Su Napoli , su Pescara, sul Pd si sta abbattendo la tempesta giudiziaria.
Di fronte alle eclatanti collusioni scoperte grazie alle intercettazioni telefoniche (strumento di cui, oggi più che mai, non si può privare la magistratura), appare fin troppo facile e scontato puntare il dito contro amministratori e politici, accusandoli di essere tutti ugualmente “corrotti” .
Con le stesse "mani sporche"
Una reazione “qualunquista” e riduttiva.
Addirittura offensiva per quanti (e sono molti) al sistema "non ci stanno".
Che danno fastidio.
Che si sottraggono con coraggio alle lusinghiere e opulente offerte dei potenti.
Che beccandosi del “rompiscatole”, del “visionario “ o del pazzo, si oppongono a chi drena, illecitamente, risorse pubbliche.
Ostacolando i piani di chi pretenderebbe di piegare, ai propri fini personali, l’interesse pubblico.
E già, perché non tutti gli amministratori ed i politici sono avidi e corrotti.
Fortunatamente, ci sono ancora, anche in Italia, anche a Napoli, uomini (e donne ) onesti e perbene, come “il Consigliere Comunale di Napoli, Vincenzo Russo” o l’ "assessore rifondarolo Alessandro Fucito”, o “il dirigente del dipartimento di pianificazione urbanistica del Comune di Napoli Roberto Giannì”.
Uomini incorruttibili che decidono di non scappare dal sistema, ma di restarci, per combatterlo. Dall'interno.
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