi a parlare delle ragioni del Nord,
e contemporaneamente, a Vimercate si svolgerà un convegno sul tema/problema del consumo di suolo.
E se proprio non sapete dove andare, a Giussano ci si trova in sala consiliare, per il PGT… atto terzo!

Cultura e lavoro, ecco l’endiadi nella lotta alle organizzazioni mafiose.

. “Quale pensa sia l’attuale emergenza dell’Italia?” chiede il Senatore Luigi De Sena, ex Prefetto di Reggio Calabria con poteri di coordinamento nel contrasto alla 'ndrangheta, all’amministratrice di un Comune Brianzolo (venuto agli onori della cronaca per un violento omicidio di presunto stampo mafioso), intervenuta al dibattito tenutosi lo scorso giovedì, nella sala Consiliare di Giussano sul tema delle infiltrazioni mafiose in Brianza.
La crisi dei valori, la mancanza di etica, l’assenza di moralità? ”
D’istinto, anche io, avrei risposto così.
Mancando l'obiettivo.
Perchè, come sottolinea l'On. De Sena, l’emergenza prima del Nostro Paese è il lavoro, strumento principe nella lotta all’illegalità.
La guerra alla mafia - evidenzia il suo correlatore, nonché amico Sen. Achille Serra ex Questore di Milano, già Prefetto di Firenze, Palermo, Ancona e Roma - si vince con il lavoro e la cultura. Nel mezzogiorno c’è una percentuale di disoccupazione che supera il 60% e la diserzione scolastica tocca punte del 55%. Dove manca istruzione e lavoro, è facile per un’organizzazione mafiosa impossessarsi di un giovane e farlo diventare prima un piccolo, poi un medio e infine un grande mafioso”
Già il lavoro.
Il diritto su cui si basa – così ci ricordava durante l’incontro pubblico di pochi giorni fa l’ex Presidente della Corte Costituzionale, il prof. Valerio Onida – la nostra democrazia.
Lavoro che nell’accezione fortemente voluta dai Padri costituenti, richiamata nell’art. 1 della nostra Costituzione, “include tutte le parti sociali, i lavoratori, gli imprenditori …”
Un diritto al lavoro, precisa l’insigne Costituzionalista, "che diviene anche dovere: perché se è vero che tutti hanno diritto ad un’occupazione, è altrettanto vero che ciascuno è chiamato con la sua attività a concorrere al progresso della società”, connessione – precisa, però, il Prof. Onida - non troppo condivisa dai politici, ripiegati “su discorsi di parte e di interessi propri.”
Ecco allora la necessità di tornare “ad una politica che sia capace di volare alto”, che non si fondi sull’egoismo dei singoli, ma che, al contrario, sia volta a rimuovere le disuguaglianze, che in un momento economicamente così difficile rischiano solo di accentuarsi, in assenza di strumenti volti a favorire una più equa ridistribuzione della ricchezza.
Una politica che sappia tornare a parlare con la gente ed una Pubblica amministrazione "termometro di credibilità della politica” in grado di “recuperare credibilità e fiducia fra i cittadini, che, – chiosano i senatori De Sena e Serra - in certe zone del mezzogiorno sono ai minimi storici” .
Allora si che potremo contrastare efficacemente la criminalità organizzata.
Perché, ricorda il Sen. Serra, “la guerra contro le mafie non può essere vinta inviando forze dell’ordine e magistrati in momenti di emergenza (“con loro si possono vincere battaglie importanti” … ma non bisogna dimenticare che una volta arrestate 400 persone, ce ne sono 800 disposte a prenderne il posto)”, bensì con il lavoro, la cultura, il coinvolgimento di tutte le istituzioni dello Stato.
Ecco, appunto, lo Stato e le Sue Istituzioni, che tutti noi oggi percepiamo (e da un certo punto di vista, ahimè, non senza ragione) solo come formate da “una casta autoreferenziata di privilegiati”, troppo lontana dal popolo, che alimentato dall'antipolitica alla Beppe Grillo, accusa " politici ed amministratori, di essere tutti del pari incapaci”.
Forse, ci sentiremmo un po’ meno abbandonati a noi stessi, un po’ più fiduciosi, un po’ più rappresentati, se ci ricordassimo che accanto ai parlamentari condannati, ai figli di .., agli incapaci, ai portaborse, ai raccomandati, ai furbetti ,alle showgirl ,
nelle istituzioni italiane ci sono uomini come il prof. Valerio Onida, che, dopo aver ricoperto il ruolo di Presidente della Consulta (la quinta carica dello Stato), ha deciso di dedicarsi alla realtà drammatica della detenzione in Italia, gestendo, come volontario in un carcere dell’hinterland milanese, uno sportello giuridico a servizio dei tanti detenuti, degli ultimi, di chi vive ai margini della società;
oppure se sapessimo che nel nostro Parlamento ci sono politici come gli ex prefetti Achille Serra e Luigi De Sena, due uomini dello Stato che dopo una carriera in polizia lunga 40 anni, e tante importanti delicate battaglie (qui e qui), siedono oggi in senato “non certo per scaldare poltrone”, ma per mettere la loro qualificata esperienza e competenza a servizio della collettività, nella lotta alla criminalità.
Già e allora, forse, dovremmo smetterla di fare, come ammonisce il Sen. Achille Serra "di tutta un'erba un fascio”
Magari faremmo del bene al Paese, ai nostri comuni, alle nostre città se ritornassimo a distinguere le singole responsabilità; condannando, non “la politica, in generale “ bensì l’operato di quel politico, di quel senatore, di quell’assessore, di quel consigliere comunale, di quel giudice che male esercita la sua funzione, perché – e credo che il numeroso pubblico presente ai due incontri non lo possa che confermare - fortunatamente nelle istituzioni dello Stato, abbiamo uomini capaci e competenti.
Persone per bene” , che rispettano le leggi e che si battono perchè gli altri facciano lo stesso, che provano imbarazzo a sedere, in Parlamento, a fianco di deputati condannati, che non interpretano il loro ruolo come mero luogo di affermazione personale, “come casta”, bensì come umile servizio alla collettività.
E a me, scusate, tutto ciò non pare certo affare di poco conto.

mercoledì 29 ottobre 2008

Classi ponte? La solita forma di segregazione in salsa italiana

E’ di qualche giorno fa la notizia dell'approvazione, da parte della Camera dei deputati, di una mozione, presentata dalla Lega Nord, in tema di accesso degli studenti stranieri alla scuola dell'obbligo.
Un fantasioso provvedimento che promuove, di fatto, la creazione di classi - ghetto nelle scuole.
Per giustificare la propria scelta, il Governo sostiene che la proposta riprenderebbe esperienze di altri paesi, con problemi di immigrazione simili ai nostri.
Una vera e propria falsità.
Infatti, come chiarisce Maurizio Ambrosini, professore associato di sociologia generale alla Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università di Genova, in questo interessante articolo "non si conoscono in epoca recente, precedenti nei paesi avanzati in cui si sia scelta la strada di classi separate per i bambini immigrati, anche se si danno molte esperienze di didattica speciale, volta al rafforzamento delle competenze linguistiche”
Si tratta dell’ennesima forma di segregazione in salsa italiana, priva di qualsivolgia giustificazione dal punto di vista pedagogico.

martedì 28 ottobre 2008

venerdì 24 ottobre 2008

Da segnare in agenda: i Senatori Luigi De Sena e Achille Serra a Giussano

Comunicato stampa "Il Corriere della Sera di qualche settimana fa, nel ricordare il pregiudicato (“il più in vista” dei padrini Rocco Cristello) ammazzato la sera dello scorso 27 marzo davanti alla sua villa a Verano B.za, titolava “L’ex isola felice come Gomorra”.
La Brianza, dunque, come l’impero del male denunciato da Roberto Saviano nel suo celebre libro.
Si, perché - contrariamente al luogo comune che vorrebbe relegare le mafie “a questione prettamente meridionale” - in Brianza la 'ndrangheta esiste e prolifera.
E gode, pure, di ottima salute.
Lo dicono le cronache dei giornali (ancora recente la notizia delle discariche abusive scoperte a Seregno e Desio).
Lo denuncia a chiare lettere la Relazione annuale sulla ’ndrangheta, approvata nel febbraio 2008 dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa.
Basta fette di salame sugli occhi!
E’ importante che politici e cittadini acquistino consapevolezza del fatto che i tentacoli delle cosche, fortemente radicate a Milano e hinterland, si allungano e si diramano soprattutto nell’area Brianzola “dove – come denuncia il rapporto parlamentare - il denaro proveniente dalle attività illecite viene reinvestito in considerazione della “felice” posizione geografica che la vede a ridosso del confine con la Svizzera e della ricchezza del tessuto economico che la caratterizza”.
Una criminalità sotterranea "dalla faccia pulita", che, con il consenso dei nostri vicini, ci sotterra veleni sottocasa; che reimpiega i proventi derivanti dalle attività illegali (traffico di sostanze stupefacenti, armi ed esplosivi, immigrazione clandestina, turbativa degli incanti, ecc.), in attività all’apparenza lecite soprattutto nel settore dell’edilizia ”degli scavi e del movimento terra, delle costruzioni vere e proprie, sino all’intermediazione realizzata da agenzie immobiliari …, del settore ristoranti e bar”.
Una sorta di criminalità “sotto casa” (così la definisce Mario Portanova) che spaventa commercianti ed artigiani, che prosciuga le aziende con meccanismi usurari, che silenziosamente e pericolosamente si insinua nel tessuto produttivo brianzolo.
Ma qual è l’attuale situazione nel nostro territorio?
Siamo veramente – riprendendo le parole del procuratore Capo di Monza Antonio Pizzi - la “lavanderia di capitali della criminalità organizzata” ?
E ancora, quali politiche economiche e in tema di sicurezza possiamo e dobbiamo porre in essere per difendere le nostre imprese, la nostra terra, da questo cancro che, nel totale disinteresse dell’opinione pubblica, pare essersi ormai tanto radicato?
Che fare per impedire che la nostra amata Brianza diventi una novella Gomorra?
Per rispondere a queste domande ed affrontare il tema delle infiltrazioni mafiose, il circolo del Partito democratico di Giussano/Coordinamento zona centro ha invitato due relatori d’eccezione.
Due illustrissimi esperti.
Il Senatore Luigi De Sena, (nella foto di sinistra) ex Prefetto di Reggio Calabria con poteri di coordinamento nel contrasto alla 'ndrangheta, nonché ex Vice-Capo vicario della Polizia di Stato ed il Senatore Achille Serra (nella foto di destra) ex Questore di Milano nonché ex Prefetto di Firenze, Palermo, Ancona e Roma, nominato nel 2007, tra l’altro, Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione.
L’incontro previsto per il prossimo 30 Ottobre 2008, si svolgerà a Giussano, nella Sala Consiliare Aligi Sassu, alle ore 21.00.
Un’occasione alla quale, chi ama la Brianza , non può certo mancare."

Al Nord un guscio vuoto, i soldi a " Roma Ladrona "

Come sempre, in politica, il problema non sono tanto i desiderata, i proclami, le promesse elettorali, ma gli strumenti che, poi, si utilizzano per realizzarli.
I tempi e i modi. Le priorità.
Ad esempio, consideriamo il tanto osannato federalismo fiscale, cavallo di battaglia della Lega Nord, che dovrebbe garantire agli enti locali (in particolare, ai nostri comuni) le risorse necessarie per esercitare maggiori competenze.
Ebbene, se si ha la capacità di spingersi oltre i meri proclami, ci si accorge che il governo ha scelto, per darvi attuazione, la strada più difficile, la più lunga e contorta tra le possibili.
Ha, infatti, deliberato, un disegno di legge di delega , ossia una proposta rivolta al parlamento, piena di indicazioni di principio e priva di qualsiasi cifra.
I tempi previsti per ottenere qualche risultato pratico?
Rinviati alle calende greche, in pieno stile politichese!
Quand'anche Camera e Senato arrivassero ad approvare la legge entro la prossima primavera, non illudiamoci di aver risolto ogni problema: infatti, il citato ddl prevede non solo un altro anno per l'emanazione dei decreti delegati - che dovrebbero essere poi rivisti dopo altri due anni; ma ipotizza anche una fase transitoria di (almeno) ulteriori cinque anni, nella quale possiamo ragionevolmente immaginare che cambierà ben poco per i poveri comuni italiani, dissanguati dal taglio dell’ICI.
1+1+2+5 ...
Insomma per avere il nostro bel federalismo dovremo aspettare, ben che vada - ammesso e non concesso che non vi siano altre proroghe - un periodo tra i sette e i dieci anni!
Ora se questi sono, diciamo, i tempi che il Governo ha previsto per rispondere alle esigenze del Nord produttivo, ben altra sorte, ed altra strada, pare invece aver riservato alla nostra capitale.
Infatti, per rimpinguare le casse di Alemanno, il Governo ha optato per la rapida ed efficace via del decreto legge.
Non siete dei fini giuristi, e vi pare di non cogliere la differenza?
Bhè non importa.. per farvi un'idea è sufficiente che leggiate l'articolo cinque del Decreto Legge 154/2008 "In sede di attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, a decorrere dall'anno 2010 viene riservato prioritariamente a favore di Roma Capitale un contributo annuale di 500 milioni di euro ".
Ci sono le cifre, elevate (la ridicola somma di ben 500 milioni di euro), c'è la data (certa... e non un impegno per il futuro) c'è l’ulteriore precisazione che l'obolo al popolo romano arriverà ogni anno, "per ripianare disavanzi, anche di spesa corrente".
Chiaro, no?
Mentre ai sindaci si chiede di tirare la cinghia, tutti i contribuenti italiani - ed in particolare quelli settentrionali che assicurano il maggior gettito - dovranno farsi carico degli sprechi del Comune di Roma.
Degli sprechi futuri, non dei presunti (e non dimostrati) debiti ereditati dal passato ...
Non solo.
A ben, ben vedere, la lauta elargizione, appare ingiusta anche da un altro punto di vista, perchè finisce con il sostenere pure il finanziamento delle istituzioni centrali dello stato italiano , che si trovano quasi tutte a Roma e che, peraltro, le assicurano una ricchezza consistente, costituita non solo dalle retribuzioni del personale che lì vive, ma anche da tutto il relativo indotto .
Insomma piove sul bagnato con buona pace di chi si trova ora al governo dopo aver tanto (ed a questo punto inutilmente) tuonato slogan contro " Roma Ladrona ".