mercoledì 30 settembre 2009

A qualcuno piace

Si è dichiarato soddisfatto della risposta fornita dall'assessore all'Urbanistica Ettore Trezzi, Roberto Soloni, capogruppo di Giussano Democratica, uno dei consiglieri firmatari dell'interrogazione presentata nel Consiglio Comunale di Lunedì scorso.
"Le preoccupazioni espresse dal P.D. e da Giussano democratica riguardanti l’applicazione del così detto piano-casa in ambito locale, non possono che essere condivise; un po’ meno le motivazioni che vengono addotte a supporto.
Come correttamente evidenziato dai proponenti l’interrogazione, la Legge Regionale del 16 luglio 2009, n. 13Azioni straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione del patrimonio edilizio ed urbanistico della Lombardia,” pubblicata sul BURL lo scorso 17 luglio, concede ai Comuni termine fino al 15 ottobre per decidere con “delibera motivata” le parti del territorio nelle quali le disposizioni della legge non trovano applicazione e per “fornire prescrizioni circa le modalità” della sua applicazione con riferimento “alla necessità di reperimento di spazi per parcheggi pertinenziali e a verde”.
Vorrei innanzitutto tranquillizzare tutti precisando che questo assessorato si è, già da tempo, attivato per porre in essere tutti i passi necessari per addivenire alla più corretta applicazione della normativa regionale. Una normativa piuttosto lacunosa che sta creando un ricco dibattito tra gli addetti ai lavori.
In sintesi :
1. Dal punto di vista procedurale, dopo la delibera di Giunta del 14 settembre 2009 , si è provveduto alla pubblicazione dell’avviso di avvio del procedimento ai sensi dell’art. 7 della L. 241/90, concedendo alla cittadinanza termine ultimo fino al 30 settembre per la presentazione di suggerimenti e proposte. Mi sembra opportuno ricordare che tale adempimento non sarebbe neppure previsto dalla legge 13.
Il fatto che questa amministrazione abbia ritenuto opportuno rendere pubblico l’avvio dell’iter è un chiaro segno della volontà dell’assessorato di affrontare la gestione del “piano casa” in modo responsabile, e non raffazzonando improvvisate delibere di stile dell’ultima ora.
Colgo, peraltro, l’occasione per invitare tutti i cittadini che hanno a cuore il nostro territorio, a far pervenire nei termini le loro osservazioni, segnalando quali aree del nostro paese siano a loro avviso meritevoli di particolare tutela.
2. Chiaramente più complesso, è invece, l’aspetto che potremmo chiamare sostanziale, legato cioè all’applicazione vera e propria della legge Regionale 13/2009.
Ho letto molto attentamente la lettera che qualche giorno fa, il Fondo per l’Ambiente Italiano ha inviato a tutti i Sindaci Lombardi sollecitandoli ad intervenire a difesa del territorio e fornendo loro alcune indicazioni volte a garantire il rispetto dei “caratteri identitari ” del territorio; la salvaguardia dei centri storici e delle zone di particolare valore paesaggistico ed ambientale allo scopo di preservarne le “speciali peculiarità”.
Criteri condivisi e condivisibili, ai quali anche il comune di Giussano intende ispirarsi.
Ai sensi dell’art. 5 comma 6 della L.R. 13, verrà, pertanto, esclusa la possibilità di ricorrere al “piano caso” nei centri storici e nei nuclei rurali di antica formazione, nella “zona laghetto”, in tutte le aree agricole presenti sul territorio.
Si sottrarranno al campo di applicazione della L. 13 anche i piani oggetto di apposita previsione attuativa (PL e Programmi Integrati di Intervento) e, soprattutto, gli ambiti B4 (tessuto consolidato misto da riqualificare), per i quali il PGT prevede la riqualificazione da produttivo in residenziale con permesso di costruire convenzionato.
Questa previsione del PGT – è bene fin d’ora dirlo - preoccupa non poco questa amministrazione
Sappiamo, lo ricorda l’interrogazione stessa, che per gli edifici ultimati entro il 31 marzo 2005 la Legge Regionale consente la sostituzione del vecchio fabbricato con un nuovo corpo edilizio, con un aumento volumetrico del 30% -35 %.
E’ quindi proprio nelle B4, definite dallo stesso strumento urbanistico, tessuto misto da riqualificare che potrebbe esplodere l’incremento volumetrico.
Un aumento che allo stato non è possibile quantificare, a causa del fatto che né il pgt vigente, né il documento di piano forniscono criteri utili a stabilire il ”potenziale volumetrico” di queste aree disseminate, a macchia di leopardo, sul territorio secondo una logica che francamente a me sfugge.
Stiamo pertanto studiando delle soluzioni giuridiche che possano evitare incontrollate proliferazioni volumetriche.
Nella delibera si farà anche attenzione a dettare prescrizioni per assicurare il necessario reperimento di spazi per parcheggi pertinenziali e a verde.
3. per quanto riguarda da ultimo la questione oneri. La legge regionale dà facoltà ai comuni di prevedere una riduzione degli oneri di urbanizzazione e del contributo sul costo di costruzione; in assenza di pronunciamento ad hoc, si applica ipso iure una riduzione del 30% “ del contributo di costruzione”.
Siamo consapevoli del fatto che una riduzione “tout court” degli oneri premierebbe, di fatto, la speculazione edilizia e la rendita fondiaria, penalizzando ulteriormente le già sofferenti casse delle amministrazioni comunali, che vedrebbero aumentare in modo esponenziale il proprio carico urbanistico, senza introitare le risorse necessarie per far fronte ai bisogni dei nuovi residenti.
Stiamo, pertanto, a tal riguardo valutando l’opportunità di introdurre una differenziazione negli oneri, distinguendo lo “sconto” che verrà concesso per gli interventi in ambito produttivo da quello che verrà, invece, accordato per le demolizioni/ricostruzioni residenziali.
Del resto, pensiamo, che sia compito dell’amministrazione sostenere, specie in questo momento di difficile congiuntura economica, le attività produttive locali, premiando quegli imprenditori che decidono di investire sul “lavoro”, ampliando la propria attività produttiva, piuttosto che sulla più facile via del “mattone”.
La riduzione degli oneri per gli interventi produttivi è una scelta, che indirettamente, andrà a vantaggio del tessuto sociale locale: l’ampliamento delle attività produttive potrà, infatti, agevolare la creazione di nuovi posti di lavoro, quanto mai importanti vista la crisi che attanaglia la Brianza.
Con questo spero di aver risposto al punto n. 1 dell’interrogazione. (Quali misure contenitive intende attuare il Comune di Giussano ai sensi dell’art. 5 comma sesto, della legge regionale 13/2009)
Per quanto concerne i successivi punti 2 e 3 (2. strumenti per affrontare il problema della qualità degli interventi, della loro armonizzazione nel contesto urbano, sia dal punto di vista eco-ambientale che da quello architettonico e misure per vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza nei cantieri) credo sia sufficiente, in questa sede, evidenziare come alcune indicazioni e criteri siano stati forniti direttamente dal legislatore regionale, ad esempio con la delibera dello scorso 7 agosto, la Giunta regionale ha dato indicazioni sul verde.
Utili indicazioni sulla qualità degli interventi, l’armonizzazione con il contesto potranno essere fornite dal nuovo regolamento edilizio che il 7.8.2009 con Prot. N. 22269 è stata depositata la stesura definitiva.
Infine, in relazione alla questione della sicurezza dei cantieri, pur ritenendo che la materia non sia di stretta competenza di questo assessorato, mi sento, nondimeno, di affermare che gli uffici faranno tutto quanto dalla legge loro richiesto.
4. Prima di concludere due parole sull’iter da qui al 15 ottobre. Dopo domani scadranno, come ricordavo, i termini per la presentazione delle istanze/osservazioni, che verranno immediatamente sottoposte all’esame della commissione urbanistica- già convocata proprio per il 30 settembre. Le determinazioni della commissione saranno poi sottoposte al vaglio della Giunta e, successivamente, all’esame del Consiglio Comunale. "

sabato 26 settembre 2009

Incontrarsi e dirsi addio

Questa l'ironica risposta dell'Assessore all'Urbanistica, Ettore Trezzi, al portavoce del locale partito democratico Roberto Munarin, che sul blog del pd aveva, in modo neppure troppo velato, accusato l'outsider della Giunta Riva di essersi trasformato da Cappuccetto Rosso, anti cementificatore, in un Lupo pronto ad aggredire, con famelico appetito, il territorio di Birone.
Pomo della discordia l'area, nota agli addetti ai lavori, come "bianca".
Un lotto inedificato destinato dal vigente Piano di Governo del Territorio ad attività florovivaistiche.
Secondo l'ex Assessore all'istruzione, che sta rivelando nei suoi interventi una non certo comune sensibilità urbanistica (.. peccato io non abbia avuto l'acume di coglierla prima; mi sarei evitata la scocciatura della mia triste dipartita), "qualcuno" sarebbe"intenzionato a trasferire nell'area citata la Lamplast, la ditta attualmente localizzata nel Parco Valle Lambro, che sta letteralmente - come noto agli ambientalisti - sventrando il parco regionale.
Il portavoce del pd togliendosi - così dichiara - "qualche sassolino dalle scarpe (è solo il primo)", dopo aver ricordato come "l’aver mantenuto l’area verde di Birone (posizione avversata da tutti Lega compresa) sia stato il vero (forse l’unico) tratto qualificante che, nell’elaborazione del PGT, è stato voluto e preteso da Giussano democratica. Le altre, parafrasando il grande comico napoletano, erano quisquiglie." invita coloro che hanno "un vero interesse per la tutela del territorio e dell’ambiente del nostro Paese a cominciare a drizzare le antenne".
Ed allora eccoci pronti, con le orecchie ben tese. Alla dumbo, per intenderci!
Al di là dell'ironia e delle facili battute, occorre ricordare che come tutti - e soprattutto gli ex amministratori - sanno bene, l'"affare" "Lamplast" è una bella gatta da pelare. L'azienda, che sta "tenendo" in questo momento di difficoltà economica, necessita di una nuova localizzazione. Che l'industria debba essere posta altrove lo ha detto anche il Parco Regionale della Valle Lambro.
Certo, possiamo pure pensare di risolvere il problema ambientale facendole chiudere i battenti. Ma poi chi lo spiega agli operai che li aspetta la cassaintegrazione?
Per quanto mi riguarda, ricordo di aver - in qualche riunione di maggioranza- sollevato la questione, suggerendo alla precedente amministrazione di prevedere la sua collocazione nel PIP di Via Vigano'.
Ma che volete farci, si trattava di una delle molte quisquiglie su cui mi ostinavo a porre l'attenzione ! (... ed il mio sesto senso mi dice che non sarà certo l'unica, nè l'ultima .... ).

venerdì 25 settembre 2009

L'ordinanza rosa

Assicurare la presenza in Giunta di entrambi i sessi è una “tipica obbligazione “di risultato” e non “di diligenza” che viene ad integrare un vincolo alla scelta degli assessori e che non può essere derogata dagli accordi politici”. Lo ha statuito con un'ordinanza il TAR Lecce (beffa del destino, con un collegio in composizione tutta azzurra).
Come dire: Signori cari non basta"far finta" di voler coinvolgere le rappresentanti del gentil sesso; occorre dare loro un posto al sole.
..... ed allora, giovani donzelle, se ambite a fare le "Assessore" vi consiglio di vedere se, spulciando gli statuti dei vostri comuni, riuscite a scovare una norma come questa ... "il presidente della Provincia nomina i componenti della Giunta, tra cui un Vice Presidente, secondo le modalità previste per legge e nel rispetto del principio delle pari opportunità, ai sensi dell’art. 27 della legge n. 81 del 25.3.1993, sì da assicurare la presenza nella Giunta di entrambi i sessi" ...

mercoledì 23 settembre 2009

Venerdì la 1°

Convocata per venerdì la commissione PP1, che pare aver creato tra gli addetti ai lavori un po' di scompiglio ... (per quanto riguarda gli elettori, credo che neppure i leghisti più convinti gioiscano all'idea di un ventenne pluribocciato e -soprattutto - pluripagato...)

B. § B. hanno ucciso il sogno del latin lover italiano

Un tempo le donne d’oltralpe, dalle americane alle svedesi, venivano in Italia coltivando in cuor loro il desiderio di finire tra le forti braccia di un bel maschio italiano. Il prototipo del latin Lover. L’affascinante seduttore. L’uomo dolce e virile. Il compagno irresistibile.
Il bell’Antonio che ogni straniera, bella o brutta, ci invidiava.
Oggi grazie alle prodezze del capo del Governo Berlusconi (noto più per i suoi festini a base di prostitute a Palazzo Grazioli che per le sue doti di statista) ed a quello spaccone di Briatore (radiato dalla Formula 1 per aver simulato il falso incidente di Piquet Junior nel GP di Singapore) l’uomo italiano si ritrova, con la non certo lusinghiera fama, di "incallito puttaniere", maschilista – le donne al massimo fanno pendant con torte e cucine – e con una spiccata predilezione per il saluto romano. ( …. l'ex team manager della Renault è stato, infatti, “sorpreso" dal Bild, il più popolare quotidiano tedesco, che ha siglato l’evento con un titolo che si commenta da solo: “dopo il saluto di Hitler Briatore minaccia reporter di Bild ".).
Ed allora, donne di tutte il mondo, rassegniamoci a dare il ben venuto (o il ben servito … ) all’ immagine dello “ stallone made in Italy” del XXI secolo: un playboy da quattro soldi, sciupa femmine, con un linguaggio degno di uno scaricatore di porto, irrispettoso verso il gentil sesso (celebre la nota battuta del Premier …”posso palpare la Signora?") e che ha per le regole la stessa – scarsa - considerazione che noi cattolici spesso riserviamo al Vangelo.
Un suggerimento che saltuariamente si può pure ascoltare, purché non imponga troppi sacrifici o astinenze.
B & B sono i degni big-jim per le belle barbie di casa nostra.
I pigmalioni di veline ed escort che, dopo un periodo di Purgatorio a Palazzo Grazioli, vengono sussunte nell’olimpo della politica.
A noi donne il Presidente del Consiglio, con le sue gaffe ed il suo harem, non ha certo fatto un gran servizio, ma gli uomini di questi tempi non mi paiono messi un granchè meglio.
Della serie mal comune, mezzo gaudio. …

martedì 22 settembre 2009

Anche il FAI alza la voce contro il piano casa

1.546 lettere per convincere i Sindaci lombardi a salvare i centri storici, le aree di particolare valore paesaggistico e ambientale, le zone agricole ed i parchi regionali dai nefasti effetti della Legge 13 (io non sono superstiziosa, ma il numero non promette veramente nulla di buono...)
Il Fai, Fondo ambiente italiano si è rivolto direttamente ai Comuni per ricordare loro che hanno tempo fino al 15 ottobre, per escludere, dall'applicazione della nuova normativa, quelle aree del proprio territorio che presentino peculiarita' storiche, paesaggistico artistico e ambientali dall'applicazione.
Speriamo solo che qualche amministratore virtuoso abbia l'accortezza di rispondere all'invito...

Bell'idea

quella di regalare all'amico antennuto del Garofano anche la Gazzetta Ufficiale.
Così diamo un bel taglio ai costi della politica e ci evitiamo pure la scocciatura di doverci mantenere il codazzo dei Parlamentari !

venerdì 18 settembre 2009

Kabul 17 settembre

Ieri Antonio Fortunato, di Lagonegro; Matteo Mureddu, di Oristano; Davide Ricchiuto di Glarus (Svizzera); Roberto Valente, di Napoli; Gian Domenico Pistonami di Orvieto e Massimiliano Randino, di Pagani sono stati uccisi in un tragico attentato in Afghanistan.
Oggi delle donne e degli uomini piangeranno la morte del loro marito, del loro compagno, del loro figlio, del loro fratello, del loro nipote.
Dei bambini, la perdita del papà o dello zio. Chi ha perso una persona cara sa quanto questo dolore sia straziante e insopportabile.
A loro vanno - prima che divampino le polemiche - il nostro cordoglio e la nostra solidarietà.

domenica 13 settembre 2009

La mafia ormai non è solo un problema italiano

ma tutti preferiscono chiudere gli occhi.
"La mafia italiana non viene quasi più combattuta. E’ nuovamente diventata invisibile e perciò ancora più pericolosa."
" Il crimine organizzato ha influenza sullo Stato grazie al collegamento con Berlusconi. "
“quando il magnate dei media e dell’edilizia Silvio Berlusconi ha fatto il suo ingresso nell’arena politica Berlusconi fece un patto, mostruoso e shoccante .... con la siciliana Cosa Nostra e con la ‘ndrangheta calabrese: in cambio del loro appoggio al partito di Berlusconi, Forza Italia, furono lasciate in pace. Quella mostruosa alleanza è riuscita perfettamente
"Le leggi che contrastavano la mafia sono state indebolite ed i magistrati limitati nei loro poteri."
In Calabria la ‘ndrangheta .... controlla tutto. In Lombardia la mafia è più attiva che mai nella ristorazione e nell’edilizia. In Germania circa tremila ristoranti sono controllati dai due cartelli mafiosi di San Luca, cosa che si è scoperta dopo l’omicidio di sei calabresi a Duisburg nel 2007.… la ‘ndrangheta, una multinazionale con un fatturato annuale di 44 miliardi di euro, è attivissima anche in Olanda.
Il grido d'allarme arriva direttamente da oltralpe, dalla giornalista tedesca Petra Reski - autrice di Santa Mafia - viaggio di ritorno da Palermo a Duisburg sulle rotte della criminalità. Dalla Calabria alla Campania, passando per il ricco nord-est, fino alla Germania, terra di elezione della ‘ndrangheta.
Santa Mafia è uscito in Italia da pochi giorni e già il Marcello Nazionale ha minacciato di querelare la povera giornalista.
Credo proprio che lo andrò immediatamente a comprare ...

sabato 12 settembre 2009

Gli strani casi della vita

Qualche settimana fa la stampa locale ha dato la notizia di una mia possibile nomination in una commissione comunale. La ” PP1” per intenderci.
Per i non addetti ai lavori, non si tratta di una parolaccia, ma di una commissione istituita nel lontano 2004 dal Consiglio Comunale - da me presieduto - con il compito, in sostanza, di ripensare all'attuazione del c.d. “Piano Particolareggiato 1”, un progetto di riqualificazione che dovrebbe interessare l'area che da p.zza della Repubblica va al vecchio oratorio (incluso lo spazio dove è attualmente collocato il Palatenda).
Un’area strategica per Giussano. Centrale. Che da tempo immemorabile versa in stato di degrado.
La Commissione, benché formalmente istituita, non è, nei fatti, mai partita, colpita da una specie di maledizione che da decenni sembra abbattersi su chi si avvicina al povero PP1.
Della serie “Chi lo tocca – politicamente parlando - muore”.
Fu così per la Giunta dell’allora Sindaco Cassina. Stessa ingrata sorte è toccata all’amministrazione di Franco Riva il cui ambizioso progetto (la realizzazione di un centro-polifunzionale) si è arenato nella transazione stipulata con l’Arch. Botta.
Ma veniamo alla mia nomina
Formalmente - così si legge nel provvedimento sindacale -entro in quota “Lega Nord” con una candidatura, come riportato dal Giornale di Carate, sponsorizzata dal partito di Bossi.
Ed allora - per evitare visi increduli, sguardi atterriti e mal di pancia - dico subito a quei "compagni e non" pronti ad accusarmi di opportunistici salti della quaglia all’insegna del motto “con la Franza o con la Spagna purché se magna” di non agitarsi troppo e di stare tranquilli - se del caso prendendo una giusta dose di valeriana: non sono ancora saltata sul carro della Lega.
Fin quando a guidare il Carroccio ci saranno i vari Borghezio e Calderoli pronti a vezzeggiarsi nella politica dell’immigrazione che a loro tanto piace, mi terrò ben lontana dalla spillina dell’Alberto.
Trovo, infatti, la terapia della deterrenza fatta di internamenti, respingimenti, privazioni di cibo, disidratazione; “la cura da cavallo – come l’ha efficacemente definita il corrispondente in Italia della televisione tedesca Ard Karl Hoffann – “che porta a dire che “l’operazione è riuscita ma il paziente è morto”, disumana e spietata.
Detto ciò a livello generale, è pur vero, che in ambito locale le cose possono assumere colori e sfumature diverse.
Il Comune, al quale, fortunatamente, non spetta certo l’ultima parola sul tema, ad esempio, dell’(assurdo) reato di clandestinità, ha,invece, due compiti fondamentali: amministrare secondo la regola del buon padre di famiglia e gestire lo sviluppo del proprio territorio.
Chi mi conosce bene sa che in Consiglio Comunale mi sono sempre battuta – lasciandoci come, si dice, pure “le penne” – affinché si adottasse una “certa” politica urbanistica che la Lega - quando era all’opposizione – pareva (così dicono le loro votazioni in consiglio) condividere.
Basti ricordare, a tal riguardo, tra l'altro l’annosa vicenda del pgt.
Una politica urbanistica che la nuova amministrazione - almeno sulla carta e fino a prova contraria - sembra voler perseguire. Il che spiega l’ingresso in Giunta come assessore all’Urbanistica di Ettore Trezzi, con il quale lo scorso maggio mi sono candidata.
Per la stessa ragione ho accettato, dopo la lunga pausa estiva, la proposta che, all’indomani delle elezioni, mi aveva rivolto il neosindaco del nostro Comune, Gian Paolo Riva, di entrare a far parte della commissione investita dell’ambizioso compito di riqualificare il centro cittadino.
Se il mio contributo sarà positivo o negativo, non spetta certo a me dirlo. L’ultima parola, come democrazia vuole, sarà rimessa ai cittadini.
A dire il vero, nel lungo mese sabbatico che mi sono concessa, ho anche pensato di rinunciare al cortese invito. Ritornare ad occuparmi di minori mi è parsa, nel frattempo, un buon modo per riempire il mio tempo libero.
Ma alla fine, che ci volete fare, mi sono riconvertita sulla via di Damasco.
Al di là delle battute
, voglio comunque precisare che la mia presenza nella Commissione PP1 è una scelta politica maturata alll'interno della lista civica “Io rispetto Giussano” nella quale, per la nota vicenda della fine del mio matrimonio con il locale Pd, mi ero candidata con la consapevolezza che questo avrebbe per me voluto dire - con grande probabilità (come i fatti hanno dimostrato) - l’uscita dalla vita politica istituzionale.
Ricordo, a tal proposito, a quanti, con spirito galante, volessero accusarmi di essere “un fondoschiena” in cerca di poltrone che se fossi rimasta in Giussano Democratica o nel Partito Democratico, grazie alle preferenze ottenute, sarei entrata in Consiglio con il cappello della più votata del centrosinistra.
Una poltrona decisamente più succulenta di quella di una commissione esterna (quantomeno avrei avuto diritto al – seppur misero – gettone di presenza!).
Sempre per le malelingue
vorrei, infine, precisare che la sponsorizzazione leghista - al di là delle "masturbazioni mentali" che ciascuno è liberissimo di farsi - ha una ragione molto più semplice di quella che potrebbe sembrare. Il vigente regolamento della Commissione prevede che i componenti - otto per la precisione – di cui cinque espressione della maggioranza e tre dell’opposizione, vengano segnalati dai rispettivi capigruppo.
Il che, tradotto in soldoni, significa che se la Lega non avesse deciso di sponsorizzare la mia candidatura, cedendomi uno dei posti cui aveva diritto in commissione, la Lista Trezzi, non avendo ottenuto consiglieri comunali, non avrebbe in alcun potuto proporre la mia nomina.
Non credo che questo possa essere un problema per i cittadini di Giussano che hanno votato per il Carroccio né, tantomeno, per i miei elettori, i quali, al di là di tutto, hanno a suo tempo deciso di seguirmi seppur altrove candidata.
p.s. sarebbe un atto di galanteria, molto apprezzato, se gli anonimi commentatori che volessero divertirsi con il tiro al piccione nella fin troppo facile critica che questo post sollecita ,decidessero - questa volta - di firmarsi.
Ma forse è chiedere troppo, perchè come diceva qualcuno, se il coraggio non lo hai nessuno te lo può dare.

venerdì 11 settembre 2009

70 mila in vent'anni

Questi, secondo la secondo la Camera di Commercio di Monza, i nuovi posti di lavoro che grazie alla Brebemi (il tratto autostradale che collegherà Brescia - Bergamo - Milano) verranno creati nei prossimi quattro lustri in Lombardia.
Molti di più - secondo la CCIAA brianzola - di quelli che potrà produrre il trasporto su ferro.
Ed allora semaforo verde a nuove strade, nelle quali inevitabilmente si riverseranno fiumi di macchine, che porteranno più inquinamento (con buona pace delle polveri sottili), il tutto condito da delle belle e nuove colate di cemento che divoreranno il suolo, una risorsa che sta diventando sempre più scarsa e preziosa.
Certo l’aspetto occupazionale, soprattutto nei tempi di magra che stiamo vivendo, è un aspetto fondamentale, da salvaguardare.
Ma siamo sicuri che sia proprio questo il modello di sviluppo che vogliamo per la nostra sempre meno verde Lombardia? Le infrastrutture sono necessarie.
Un efficace ed efficiente sistema di trasporti è indispensabile per un rilancio della nostra economia.
Ma perchè non potenziare quello su ferro?

giovedì 10 settembre 2009

Renzo Bossi

Secondo le ultime indiscrezioni pare che Renzino - detto la Trota, il giovane e acuto rampollo del Grande Capo Padano, abbia ottenuto un succulento incarico, remunerato da una società dell’Expo con la modica cifra di € 12.000 al mese.
Di fronte a tanto ben di dio vien proprio da chiedersi se con il generoso regalo papà Bossi abbia voluto premiare il proprio delfino per essere riuscito nell’eroica impresa di farsi “segare” per ben tre volte consecutive all’esame di maturità oppure per aver inventato il macabro gioco del "rimbalza il clandestino".
E mentre noi laureati a pieni voti, ci tormentiamo in questo amletico dilemma, Renzino se la ride sotto i baffi, pensando che lui sarà pure una Trota - ignorante come una capra e senza diploma, ma intanto guadagna 12 volte di più di quei boccaloni/brianzoli/sgobboni che credono ancora alla favola dei leghisti “puri e duri”, lontani da Roma Ladrona ed amici del popolo.
Evidentemente è proprio cambiato il mondo (o -meglio -una parte di mondo): ai miei tempi se venivi bocciato a scuola, ti premiavano regalandoti un bel paio di orecchie da somaro.
Oggi l'asino - scolasticamente parlando - viene, invece, premiato con un lauto stipendio (dimenticavo .... questo vale -però- solo se di cognome hai la fortuna di chiamarti Bossi...)

I gioielli di famiglia

Se tutto va bene, ci si gioca pure quelli.
Svendere i gioielli di famiglia: ecco quale rischio correranno quei Comuni che vedranno nella dismissione del proprio patrimonio il pozzo di San Patrizio cui attingere per far quadrare i conti e risolvere i problemi di bilancio che turbano i tranquilli sonni di Sindaci ed Assessori.
Un decreto legge approvato dal Governo Berlusconi lo scorso anno (il n.112 del 25.6.2008, convertito nella legge n.133 del 6.8.2008) consente, infatti, a comuni, regioni e province (formalmente) "per procedere al riordino, gestione e valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare " - (sostanzialmente) per far cassa - di redigere un apposito elenco nel quale inserire "i singoli beni immobili ricadenti nel territorio di competenza, non strumentali rispetto alle proprie funzioni istituzionali, suscettibili di valorizzazione, ovvero di dismissione" .
E' il c.d. piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari da allegare al bilancio di previsione.
L'inserimento degli immobili nel piano ne determina - così dispone la legge - la conseguente classificazione come patrimonio disponibile.
Vale a dire, il bene di proprietà comunale è pronto per essere venduto.
Come può ben intuirsi, si tratta di una norma pericolosissima, di cui i Comuni - spinti dal famelico bisogno di reperire sempre più quattrini -potrebbero fare un uso indiscriminato, con il rischio di spogliarsi, a poco a poco, della proprietà di tutti quei beni dei quali ogni amministrazione deve, necessariamente, disporre per poter soddisfare i bisogni dei propri cittadini (aree destinate a spazi pubblici, al verde, sale per incontri culturali, sedi di associazioni, case per i meno abbienti).

E qualche (brutta) anticipazione dei possibili -distorti- utilizzi della norma, la abbiamo pure già avuta.

Come ricordavo qualche tempo fa, la Giunta di Monza capeggiata dal leghista Marco Mariani, e dal suo vice-sindaco Dario Allevi (ora presidente della Provincia di Monza e Brianza) ha deciso di vendere -dopo averli debitamente resi edificabili - oltre 76.000 mq di aree destinate a verde.

E' chiaro, a questo punto, il difficile compito che graverà sui Sindaci.

I Primi cittadini dovranno, infatti, redigere il piano in modo oculato,e con lungimiranza, resistendo alla tentazione di alienare il proprio patrimonio per fare cassa.

Una vendita indiscriminata, ad esempio, degli alloggi comunali rischierebbe di colpire le fasce più deboli e povere della popolazione, con pesanti ripercussioni anche nel tessuto sociale, come ben evidenzia questo interessante editoriale pubblicato qualche giorno fa da Edoardo Salzano.

" Sembra che il governo, i costruttori e le cooperative vogliano risolve ere il problema della casa, oltre che con l’aumento della cubatura degli edifici esistenti, anche con la cessione ai privati delle aree e degli edifici che appartengono al demanio.

Non so se tutti sanno che cos’è il demanio pubblico.
È qualcosa che appartiene a tutti noi cittadini italiani.
È stato formato con le tasse che noi, e i nostri padri e nonni, abbiamo pagato allo Stato.
Una parte è costituita dagli immobili (terreno ed edifici) che appartenevano alla proprietà feudale degli stati preunitari, e quindi costituisce il patrimonio pubblico di base della nostra nazione.
Il resto l’abbiamo proprio pagato noi, direttamente, con le nostre tasse.
Vi sembra giusto che questo patrimonio di tutti sia privatizzato? A me no.
Così come non mi sembra giusto che sia venduto a privati il patrimonio degli Istituti delle case popolari, anziché essere dato in affitto alle famiglie più bisognose.
La disponibilità di un patrimonio edilizio pubblico è essenziale.
Ogni paese civile ne dispone in percentuale molto più elevate che in Italia: 34 % del totale delle abitazioni in Olanda, 20 % in Svezia, 15 % in Francia, meno del 5 % in Italia.
Il dato è ancora più preoccupante in quanto in Italia è molto più bassa che negli altri paesi europei la percentuale di alloggi in affitto.
Non riescono a trovare un’abitazione in affitto a prezzi decenti non solo quanti sono poveri (e i poveri, si sa, in Italia stanno aumentando), ma anche chi ha un normale reddito di lavoro e deve spostarsi dalla casa dei suoi genitori per trovare un’occupazione.
Ridurre il patrimonio abitativo pubblico, investire risorse per aumentare il peso delle abitazioni in proprietà rispetto a quelle in affitto, è una politica che accresce le diseguaglianze sociali e riduce la libertà di cercare occupazione là dove c’è.
Obbliga chi ha un po’ di risparmi a investire nell’acquisto di una casa in proprietà, distraendo così il risparmio dagli impieghi produttivi e dai consumi, quindi indebolisce il sistema economico.
È una politica reazionaria nel vero senso del termine: perché porta il nostro paese all’indietro nel tempo.
Del resto, come molti hanno osservato anche il “piano casa” di cui si sta dibattendo è un ritorno al passato.
Affidare la ripresa economica allo sviluppo dell’attività edilizia e, per ottenere questo risultato, “liberare” i costruttori e i proprietari immobiliari dalla regole dei piani urbanistici, è proprio la strada che percorsero (ma con ben altre motivazioni e in una realtà radicalmente diversa) i governi italiani degli anni Cinquanta.
Il diffondersi della cementificazione, la devastazione del paesaggio e delle nostre città compiuti ignorando la pianificazione urbanistica provocarono allora guasti di cui ci si rese conto, tentando di correre ai ripari.
Oggi si è ripresa quella strada.
Curiosamente però, come ha osservato Salvatore Settis su la Repubblica del 1 settembre, il decreto del governo non è mai arrivato, mentre le regioni si sono tutte prodigate per attuarlo.
Ciascuna a suo modo, ma tutte, destra o sinistra, nella stessa logica: bisogna privilegiare i proprietari di case rispetto a quelli che una casa non l’hanno, e non possono né comprarla né prenderla in affitto ai prezzi del mercato.
I voti dei primi sono di più, e l’obiettivo principale è prendere più voti e consolidare il potere, indipendentemente dal merito dei problemi e delle soluzioni.
Questa sembra essere diventata una regola bipartisan: ragione di più per esserne preoccupati.
Editoriale di Eddyburg

mercoledì 9 settembre 2009

La Mafia in Germania: la storia di un successo

"Soprattutto per i mafiosi...
Fino ai morti di Duisburg, in Germania la mafia era rimasta invisibile...
Con un giro d’affari annuo stimato in 44 miliardi di euro, la ’ndrangheta calabrese non è solo la più ricca organizzazione mafiosa d’Italia, ma anche la più flessibile.
In Germania si è stabilita fin dagli anni sessanta, nelle zone in cui gli immigrati dall’Italia meridionale trovavano lavoro alle catene di montaggio, nelle acciaierie o nelle miniere.
Le roccaforti della mafia in Germania sono sempre state il Nord Reno-Vestfalia, la Baviera, l’Assia e il Baden-Württemberg, e in particolare le città di Duisburg, Bochum, Oberhausen, Stoccarda e Monaco, oltre che, dalla metà degli anni novanta, Erfurt, Lipsia ed Eisenach....."
A due anni dalla strage di Duisburg la mafia continua a fare affari in Germania.
Ma le autorità non sembrano preoccuparsene troppo, come emerge da questa interessante inchiesta pubblicata su Internazionale.

venerdì 4 settembre 2009

News

L’attività politica locale si apre con un’eccezionale novità estiva.
Già, perché il Comune di Giussano ha un nuovo ed autorevole dipendente, il dott. Sabino Capozza, che grazie ad una determina assunta nell’afoso mese di agosto, è entrato a far parte – seppur a tempo determinato - della schiera dei dipendenti comunali.
L’ex Direttore del Parco Valle Lambro, sostituito nella reggenza Ascari dall’Avv. Nunzio Fabiano (a sua volta ex segretario comunale della nostra Giussano) risulta, infatti, assegnato – con un incarico a tempo determinato di 12 ore settimanali - all’Ufficio di Staff del Sindaco con la qualifica di istruttore amministrativo.
Ed allora come non dare il benvenuto ad una vecchia conoscenza dei tempi d’oro del Parco Valle Lambro (impossibile, ad esempio, dimenticare la spassosissima vicenda dell’incompatibilità del consigliere Gavazzi ..), nonché ex aspirante difensore civico del comune di Giussano, che nel testa a testa con l’allora delfino della maggioranza del Sindaco Franco Riva aveva collezionato ben 8 voti!

Sesso per lavorare

..... alle serate organizzate da Gianpi "avrebbero partecipato anche donne “comuni” in cerca di un lavoro, disposte a fare sesso con i politici in cambio di una promessa di assunzioni. Storie di degrado e umiliazione.
Come quella di una giovane disoccupata e madre di due bambini che, dopo aver lasciato il marito violento, ha accettato di offrire il proprio corpo ad uno dei due ex assessori per ottenere aiuto nella ricerca di un posto di lavoro.
O come quella di una avvocatessa salentina di 28 anni che, per far carriera nella pubblica amministrazione, si concedeva in cambio di una consulenza da 40-50 mila euro all’anno. "
Se fosse la trama di un film, ci riderei sopra, considerandolo una variante un po' naif e casereccia della fortunata serie televisiva Desperate Housewives.
Trattandosi di storie d'Italia, mi chiedo invece, con amarezza, come possa qualificarsi un paese dove le donne per lavorare sono costrette a vendere il proprio corpo .
Che poi siano brave e preparate, poco importa.

giovedì 3 settembre 2009

Silvio il Magrebino comunista, uomo del pueblo

Mentre la Lega mostra agli immigrati -con misure tanto crudeli e violente quanto inefficaci ( visto che la maggioranza dei clandestini non entra certo in Italia con i barconi ) - il lato peggiore dell'Italia, Papi Silvio supera a sinistra Rifondazione comunista.
Già perché nel corso di un'intervista rilasciata ad una televisione magrebina, il Nostro Capo del Governo svela la sua reale posizione sul problema dell'immigrazione, dimostrando - incredibile ma vero - di essere decisamente più vicino al compagno Diliberto che al padano Umberto.
Ed, infatti, Berlusconi dopo aver affermato la necessità di combattere le tantissime organizzazioni criminali "che approfittano della speranza degli altri, di coloro che vogliono dare a se stessi ed ai propri cari un futuro migliore ", spiega, sul tema, i punti qualificanti della politica del suo governo.
  • "Aumentare la possibilità di entrare in modo legale in Italia e negli altri paesi.." Proprio perché anche gli italiani sono stati un popolo di emigranti abbiamo " il dovere - ricorda con toni compassionevoli papi -di guardare a quanti vengono in Italia con una totale apertura di cuore;
  • dare la possibilità di un lavoro, di una casa, di una scuola per i figli e la possibilità di un benessere che significa anche la salute e l'apertura di tutti i nostri ospedali... (2 parte di questo video, dal 2° minuto in poi).
Ben detto Silvio! Ed allora non resta che osannare il nuovo uomo del pueblo, con l'intramontabile inno "avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa, bandiera rossa...."

martedì 1 settembre 2009