lunedì 3 agosto 2009

La Città dell'Uomo con le sue fondamenta

Questo il titolo della settimana formativa appena conclusosi a Santa Caterina, durante la quale ho avuto il grandissimo piacere di discutere, con i 18/19enni dell’Azione Cattolica, di Politica.
Non della politica della casta, degli intoccabili e dei "trombati" riciclati (come questi http://blog.panorama.it/italia/2009/07/22/la-carriera-infinita-dei-riciclati-chi-va-a-roma-non-perde-la-poltrona/,)
Della politica dei privilegi ingiustificati, degli sprechi e degli scandali.
Ma della Politica con la P maiuscola, che Paolo VI, nella Lettera Apostolica Octogesima adveniens definisce, con delle bellissime parole, come " maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri"
Si è parlato della politica come arte nobile e difficile di servizio alla Polis.
Nobile, perché animata da grandi ideali di pace, di giustizia, di libertà.
Difficile in quanto richiede impegno e capacità di gestire la conflittualità tra interessi diversi, di cui le formazioni politiche, partiti e liste civiche nei comuni, sono portatori.
Difficile perché impone di valutare tutte le implicazioni dell’agire.
Come si dice in termini giuridici, di contemperare i vari interessi in gioco.
Stilando - viste le risorse limitate di cui si dispone - una scala delle priorità, non secondo il proprio tornaconto personale, bensì l’interesse pubblico.
Quello che la Dottrina sociale della Chiesa definisce "il bene comune".
Abbiamo gustato insieme la passione per la politica.
Una passione che va però vissuta con il giusto distacco senza esserne posseduti o degradati, con il "cuore libero che niente e nessuno possa comprare".
All’insegna della sobrietà "nelle parole, nell’esercizio dei poteri nello stile di vita, senza eccedere – come ricordava qualche tempo fa il Cardinale Tettamanzi nel suo discorso agli amministratori locali - nell’accumulare cariche, nell’occupare posti per evitare che il cuore si attacchi al potere".
Mettendo al centro gli altri, la gente. Con il coraggio di prendere le scelte giuste per il bene di tutti.
Una passione che esige serietà, impegno e competenza, perché la nostra società, così complessa, non ha bisogno di nani (culturalmente e politicamente parlando) e ballerine, ma di persone intelligenti e preparate, capaci di assumere decisioni, anche se impopolari, secondo quella che Weber chiama "l’etica della responsabilità".
Durante la relazione ho visto tanti ragazzi attenti ed interessati.
Spero di essere riuscita, almeno un pochino, a trasmettergli il gusto del fare politica (nonostante le mille "incazzature" che quotidianamente si prendono).
Mi auguro che qualcuno di loro decida di tirarsi "su le maniche e mettersi in gioco"… !
In bocca al lupo a tutti!