lunedì 21 settembre 2015

Quando la maggioranza è cieca e gnucca.....

In consiglio comunale lo avevamo detto che la gara a doppio oggetto per l'affidamento a Gelsia Ambiente del servizio di igiene urbana  violava i principi relativi all'affidamento in House.
Per questo motivo avevamo anche chiesto il rinvio del punto all'o.d.g.
Ma la maggioranza, sorda ed arrogante, ha fatto come sempre spallucce.
A sospendere l'iter adesso ci ha pensato il Tribunale Amministrativo Regionale che (con la sotto riportata ordinanza pubblicata venerdì) ha  anche spedito il tutto  alla Corte dei Conti.
All'orizzonte dunque, un sospetto di danno erariale.
 
 
p.s. a proposito di tasse e soldi ben spesi,  la giunta ha già stanziato 700 euro per spese legali.
 
 
 
 
 
 
REPUBBLICA ITALIANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
(Sezione Quarta)
ha pronunciato la presente

ORDINANZA

sul ricorso numero di registro generale 1695 del 2015, proposto da:


A2a Ambiente Spa, A.M.S.A., rappresentati e difesi dall'avv. Alberto Salvadori, con domicilio eletto presso la Segreteria del Tar Lombardia in Milano, via Corridoni n. 39;


contro
Gelsia Ambiente Srl, rappresentato e difeso dagli avv. Danilo Tassan Mazzocco, Alfonso Polillo, con domicilio eletto presso Danilo Tassan Mazzocco in Milano, Via Amedei, 8; Comune di Albiate, Comune di Besana in Brianza, Comune di Biassono, Comune di Bovisio-Masciago, Comune di Briosco, Comune di Cabiate, Comune di Carate Brianza, Comune di Ceriano Laghetto, Comune di Cesano Maderno, Comune di Cogliate, Comune di Desio, Comune di Giussano, Comune di Limbiate, Comune di Misinto, Comune di Renate, Comune di Rovello Porro, Comune di Seregno, Comune di Seveso, Comune di Sovico, Comune di Triuggio, Comune di Varedo, Comune di Verduggio con Colzano, Comune di Verano Brianza, rappresentati e difesi dagli avv. Luca Guffanti, Federica Fischetti, con domicilio eletto presso Luca Guffanti in Milano, Via Amedei,8; 
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
1) del bando di gara pubblicato sulla G.UR.I il 19 giugno 2015, avente ad oggetto la "Gara a doppio oggetto per Ia selezione di uno o più soci privati di minoranza della Società Gelsia Ambiente S.r.L, con contestuale affidamento di specifici compiti operativi e del relativo disciplinare di gara;
2) di tutte le delibere di consiglio Comunale del Comuni intimati, così come meglio dettagliate nel petitum, aventi a oggetto l'affidamento del "servizio d'igiene urbana, scelta del modello organizzativo e affidamento del servizio Valutazioni preliminari in ordine dell'acquisto di partecipazione in AEB S.pA;
3) di tutti gli atti connessi e presupposti.



Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio di Gelsia Ambiente Srl e di Comune di Albiate e di Comune di Besana in Brianza e di Comune di Biassono e di Comune di Bovisio-Masciago e di Comune di Briosco e di Comune di Cabiate e di Comune di Carate Brianza e di Comune di Ceriano Laghetto e di Comune di Cesano Maderno e di Comune di Cogliate e di Comune di Desio e di Comune di Giussano e di Comune di Limbiate e di Comune di Misinto e di Comune di Renate e di Comune di Rovello Porro e di Comune di Seregno e di Comune di Seveso e di Comune di Sovico e di Comune di Triuggio e di Comune di Varedo e di Comune di Verduggio con Colzano e di Comune di Verano Brianza;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 17 settembre 2015 il dott. Fabrizio Fornataro e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;



Ritenuta la sussistenza dei presupposti per la concessione della tutela cautelare, in quanto:
- l’impugnazione risulta tempestivamente proposta anche in relazione alla contestazione delle delibere comunali di affidamento alla costituenda società mista dell’intero servizio di igiene urbana, atteso che tali determinazioni di affidamento sono subordinate al completamento della gara a doppio oggetto, sicché sono solo gli atti di indizione della gara che, rendendo concreta ed attuale una specifica scelta di modalità gestionale del servizio, presentano attitudine lesiva per gli operatori del settore;
- ne consegue che l’eccezione di inammissibilità formulata dalle parti resistenti per paralizzare anche la domanda cautelare è destituita di fondamento;
- Gelsia Ambiente srl ha indetto una gara a doppio oggetto, secondo il modello della società mista, la cui utilizzazione, anche se non correlata ad una puntuale disciplina normativa dei limiti della sua operatività, non incide sulla necessità di rispettare i principi fondamentali, interni e comunitari, di tutela della concorrenza e della par condicio tra gli operatori del settore;
- nel caso di specie, gli atti indittivi configurano una gara a doppio oggetto nell’ambito della quale Gelsia Ambiente srl ha anche assunto la posizione di ente capofila per amministrazioni locali non partecipanti al suo capitale sociale e che hanno deliberato l’affidamento ad essa dell’intero servizio di igiene urbana;
- nondimeno, la gara per la scelta di uno o due soci privati di minoranza si correla all’affidamento ad essi di servizi diversi da quello di igiene urbana, essendo relativi, rispettivamente, al trattamento della frazione secca e al trasporto presso gli impianti di destinazione delle frazioni differenziate;
- ne consegue che gli aggiudicatari non potrebbero divenire soci operativi assegnatari della gestione integrata dei rifiuti, perché la gara indetta non ha ad oggetto l’affidamento di questo servizio, rispetto al quale, quindi, non si configura in concreto alcun confronto competitivo;
- i principi di proporzionalità e di ragionevolezza presidiano le esigenze di tutela della concorrenza ed escludono che il servizio di igiene ambientale possa essere esternalizzato, ossia assegnato a terzi al di fuori dei noti meccanismi dell’in house, senza essere oggetto di una gara ad esso in concreto riferibile;
- nella fattispecie in esame, il collegamento tra gli atti indittivi e quelli in essi richiamati al fine di individuare l’oggetto dell’affidamento finale a Gelsia Ambiente srl (cfr. tra l’altro l’art. 1.12 del disciplinare che richiama il piano industriale di Gelsia, gli schemi di contratto, le delibere comunali di affidamento) rende evidente che esso consiste nella gestione dell’intero servizio integrato dei rifiuti, mentre la gara bandita è diretta alla individuazione del socio privato di minoranza cui assegnare servizi diversi e del tutto marginali;
- l’effetto concreto degli atti impugnati è dunque quello di radicare, in ogni caso, in capo a Gelsia Ambiente srl la titolarità del servizio integrato dei rifiuti in favore anche di Comuni che non ne sono soci, a prescindere dall’esito della gara diretta ad individuare il socio privato e avente ad oggetto servizi diversi e di limitato valore economico;
- in tal modo, si realizza l’assegnazione diretta dell’intero servizio di gestione integrata dei rifiuti ad una particolare società mista, al di fuori di qualunque meccanismo concorrenziale ed in assenza dei presupposti, neppure allegati dall’amministrazione, per un affidamento in house, con palese violazione dei modelli giuridici, interni e comunitari, utilizzabili per lo svolgimento dei servizi pubblici locali ed oggettiva alterazione della concorrenza e della par condicio tra gli operatori del settore, alterazione evidente anche considerando che si tratta di servizi aventi complessivamente un valore superiore a duecento milioni di euro;
Ritenuta la sussistenza di un pregiudizio grave ed irreparabile derivante dagli atti impugnati, in ragione sia della loro immediata attitudine a sottrarre al confronto concorrenziale l’assegnazione di servizi di ingente valore, sia della prossima scadenza degli affidamenti in corso del servizio complessivo, sia del rilevante pregiudizio che le determinazioni gravate provocano agli interessi pubblici sottesi ai principi di tutela della concorrenza e della par condicio, la cui palese violazione nel caso concreto risulta evidentemente idonea ad incidere in modo pregiudizievole sulle risorse pubbliche investite nel modello prefigurato dagli atti impugnati;
Ritenuto che proprio quest’ultimo profilo renda necessario disporre, sin dalla fase cautelare del giudizio, la trasmissione degli atti alla Procura presso la Corte dei Conti di Milano, per quanto di competenza;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Quarta)
Accoglie la domanda cautelare contenuta nel ricorso e per l'effetto sospende gli atti impugnati, indicati in epigrafe.
Compensa tra le parti le spese della fase cautelare della lite.
Fissa per la trattazione del merito l’udienza pubblica del 21 aprile 2016, ad ore di rito.
Dispone la trasmissione degli atti alla Procura presso la Corte dei Conti di Milano.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Milano nella camera di consiglio del giorno 17 settembre 2015 con l'intervento dei magistrati:


Domenico Giordano, Presidente
Elena Quadri, Consigliere
Fabrizio Fornataro, Primo Referendario, Estensore




 
 
L'ESTENSOREIL PRESIDENTE
 
 
 



DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 18/09/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)

sabato 19 settembre 2015

Noi giussanesi. Un popolo di supertartassati


Tasse. Tasse. E ancora tasse.

3 milioni e mezzo di euro di maggiori imposte in un anno e mezzo.  Il merito dell’incremento dell’imposizione fiscale è tutto della Giunta di Matteo Riva, che per rimpinguare le casse comunali ha deciso di utilizzare la via più semplice (per loro), ma dolorosa per noi contribuenti. Ovvero l’(ab)uso della mannaia fiscale.

Dell’effetto delle sciagurate politiche economiche del nuovo governo cittadino, ce ne renderemo conto aprendo i pacchi sotto l’albero di Natale. Quando faremo ben bene i conti di dove sarà andata a finire la nostra tredicesima.

Ed allora, snoccioliamo qualche dato.

Nel 2014 l’IMU, oggi ricompresa nella componente TASI, ha subito un’impennata del 37%.

Appena eletto il nuovo Sindaco ha, infatti, incrementato le entrate correnti di natura tributaria di quasi 3 milioni di euro.

Il dato è evidenziato in rosso nello schema sotto riportato, tratto dalla relazione dei revisori dei conti al bilancio 2015 dove si raffronta la situazione del 2014 con quella del 2013 (ultimo anno della precedente amministrazione).

 
TIPOLOGIA DI IMPOSTA
 Pag. 19 revisore dei conti
 
RENDICONTO AL 2013 – GIANPAOLO RIVA
 
 
RENDICONTO AL 2014 –MATTEO RIVA
 
 
DIFFERENZA
 
             IMU
 
€ 4.664.573,35
 
 
€ 4.403.000,00
 
      -261.573,35
 
Addizionale IRPEF
 
€ 1.010.000,00
 
 
€ 1.890.000,00
 
+ 880.000,00
 
TARI
 
€ 2.444.236,18
 
 
€ 2.700.403,06
 
+ 256.166,88
      
                  TASI
 
 
€ 1.837.000,00
 
+ 1.837.000,00
 
    ALTRE VOCI
 
 
€ 347.789,46
 
 
€ 480.121,43
 
+ 132.331,97
 
 
        TOTALE
 
 
€ 8.466.598,99
 
€ 11.310.524,49
 
+ € 2.843.925,50

Evidentemente, però, tre milioni di euro apparivano pochi al Matteo da Giussano!

Il bilancio 2015, approvato dalla maggioranza due mesi fa, prevede infatti un ulteriore incremento dell’Irpef del 143%  .

Ed infatti, un po’ perché i contribuenti (tartassati) non hanno pagato l’IMU, un po’ perché la Giunta pare essersi dimenticata di stilare le apposite tabelle in tempo per i commercialisti, fatto sta che tra il luglio 2014 ed il luglio 2015 si è avuta una vertiginosa evasione.

Sono mancati all’appello, tra ICI e IMU più di un milione e mezzo di euro (vedi dati sotto riportati tratti dal parere espresso dai Revisori dei Conti a pag. 19 della relazione bilancio 2015, alla voce “IMU e recupero evasione”).

Somme che il Sindaco ha ben pensato di recuperare rincarando la dose di tassazione e ritoccando la sola voce possibile. Ovvero l’IRPEF che grazie all’incremento del 143% porterà nelle casse comunali quasi un milione e mezzo di euro in più rispetto al 2013 (cfr dati riportati nella tabella sotto alla voce “addizionale Irpef” in rosso).

Il maggior introito IRPEF dovrà in particolare servire per pagare l’agente deputato alla riscossione delle imposte.

E non è certo detto che le azioni andranno a buon fine. Perché si sa che quando il portafoglio è vuoto, nemmeno ribaltandolo come un calzino puoi sperare di trovarci qualcosa.



 
TIPOLOGIA DI IMPOSTA-cfr. pag. 19 revisori
           RENDICONTO 2014 (dato dell’evasione negli anni antecedenti al 2014)
BILANCIO PREVISIONE 2015 -
EVASIONE
ICI e IMU RECUPERO EVASIONE
                 
  153.689,26
 
€ 1.369.786,00
+ € 1.523.475,26
TIPOLOGIA DI IMPOSTA
RENDICONTO 2013
RENDICONTO 2014
BILANCIO PREVISIONE 2015
Incremento tassazione
 
Addizionale IRPEF
 
 
€ 1.010.000,00
 
€1.890.000,00
 
€2.450.000,00
 
 
+€ 1.440.000,00
+ 143%

Insomma, noi minoranza consiliare, non possiamo che esprimere con voce unanime pollice verso, bocciando senza appello i nuovi amministratori che hanno scelto la via più semplice per governare. Hanno messo le mani nelle nostre tasche senza però utilizzare i risparmi forzosamente prelevati per garantirci pari servizi.
Per rendersene conto è sufficiente farsi una bella camminata sui marciapiedi comunali, che -nonostante un incremento del 10% della TARI (la tassa rifiuti) – versano in pessimo stato di manutenzione; coperti da erbacce e con più buche di un formaggio groviera.
Ci tocca, nostro malgrado, ricordare alla nuova maggioranza che per far funzionare la macchina comunale non basta essere giovani animati da bei propositi.
Occorre, come si dice, da queste parti, anche sapere fare di conto; soprattutto quando i conti li si fa aprendo a fisarmonica i portafogli altrui.
 
Fare Giussano – Ncd
Forza Italia
Io rispetto Giussano
Lega Nord
Movimento 5Stelle