sabato 29 novembre 2008

giovedì 27 novembre 2008

Vladimir e Silvio, due facce della stessa medaglia (?)

Sulla vittoria di Vladimir Luxuria all'isola dei Famosi si sono sprecati fiumi di inchiostro.
Ognuno, come al solito, cerca di strumentalizzare l'evento per portare acqua al suo mulino.
C'è chi ha parlato di riscatto delle minoranze e degli omosessuali, chi già la vuole come candidata al Parlamento Europeo, e chi, infine, la acclama come l'Obama Italiano.
Ammetto che il dibattito e tutto questo can can sul significato di "rivincita" che si vuole attribuire al trionfo dell'ex deputata, non mi appassiona.
Forse, per una volta, anche i politici (e soprattutto quelli della vecchia guardia comunista) dovrebbero avere il coraggio di ammettere che la verità potrebbe essere semplicemente questa:
La recessione ormai prolungata, e destinata ad aggravarsi nel 2009, ha modificato .... la condizione esistenziale dei lavoratori. Nel contrasto vissuto tra realtà e virtualità, la televisione diviene una scatola magica in cui si rappresenta un mondo distante. Dove il presidente del consiglio raccomanda a tutti di spendere per sostenere l’economia, e la drag queen comunista traslocata dai salotti politici a una spiaggia in Honduras ne rappresenta il degno contraltare.”

domenica 23 novembre 2008

Adolf eroe romantico e Benito uomo di pace

L'onorevole Dell'Utri mantiene fede alle promesse fatte in campagna elettorale: ed a riscrivere la nostra storia, ci pensa direttamente Lui partendo dalla lettura dei diari del Duce, i “Diari di Mussolini” che, l'illustre senatore ha presentato - caso del destino - proprio nella città dell'Alberto, in quel di Giussano, durante l'incontro tenutosi lo scorso venerdì e promosso dai giovani del locale Circolo del Buongoverno.
Marcello, deliziandoci con la lettura delle memorie più intime di Benito ce ne svela l'alto (nonchè vero) profilo.
Quello di “ uomo di pace, un eroe della cultura” ( ... che dice onorevole, un po' come il (mai) compianto Vittorio Mangano ?).
Di un Mussolini “non violento” che da “buon romagnolo” – così confessa nei suoi diari - “ai nemici stringo la mano e li lascio lì dove sono..
E io che gli oppositori me li ricordavo spediti al confino, dopo un servizio a domicilio da parte di simpatici squadristi, fatto di mazzate ed olio di ricino.
E di Hitler che si dice?
Bèh, il buon Benito ce lo descrive come un “appassionato d’arte, amante delle focacce, che parla con i cani” e si “rifugia in un'atmosfera da favola”.
Adolf, che vive nella sua modesta casa, con alle” finestre i gerani rossi ed i profumati mughetti” , una casa “ordinata” e linda - già, perché ci ricorda il "più grande statista del 900" - il Fuhrer "ama la pulizia".
Insomma, svela l'esimio senatore, liberandoci dal cappio della nostra profonda ignoranza, Mussolini era "un uomo di pace" . E Hitler, dal quadro che ne dipinge, assomiglia, quasi quasi, ad un eroe romantico.
Ha proprio ragione quella Stella della Gelmini, bisogna decisamente cambiarla questa scuola.
Troppo, troppo comunista.
Si, perché, mica si può arrivare a ventotto anni suonati (va bene, va bene, facciamo pure trenta), con delle convinzioni così strampalate sulla storia; sottovalutando la profonda sensibilità dell'uomo Benito e ricollegando il suo nome solo alle leggi razziali, ai tanti italiani morti nei campi di concentramento, al suicida ingresso nella seconda Guerra mondiale.
E quanto al baffetto Adolf...siamo seri, uno che ama i cani, i fiori e le focacce, i gerani ed i profumati mughetti può secondo voi essere il crudele e spietato leader nazista passato alla storia come colui che ha fatto gasare, senza provare alcun rimorso, un'intera generazione di bambini ? Quei “milioni in polvere qui nel vento” che canta Guccini?

Grazie, Marcello, per averci svelato il vero volto del (mai) compianto Benito e l'umanità nascosta del violento e sanguinario Fuhrer.

Io proporrei di rendere obbligatoria la lettura , in tutte le scuole, dei diari del Mussolini...non vorremmo che i nostri ragazzi venissero privati di tali perle di saggezza!

Attendiamo gaudenti la stessa riabilitazione di Stalin e degli altri dittatori, e speriamo che nessuno dia retta ad Emilio Gentile.

mercoledì 19 novembre 2008

Sono assolutamente d'accordo

Con Famiglia Cristiana: Passata la festa, gabbato lo santo.

Con Silvia

Trivini Bellini, la nostra candidata per Monza e Brianza alle primarie.
27enne, mediatrice culturale... "una che è giovane non solo fuori ... ma soprattutto dentro".
E se invece voti a Milano, puoi scegliere Andrea Catania, studente in economia e alunno del CFP di Cacciari.
Invita i ragazzi tra i 14 ed i 29 anni che conosci a sostenerli.

La (drammatica) realtà

Il Nord langue.
Speriamo che a Roma, qualcuno si ricordi di noi.
Magari iniziando a tagliare gli sprechi (qui e poi qui, e poi smetto perchè altrimenti
mi intristisco).

La Rosy

E’ sempre Lei la migliore.
Una donna che si distingue per serietà, competenza ed impegno.
Le sole tre cose che chiedo - e pretendo - da un deputato.
E, per le quali, è profumatamente pagato.
E il vostro rappresentante, quanto è presente ?
Cliccate qui ( PD, idv., Lega Nord, PDL, UDC) e non mancherete di avere delle belle sorprese!

martedì 18 novembre 2008

E fu così che mi riscoprii più leghista dei leghisti ...

Imbarazzante, estremamente imbarazzante: reintroduzione della “giustizia parallela”
degli arbitrati, doppio e triplo lavoro, nepotismo.
Non stiamo parlando dei baroni dell'Università, ma della Giustizia.
Non di quella penale dei magistrati antipatici e comunisti – che tanto (dis)piace al Berlusca
- nè di quella civile, che, a causa delle sue croniche lentezze, blocca gli investimenti stranieri nel nostro paese e di cui nessuno, ahimè, si cura.
Bensì della Giustizia Amministrativa, costituita da TAR e Consiglio di Stato, i giudici chiamati a decidere le controversie che riguardano le pubbliche amministrazioni (dai comuni, alle provincie, ai Ministeri ...), e che toccano settori nevralgici della nostra economia: appalti e concorsi pubblici, grandi opere infrastrutturali, edilizia e urbanistica.
A dire il vero, qualcuno, a metterci ordine, ci aveva pure tentato.
Il Ministro Di Pietro, ad esempio, aveva iniziato con l’abolizione del ricorso all'arbitrato.
Una pessima pratica (una sorta di giustizia parallela "privata", in cui la decisione della controversia è demandata ad arbitri nominati dalle parti) che finisce per far pagare allo Stato, addirittura, due volte i suoi magistrati.
La prima per giudicare cause, che però - deferite appunti ad arbitri - non arriveranno mai in Tribunale.
La seconda, perchè dà ai magistrati un ulteriore compenso per remunerare, appunto, la loro funzione di arbitri.
Bell’affare gli arbitrati, che il tanto vituperato Governo Prodi aveva eliminato e che ora il PDL e Lega, con un emendamento, stanno reintroducendo.
Allora vediamo se ho capito bene ….
La Lega Nord per l’indipendenza della Padania lotta contro Roma Ladrona, ma fa di tutto per alimentare il sottobosco clientelare romano, io democratica statalista chiedo più indipendenza da questo assurdo e confuso sistema centralista …
Mi è venuto un terribile mal di testa!

domenica 16 novembre 2008

Tutto è bene .... quel che finisce bene

Anche Giussano avrà il suo PGT.
Risolto, in seguito al ritiro dello scorso ottobre, il problema delle incompatibilità, grazie ad un recente pronunciamento del TAR. Scongiurato, il pericolo di commissari ad acta, è, finalmente, approdato in Consiglio Comunale il nuovo strumento urbanistico comunale (il c.d. Piano di Governo del Territorio).
Dopo la relazione dei tecnici, al termine della discussione e della presentazione degli emendamenti, lunedì 10 novembre il Consiglio Comunale ha proceduto alla sua adozione (avvenuta con il voto favorevole dei consiglieri di maggioranza presenti, l'astensione del P.R.I. ed il voto contrario della Lega Nord).
Quindi, anche Giussano avrà il suo nuovo strumento urbanistico.
Un piano che riassumerei, a grandi linee, un po' così:
  • preserva, nel complesso le aree agricole, delle quali viene confermato l’inserimento nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale. In soldoni, non si va a consumare ed occupare ulteriore suolo libero;
  • prevede quale unica eccezione alla conservazione del tessuto agricolo la trasformazione, nell’area a Nord di Giussano, al confine con Arosio, di un lotto da agricolo a residenziale, al fine di favorire lo sviluppo imprenditoriale locale. Grazie ad un emendamento proposto da Giussano democratica (alias me e mio gruppo) e condiviso da tutto il consiglio comunale, è stata, peraltro, modificata la modalità della sua attuazione: non più con un Piano di Lottizzazione (che lascia, diciamo, il privato dominus dell’intervento), bensì con un piano di iniziativa pubblica, in modo tale che sia l’amministrazione a gestire il procedimento.

  • punta sulla riqualificazione di alcune aree dismesse o in stato di abbandono e degrado (mediante alcuni Programmi integrati di intervento e piani di recupero - individuati in apposite schede).
Adesso si aprirà la fase delle osservazioni; nella quale i cittadini potranno dire la loro, contribuendo a migliorare lo strumento urbanistico adottato. Potranno, cioè, offrire il loro apporto, che mi auguro, non si riduca alla mera richiesta di trasformare il proprio lotto da agricolo in edificabile, ma che - superando gli interessi magari un po' egoistici e personali - sappia guardare al futuro della nostra Città.
Il suolo, il territorio sono, infatti, risorse scarse, non riproducibili, il cui uso va accuratamente ponderato.
Vi do qualche dato, giusto così, per farvi un'idea di quale è l'attuale situazione lombarda in materia di consumo di suolo.
Secondo il Dipartimento di Architettura e Pianificazione del Politecnico di Milano, la nostra regione consuma 5.000 ettari all’anno di suolo pari a circa 140.000 metri quadri di terra Lombarda che ogni giorno vengono coperti da cemento e asfalto.
A Mantova ogni anno, spariscono 616 ettari di terreno prevalentemente agricolo, cioè una superficie pari a quella di un migliaio di campi di calcio.
E la situazione nell’area Milanese non è certo più rosea: i dati parlano del 70,8% di consumo di suolo nel capoluogo lombardo, con punte dell'83,3% nei comuni dell'hinterland a Nord di Milano (nella verde Brianza, giusto per capirci).
E' chiaro che una forte responsabilità nell'uso/abuso del territorio va addebitata alle classi dirigenti, che, per lo più prive di un progetto politico, di un disegno urbanistico forte hanno - come metaforicamente ricordava il Prof. Luigi Mazza - con le città che governano lo stesso rapporto "che ha un cliente con un albergo. Un rapporto di mero consumo.
Ci va, e se l’Hotel non lo soddisfa si limita, semplicemente a cambiare albergo o camera...senza far nulla per migliorarlo...
A Giussano ci sono nata e cresciuta, la Brianza è il mio territorio.
Non so voi, ma io non ho alcuna intenzione di cercarmi un altro albergo.
p.s. Forse sarebbe pure il caso che il pd, come sollecitava qualche tempo fa Arturo Lanzani , iniziasse, in modo un po' meno timido, a fare "dello stop indiscriminato al cemento" lo slogan delle prossime campagne elettorali comunali e provinciali .
E possibilmente, prima che lo faccia qualcun'altro ...

sabato 15 novembre 2008

Buon sangue non mente

Ma che nepotismo e nepotismo.
In Italia siamo per la meritocrazia: e lo dimostrano i fatti.
Ad, esempio, i posti di ricercatore se li accaparrano i figli dei docenti, semplicemente in quanto
“sono più braviperché hanno tutta la «forma mentis» che si crea nell'ambito familiare tipico dei professori».
Chiaro il concetto?

mercoledì 12 novembre 2008

Fermate il cemento, Vi prego

Ora lo domandano non più solo i rossi ambientalisti,
ma anche i verdi leghisti, che già lanciano lo slogan
della prossima campagna elettorale
“candidato del Carroccio occhio al territorio”.
A dire il vero se ne sono accorti un po' tutti che la qualità urbana delle nostre città sta subendo un (neppure troppo lento) degrado.
Tutti tranne, a quanto pare, “Cielle, i costruttori “ (e ... "l'ex prefetto il "chi è chi" del partito del cemento "- come titolava la versione cartacea del noto quotidiano, parlando del mercato immobiliare di Milano).
Mmm … ciellini e costruttori; ciellini e costruttori...
Chissà se questo interessante connubio vale solo per Milano o anche per il più vicino mondo brianzolo?

lunedì 10 novembre 2008

Fissazioni

Pare che io sia una ragazza, come dire, un tantino picchiatella.
Si, insomma, una con delle “fisse”.
Bèh, in effetti devo riconoscere di essere stata fin da bambina, piuttosto eccentrica e stravagante. Con la "fissa" per le più insane e disparate pulsioni.
In gioventù, per l’oratorio e l’Azione Cattolica, poi per il volontariato con i minori in comunità, cui ha fatto seguito quella per la politica, e, di tanto in tanto, pure per il lavoro.
Infine, da qualche tempo, oltre alla “scimmia” dell’urbanistica e della tutela del territorio, mi è tornato il pallino della legalità. Non so, forse per colpa di quell'idea un po' fuori moda secondo cui “la legge è uguale per tutti”, e stupidate simili.
E fino ad ora, non è che mi fossi mai particolarmente preoccupata del mio (insano) stato mentale, trattandosi per lo più di fissazioni condivise da moltissimi altri esseri umani.
Ma, ahimè, pare che dal Consiglio Comunale di venerdì, in cui ha avuto inizio la discussione del PGT, il mio stato clinico sia decisamente peggiorato.
Sento “ le voci”.
Si proprio, così.
Sento “delle voci” .
Sembra, infatti, che il continuo brusio, il vociare che risuonava (o almeno che io percepivo come sottofondo) in sala consiliare, non fosse reale, bensì l’insano prodotto di una mia personale fissazione (o almeno questo è quanto, pubblicamente mi è stato dal vice-sindaco Leo, cortesemente, fatto notare. "Quella della confusione è una tua fissazione..." riporta l'Esagono di oggi ).
Vi prego di non ridere.
E’ una cosa seria. Che un po’ pure mi preoccupa. 'E ' noto che è tipica delle donne una buona dose di isteria.
Ed è altrettanto vero che quella di venerdi è stata una seduta tutt’altro che tranquilla, non certo facile da gestire (situazione che, considerato l’argomento, mi sembrava tutto sommato accettabile).
Ma pensavo che le mie tare finissero lì.
E invece, no.
Già, è proprio un brutto affare: tu senti delle voci, ti affanni nel tentativo di riportare in aula l’ordine (perché sembra che il compito di Presidente, per quanto ingrato, sia proprio questo), interrompi continuamente i relatori, per invocare più silenzio .. ti danni tanto, per poi … scoprire .. - così nel pieno esercizio delle tue pubbliche funzioni - di essere vittima di un principio di pazzia perchè il brusio che per tutta la serata ti ha tanto infastidito, in realtà, non è mai esistito.
Capirete e comprenderete l'impatto traumatico che il palesarsi di una sì dura verità può avere su una fragile personalità.
Stasera, si ritorna in consiglio, dove ci aspetta una lunga serata o meglio, nottata..
Spero di non sentire più “le voci”.
Anzi no.
A pensarci bene, spero che le voci non mi abbandonino .. con l'incombente crisi economica e con il mutuo trentennale da pagare, chissà che tra le tanti voci non mi capiti, magari per sbaglio, di captare anche quella da tutti cercata della Dea Bendata...

sabato 8 novembre 2008

Grazie

A Paolo ed ai "iMille" per l’attenzione.

I dream

Ecco, cosa sogno.
Una politica che sappia volare "alto"; ridare speranza, assumersi le proprie responsabilità ...
una politica proprio come quella che Giuseppe descrive in questo bell’ articolo.

venerdì 7 novembre 2008

Nel bene e nel male. Purchè se ne parli

Tutto si può dire di Lui, ma non che manchi di capacità comunicative.
Ecco perché rischiamo di tenercelo per i prossimi 200 anni (l'uomo minaccia, infatti, una vita particolarmente longeva).
Con la sua (studiata ???? e razzista) trovata è riuscito a rubare sulla stampa estera - nel giorno del trionfo del sogno americano - la scena perfino al povero Obama!

mercoledì 5 novembre 2008

4 Novembre. Ma noi ci siamo fermati a quello del 1928

Nello stesso giorno in cui oltreoceano si guardava con speranza al futuro.
Nel medesimo giorno in cui il popolo statunitense si preparava ad inneggiare e festeggiare la memorabile vittoria del giovane Obama, il primo presidente di colore della storia americana.
Nel giorno del cambiamento, i vecchi volti cartaimpecoriti della politica italiana riesumavano, con toni mesti e nostalgici, il nostro più inglorioso ed indecorso passato.
Con un tempismo eccezionale, il senatore Marcello dell'Utri - il cui epico curriculum vanta niente poco di meno che una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa - torna a riproporre le sue eccentriche (per usare un eufemismo) topiche.
Ricorda come un eroe il mafioso e pluricondannato Mangano, lo stalliere di Arcore e critica l'antimafia; denigra l'antifascismo e glorifica l’operato del ventennio. E, poi ... i conduttori del Tg3. Suvvia mancano di "appeal" .
Certo anche noi popolo gaudente, alle giornaliste intelligenti e competenti, preferiremmo donne scosciate, dalle scollature esagerate, magari meno abili nel riportare la notizia, ma certamente più rispondenti ai desideri di un esigente pubblico maschilista...

Vorrei

Graffiante e pungente. Diretta.
Un'informazione schietta che rifugge dagli eccessi del politically correct.
Ecco perchè mi piace.

Follow the money

Tra poche ore sapremo come sarà finita questa lunga corsa alla Casa Bianca;
chi sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, colui che dovrà traghettare quella che per decenni è stata la prima potenza economica mondiale attraverso la travolgente tempesta dell'imperante crisi economica.
Una lunghissima maratona, quella delle elezioni americane, che per i peculiari tratti, forse più personali che politici, dei suoi protagonisti, ci ha in qualche modo anche affascinati: l’ex First Lady, paladina delle femministe, il giovane senatore dell’Illinois, corteggiato in Italia, a destra e a sinistra, il grande veterano, l’avvenente e chiaccheratissima candidata alla vicepresidenza...
Al di là delle scontate prese di posizione, della mitizzazione più o meno condivisibile dei protagonisti delle elezioni americane, c’è però, tra tutti, un elemento che merita particolare attenzione.
L’originale metodo di finanziamento usato da Obama per la sua costosissima campagna elettorale.
Un sistema, basato sulla raccolta di fondi tra la popolazione, che da un lato fà emergere e rinvigorisce la voglia dei cittadini di partecipare alla vita politica, dall’altro consente al candidato in pectore di affrancarsi dalle lobby di potere.
Tra breve sapremo se l’ eccentrica scelta sarà stata oltre che controcorrente anche vincente.

martedì 4 novembre 2008

Lord Brummel e "La Signorina Carfagna", calendarista dalle pari opportunità

Lord Brummel, alias il senatore Guzzanti , si rivolge amabilmente, con il tipico stile
del gentiluomo, a Madame Pompadour, al secolo il Ministro Mara Carfagna.

domenica 2 novembre 2008

Io odio il lunedì

Per indorare la pillola di un inizio traumatico, vi segnalo un paio di appuntamenti molto interessanti:
a Figino domani ci sarà Aldo Bonomi a parlare delle ragioni del Nord,
e contemporaneamente, a Vimercate si svolgerà un convegno sul tema/problema del consumo di suolo.
E se proprio non sapete dove andare, a Giussano ci si trova in sala consiliare, per il PGT… atto terzo!

Cultura e lavoro, ecco l’endiadi nella lotta alle organizzazioni mafiose.

. “Quale pensa sia l’attuale emergenza dell’Italia?” chiede il Senatore Luigi De Sena, ex Prefetto di Reggio Calabria con poteri di coordinamento nel contrasto alla 'ndrangheta, all’amministratrice di un Comune Brianzolo (venuto agli onori della cronaca per un violento omicidio di presunto stampo mafioso), intervenuta al dibattito tenutosi lo scorso giovedì, nella sala Consiliare di Giussano sul tema delle infiltrazioni mafiose in Brianza.
La crisi dei valori, la mancanza di etica, l’assenza di moralità? ”
D’istinto, anche io, avrei risposto così.
Mancando l'obiettivo.
Perchè, come sottolinea l'On. De Sena, l’emergenza prima del Nostro Paese è il lavoro, strumento principe nella lotta all’illegalità.
La guerra alla mafia - evidenzia il suo correlatore, nonché amico Sen. Achille Serra ex Questore di Milano, già Prefetto di Firenze, Palermo, Ancona e Roma - si vince con il lavoro e la cultura. Nel mezzogiorno c’è una percentuale di disoccupazione che supera il 60% e la diserzione scolastica tocca punte del 55%. Dove manca istruzione e lavoro, è facile per un’organizzazione mafiosa impossessarsi di un giovane e farlo diventare prima un piccolo, poi un medio e infine un grande mafioso”
Già il lavoro.
Il diritto su cui si basa – così ci ricordava durante l’incontro pubblico di pochi giorni fa l’ex Presidente della Corte Costituzionale, il prof. Valerio Onida – la nostra democrazia.
Lavoro che nell’accezione fortemente voluta dai Padri costituenti, richiamata nell’art. 1 della nostra Costituzione, “include tutte le parti sociali, i lavoratori, gli imprenditori …”
Un diritto al lavoro, precisa l’insigne Costituzionalista, "che diviene anche dovere: perché se è vero che tutti hanno diritto ad un’occupazione, è altrettanto vero che ciascuno è chiamato con la sua attività a concorrere al progresso della società”, connessione – precisa, però, il Prof. Onida - non troppo condivisa dai politici, ripiegati “su discorsi di parte e di interessi propri.”
Ecco allora la necessità di tornare “ad una politica che sia capace di volare alto”, che non si fondi sull’egoismo dei singoli, ma che, al contrario, sia volta a rimuovere le disuguaglianze, che in un momento economicamente così difficile rischiano solo di accentuarsi, in assenza di strumenti volti a favorire una più equa ridistribuzione della ricchezza.
Una politica che sappia tornare a parlare con la gente ed una Pubblica amministrazione "termometro di credibilità della politica” in grado di “recuperare credibilità e fiducia fra i cittadini, che, – chiosano i senatori De Sena e Serra - in certe zone del mezzogiorno sono ai minimi storici” .
Allora si che potremo contrastare efficacemente la criminalità organizzata.
Perché, ricorda il Sen. Serra, “la guerra contro le mafie non può essere vinta inviando forze dell’ordine e magistrati in momenti di emergenza (“con loro si possono vincere battaglie importanti” … ma non bisogna dimenticare che una volta arrestate 400 persone, ce ne sono 800 disposte a prenderne il posto)”, bensì con il lavoro, la cultura, il coinvolgimento di tutte le istituzioni dello Stato.
Ecco, appunto, lo Stato e le Sue Istituzioni, che tutti noi oggi percepiamo (e da un certo punto di vista, ahimè, non senza ragione) solo come formate da “una casta autoreferenziata di privilegiati”, troppo lontana dal popolo, che alimentato dall'antipolitica alla Beppe Grillo, accusa " politici ed amministratori, di essere tutti del pari incapaci”.
Forse, ci sentiremmo un po’ meno abbandonati a noi stessi, un po’ più fiduciosi, un po’ più rappresentati, se ci ricordassimo che accanto ai parlamentari condannati, ai figli di .., agli incapaci, ai portaborse, ai raccomandati, ai furbetti ,alle showgirl ,
nelle istituzioni italiane ci sono uomini come il prof. Valerio Onida, che, dopo aver ricoperto il ruolo di Presidente della Consulta (la quinta carica dello Stato), ha deciso di dedicarsi alla realtà drammatica della detenzione in Italia, gestendo, come volontario in un carcere dell’hinterland milanese, uno sportello giuridico a servizio dei tanti detenuti, degli ultimi, di chi vive ai margini della società;
oppure se sapessimo che nel nostro Parlamento ci sono politici come gli ex prefetti Achille Serra e Luigi De Sena, due uomini dello Stato che dopo una carriera in polizia lunga 40 anni, e tante importanti delicate battaglie (qui e qui), siedono oggi in senato “non certo per scaldare poltrone”, ma per mettere la loro qualificata esperienza e competenza a servizio della collettività, nella lotta alla criminalità.
Già e allora, forse, dovremmo smetterla di fare, come ammonisce il Sen. Achille Serra "di tutta un'erba un fascio”
Magari faremmo del bene al Paese, ai nostri comuni, alle nostre città se ritornassimo a distinguere le singole responsabilità; condannando, non “la politica, in generale “ bensì l’operato di quel politico, di quel senatore, di quell’assessore, di quel consigliere comunale, di quel giudice che male esercita la sua funzione, perché – e credo che il numeroso pubblico presente ai due incontri non lo possa che confermare - fortunatamente nelle istituzioni dello Stato, abbiamo uomini capaci e competenti.
Persone per bene” , che rispettano le leggi e che si battono perchè gli altri facciano lo stesso, che provano imbarazzo a sedere, in Parlamento, a fianco di deputati condannati, che non interpretano il loro ruolo come mero luogo di affermazione personale, “come casta”, bensì come umile servizio alla collettività.
E a me, scusate, tutto ciò non pare certo affare di poco conto.