domenica 28 novembre 2010

Desio

Venrdì mattina undici consiglieri dell’opposizione e sei della Lega Nord hanno rassegnato le proprie dimissioni.
Il Consiglio è sciolto.
Finalmente - con una decisione che si prospetta ad "effetto domino" sugli altri comuni Brianzoli - hanno dato il ben servito al Sindaco Mariani, il quale, dopo le rivelazioni sulle collusioni tra 'ndrangheta e mondo politico desiano anzichè rassegnare le dimissioni, aveva continuato a stare saldamente ancorato al proprio posto, coltivando il convincimento di obbedire al mandato popolare...
Convinto lui. Convinti tutti.

sabato 27 novembre 2010

E' facile fare i comunisti con il portafoglio degli altri...

Se il grande Vittorio Gassman avesse deciso, per spirito di ironico sadismo, di assistere al consiglio Comunale di giovedì sera, avrebbe, a fine serata, con una fragorosa risata decretato che "Son tutti bravi a fare i froci con il culo degli altri” .
Per gli amanti del bon ton, potremmo semplicemente dire che "è comodo sciorinare proclami comunisti col portafoglio altrui..."
Pomo della discordia
, quello di sempre. L'urbanistica. I metri cubi. L'epicentro degli interessi locali. Un campo, dove istrionicamente gli slogan di tutela dell'ambiente ed il "concetto" di "colate di cemento" assumono sfumature e colorazioni diverse in base alla“contingente occorrenza”.
E così, secondo l'"id quod plerumque accidit"se siedi sui banchi dell'opposizione, è naturale che Tu assuma sul tema le posizioni del "meglio convinto" ecologista. Pronto, come il più giacobino e manicheo degli eroi moderni, a strapparti le vesti urlando a gran voce - non senza una certa dose di livore - alla “porcata” ed alla speculazione.
Se, invece, per bontà Tua, la Dea Bendata ti ha baciato e stai nella stanza dei bottoni, ecco che l'astioso rancore cede gentilmente il passo ad una maggiore benevolenza verso il pianificatore.
In questo clima ispirato ad un fraterno "volesome bene" si nobilitano anche i toni del linguaggio.
Si ammorbidiscono le posizioni. Il valore ambiente, non è poi così "assoluto". La tutela del territorio acquista un'accezione lata, deformata dalla lente della suprema fedeltà al manovratore.
Le singole voci dissidenti, sono presto neutralizzate: screditate nella migliore delle ipotesi come quelle di pazzi visionari. Nella peggiore, come squallidi opportunisti in cerca di protagonismo e piegati al miglior offerente.

Alla triste regola, non fa eccezione neppure Giussano.
Ma partiamo dal casus belli:
la Lamplast, la nota industria posta nel Comune di Giussano, sul confine con la limitrofa Verano.
La Lamplast è una ditta leader nella produzione di materiale plastico. Una realtà imprenditoriale economicamente solida che registra - in una situazione occupazionale in forte sofferenza - un trend in crescita. 110 gli attuali dipendenti. Ferrea garanzia di "pane quotidiano" sulla tavola di altrettante famiglie.
Una ditta che purtroppo il "peccato originale" ha voluto localizzare e far crescere nel cuore del Parco della Valle del Lambro. Nella Valle dei Mulini.
La sua presenza nel perimetro del Parco regionale, considerata ambientalmente insostenibile, agita da anni i sonni di ambientalisti ed amministratori, sul cui tavolo la questione, periodicamente, si ripropone.
La Lamplast ha peraltro manifestato la necessità di poter ampliare i propri impianti: in caso contrario sarà costretta a migrare altrove (Croazia o Bologna).
Le occasioni perse. A metà degli anni '90 la Lamplast venne travolta da un brutto incendio. La sua ricostruzione avvenne sul medesimo sedime. Fu persa così la prima occasione per la sua definitiva ricollocazione.
La seconda occasione di decidere il futuro dell'area - sottraendoendola a future speculazioni - è stata, invece, persa dalla Giunta di Franco Riva.
Il pgt adottato ed approvato nel 2009 dall'ex amministrazione prevede - sul confine di Arosio- dei lotti cui è stata impressa una destinazione industriale.
Da sempre (e ad onor del vero non sono la sola) sostengo che quella dovrebbe essere il naturale sito di ricollocazione. Ricordo addirittura - in sede di accoglimento di una mia richiesta di trasformare (per evitare speculazioni) il pl in piano di iniziativa pubblica - di aver proposto all'ex Sindaco Franco Riva di inserire nella scheda dell'ambito di trasformazione una sorta di "asterisco" che funzionalmente lo vincolasse al trasferimento della Lamplast.
Così facendo si sarebbe potuta aprire una trattativa con i proprietari della ditta e sciogliere definitamente, sotto il controllo della mano pubblica, la questione della destinazione da attribuire all'area nella Valle dei Mulini.
Individuando una soluzione che tutelasse l'occupazione, liberasse il parco dalla presenza di un'industria tanto invadente; regolamentasse le opere di bonifica necessarie a "sanare" l'ambiente.
Incardinando una trattativa che soprattutto definisse quanti degli attuali volumi , far sopravvivere ...e che destinazione attribuirgli.
Perchè diciamocelo, questo è il punto dolente dell'intera faccenda.
Il privato che, non è certo la San Vincenzo, non sosterrà mai gli onerosi costi legati agli investimenti necessari per delocalizzare la propria attività (acquisto di nuovo terreno, realizzazione della struttura, bonifica del sito), senza la prospettiva di "poter altrimenti" utilizzare l'attuale proprietà.
Solo un ingenuo o uno stupido potrebbe pensare che Lamplast sarebbe disposta a trasferirsi altrove, abbattere i capannoni, bonificare i lotti per restituirli alla collettività come suolo agricolo...
E chi gestisce "la res publica" non può permettersi di essere nè l'uno nè l'altro.
La mia proposta, come molte altre, non venne, chiaramente, neppure presa in considerazione e cadde inascoltata nel dimenticatoio.
Nè, le voci che oggi gridano allo scandalo si levarono allora per affrontare il problema, adoperandosi per trovare qualche concreta soluzione.
Come spesso accade, ci si limitò a mettere la testa sotto la sabbia, prevedendo nel pgt che in caso di dismissione dell'attività, l'area occupata dai capannoni Lamplast torni agricola.
La nuova amministrazione ha raggiunto oggi con la Lamplast una bozza di accordo che potrebbe definitivamente porre fine all'annosa vicenda: in soldoni, in cambio della sua permanenza sul nostro territorio (ed il suo trasferimento nell'area al confine con Arosio), l'amministrazione consentirà alla proprietà Redaelli, con una variante urbanistica (da recepire nella variante al pgt), di mantenere grossomodo solo la metà dei volumi esistenti, nei quali allocare attività ambientalmente più compatibili.
Molte le proposte ventilate sulla nuova destinazione: dal centro benessere, sullo stile di Monticello al carcere minorile per rieducare i giovani (non mi pare così sbagliato pensare che la funzione riducativa della pena, tanto cara al Beccaria riesca meglio se effettuata in un bel parco, invece che nelle periferie degradate di qualche città).
L'epilogo: il Consiglio Comunale.
Durante la seduta consilaire dello scorso giovedì, l'opposizione, e soprattutto il pd (mancava infatti Soloni, l'unico esponente di Giussano Democratica), ha solennemente censurato l'operazione, sentenziando che l'area agricola è. Agricola deve restare.
Con buona pace dei 110 dieci operai che perderanno il loro posto di lavoro quando la società si trasferirà - come ha già minacciato - altrove; del parco che si troverà sul groppone l'ennesimo compendio immobiliare abbandonato, destinato a sicuro degrado. Di tutti noi e della nostra nuova "Victory".
Titoli di coda.
La via intrapresa (ad oggi c'è un atto di indirizzo di Giunta) non è forse "in termini assoluti" dal punto di vista ambientale la soluzione migliore. Di certo è una delle poche - pur perfettibile - percorribili.
Non occorre, del resto, avere la tessera del Partito democratico per sapere che l'ideale sarebbe disporre di qualche milione di euro per acquistare le aree e restituirle alla fruibilità del popolo.
Ma i sogni impossibili è giusto che li coltivino i bambini oppure, come ricordava Max Weber, i religiosi, i rivoluzionari o i sindacalisti che agiscono sulla base di ben precisi principi, senza porsi il problema delle conseguenze che da essi scaturiranno.
Trovo, invece, piuttosto ridicolo che i sogni "da valle dell'Eden" diventino il vessillo sotto cui si trincera chi la "verginità politica" l'ha da tempo persa ....

lunedì 15 novembre 2010

La vera solidarietà non si compra

L'antefatto. Costruiamo il Futuro, l'associazione presieduta dall'Onorevole Maurizio Lupi, il potente ciellino Vice Presidente della Camera, conferisce annualmente un premio per valorizzare il mondo del volontariato, erogando sostanziosi assegni al settore del no Profit.
Giorno previsto per la consegna delle onorificenze il 14 novembre 2010.
Luogo: il salone San Giovanni Bosco di Giussano dove interviene come testimonial d’eccezione Cirilli, il noto comico di Zelig.
Nell'elenco ufficiale dei "premiandi" figura all'11 posto, Luigi Folcio coordinatore del Gruppo Volontari della Brianza, l'associazione che da oltre 4 decenni opera in Italia e nel Mondo per portare soccorso nelle situazioni di emergenza.
A Luigi va il premio volontario d'oro perchè - così si legge nella motivazione ufficiale - "da sempre attivo in ambito sociale, ha sempre donato parte del suo tempo per opere di carità, sensibilizzado numerose persone sull'attività missionaria".
Tutto vero. Il Gran cuore di Folcio è ben noto a Giussano...
Qualcosa però, durante la cerimonia, non va per il verso giusto.
L'onorevole Lupi interrompe improvvisamente la lettura della motivazione, segnalando un imprevisto ... cambio di programma.
Sotto gli occhi increduli di Maurizio Colombo, il direttore del Giornale di Carate - chiamato sul palco probabilmente proprio per premiare Folcio - si consuma la grande gaffe: il Vice Presidente della Camera dichiara che c'è un errore....
L'ambito riconoscimento non è destinato al nostro Luigi, ma alla Sig.ra Cinzia Margherita della Casa di Emma.
Il mistero è, però, ben presto svelato...
Folcio, di cui probabilmente solo Davide Colombo e l'onorevole Lupi ignoravano la schiettezza, aveva pensato di rispedire, con un messaggio che arrivasse forte e chiaro alla Fondazione e al suo Presidente, il ricco pacco al mittente.
Già perchè la solidarietà - quella vera - non è valore in vendita al miglior offerente ...
Ecco il comunicato ufficiale del coordinatore del Gruppo Volontari della Brianza inviato a Costruiamo il Futuro:
"IL Signor Davide Colombo mi ha invitato a ritirare un riconoscimento dell’Associazione “Costruiamo il futuro”.
Voglio esprimere un ringraziamento a coloro che hanno segnalato il mio nome per questo riconoscimento.
In ottemperanza alle direttive sulla caritativa dell’Arcivescovo di Milano, come nipote e figlio di emigranti in America Latina, per coerenza con quasi cinquant’anni di volontariato solidale praticato sul campo con il gruppo Volontari della Brianza, in segno di ringraziamento alla Repubblica del Cile che ha accolto la mia famiglia e mi ha insegnato i valori della solidarietà e dell’ospitalità ed in segno solidale verso quei lavoratori che, sulla gru di Brescia e su una ciminiera a Milano chiedono il loro diritto ad un pane dignitoso, non posso e non voglio stringere né accettare un riconoscimento da quella mano che in Parlamento si è levata favorevolmente per votare una legge che nega quei diritti all’emigrazione che la CARTA DEI DIRITTI DELL’UOMO proclama e che la COSTITUZIONE ITALIANA sancisce e fa suoi.
Ritengo che non sia certamente questo il modo migliore di costruire il futuro!
Grazie e distinti saluti.
Luigi Folcio"

Aspettando Godot/2

Di questi tempi siamo in molti.
Immobili. Fermi. Affacciati alla finestra della politica. Come Gogo e Didi, sospesi nel limbo della "confusione" in trepida attesa dell'Evento. Dell'arrivo del "Signor Godot".
Di un messia. Dell'UOMO (inteso in senso antropologico), capace di sollevare le sorti di questa politica di basso profilo. Fatta di scandali sessuali, di luoghi comuni, di slogan pubblicitari tanto vuoti quanti scontati. Di politici - salvo le debite eccezioni- corrotti ed incapaci.
Un leader capace di far "rinvigorire" il deserto di idee nel quale sembra ormai impaludata la nostra povera Italia.
Il quadro nazionale è quanto mai complesso.
A destra, Papi Silvio, dopo l'"affaire Ruby Rubacuori" mostra segni di crescente ed inarrestabile cedimento,
Sempre più nell'angolo a causa dell'azione destabilizante di Fini che (grazie alla sponsorizzazione di Stati Uniti ed Israele) sta picconando e logorando, colpo dopo colpo, il Governo.
Dall'altra parte della barricata, la strada maestra per il "dopo Berlusconi" l'ha, seppur sibillinamente, svelata Pietro Ichino, l'(ex) nome nuovo del restyling veltroniano, che, dopo due anni nelle stanze del potere, parla e scrive da perfetto uomo di apparato.
Secondo l'autorevole giuslavorista, mentre lasceremo che Silvio si diletti - finalmente indisturbato e viagra permettendo -dedicando la sua senilità ai giochini che tanto l'appassionano,
i parlamentari in carica andranno tutti insieme appassionatamente, con un governo di grande coalizione che partendo da Fini arriverà al Pd, passando per Montezemolo e Casini(E scaricando Vendola e Di Pietro).
Si mettano, dunque, il cuore in pace i "rottamatori".
Non ci sarà nessun governo tecnico di breve durata; nessuna riforma del sistema elettorale (manca un accordo in tal senso tra i partiti...)
Del turn over dei parlamentari ( saldamente ancorati ai loro scranni ed ai relativi privilegi...) se ne parla al "prossimo giro". Possibilmente dopo aver maturato il diritto alla lauta pensione.
A far scricchiolare le certezze strategiche del Partito Democrarico, potrebbero, però, pensarci gli schiaccianti risultati di Milano.
Nel motore d'Italia. Nella città dell'Expo, dove hanno (s)padroneggiato Albertini e Donna Letizia ha vinto Pisapia.
Il candidato di Vendola ha, infatti, scavalcato, con un inappellabile 45% , Boeri, l'uomo a favore del quale si erano schierati tutti i vertici del pd.
L'Arch. Milanese - che secondo la definizione di qualche maligno solo l'apparato genitale distingue dalla Moratti - ha perso le primarie.
E se il flop di Boeri fosse da imputare proprio al fatto che il popolo del centrosinistra lo ha considerato troppo simile a Donna Letizia?
E se ci azzardassimo a leggere l'esito delle primarie del capoluogo Lombardo come il termometro di gradimento di un nuovo "Godot" - latamente inteso - che gli elettori fiduciosamente, a questo punto, aspettano?

sabato 13 novembre 2010

L'Italia è una repubblica fondata sul doppio lavoro (per chi ne ha la fortuna di averne già uno....)

A chi nulla. Ed a chi troppo ..... verrebbe da dire.
Già perchè mentre su qualcuno, incalza imperterrito lo spettro della Cassa Integrazione, qualcun altro riesce addirittura a collezionare doppi, tripli e quadrupli lavori.

Quasi dieci milioni di euro. Questa la stima del profitto "messo insieme" dai dipendenti pubblici, che senza autorizzazione, hanno trovato il modo di sbarcare il lunario, come amministratore in ben remunerati Cda oppure come "semplice" consulente di enti pubblici o privati.

In vetta alla classifica dei "dipendenti pubblici" catalizzatori di prebende, la palma d'oro va a Segretari e Tecnici Comunali. I primi, sono la meglio riuscita espressione di una vera e propria casta "macina soldi".Onnipresenti, riescono ad accentrare i più disparati incarichi chiaramente lautamente remunerati.

Grazie alla tecnologia scovarli è oggi più semplice: se, ad esempio, cliccate su google il nome del vostro segretario comunale, lo potrete ritrovare in delibere che lo nominano segretario comunale o direttore generale, che gli accordano qualche dirigenza ad interim o retribuiscono una prestazione di consulenza. I loro stipendi, a troppi zeri, hanno costretto qualche amministrazione a correre decisamente ai ripari.

Per i funzionari degli uffici tecnichi, la dimostrazione del secondo lavoro è decisamente -direbbero i giuristi -"una probatio diabolica". Una prova che, da che mondo e mondo, forse solo l'agenda nera di qualche studio privato potrebbe colmare.....

giovedì 11 novembre 2010

Aspettando Godot

..... poi - in attesa che mi torni la poesia - vi racconto di Godot, della fatica di scrivere (ancora) di politica, e di quanto mi senta vicina a chi da anni non va più a votare...
Per il momento.... "godetevi" questo...