martedì 29 aprile 2008

Reati sessuali: occorrono pene più severe e soprattutto la certezza della loro applicazione

Qualche sera fa ho preso, come spesso mi capita, la metropolitana alla Stazione di Sesto FS per andare a Milano. Erano le 18.00.
Con me sono saliti sulla vettura una decina di uomini, tutti apparentemente - almeno stando alla loro fisionomia - "extracomunitari". Mi sono guardata intorno, ero sola, e la mia mente è stata attraversata da mille paure. Ho rivisto, come in un film, gli innumerevoli episodi di violenza (con protagonisti tutti rigorosamente stranieri) denunciati negli ultimi giorni dalla cronaca nera.
La violenza sulla studentessa Americana a Milano, e su quella del Lesotho a Roma (con il relativo corollario di sospetti - cfr. anche qui), la romena sequestrata a Milano, lo stupro di Teramo,… Ho addirittura pensato di scendere, utilizzare un altro mezzo o aspettare il treno successivo.
E’ da quasi 15 anni che mi sposto, anche la sera, a piedi per la mia città e con i mezzi pubblici, eppure non ricordo di avere mai provato un sentimento simile, nemmeno le numerose volte in cui ho attraversato, in treno, l’intera Italia per tornare a Casa.
Mi sono sentita improvvisamente fragile, indifesa. Ho temuto il peggio. Benché sia ormai passato qualche giorno, continuo a pensare alla mia reazione, tanto irrazionale quanto ingiustificata, e quasi me ne vergogno.
Mi ronzano nella mente le parole di Tahar Ben Jelloun nel suo "Il razzismo spiegato a mia figlia”: il razzismo “consiste nel manifestare diffidenza e poi disprezzo per le persone con caratteristiche fisiche e culturali diverse”. Diffidenza, ecco il primo step. Sospetto, magari per degli uomini che dopo una giornata di lavoro si apprestavano, semplicemente, a rincasare.
E come avrei potuto reagire diversamente di fronte alla cronaca delle ultime settimane, che racconta di una vera mattanza, di 13 stupri al giorno ... anche se poi la stampa omette, accuratamente, di precisare che la maggior parte delle violenze sulle donne avviene proprio in ambito familiare, ad opera di ex mariti o fidanzati.
Ma si sa, la paura rende labile ogni distinzione. Troppi gli episodi di macabra ed inaudita violenza, troppi anche per la più emancipata, incosciente e spregiudicata delle donne.
E poi come restare indifferenti di fronte alle reazioni della politica che si è messa strumentalmente a soffiare sul fuoco dell’allarme sociale, nella speranza di lucrare qualche voto in più, come accaduto nella campagna elettorale per le recenti elezioni romane?
Ecco l'altra amara realtà di cui prendere atto: "La paura cessa d'esser problema e diventa soluzione, investimento politico. - ben sottolinea Barbara Spinelli, nel suo articolo dall’eloquente titolo il Villaggio della Paura - I giornali fanno la loro parte, un po' per vendere un po' per conformismo. Quasi non sembrano accorgersi della manipolazione che subiscono, dei profitti che politici e imprese private traggono dalla paura”, dalla paura che insinuano nei cittadini, e soprattutto nelle donne. Suvvia, lo sappiamo bene che non servono a nulla gli allarmismi, se non a renderci meno libere nei nostri movimenti, ed a fomentare demagogicamente l’odio che, inutile negarlo, è contagioso e genera solo spirali di violenza.
Quello dell' (in)sicurezza - reale o percepita che sia - è un problema serio, non un gioco da piegare alle contingenti esigenze elettorali.
E come tale va affrontato e risolto. Per combattere reati così spietati ed efferati servono sanzioni penali più severe ( almeno 15 anni di reclusione, invece dei 5 - 10 anni oggi previsti per la violenza sessuale, che si riducono a soli due nel caso di "mero"tentativo, la pena troppo tenue è un deterrente insufficiente) e soprattutto certezza nella loro esecuzione.
Lo scriveva già nel 1700 Cesare Beccaria nel suo “Dei delitti e delle pene” che "Uno dei più gran freni dei delitti .. è ... l’infallibilità" delle pene, "La certezza di un castigo, benché moderato, farà sempre una maggior impressione che non il timore di un altro più terribile, unito con la speranza dell’impunità". Niente sconti di pena, niente indulti a chi distrugge la vita di una donna.
E non mi si liquidi con l’accusa, che in genere si rivolge a chi rifiuta l’equazione extracomunitario = delinquente, di “essere buonista".
Non lo sono per nulla. Tutt’altro.
La criminalità va tenacemente combattuta. Su questo nessuno sconto. Rivendico a gran voce il diritto di tornare a camminare serenamente per le vie della mia città, aspettare il pullman sotto lo studio alle otto di sera, prendere la metropolitana in tutta tranquillità, senza l’angoscia di dovermi guardare continuamente alle spalle e senza vedere in ogni straniero, uno stupratore od un violentatore.
Questo esigo dallo Stato, non certo il braccialetto elettronico, un accessorio - non me ne voglia Rutelli - che preferirei non indossare...

sabato 26 aprile 2008

Appunti

Come promesso, eccovene un breve sunto.
Come ormai a tutti ben noto, le elezioni dello scorso 13 e 14 aprile hanno segnato la netta e schiacciante vittoria, grazie soprattutto alla Lega Nord, della coalizione guidata da Silvio Berlusconi che, superando di ben 9 punti quella guidata da Walter Veltroni, ottiene con 336 seggi a Montecitorio (276 PDL e 60 Lega a fronte dei 246 della coalizione avversa) e 172 a Palazzo Madama (di cui 147 al PDL e 25 alla Lega rispetto ai 132 di PD + IDV ), una chiara maggioranza Parlamentare.
I dati forniti dall’Istituto Cattaneo e quelli ricavati dalle rilevazioni effettuate dal Prof. Paolo Natale su un campione di 1.300 sezioni relative a circa 1.000.000 di elettori, suggeriscono alcune considerazioni.
Il primo elemento degno di attenzione è il crescente astensionismo che (registrando un incremento del 93% rispetto al 1983) ha interessato il 20% degli aventi diritto, penalizzando in massima parte il centrosinistra, sostanzialmente lo sconfitto della competizione elettorale.
All’interno della coalizione berlusconiana, che guadagna rilevanti consensi soprattutto in Campania - grazie alla disastrosa gestione dei rifiuti di Napoli - in Lombardia, Veneto, Sicilia, Puglia e Calabria, cresce la Lega Nord (la quale conquista circa 1,7 milioni voti di cui 1,4 al Nord), a danno del Popolo Della Libertà, che esce dalle consultazioni elettorali (come attesta la tabella riportata a lato) ridimensionato e fortemente “meridionalizzato”.
Il consistente aumento dei voti del Carroccio evidenzia che gli elettori hanno inteso premiare non i partiti “a vocazione maggioritaria” delle due coalizioni (PD e PDL) ed i loro programmi, bensì i gregari, Lega Nord, da un lato, e Di Pietro Italia dei Valori, dall’altro, che si connotano sempre più come partiti “catch-all”, piglia tutto, capaci di intercettare, interpretandone la protesta antipolitica, il voto di settori differenti e variegati della società ed in grado di condizionare, in virtù del loro crescente peso politico, l’attività di governo dei rispettivi compagni di coalizione (specie su temi caratterizzanti quali l’istanza federalista).
E così nel Nord la Lega incrementa i suoi consensi, ben oltre le stime, passando a Montecitorio, dal 4,6 % ad oltre l’8% e danneggiando proprio il PDL che perde (alla Camera), rispetto ai consensi ottenuti nel 2006 da Forza Italia ed Alleanza Nazionale, oltre 100.000 voti in termini assoluti (-0,9%), soprattutto nel Veneto, in Lombardia e nel Friuli.
L’ondata leghista si è abbattuta per lo più su Forza Italia che perde ¼ dei suoi aderenti a vantaggio del partito di Bossi, il quale, perfettamente integrato nel sistema e non più relegabile alla sola dimensione territoriale, reclama (come dimostra la rivendicazione del Governo della Regione Lombarda) un ruolo importante nella coalizione e risposte forti al diffuso sentimento di paura del depauperamento economico, della precarietà, dell’immigrazione.
Nel Sud è, invece, l’Italia dei Valori di Di Pietro, percepita dall’opinione pubblica come partito giustizialista, di denuncia della corruzione e dei costi della politica, a registrare un significativo rafforzamento dei propri consensi (che aumentano alla Camera dell’81,7% rispetto a quelli ottenuti nel 2006), con punte di eccellenza nel Molise (cfr. tabella quì sotto).
Non pare abbia, invece, avuto alcun seguito l’invito al voto disgiunto suggerito, qualche giorno prima delle consultazioni, da Giovanni Sartori sul Corriere della Sera (cfr. editoriale 10 aprile 2008).
Quanto al Partito Democratico, pur complessivamente vincente rispetto all’Ulivo del 2006, nei cui confronti recupera voti (alla Camera + 0,9%) , non si può sottacere il sostanziale insuccesso dell’aspettativa di Veltroni di sfondare al centro”.
Il Pd, che migliora nell’area centrale (Umbria + 12,9%), subendo viceversa un calo di consenso tra gli altri, in Sicilia (- 1,3%) in Calabria (-2,7) e soprattutto nel Veneto (-4%), riesce, purtuttavia, ad attrarre quella quota dell’elettorato di Alleanza Nazionale, non riconosciutasi nel PDL. Si tratta di un voto personalizzato a favore di Veltroni, il politico, insieme a Fini, più amato dai romani. Solo il 10% dei fedeli ad Alleanza Nazionale ha votato la destra di Storace e della Santanchè, che registra un sostanziale fallimento.
Penalizzata dalla sua precedente presenza nel governo e da una scelta di aggregazione di Liste che, mischiando esperienze tra loro troppo eterogenee, non è probabilmente neppure stata compresa dai suoi stessi elettori, l’estrema sinistra patisce rispetto al 2006 una diaspora del voto, costante ed indifferenziata, su tutto il territorio nazionale dal 5 al 10%, deludendo le aspettative di quanti pensavano che sarebbe, comunque, riuscita a raggiungere lo sbarramento necessario per accedere alla Camera dei Deputati.
La Sinistra Arcobaleno perde quasi 2,4 milioni di consensi, oltre i 2/3 del suo elettorato (1/3 è rimasto fedele, 1/3 (30%) è confluito nel PD, una parte pari al 20% non si è recata alle urne, mentre circa il 6%/10% al Nord si è rivolto alla Lega). Esodo di voti che non può certo stupire ( e sulle cui ragioni si legga quì) : già dalle indagini della CGIL del 1994 emergeva che il 20% dei suoi iscritti votava per Bossi.
L’Udc, che si attesta a livello nazionale sul 5,5%, perde circa 530.000 voti (in termini assoluti il 20% dei suoi elettori del 2006) soprattutto in Lombardia (-30% 155 mila voti), Lazio (-34% 86 mila voti) e Veneto (- 30,8%- 76 mila). Il partito di Casini, al quale non resta che prendere atto del sostanziale fallimento della velletaria ipotesi di creare un “polo centrista”ottiene, verosimilmente grazie alla candidatura di Ciriaco De Mita, un incremento del 17% in Campania, connotandosi, dunque, come partito a forte “accentuazione meridionalista”.
Ora, al di là di una certa mobilità di flussi elettorali tra partiti della stessa coalizione (PDL-LEGA/ PD-IDV), occorre prendere atto – come evidenzia il Prof. Natale - del fatto che l’elettorato italiano dimostra una tendenziale fedeltà all’area politica di riferimento: solo il 4%,5% dei votanti (circa 2.000.000 su 47.000.000 elettori) è disposto a passare alla coalizione avversa.
E’ questo l’effetto di una percepita pregressa affiliazione che porta a modificare il meno possibile il proprio comportamento elettorale. L’appartenenza politica, dopo aver perso quel valore di elemento fortemente rilevante nella formazione della personalità che aveva negli anni ’70, emerge in qualche occasione specifica (quale la chiamata alle urne), ove l’elettore ritrova - esattamente come avviene per la squadra di calcio del cuore - una fedeltà alla propria parte politica. Il voto diviene “una sorta di identificazione collettiva” ormai asfittica.
Fedeltà che si è disposti addirittura, ed anche con una certa facilità, a tradire nelle scelte amministrative ( Ad es. il 20% dell’elettorato romano di AN ha votato alle comunali per Veltroni). Si può in sostanza concludere che la vittoria della coalizione berlusconianan e la conseguente sconfitta di quella veltroniana sono state determinate da tre fattori: dall’astensionismo selettivo che, come evidenziato dai dati ha colpito, questa volta, soprattutto gli elettori dell’Unione; dal cambiamento dell’offerta politica, dato, nelle recenti elezioni, dalla scelta dei partiti gregari di correre da soli; dal comportamento dell’elettorato marginale - di cui ha maggiormente beneficiato i due partiti gregari - definito da Natale il “ventre molle” dei votanti, più disposti a cambiare, sulla base di suggestioni, le proprie scelte elettorali (sono pari al 3% quelli passati dal centrosinistra al centrodestra- e al 2% quelli spostatisi dal centrodestra al centrosinistra).
Certo non si può dimenticare che tra le cause che hanno decretato la sconfitta del centrosinistra, soprattutto nel Lombardo - Veneto, vi è, per dirla con le parole di Aldo Bonomi, “il rancore”del Nord. Occorre tornare al pensiero di Tocqueville, all’importanza della rappresentanza locale, della prossimità ai territori … ma questa è un’altra – ed altrettanto complessa -storia.

venerdì 25 aprile 2008

Alitalia

_" non dalle nostre tasche! - 22 aprile 2008 di Andrea Boitani e Massimo Bordignon "Ci risiamo. Ancora una volta la politica si è messa nel mezzo e così è saltata la trattativa con AirFrance-Klm, come otto anni fa era saltata quella con Klm. Nel frattempo la compagnia ha perso prestigio, aerei e collegamenti internazionali, con danno rilevante per lo sviluppo del Paese. Non solo, Alitalia ha perso soldi in 14 degli ultimi 15 anni e ha succhiato (per ricapitalizzazioni) oltre 5 miliardi di euro dalle tasche dei contribuenti italiani; contribuenti che in grande maggioranza non volano. La spregiudicatezza elettorale del prossimo Presidente del Consiglio, la cecità dei sindacati e un malinterpretato federalismo territoriale hanno spinto anche Air France a ritirarsi. Ora, con la compagnia con l’acqua alla gola e a rischio di fallimento minuto per minuto, si propone un ulteriore sacrificio, un prestito “ponte” di 300 milioni di euro, di nuovo sulle spalle del tartassato contribuente italiano. Un prestito oltretutto che la Commissione Europea ha già bollato come illecito aiuto di Stato. Tanto che qualcuno propone di giustificare il prestito con “ragioni di ordine pubblico”. Ma a tutto c’è un limite, quantomeno di decenza. Naturalmente, il ricco Presidente del Consiglio “in pectore” e i suoi amici sono liberissimi di offrire contributi volontari alla compagnia di bandiera, se così desiderano. Ma il Consiglio dei Ministri ancora in carica non attinga alle nostre tasche. Perché - caduta la trattativa con Air France-Klm – il “ponte” non porta da nessuna parte in tempi brevi: alla fine del ponte sembra esserci solo il vuoto o qualche altro lungo “ponte”. Insomma, tanti altri nostri soldi buttati. Sarebbe meglio che il Governo aspettasse ancora 2 o 3 giorni e poi, se non si manifestassero prospettive serie e concrete (industriali oltre che finanziarie), lasci partire il commissariamento. Probabilmente, così si arriverà al fallimento. Sarebbe forse una lezione salutare per tutti gli sgangherati attori di questa pessima…compagnia di giro."

A.A.A.vviso

Per celebrare il 25 Aprile vi ricordo che il prossimo MERCOLEDÌ 30 APRILE 2008, ALLE ORE 21.00 presso la Baita degli Alpini (Giussano, Via De Gasperi, 55) l’Associazione Nazionale Alpini, gruppo di Giussano, ospiterà il recital musicale, proposto dalla Presidenza del Consiglio Comunale, “CHIEDETELO AL MIO CAPPELLO. Letture e canzoni raccontano gli Alpini” presentato dalla compagnia teatrale Pandemonium Teatro di Bergamo che ripercorrerà la storia degli Alpini, dalla fondazione ad oggi, rievocando oltre un secolo di eroismo e di cuore Vi aspetto.

Resistenza

Ecco cosa è stata, combattuta anche da donne
come Lei.
“La mia attività di partigiana
era ignorata dalla mia famiglia, guai a parlarne, per non mettere a repentaglio
la famiglia e me stessa. Sono entrata nella Resistenza quando
a Bassano i fascisti hanno costretto noi scolari a vedere impiccati in un viale della città 42 giovani tra cui il fratello della mia
compagna di banco.(…) Non avevo neanche 17 anni, ero una ragazzina, passavo inosservata con la mia bicicletta, non immaginavano che nella valigetta potevo avere delle bombe o del tritolo. Una volta sono stata nascosta in un canale nel fango per più di un ora perché i tedeschi mi seguivano…se ti prendevano le torture erano terribili, soprattutto nei confronti delle donne”. Tina Anselmi

giovedì 24 aprile 2008

Il cemento ci sta uccidendo

Questa volta a lanciare l’allarme
Noi ne avevamo parlato qui,
prospettando qualche concreta soluzione.
Non ci resta che sperare che anche
il nuovo Parlamento
decida di affrontare seriamente il problema.

Le contraddittorie pr(e)omesse del Governo di Silvio Berlusconi

Il Capo del nuovo Governo ha promesso di adottare, nel primo Consiglio dei Ministri, provvedimenti per azzerare l'Ici almeno sulla prima casa. Ora, forse non tutti sanno che l’I.C.I. (alias imposta comunale sugli immobili) garantisce quasi il 60 per cento delle entrate tributarie dei comuni. Certo, - come evidenzia Pietro Reichlin in questo interessante articolo - "trasferire il carico fiscale dalla proprietà alle attività produttive può procurare un vantaggio elettorale, ma rivela una notevole dose di miopia, dei governi e degli stessi elettori." L'abolizione dell'imposta contraria al federalismo fiscale, cavallo di battaglia della Lega Nord, limita notevolmente – contraddicendo l’autonomia dai Lumbard tanto rivendicata - "l’autonomia fiscale dei governi locali ed espone i cittadini al rischio concreto di dover pagare nuove tasse nel futuro. Il disavanzo pubblico non può essere ulteriormente aumentato e i trasferimenti necessari a compensare l’abolizione dell’Ici potranno essere coperti solo da un aumento di qualche altro carico tributario o dalla riduzione di qualche servizio. Come diceva Milton Friedman, non esistono”pranzi gratis”".

Promemoria

Domani è il 25 aprile, il 63° anniversario della “Liberazione”, che, da Italiana, considero non solo un dovere, ma anche e soprattutto un grande onore celebrare, in ricordo dei tanti uomini e donne, di tutte le età, che sono morti per garantire al Nostro Paese (per garantirmi e garantirci), quei diritti democratici dei quali oggi godiamo (eccovi, a tal riguardo, il programma del Comune di Giussano). Nella speranza che non si concreti l’infausta promessa dell’onorevole Dell’Utri, Buon 25 Aprile a tutti!

martedì 22 aprile 2008

Earth Day

E' il giorno della Terra. Si è celebrata oggi in tutto il mondo la Giornata della Terra,
appuntamento che torna ogni anno dal lontano 1970 quando il Senatore del Wisconsin, Gaylord Nelson,
mobilitò 20 milioni di americani per una gigantesca dimostrazione
in favore dell'ambiente. Terra che, oggi, non è più in grado di produrre le materie
prime alimentari: il prezzo del grano e del riso tocca nuovi record. La Fao denuncia crisi alimentari in 36 paesi .

A.A.A. Bell’Alessandra Offresi

In senso metaforico, chiaramente. Tutto di Lei si può dire: ma non certo che Le manchi l’audacia o il senso dell’umorismo.

Corsi e ricorsi storici

Le elezioni dello scorso 13 - 14 aprile sono state caratterizzate dall’esodo di numerosi elettori popolari da sinistra a destra. Questa diaspora del voto,
che ha prodotto in Italia stupore e sorpresa, non è
tuttavia - ci spiega Barbara Spinelli nel suo interessante articolo pubblicato
qualche giorno – un fatto nuovo, bensì un fenomeno antico,
che nasce dal risentimento dell’individuo che si sente abbandonato e solo nella società
… da leggere.

venerdì 18 aprile 2008

Week-end

Al Centro di Formazione Politica. Domani lezione speciale, rivolta a tutti gli allievi della IV edizione ( ... ebbene si ci sono anche io) ed agli alumni del CFP sui risultati elettorali, con Davide BIASSONI, dell'Universita degli Studi di Milano, Luciano FASANO, docente di scienza politica e sistemi dei partiti presso l'Università degli Studi di Milano, Giovanni B. MAGNOLI, responsabile della comunicazione, linguaggio politico, rapporto istituzioni e società,Segreteria particolare del Ministro Affari regionali e Autonomie Locali; Paolo NATALE e Nicola PASINI, rispettivamente docente di metodologia della ricerca sociale e di scienza politica e etica della pubblica amministrazione presso l'Università degli Studi di Milano; Mario RODRIGUEZ, docente di comunicazione pubblica presso l'Università degli Studi di Padova. Prendo appunti ... e poi vi racconto!

Perchè siamo antipatici

Visti gli esiti delle urne, direi che è proprio da leggere.

giovedì 17 aprile 2008

Tra i due litiganti il terzo (il popolo) gode

Castelli o Albertini ?Questo è il dilemma. Mentre la Lega da tempo rivendica la suprema carica della Lombardia per Roberto Castelli, l'onorevole del Pdl Maurizio Lupi propone di candidare come governatore, se Formigoni dovesse diventare presidente del Senato, l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. Il diretto interessato (alias Castelli) glissa il problema dichiarando di continuare a pensare che "Formigoni rimarrà in Regione" : soluzione ideale per scongiurare il pericolo di una "guerra di successione". Chissà che, per una volta, non sia concesso proprio al popolo lombardo - al quale si eviterebbe l'onere di recarsi per la seconda volta in otto mesi alle urne - di essere il Terzo che "tra i due litiganti (almeno questa volta) gode".

mercoledì 16 aprile 2008

Donne

Stasera (nella prima a casa da un mese a questa parte…quasi, quasi mi manca già la campagna elettorale) all'Infedele, Gad Lerner ha citato la percentuale delle donne entrate in Parlamento. Stando ai dati richiamati, nel supremo consesso del nostro Paese, al gentil sesso sarebbe stata riservata una quota pari al17,56 % degli eletti, con un incremento dell’1,27 % rispetto alle politiche del 2006. Le donne sarebbero il 25,13% dei parlamentari nel gruppo PD-IDV, il 13,94% nel PDL, per scendere al 12,94% nella Lega, fino ad arrivare ad un irrisorio 2,56 % nell’UDC. Percentuali, piuttosto, misere se si considera la media dei nostri vicini europei. Secondo, infatti, i dati riportati dal sole24ore in un recente articolo, in Svezia circa metà dei parlamentari (47%) sono donne; in Finlandia, Olanda e Danimarca, rispettivamente, il 42%, 39% e 37%. Il neonato governo di Zapatero è composto da 9 donne e 8 uomini.

L'Italia si collocava, nell'uscente legislatura, al 19° posto della classifica europea per i parlamentari (17% donne) e al decimo per quanto riguardava i ministri (22%), surclassata anche da Germania (37% sia per i parlamentari che i ministri), Francia (18% e 33%), Spagna (36% e 41%). La situazione dopo le elezioni del 13 e 14 aprile non è un granché migliorata. Certo, grazie soprattutto alle quote rosa del Partito Democratico, il Belpaese recupererebbe ben 17 posizioni nella classifica mondiale per presenza di donne in Parlamento, scendendo dal 67° al 50° posto. Ma non mi pare un grande risultato, specie considerando che la candidatura del gentil sesso ha costituito uno degli argomenti privilegiati della campagna elettorale appena conclusa (anche nel pdl). E’ vero il problema è complesso (come spiegato qui), è altrettanto vero che il Partito Democratico ha comunque garantito una percentuale di donne di ben 12 punti superiore rispetto a quella del PDL e della Lega, e di ben 23 rispetto all'Udc. Ma forse questo non è ancora sufficiente.

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martedì 15 aprile 2008

Comunicato

Dal circolo del Partito Democratico di Giussano "Una coalizione governerà l’Italia e un grande partito democratico farà l’opposizione. (Finalmente- aggiungo io). Siamo diventati un paese normale. Per la prima volta i numeri usciti dalle urne non lasciano spazio a valutazioni soggettive. La coalizione di PDL e Lega ha vinto, lo schieramento a loro “avverso” ovvero il nostro ha perso. Detto questo e quindi aver “dato a Cesare quel che è di Cesare” ci preme evidenziare alcuni aspetti che dal voto sono emersi. Innanzi tutto c’è stata una semplificazione radicale del quadro politico. Un vincitore evidente che si assume la responsabilità di governare per un’intera legislatura. La scomparsa delle estreme sia a destra sia a sinistra. Si tratta di tre novità che messe una dietro l’altra ci fanno dire che finalmente siamo diventati un paese normale a democrazia matura. Detto ciò, il Partito Democratico nato soltanto sei mesi fa, ha raccolto un consenso molto più ampio dell’Ulivo e delle forze politiche che ne hanno voluto la nascita (DS e Margherita), sei punti in più al Senato (+4% a Giussano) e due alla Camera (+0,5% a Giussano). Ciononostante abbiamo perso le elezioni. Che cosa fa un partito riformista europeo, quale oggi noi siamo a tutti gli effetti, quando perde le lezioni? Si rimbocca le maniche e riparte con nuovo slancio. Dobbiamo essere capaci di dare risposte a questioni come: l’integrazione, la sicurezza, il federalismo, la semplificazione delle procedure, l’efficacia delle scelte amministrative, la realizzazione delle infrastrutture, la salute e la mobilità. Molte di questi temi, nella percezione dei cittadini, sono rappresentati meglio di altri dalla Lega, a cui va riconosciuto il merito di una presenza attiva fra la gente. Ebbene noi dobbiamo lavorare con altrettanto impegno e slancio per offrire la nostra visione e le nostre soluzioni. La nostra sconfitta non è dovuta ad una campagna fatta male o a scelte sbagliate di strategia, tutt’altro. Bensì ai 20 mesi difficili dell’azione del governo, che aveva due opposizioni una istituzionale e una dentro la stessa squadra ministeriale. Ma qui finiscono le recriminazioni e da qui si riparte, con lo stesso entusiasmo che abbiamo visto in campagna elettorale, insieme con i tanti ragazzi e ragazze che proprio con noi si sono affacciati alla passione politica e a un nuovo modo di praticare la politica, da protagonisti e non da “tifosi”. Lavoreremo a Giussano per dare al partito la solidità e quel radicamento che non si poteva costruire in così poco tempo. Spingeremo sui nostri giovani aiutandoli a crescere per diventare, entro pochi anni, una nuova classe dirigente, capace e competente, in grado di prendere in mano il partito e il paese, senza aspettare di aver più di 50 anni, così come è avvenuto per Veltroni, e come succede ancora e troppo spesso ad ogni livello istituzionale. Se anche nello “schieramento a noi avverso” dovesse succedere la stessa cosa ne saremo lieti e felici e di certo faremo, tutti insieme, un grosso servizio alla comunità locale e all’Italia. Perché dal 14 aprile 2008 l’Italia è diventata un paese normale, anche per merito nostro. "

sabato 12 aprile 2008

Ringraziamenti

Ed ora, finalmente, il giorno delle votazioni: l’epilogo (qualunque risultato dovesse uscire dalle urne) di una bella avventura. E come in tutti i finali che si rispettino non possono mancare i dovuti ringraziamenti.
Un grazie di cuore a tutti i componenti del Circolo del Partito Democratico di Giussano (eccoli ... nella foto) per il loro prezioso, costante e capillare lavoro; a Claudio e Paola, per aver tollerato le mie numerose e ripetute assenze dal lavoro;
a Matteo, Roberto (qui sotto), Michael, Elisa, simpaticamente soprannominati, per l'entusiasmo e l'impegno dimostrato nel sostenere la mia candidatura, Beacco's Boys;
a Lucia, ed agli altri candidati (nella foto qui sotto) uniti da questa breve ma intensa campagna elettorale; ai circoli del partito democratico che mi hanno candidata (Seregno, Albiate, Besana e Agrate) ed a quelli che ho avuto il piacere e l’onore di incontrare ( troppo numerosi da elencare);
Grazie per le occasioni di dibattito cui in questi giorni ho potuto partecipare ed alle persone che, durante il tour della campagna elettorale, ho avuto il piacere e l'onore di incontrare.
Grazie alle donne del pd con le quali è stato bello lavorare (che non cito solo per paura di ometterne qualcuna) ed ai Giovani, con i quali, abbiamo concluso venerdì sera, girovagando per i paesi brianzoli, la campagna elettorale. Grazie a tutti i componenti del partito democratico provinciale.
Grazie a Fausto (per i passaggi scroccati) ed a Claudio per le foto (come quella qui sopra) che mi ha inviato.
E soprattutto un grosso Grazie a tutti i miei amici (tanti), parenti, conoscenti, ai miei concittadini e alle mie concittadine (altrettanto numerosi), che hanno accolto con entusiasmo la mia candidatura, che si sono dati – lo so , in molti me lo hanno riferito - un gran da fare durante la campagna elettorale, per convincere un amico, un parente indeciso a votare PD; che con un sms, un’e-mail, una telefonata, o semplicemente incontrandomi per strada, mi hanno mostrato il loro affetto, la loro stima ed il loro sostegno; perché pensano che “non è vero che i politici sono tutti uguali”, e che, lavorando duramente, le cose si “possono davvero cambiare”. Grazie a tutti: non so quale sorpresa ci riserverà le urne, troppe le incognite. Ma una cosa è certa - se Veltroni vincerà sarà anche e soprattutto merito Vostro ! Emanuela
p.s.I grazie anche a tutti quei miei amici e conoscenti, che pur dicendomi espressamente che non avrebbero votato Veltroni, mi hanno comunque fatto il loro "in bocca al lupo"!Onore alle armi!
p.s. II, se ho involontarimente omesso di citare qualche nome, siate magnanimi, perdonatemi il lapsus calami !

Rischio di stretta mondiale

In questa breve pausa di riflessione che ci separa dal voto, vorrei,
allontanandomi dallo scenario italiano per non turbare lo spatium deliberandi elettorale, riflettere su un problema di cui poco si è parlato, ma che potrebbe correre il rischio di trasformarsi in un nuovo e grande dramma. In un rapporto presentato nella giornata di ieri, la Fao, l’Organizzazione delle
Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, ha denunciato l'aumento, verificatosi nel corso dell'ultimo anno, del 100% del prezzo internazionale di alcuni generi primari, quali il grano e il riso. L'inflazione degli alimentari (dovuta a molte cause, incluse ragioni speculative - la crisi delle borse ha, infatti, spostato molti capitali sulle materie prime, con conseguente notevole rialzo dei prezzi) colpisce maggiormente le popolazioni povere, poiché la spesa per procurarsi il cibo costituisce una quota molto più alta del totale del loro budget.
Infatti, mentre "La spesa per il cibo rappresenta - come ha detto Henri Josserand, del Sistema mondiale d'informazione e preavviso rapido della Fao - solo il 10-20% della spesa complessiva del consumatore dei Paesi industrializzati, ... per il consumatore dei Paesi in via di sviluppo può arrivare a rappresentare sino al 60-80% del totale".
Ciò che molti di noi percepiscono come un mero fastidio, e che per altri diviene una seria difficoltà, per i paesi del Terzo Mondo rischia di trasformarsi in un vero e nuovo dramma. In alcuni paesi africani si sono già verificate delle rivolte. Non occorre essere dei grandi statisti per capire che una delle conseguenze di questa crisi potrebbe essere un ulteriore incremento dei flussi migratori. Di fronte alla fame, alla disperazione di vedere morire, a poco a poco, di fame i propri figli, alla speranza di trovare un modo per sottrarli alla denutrizione che quotidianamente li divora, non c'è Bossi-Fini che tenga. E di fronte alla tragedia della fame, il livore contro gli immigrati, mostrato da alcune forze politiche, rischia solo di apparire del tutto fuori luogo.

giovedì 10 aprile 2008

Debito pubblico, imposizione fiscale, pil

Tre parole, tre temi spinosi e per lo più incomprensibili. Eccovi un interessante documento, realizzato da un gruppo di studenti, che spiega in modo molto semplice ed efficace, il tema delle tasse, del debito pubblico, del pil... Buona lettura.

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- 4 giorni al voto: ultime 30 ore di campagna elettorale. Ricordo a tutti l’incontro di questa sera con Walter Veltroni a Milano Domani, invece, ci vediamo alle ore 21.00 per la Grande Festa di Chiusura della Campagna elettorale a Seregno in Piazza Vittorio Veneto - con il concerto dell'Orchestrina del Suonatore Jones - proiezioni di immagini e collegamenti dalla festa di chiusura di Veltroni a Roma. A domani!

martedì 8 aprile 2008

Errare umanum est

Perseverare autem diabolicum. Nulla da eccepire, oggi l’Onorevole dell’Utri è in gran forma. Non pago di aver dato dell’eroe allo Stalliere di Arcore, sentite cosa dice a proposito della Resistenza Italiana:
retorica della resistenza, saranno revisionati,
se dovessimo vincere
le elezioni. Questo e' un tema del quale
ci occuperemo con particolare attenzione
Bella dichiarazione programmatica: c'è solo da sperare che resti sulla carta!
Ripeto a tutti gli indecisi la fatidica domanda: ma siete convinti di voler
consegnare il paese nelle mani di questa gente?
p.s. ... una piccola nota per ricordare che cosa è stata la Resistenza: (lettera
di un condannato)
Mamma adorata, quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore.
Mamma, muoio fucilato per la mia idea.
Non vergognarti di tuo figlio, ma sii fiera di lui.
Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e
l'Italia sarà di nuovo grande.
Da Dita Marasli di Atene potrai avere
i particolari sui miei ultimi giorni. Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari;
muoio per l'Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata.
Ci rivedremo nella gloria celeste. Viva l'Italia libera!
Achille

Io mi oppongo

« La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco
profumo della libertà
che si oppone al puzzo del compromesso morale,
dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. »

Paolo Borsellino

Ti prego, indeciso, vota pd!

Per il candidato al Senato del Popolo delle Libertà, Marcello Dell'Utri (di cui abbiamo parlato anche qui) Vittorio Mangano, definito da wikipedia un criminale italiano legato a Cosa Nostra, conosciuto con il soprannome di "lo stalliere" (... amministratore) nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi nella quale visse tra il 1973 e il 1975sarebbe addirittura un eroe. Eroe, eroe... sostantivo al quale ho sempre pensato fosse giusto e doveroso collegare nomi come quello di Giovanni Falcone e degli agenti della sua scorta barbaramente assassinati nella strage di Capaci; del giudice Paolo Borsellino e dei 5 uomini di scorta atrocemente uccisi, solo due mesi dopo, in Via D'Amelio. E' solo a loro, uomini di valore, che hanno perso la vita per difendere lo Stato, per combattere il cancro della mafia, che da sempre divora il sud del Nostro Paese impedendone lo sviluppo, per contrastare il bieco potere dei Mangano,
dei Tommaso Buscetta, dei Totò Riina , che spetta l'appellativo di "eroe". Ti prego, Ti prego, rispetto la legge, pago le tasse, non mi merito questa gente! Ti prego, vota Partito Democratico!

A stasera

Nel segnalarVi alcune foto del nostro fantastico Aperitivo, vi ricordo l'appuntamento di questa sera sul tema del "LAVORO GIOVANILE ", ci vediamo alle 21.00 presso l’ Auditorium Binario 7 – Via Turati 8 – Monza, con Lucia Prina, Pietro Ichino, Enrico Brambilla e Alessia Mosca

domenica 6 aprile 2008

Comunque andrà, qualunque cosa dovesse succedere tra sette giorni, nessuno potrà rimproverarci di non esserci a sufficienza impegnate!..p.s. ..il volantinaggio è comunque divertentissimo!

venerdì 4 aprile 2008

L'ultimo week-end di passione

Eccovi qualche appuntamento:
sabato 5 dalle ore 10.30 alle 12.30 a SOVICO APERITIVO IN PIAZZA con Pippo CIVATI e Alessandro ARCHETTI alla GALLERIA FRETTE ed alle ore 18,00 Mega aperitivo a Giussano, in P.zza San Giacomo, con il pd cittadino ... (visto che fantastico volantino, tutto merito dei nostri bravi giovani democratici ! p.s. Grazie mille ...state facendo un lavoro fantastico!)
domenica 6, ci vediamo ai banchetti a Giussano, Paina, Birone e Robbiano ( mi raccomando da raggiungere in bicicletta, all’insegna della mobilità sostenibile) e poi a Canonica di Triuggio per il pranzo.
e ..la sera per i Giovani Democratici: “DEMOCRATIC PARTY” - con la bravissima Lucia PRINA Ore 19 - 22 Totem Plasa Cafè via Torri BIANCHE n° 7
Praticamente dopo questo week-end posso iscrivermi agli alcolisti anonimi!

Il PD e il suo programma/3

Il pd ed il mondo del lavoro. Un modo semplice ed immediato per meglio comprendere la proposta del partito democratico in tema di lotta alla precarietà e di tutela delle fasce di lavoratori più deboli, potrebbe essere rappresentato da un paragone con il sistema sanitario nazionale. Oggi se mi ammalo c'è un servizio pubblico che mi assiste, mi mette a disposizione medici, crea strutture ospedaliere perché io possa essere posto nelle condizioni di recuperare la salute. Il principio che ispira il servizio sanitario è quello dell'uguaglianza e della solidarietà: la salute deve essere assicurata a tutti e la malattia non è una questione che può essere relegata alla sola ed esclusiva sfera del singolo individuo, ma coinvolge, chiamandola in causa, l'intera comunità. Ciò non accade, invece, nel mondo del lavoro: se perdo la mia occupazione o non riesco a trovare un (nuovo) impiego, sono lasciato solo, a volte nella più completa disperazione, sopraffatto da quella terribile angoscia che lede la nostra dignità e spinge a gesti estremi, come è successo a Luigi, il precario trentanovenne dipendente della Berco di Busano Canavese, appartenente al gruppo tedesco Thyssen, morto suicida solo qualche tempo fa, come è accaduto, ancora prima, all’operaio di Tolentino che si è tolto la vita impiccandosi in uno stanzino dell'azienda per la quale lavorava. A distanza di 60 anni, putroppo, è rimasto ancora lettera morta l'art. 4 della Costituzione, che fa carico alla Repubblica di promuovere le condizioni che rendano effettivo il diritto al lavoro. Il programma del Partito Democratico, su questo aspetto, è invece molto chiaro: il pd ha non solo l'ambizione di applicare finalmente la Carta Costituzionale, ma di introdurre - anche in Italia - quei sistemi di promozione del lavoro già sperimentati e funzionanti in altri paesi. Questa la ricetta del pd: " ci vogliono politiche attive sul mercato del lavoro, che forniscano tutele del reddito in caso di disoccupazione; e un sistema efficiente di servizi, di formazione e di occasioni per il reimpiego. Questo è il senso della migliore flexicurity europea, cui intendiamo ispirarci. Un sistema attivo si ottiene potenziando la rete dei servizi, pubblici e privati, all’impiego e introducendo forme di responsabilizzazione reciproca fra beneficiari di sussidi e erogatori dei servizi. I primi sono tenuti non solo ad accettare offerte di impiego e di formazione, pena la decadenza dal sussidio, ma ad attivarsi per cercare il reimpiego. Cercare lavoro è in sé un’occupazione, che per questo va retribuita, con un contratto specifico di ricerca d’occupazione. I servizi all’impiego devono essere responsabilizzati anch’essi ad attivarsi, offrendo agli operatori incentivi specifici e strumenti adeguati (compreso il potere di erogare le indennità e di sanzionare le inefficienze) ". L’ impostazione del Partito Democratico si differenzia nettamente sia da quella seguita dal centrodestra che dal modello cui si ispira la sinistra radicale. Dal centrodestra, che nei fatti, ha promosso una politica del lavoro che ha estremizzato la flessibilità ed ampliato la precarietà dei rapporti di lavoro, precarietà che purtroppo si traduce, spesso, in un’ instabilità ed incertezza delle prospettive di vita. Che si trasforma nell’impossibilità di progettare e costruirsi un futuro; di formare una famiglia. Dalla sinistra radicale, che, dal canto suo, pretende di irrigidire il rapporto di lavoro, ed insegue un modello ormai superato dalla realtà economica. Il Partito Democratico, ponendosi in un’ottica estremamente innovativa, sulla scia dei migliori modelli europei, vuole, invece, attuare un sistema che - in linea con i suoi valori fondanti – sia al tempo stesso moderno e solidale, capace di tutelare soprattutto i più deboli, i lavoratori precari.

giovedì 3 aprile 2008

Il PD e il suo programma/2

Partito Democratico della Brianza "Comunicato stampa PD: i Pendolari Democratici della Brianza I candidati del PD pendolari in campagna elettorale e nella vita. Questo è il messaggio che il Partito Democratico ha voluto dare alla cittadinanza, quest'oggi, con un presidio in ogni stazione ferroviaria del territorio brianzolo. Emanuela Baio, Emanuela Beacco, Enrico Brambilla, Giuseppe Civati, Alessia Mosca, Lucia Prina, candidati del PD alla Camera e al Senato hanno partecipato all'iniziativa, distribuendo un volantino dedicato alle proposte del PD per i pendolari e per il rilancio del servizio ferroviario regionale. Dal biglietto unico alla riqualificazione delle stazioni, dall'intermodalità gomma-ferro alla possibilità di accedere ai vagoni con le biciclette, dal rispetto del contratto di servizio ad un maggiore controllo sui ritardi dei convogli, sono molte le proposte che il PD si impegna a portare a Roma, per chi prende il treno tutte le mattine e tutte le sere, per raggiungere il luogo dove lavora e dove studia. Non solo le linee dell'alta velocità e dell'alta capacità: anche la rete dei pendolari necessita di investimenti e di interventi concreti, per la manutenzione del materiale rotabile, per l'acquisto di nuovi treni, per una maggiore qualità del servizio. Per noi del PD – - dichiarano i candidati – - non si tratta soltanto di un'iniziativa elettorale: ogni giorno molti di noi utilizzano i treni e i mezzi del servizio di trasporto pubblico, incontrando le difficoltà ben note ai cittadini: affollamento, sporcizia, ritardi, insufficiente copertura del servizio in alcune ore della giornata, deficienza del servizio in alcune aree del territorio. Crediamo che l'unica soluzione per combattere smog e congestione sia il potenziamento del servizio pubblico locale. Per il PD questa è una priorità assoluta e in ogni occasione saremo protagonisti nel difendere e promuovere le ragioni dei pendolari brianzoli e lombardi. Da Monza e dalla Brianza a Roma, saremo pendolari nel senso più vero del termine"

Il PD e il suo programma/1

Ieri è stata un’intensa giornata di campagna elettorale: iniziata con i pendolari delle 7.00 ed il circolo del Pd di Lissone, si è conclusa, dopo un salto al mercato di Agrate, a Seregno con Stefano Silva, coordinatore del pd cittadino, e gli altri compagni di “avventura” Patrizia Gioacchini, Doretta Crippa e Pippo Civati, tutti come me, candidati alla Camera dei Deputati. Una giornata impegnativa ( ...speriamo solo non si decida per questo, altrimenti mi tocca cercarmi un nuovo lavoro!), scandita da attività che riflettono alcune delle priorità del programma di governo del Partito Democratico: l’attenzione ai pendolari ed al miglioramento del servizio di trasporto pubblico, la lotta al precariato e la creazione di un sistema “di ammortizzatori sociali” che preveda l’accompagnamento e l’assistenza a chi si trova, anche solo temporaneamente, privo di lavoro, il rilancio dell’economia e dello sviluppo del nostro Paese. Temi importanti sui quali è necessario riflettere. Purtroppo i ritmi frenetici della campagna elettorale non mi consentono di dedicarvi, in questa sede, molto tempo. Mi limiterò, quindi … in attesa di tempi migliori.. a riproporvi il nostro comunicato stampa sulle "ragioni" del "Pendolari Day" e una piccola riflessione sul programma del Pd in tema di lavoro.

martedì 1 aprile 2008

Con un gruppo di amici così

Come non vincere? Ultimissime da pdgiussano.ning.com: " Ieri, domenica 30 marzo è davvero iniziata la nostra campagna elettorale. Quelle che prima erano state piccole schermaglie sono diventati ieri "fuochi artificiali". Da tempo non si vedeva sfrecciare in Giussano il mitico furgone tappezzato da manifesti elettorali - tipo anni '60 - con tanto di impianto sonoro che strombazzava l'appello "vota Antonio, vota Antonio.…… Il nostro Antonio La Trippa"... "