lunedì 29 dicembre 2008

A Natale, una poltrona ...

non La si nega a nessuno.
Tantomeno ai "politici trombati".
Ecco una regola ferrea che si è da tempo affermata nella politica italiana.
Chissà se qualcuno - come succede a tutti i comuni mortali che aspirino ad
un ben remunerato posto di lavoro - si è mai preoccupato di vagliarne i curricula...

A chi andrà il PRIMO "Giussanino d'Oro"?

- 3.
Non sto parlando dei giorni che ci separano dal nuovo anno; bensì di quelli ancora utili
per segnalare all’Amministrazione Comunale, persone, enti,
associazioni che si siano particolarmente distinti, con opere,
esempi, nel campo delle scienze, della letteratura, del lavoro, del sociale,
in attività filantropiche, per atti di coraggio e di abnegazione civica ..
Proprio uno dei "segnalati" sarà il primo fortunato destinatario
della benemerenza civica che verrà consegnata dal Sindaco,
nel corso di una cerimonia pubblica.
Le proposte - così dispone il regolamento approvato lo scorso Novembre
dal Consiglio Comunale - dovranno pervenire al protocollo del Comune entro
il prossimo 31 dicembre.
Viste le numerose associazioni , i tanti volontari che operano sul territorio e
che prestano il loro prezioso servizio a favore della collettività, credo che scegliere
a chi conferire il I Giussanino ...non sarà una decisione così facile …

mercoledì 24 dicembre 2008

War is over. L'augurio più bello.

Nella Santissima Notte di Natale è concesso coltivare ogni speranza, ogni desiderio.

Anche il più impossibile. Il più difficile.

E allora, che vi è di più desiderabile della speranza di poter mettere a tutte queste inutili sofferenza la parola FINE?.

Tanti Auguri a tutti!

martedì 23 dicembre 2008

In arrivo sotto l'albero, una bella colata di cemento!

Un nuova divinità sta, da qualche tempo, soppiantando il bambinello nato in povertà, tra il bue e l’asinello, nella Grotta di Betlemme. Il Cemento.
Osannato dai Signori della Speculazione, è proprio contro il ricco Cemento che, dopo il grido di dolore degli ambientalisti, si sta alzando la levata di scudi degli Architetti.
Che l’allarme arrivi da loro, dalla categoria che per antonomasia dovrebbe essere maggiormente interessata al business della cementificazione, la dice lunga sullo stato di salute del nostro territorio.
Non certo sospettabili di partigianeria ambientalista, gli Architetti criticano pesantemente le scelte urbanistiche della giunta Moratti, portate avanti dall'assessore (ciellino) Masseroli.
Chiaro il monito :”Milano dovrebbe pensare alle reti invece di aggiungere nuovi «insediamenti». Non dovrebbe ragionare sempre in una «visione immobiliaristica e milanocentrica”.
Visto il calo della domanda di nuove abitazioni e l’assenza di incremento demografico, verrebbe proprio da chiedersi per chi saranno mai tutte queste nuove costruzioni?
Gli architetti un’idea del nuovo inquilino dei palazzi milanesi ce l’hanno pure: sarà una presenza " presumibilmente straniera»
Nè mi pare che una logica diversa imperi nella nostra cara Brianza.
Allora ricapitoliamo.
Il "partito della speculazione " attira gli stranieri.
Contro i quali, poi, la Lega si preoccupa di aizzare ben, bene i cittadini.
Manus manum lavat, direbbero i latini. Una mano lava l’altra …. e tutte e due lavano il viso.
Non sarebbe forse meglio elaborare politiche che disincentivino massicci flussi di persone in un breve arco di tempo, e promuovere invece una maggiore integrazione?

Consigli per gli ultimi (?) acquisti di natale

Il bello (o il brutto - dipende dai punti di vista) dei periodi di convalescenza è che
regalano un sacco di tempo per tutte quelle attività, alle quali, appunto, nel tram tram quotidiano, si riserva solo qualche attimo (più o meno lungo).
E cioè: mangiare, dormire e leggere.
Ora poiché la prima è deleteria (quantomeno per il fisico, soprattutto in periodo di pandori,
panettoni e dolciumi vari); e la seconda, alla lunga stanca, non resta che buttarsi
a capofitto sulla terza.
E così, giusto per rendere un po’ più produttivo il mio oziare, mi permetto di dispensarvi
qualche consiglio per gli ultimi acquisti di Natale. Libri. Chiaramente.
Per tutti i gusti e per tutte le epoche.
Agli amanti delle atmosfere di altri tempi, non potrà non piacere “L’Innocenza” di
Chevalier Tracy, la fortunatissima autrice della Ragazza dall’Orecchino di Perla.
Siamo nella Londra di fine 700 (qui l’incipit).
La famiglia Kellaway, nel tentativo di fuggire allo straziante dolore causato dalla morte dell’amato figlio, si trasferisce dalla campagna nella caotica capitale Britannica. Qui, i due figli adolescenti di Thomas e Anne, Jem e Maisie, incontrano Maggie, una ragazza molto esuberante, che nasconde un terribile segreto, e l’eccentrico William Blake, un artista, poeta (personaggio storico realmente esistito), che li introduce nel suo mondo anticonformistico...
Certo, il romanzo non è paragonabile alla Ragazza all'Orecchino di Perla, ma resta comunque una piacevole lettura...
Se, invece, volete ritornare nel cuore dell'Asia del XX secolo, vi consiglio
“I Giorni dell’amore e della guerra” di Tahmima Anam.
Una giovane ed apparentemente fragile donna, la morte del marito, i suoi due figli, Maya e Sohail.
E poi, il conflitto in Pakistan per l’indipendenza del Bangladesh.
Le privazioni. Le crudeltà e le violenze, i genocidi che dissanguano il paese in guerra.
E ancora il coraggio di una madre disposta a qualunque sacrificio, pur di sottrarre alla morte i propri amati figli.
E, infine, l’arrivo di un nuovo, improvviso, fugace amore ….
Ecco gli ingredienti del romanzo di Tahmima Anam che – come scrive il The Times Literary
Supplement: « sancisce la nascita di una scrittrice unica. Un romanzo prodigioso che, attraverso una scrittura illuminante capace di catturare i dettagli della vita di ogni giorno, racconta del popolo straordinario che ha combattuto per il proprio paese durante uno dei più tremendi genocidi del ventesimo secolo, quello perpetrato dall’esercito di occupazione pakistano
Da ultimo, se l'amico per il quale state disperatamente cercando l'ennesima idea regalo, adora i gialli, i misteri, ed è capace, di guardare ai guai della Nostra povera Italia, anche con un po'di ironia, regalategli uno degli esilaranti racconti del Commissario Montalbano, la straordinaria figura inventa da Andrea Camilleri
Grazie alla eccezionale capacità descrittiva di Camilleri, vi sembrerà quasi, quasi di essere lì con Catarella, Mimì, l'ispettore Fazio, Livia, e di vedere la casa sul mare di Marinella, di sentire i sapori delle ottime pietanze siciliane...
Ma attenzione: non spaventatevi del dialetto siciliano ...dopo un po’ diventa estremamente comprensibile.
Io, per ora ho letto Le ali della Sfinge, e La pista di Sabbia (che secondo alcune recensioni dei fans di Camilleri non sono neppure i due migliori)..
Ma vista la lunga convalescenza che mi aspetta, chissà che non vi riesca a raccontare, alla fine, quale sia il migliore della saga!

venerdì 19 dicembre 2008

Rompiscatole? Pazzi? No semplicemente onesti.

Su Napoli , su Pescara, sul Pd si sta abbattendo la tempesta giudiziaria.
Di fronte alle eclatanti collusioni scoperte grazie alle intercettazioni telefoniche (strumento di cui, oggi più che mai, non si può privare la magistratura), appare fin troppo facile e scontato puntare il dito contro amministratori e politici, accusandoli di essere tutti ugualmente “corrotti” .
Con le stesse "mani sporche"
Una reazione “qualunquista” e riduttiva.
Addirittura offensiva per quanti (e sono molti) al sistema "non ci stanno".
Che danno fastidio.
Che si sottraggono con coraggio alle lusinghiere e opulente offerte dei potenti.
Che beccandosi del “rompiscatole”, del “visionario “ o del pazzo, si oppongono a chi drena, illecitamente, risorse pubbliche.
Ostacolando i piani di chi pretenderebbe di piegare, ai propri fini personali, l’interesse pubblico.
E già, perché non tutti gli amministratori ed i politici sono avidi e corrotti.
Fortunatamente, ci sono ancora, anche in Italia, anche a Napoli, uomini (e donne ) onesti e perbene, come “il Consigliere Comunale di Napoli, Vincenzo Russo” o l’ "assessore rifondarolo Alessandro Fucito”, o “il dirigente del dipartimento di pianificazione urbanistica del Comune di Napoli Roberto Giannì”.
Uomini incorruttibili che decidono di non scappare dal sistema, ma di restarci, per combatterlo. Dall'interno.

Vorrei

Sotto l’Albero il nuovo numero.

domenica 14 dicembre 2008

Discariche abusive, ecomafia, 'ndrangheta e droghe.

Ecco appunto, c’è di tutto.
E non in Campania, ma in Lombardia ed in Brianza.

Sarebbe un partito perfetto...

attento all'ambiente, progressista, erede della grande tradizione del cattolicesimo democratico.
Legalitario più che giustizialista, perchè, come dire, la legge, alla fine non è un mero un suggerimento, ma un imperativo che, magari, va pure rispettato.
In tanti, espressione della c.d" società civile", cresciuti nel mondo del volontariato e dell'associazionismo - cattolico e non - , radicati sui nostri territori (termine, dopo l'ondata leghista, ritornato tanto di moda) che non siamo (stati) nè ci sentiamo diessini e neppure margheritini, abbiamo, pazientemente, atteso la nascita per oltre 10 anni.
Avevo vent'anni quando ho iniziato a sognare la nascita di questo grande partito.
Che ora, purtroppo, vedo brancolare nel buio.
Riflettendo e meditando su tutto ciò mi chiedevo, avvilita, ma come è possibile che stia succedendo "proprio questo"?
Perchè?Perchè?Perchè?
E poi ho visto questo video.
E un pensiero illuminandomi, come una stella cadente nel buio cielo, mi ha svelato l'arcano mistero:
"Come sarebbe stato tutto diverso, se solo i dirigenti (gli attuali dirigenti ) credessero (o avessero creduto), come noi, umili militanti, che anche l'Italia fosse degna di un partito perfetto!"

venerdì 12 dicembre 2008

Se Li tocchi muori. Politici, magistrati, esponenti di CL. I signori del malaffare

Esonerato. Rimosso. Congedato. Trasferito"
Così Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera – libero giornale della repubblica democratica Italiana - pone la parola “the end” al viaggio di Carlo Vulpio , cominciato il 27 febbraio 2007, con lo scoppio del caso “Toghe Lucane” (la terza inchiesta del pm Luigi De Magistris, con “Poseidone” e “Why Not”) che lo ha portato in quel di Catanzaro e Salerno, passando per Potenza, Lamezia Terme, Roma e San Marino.
Un pellegrinaggio tra procure di cui Vulpio - seguendo le inchieste condotte dal pm Luigi De Magistris e dal giudice Clementina Forleo- fornisce un dettagliato resoconto nel graffiante “Roba Nostra” , ove descrive, con accurata diligenza e rigore, le reti di complicità e connivenza tra politici, magistrati, potenti implicati nel malaffare, accomunati dall'unico obiettivo di drenare risorse pubbliche.
A partire da Antonio Saladino di Lamezia Terme ”cresciuto in Comunione e Liberazione” la cui società, una delle tante, ha dato addirittura il nome all’ inchiesta del pm De Magistris ” Why Not”
“Ras indiscusso della Compagnia delle Opere in Italia Meridionale”, nonché amico
“del Clemente Mastella di Ceppaloni eletto in Calabria”, Saladino è il paziente tessitore della ragnatela di amicizie "sempre più fitte e coinvolgenti", con l'intero mondo politico, “indispensabile, se ... si vuol entrare nella stanza dei bottoni e determinare quali debbano essere pigiati e quali no, affinchè sia approvata una legge, accordato un parere favorevole, deliberato un finanziamento”.
Un viaggio – ammette il coraggioso giornalista - che “mi fece subito capire che da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima all’interno della magistratura e in Italia” .
E ancora in Roba Nostra, Vulpio svela i misteri che si celano dietro la felix, o meglio “infelix Lucania”, messa sotto inchiesta dalla procura di Catanzaro: magistrati, alti gradi delle forze dell’ordine, politici e funzionari pubblici, tutti accusati di reati gravissimi “associazione a delinquere, truffa corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d’ufficio e chi più ne ha.. più ne metta.
E poi, al Nord, a Milano con il giudice Clementina Forleo, "donna tosta. Determinata. Concreta", e la sua inchiesta sulle scalate bancarie "dei furbetti del quartierino" .
Ed ancora, giù, nel profondo sud, a Francavilla Fontana, al paese della Forleo, con quegli "oltre venti ettari di avena" di proprietà del gip divorati improvvisamente dal fuoco."
Ora, però, Mieli lo ha imbavagliato.
Il Direttore di una delle maggiori testate giornalistiche del nostro paese ha messo il bavaglio a Carlo Vulpio, riservando al proprio inviato lo stesso generoso trattamento che altri hanno serbato a De Magistris ed alla Forleo i “due cattivi ragazzini” ( così apostrofati – evidenzia Vulpio - da quanti mirano esclusivamente a screditarne il lavoro), rei di essersi opposti a chi anela ad una magistratura “forte con i deboli e debole con i forti.”
Colpevoli di essersi voluti ribellare all'affermarsi di un nuovo, inarrestabile, dogma giuridico: “davanti alla legge i potenti non sono uguali come tutti gli altri”.
Giudici, la cui solerzia e il cui attaccamento alla giustizia è stato strumentalmente dipinto dai media - che ora tacciono sull'argomento - come smania di divismo.
Un (triste) film già visto. Se sei giovane e fai al meglio il tuo lavoro, magari pestando i piedi a qualche vegliardo, non puoi che essere un ambizioso ragazzino, sopraffatto da voglia di protagonismo.
Non posso – per quanto poco valga la mia piccola ed isolata voce- che esprimere piena solidarietà ed un profondo ringraziamento all’audace giornalista del Corriere, ed ai coraggiosi giudici Luigi de Magistris e Clementina Forleo, gli unici (in un paese dove mai nessuno risponde dei propri errori) ad aver pagato con una serie di strane e sfortunate coincidenze la loro coerenza (....guardatevi le pagg. 161 e segg. del libro).

giovedì 11 dicembre 2008

martedì 9 dicembre 2008

Il Pd ai tempi del dopo Veltroni tra la caparbia Bindy e l'Obama Soru

E’ stato bravo, anzi di più, molto bravo domenica sera da Fazio.
Un uomo di successo, che ha costruito con fatica, sacrifici e sudore della fronte il suo impero.
E c’è già chi lo acclama come l’Obama Italiano.
Soru piace.
Industriale serio, attento all’ambiente, coerente (come dimostra la recente scelta di dimettersi), Antonello Soru ha tutte le carte in regola per essere un leader vincente.
Brillante, deciso, schietto.
Ma forse la sua ascesa alla leadership del Pd in questo momento potrebbe essere strategicamente non conveniente.
Occorre risollevare le sorti del malmesso Partito Democratico che naviga a vista, in acque fin troppo agitate.
E per farlo, servono tenacia, caparbietà e cocciutaggine, doti proprie, come ben noto, del gentil sesso.
E allora, chi meglio di Rosy, passionaria intrepida, donna“con le palle”, caparbia e combattiva, potrebbe riuscire nell’ardua missione di rientusiasmare l'elettorato del piddì, che oggi sprofonda nel baratro di una acuta crisi?

Avanti così!

Ecco gli effetti della vicenda Villari, degli scontri fratricida, della questione morale.
Speriamo che qualcuno, giù a Roma, questa volta, se ne accorga!

domenica 7 dicembre 2008

Siamo al paradosso

L’arcivescovo di Milano invita al dialogo con l’Islam, e un ministro del Governo Italiano,
in tutta risposta, lo accusa di essere l’ultimo cattocomunista.

sabato 6 dicembre 2008

A proposito di Gomorra: Maroni, se ci sei, Ti prego, batti un colpo

Gomorra ed il sistema economico mafioso che in essa si annida.
La 'ndrangheta "dalle buche d'oro" e la Brianza dove, come conferma il procuratore capo di Monza, Antonio Pizzi, le organizzazioni criminali “stanno consolidando i loro affari”.
Oltre 70 milioni di euro: a tanto ammonta il valore dei soldi investiti in palazzi e terreni tra Desio, Monza, Lissone, Carate, Seregno e Arcore.
E ancora, l’infiltrazione di persone legate alle cosche nelle pubbliche Amministrazioni “in particolare nella macchina comunale”, nel settore dell’aggiudicazione delle aree e degli appalti: realtà troppo poco studiata in Brianza.
E poi il coinvolgimento nelle inchieste di politici come a Busto Arsizio (dell’ex Presidente dell’Assise Comunale di Milano) e l’allarme contro questo cancro che rischia di rodere la ricca Padania.
Un allarme che parte, però, solo dal basso, dal territorio (sì, anche da Giussano).
Ecco, anticipati solo alcuni dei contenuti dell’interessante inchiesta pubblicata da Mario Portanova su Diario e ripresa, on line, da vorrei.
Un'inchiesta (da leggere) che dipinge un quadro, a dir poco allarmante dell'area tra “Milano, Como, Varese, " in cui "sta avvenendo un mutamento antropologico che la crisi economica potrà solo aggravare”.
Perché, è ormai un dato, dolorosamente, noto che: ”Rispetto al passato c’è meno sicurezza economica, gli imprenditori si trovano spesso in difficoltà, le famiglie sono molto indebitate per la casa, un terreno fertile per l’usura”
E in tutto questo le istituzioni, lo Stato dove sono?
Maroni, se ci sei, Ti prego, batti un colpo.

venerdì 5 dicembre 2008

Moschee: l'ultima parola sia dei cittadini

La Lega Nord, forte del consenso dell’opinione pubblica sconcertata dal recente arresto
dei due magrebini collegati alla moschea di Macherio, chiede la moratoria contro
la costruzione di nuovi templi islamici.
Secondo il partito di Bossi, infatti, le moschee non sarebbero luoghi di culto, bensì di
reclutamento e raccolta di fondi per finanziare il terrorismo e preparare attentati.
Riflettendo, così, un po' a caldo sul tema, mi viene innanzitutto da pensare che se la Lega, con questa trovata,
pensa di raggiungere il mal celato obiettivo di impedire ai musulmani di praticare la loro religione, rischia,
aimè, di incorrere in una gran brutta delusione.
E non tanto perché esiste un art. 19 della Costituzione, che garantisce la libertà di culto, o perché il rispetto della religione rappresenta una condicio sine qua non del processo di integrazione ( come da più parti ribadito).
No, la ragione dell'ineludibile sconfitta del sogno leghista è molto più semplice e banale,
riassumibile in queste poche parole: è fisicamente impossibile impedire a
migliaia (milioni?) di persone di trovarsi a pregare insieme (in strada, nelle case, nei luoghi più disparati)
E per capirlo, non occorre essere dei grandi statisti, basta rileggere qualche pagina dei libri di storia.
Se, infatti, neppure gli imperatori romani (che con l’editto di Costantino hanno definitivamente deposto le armi), con le loro crudeli persecuzioni, durate per tre secoli, sono riusciti ad eliminare i cristiani, dubito che gli onorevoli Maroni, Borghezio e Calderoli possano oggi ottenere, a colpi di magliette verdi, slogan elettorali e vignette anti-islam, risultati migliori dei nostri illustri antenati nei confronti dei musulmani.
La Lega, per accrescere il proprio consenso elettorale, chiede poi, che prima di autorizzare
l'apertura di nuove moschee, l'amministrazione comunale indica un referendum
popolare.
La proposta di ricorrere ad uno strumento di democrazia diretta, che consenta a ogni cittadino, come si dice, di far “sentire anche la sua voce”, non può che ottenere il mio naturale plauso.
Fatico a trovare delle valide ragioni per sottrarre un dibattito tanto accesso ad un confronto diretto con il corpo elettorale.
Capisco l'esigenza di evitare che Sindaci, Assessori e Consiglieri Comunali sacrifichino sull’altare delle proprie (per quanto rispettabili e magari condivisibili) idee, le sensibilità, le priorità ed i desiderata dei propri cittadini ai quali occorre, con profonda umiltà, rimettere la decisione delle questioni più delicate, complesse, in grado di maggiormente incidere sulla vita della comunità locale.
Facciamolo, dunque.
Promuoviamo la più ampia consultazione popolare (chissà che non serva pure a contrastare l’apatia politica che ovunque si respira).
Ma, se democrazia deve essere, allora lo sia per tutto e per tutti.
Non limitiamoci, strumentalmente, ad invocare la consultazione dei nostri cittadini solo per fomentare la scottante diatriba sulla costruzione di nuove moschee.
Andiamo oltre.
Sottoponiamo al vaglio della popolazione, ad esempio, le scelte, di tipo urbanistico ed ambientali delle amministrazioni comunali.
Consentiamo ai cittadini di dire la loro anche sul futuro della loro città.
A meno che la Lega non voglia farci intendere che la costruzione di una moschea incide(peggiorando o migliorandone la qualità) sulla vita di una comunità, più di quanto non
siano in grado di fare le scelte sull’uso (e troppo spesso) sull’abuso del territorio.
Proprio a Desio – città la cui giunta registra una componente leghista- è stato richiesto, nei giorni scorsi, un referendum sul nuovo strumento urbanistico comunale, il Piano di Governo del Territorio.
Chissà se quando si tratterà di vagliarne l’ammissibilità, il partito dell’onorevole Bossi, sarà altrettanto deciso e risoluto nel richiedere e sostenere la consultazione popolare ed il coinvolgimento della cittadinanza locale?
O se invece non deciderà, ricorrendo magari a qualche appiglio legale - di mettere il bavaglio alla sua comunità?

giovedì 4 dicembre 2008

Comunicato stampa dell'Assessore Elli

E’ stata oggi ripresa dalla stampa la notizia che uno dei due presunti terroristi, arrestati martedì dalla Digos,
e residente con la moglie e i due bambini a Giussano, ha percepito, nel corso degli anni,
alcuni sussidi dal nostro comune, per pagare l’affitto e le spese condominiali.
E’ chiaro che di fronte al plateale fermo è fin troppo semplice attaccare la scomoda posizione dell’Assessore ai Servizi Sociali, che si trova al centro di prevedibili quanto facili polemiche.
E’ se è preciso e sacrosanto dovere di chi amministra il denaro della collettività prestare
la massima attenzione al suo oculato utilizzo – utilizzo di cui è chiamato in prima persona a rendere conto - è, altrettanto, innegabile (come molti giussanesi potranno confermare) che, prima dell’arresto, Abdelkader Ghafir non era un presunto e pericoloso terrorista, ma solo un padre, con due figli a carico, in difficoltà nel pagare l’affitto e le bollette condominiali.
Negargli ogni aiuto, consentire lo sfratto della famiglia, avrebbe voluto dire gettare due minori “in mezzo ad una strada” (minori, di cui il comune avrebbe giocoforza dovuto farsi carico, con il rischio di vedersi imporre, magari dal Tribunale, il loro (costoso) ricovero in qualche comunità).
L’assessore Alberto Elli, non ha fatto altro che tenere fede al suo mandato, con quella costante attenzione a chi è più debole e bisognoso (sia esso il diversamente abile, l’anziano, il minore in difficoltà, l’immigrato) che da sempre lo contraddistingue.
Personalmente non posso, pertanto, che esprimere la più ampia solidarietà al nostro Assessore, riconfermando piena fiducia nel suo operato.
Ora, la parola passa alla magistratura cui competerà accertare l’esistenza dei reati contestati, e infliggere le conseguenti sanzioni.
A quel punto nessun buonismo dovrà essere invocato; nessun lassismo potrà essere tollerato.
Il grave pericolo a cui i crimini di terrorismo internazionale espongono le nostre vite richiedono (come e più degli altri reati) certezza della pena e fermezza nella sua applicazione.
Ed ora riporto il comunicato che l’Assessore ai Servizi Sociali ha consegnato alla Stampa
“PER LA PACE NON SERVONO MURI MA PONTI
La pace non è un’utopia.
La pace è una condizione di vita che va costruita e che per questo richiede l’impegno costante e quotidiano di ciascuno di noi.
Attraverso la conoscenza si possono abbattere i muri dell’incomunicabilità, della paura del diverso, e realizzare quei ponti necessari a fare del “lontano” un vicino, un amico, un fratello.
Occorre praticare la tolleranza, la valorizzazione delle diversità che sono ricchezza per tutti.
Occorre scoprire nel diverso quello che invece è uguale: il fatto di nascere in un altro luogo non dà origine a sottospecie di uomini, donne e bambini.
La ricerca di una vita migliore, la ricerca di affetti, sono patrimonio di tutti gli uomini di buona volontà.
Spesso la mancanza di pace non dipende solo da grandi e complicati meccanismi politici, ma da piccole cose che riguardano la nostra vita quotidiana, la nostra PAURA DELL’ALTRO.
La paura di un altro che neanche conosciamo, ma di cui crediamo di sapere molto.
E’ solo costruendo PONTI che il futuro avrà un percorso fatto di speranza e non di paura, dove tutti gli uomini di buona volontà potranno camminare insieme.
Queste sono le mie personali convinzioni, che hanno da sempre rappresentato l’humus su cui impiantare e far crescere la politica dei Servizi Sociali, non solo nell’area “immigrazione”, ma come fondamento di tutto il servizio.
Ovviamente l’erba cattiva va estirpata con la massima determinazione ed efficacia, affinchè non sia il solito luogo comune a prevalere, e cioè fare di tutte le erbe lo stesso fascio.
Chi delinque va perseguito.
L’Assessore ai Servizi Sociali
Alberto Elli"

Galoppanti fantasie

Pare – almeno stando alle indiscrezioni dei ben informati - che qualche ricco rampollo brianzolo consideri la crisi occupazionale che si sta abbattendo sul nostro territorio il “frutto di una mera percezione”.
Si, un po’ come una sorta di esagerazione televisiva.
Non ridete.
Vi assicuro che l’aneddoto non è il frutto della mia (pur galoppante) fantasia ( ed a dire il vero quando mi è stata fatta la soffiata... anche io sono rimasta, a dir poco, esterrefatta).
Beh, in effetti, se il tuo portafoglio è sempre e comunque pieno, il conto corrente ben foraggiato, se non hai parenti cassaintegrati, o amici che ti raccontano della continua riduzione del loro orario di lavoro; insomma, se non frequenti nessuno del “pueblo”, direbbe qualcuno, che ti tiri giù dal pero, può pure succedere che tu ti illuda che si tratti dell’ennesima montatura televisiva.
Comunque, così, giusto per togliere a questi fortunati fanciulli ogni dubbio sulla (gravità) della situazione occupazionale, eccovi snocciolato qualche numero: in Lombardia si registrano - così denuncia il Rapporto straordinario sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico in Lombardia elaborato. della Fim regionale relativo al periodo luglio-ottobre 2008 - 517 aziende in difficoltà, con una cassa integrazione ordinaria del + 263%, e 22.854 posti di lavoro a rischio.
Come dire, una popolazione lavorativa pari all’intero comune di Giussano, rischia di rimanere, senza occupazione.
I primi a saltare saranno, ovviamente, i lavoratori interinali, i contratti a tempo determinato, i lavoratori a progetto.
E non credo che per salvare la situazione sia sufficiente il goliardico invito del nostro presidente del Consiglio volto ad incoraggiare i consumi.
E’ un momento molto delicato.
E' più che mai necessario quel sistema di ammortizzatori sociali di cui anche il Partito Democratico, parlava in campagna elettorale, un sistema che si prenda cura e non abbandoni alla disperazione chi sta vivendo la tragedia (perchè questo è) della perdita del posto di lavoro.

mercoledì 3 dicembre 2008

Esempi virtuosi

I fustigatori d’Italia, cresciuti negli anni ’90 sull’onda dello “slogan Roma Ladrona”,
dopo aver saggiato i benefici del poltronificio romano, hanno ben pensato di riprodurne uno in “stile padano”.
E così, nel ridente e prosperoso borgo Seregnese, retto da tal Giacinto Mariani, Borgomastro padano,
vicesindaco, assessori e consiglieri di Lega e FI, hanno provveduto a piazzare figli , fratelli, sorelle e cognati sui comodi e (succulenti) scranni dei consigli di Amministrazione delle società partecipate dall’amministrazione comunale.
Non solo.
Combattendo l’avarizia che, si sa, avvelena la politica, hanno coinvolto, nella generosa
spartizione, Alleanza Nazionale ed il Partito dell'onorevole Buttiglione, il quale potrà ben gloriarsi di essere (finalmente) riuscito ad imporre politiche attive di sostegno alla “famiglia”.
Che la famiglia tutelata, sia poi, solo la sua..poco importa. Chiaramente.

Monza e Brianza, a che punto stiamo?

Ne parliamo stasera, a Giussano.

martedì 2 dicembre 2008

Una rondine non fa primavera.

E’ da poche ore stata battuta dalle agenzie di stampa la notizia dell’arresto, nel cuore della Brianza, di due terroristi legati ad Al Qaeda, tra i cui obiettivi strategici figurerebbe, anche, la caserma dei carabinieri di Giussano.
Si tratta di un allarme di "pericolo scampato" “forte”, che non può non creare sgomento.
Ricordo, ancora il senso di angoscia che provavo, nei giorni successivi gli attentati di Madrid, ogni ogni volta che dovevo (necessariamente) salire sulla metropolitana.
Paura che, nasceva ( e nasce), come credo capiti a ciascuno di noi, dalla consapevolezza – messa a nudo, in tutta la sua tragicità e drammaticità, da quel terribile 11 settembre di sette anni fa – che anche il nostro paese è esposto (esattamente come l’America, la Spagna, l’India, l’Inghilterra) al rischio di attentati di matrice terroristica.
E se provare, di fronte all'arresto di due rappresentanti di Al Quaeda, un sentimento di sgomento frammisto a paura, rappresenta una reazione legittima e naturale ... è altrettanto vero che non si può, lasciandosi dominare dalle reazioni più istintive e fomentando a nostra volta la paura, vedere in ogni immigrato un possibile terrorista.
Questa capacità di non confondere e mischiare i termini del problema dovrebbe un po’ fare parte del nostro dna, soprattutto qui, in Brianza.
C'è forse qualcuno di noi che - in tutta onestà - ignora il fatto che la stampa straniera, dopo la strage di Duisburg in Germania, e l’eco suscitato dal libro di Saviano, ricorda l’Italia (oltre che per qualche goliardica battuta del nostro spensierato premier)per essere la patria di camorra, mafia e ’ndrangheta?
Personalmente, pur rivendicando il mio "essere italiana", non mi sento né camorrista, né mafiosa né un'affiliata delle cosche ‘ndrine.
Tutt’altro.
L’idea di venire anche solo lontanamente avvicinata, equiparata o confusa con questi loschi individui, mi offende terribilmente.
Diciamo, che mi piacerebbe che gli stranieri usassero nei miei confronti, e nei confronti del mio paese, una sorta di magnanimità, nel filtrare le notizie della stampa e nell’esprimere i loro giudizi, distinguendo l'Italiano, per bene, operoso, fantasioso, solare ed ospitale, creativo ed amante del bello, dallo squallido, violento, arrogante e prepotente mafioso.
Che ci concedessero una sorta di "apertura di credito".
La stessa, che forse – se non altro, in ossequio al noto insegnamento cattolico che invita a “non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te “ - dovremmo riconoscere agli stranieri che vivono onestamente nel nostro paese.
Ecco, io (grata alle forze dell'ordine per aver protetto, con il loro prezioso lavoro, la mia comunità dal ventilato pericolo di un (presunto) tragico attentato) la penso così.

lunedì 1 dicembre 2008

Perle di saggezza

«Dobbiamo imparare dagli uomini che fanno politica da più tempo di noi».
E se lo dice Lei, come non crederci …