mercoledì 10 dicembre 2014

E la retro (in senso di marcia) continua ....


Il Sindaco Matteo Riva ha nominato revisore dei conti della fondazione Scuola materna Aliprandi la figlia dell'ex Sindaco Franco Riva, condannato lo scorso aprile per bancarotta documentale e patrimoniale con conseguente inabilitazione all'esercizio di impresa commerciale per dieci anni.

Se è vero che le colpe dei padri non DEVONO ricadere sui figli, è altrettanto vero che è indice di una certa schizofrenia istituzionale essere costituiti parte civile nel giudizio penale pendente contro il padre e nominare poi la figlia in un ruolo che implica funzioni di controllo.

Senza voler entrare nel merito delle vicende penali, che competono alla magistratura (l'assoluzione sul PGT è stata appellata dal PM), mi pare che la scelta sia quantomeno politicamente inopportuna.

Il vicesindaco che si asfalta la strada al confronto mi sembra peccato decisamente veniale.

Ecco due interrogazioni presentate questa mattina, per vederci, come si dice meglio...
 
 
Signor Sindaco del Comune di Giussano
Matteo Riva
LORO SEDI
 
OGGETTO: interrogazione
I sottoscritti consiglieri Comunali  Emanuela Beacco e Stefano Tagliabue
                                                           PREMESSO CHE
-         con decreto sindacale n. 30/2014 pubblicato all’albo pretorio il giorno 9.12.2014 il Sindaco ha nominato quale  REVISORE DEI CONTI della FONDAZIONE ' SCUOLA MATERNA GIUSEPPE ALIPRANDI' DI GIUSSANO la dott.ssa Riva Elena
                                                                  RILEVATO CHE
-         la suddetta risulta essere la figlia di Franco Riva, già sindaco di Giussano;
-         con sentenza resa dal Tribunale di Monza, Franco Riva è stato condannato alla pena di anni 2 mesi 6 di reclusione ex art. 62 bis c.p. per bancarotta documentale e patrimoniale con conseguente inabilitazione all’esercizio di un’impresa commerciale ed incapacità ad esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa per la durata di anni dieci.
PREMESSO ALTRESI’ CHE
-          Il Comune di Giussano risulta essere costituito quale parte civile nel giudizio celebratosi dinnanzi al tribunale di Monza a carico, tra gli altri, di Franco Riva e Massimo Ponzoni;
 
OSSERVATO INFINE CHE
-          le normative che disciplinano le incompatibilità e le disposizioni sulla trasparenza nella p.a., estendono i relativi divieti/e/o adempimenti fino ai parenti di secondo grado (moglie, figli e fratelli);
Tutto ciò premesso
SI CHIEDE
a)    di voler confermare se Elena Riva sia effettivamente la figlia dell’ex Sindaco
b)    se il Sindaco fosse a conoscenza del legame di parentela sopra ricordato;
c)    per quali ragioni il Sindaco abbia deciso di nominare la suddetta Elena Riva revisore dei conti;
d)    se abbia valutato la detta opportunità anche da un punto di vista politico.
 

 
Al signor Sindaco del Comune di Giussano
Matteo Riva

              

LORO SEDI

OGGETTO: interrogazione

I sottoscritti consiglieri Comunali  Emanuela Beacco e Stefano Tagliabue

PREMESSO CHE

-          Il Comune di Giussano risulta essere costituito quale parte civile nel giudizio celebratosi dinnanzi al Tribunale di Monza a carico, tra gli altri, di Franco Riva e Massimo Ponzoni;

 
RILEVATO altresì CHE

-          con sentenza resa lo scorso aprile, il Tribunale di Monza assolveva, con formula dubitativa, Franco Riva dall’accusa di corruzione

VISTO CHE
 
-          dalle notizie emerse dalla stampa risulta che il suddetto capo di assoluzione sia stato appellato dal pubblico ministero.

Tutto ciò premesso

                 
SI CHIEDE

a)     se la Giunta ed il Sindaco abbiano valutato opportunità di impugnare in proprio la sentenza, quale parte civile, art. 576 c.p.p.
b)     se abbiano dato incarico al patrono di parte civile di sollecitare il PM a interporre appello;
c)       ovvero nel caso di riposta negativa e/o di inerzia per quali ragioni Sindaco e Giunta abbiano deciso di rimanere inattivi

lunedì 8 dicembre 2014

La giungla delle leggi scritte dai burocrati. Molte, oscure, complicate

Il problema dell'Italia, non è dato dall'assenza di leggi.
Ma da un profluvio di normative. Molte, oscure e complicate.
La situazione è (peggiorata) ed è destinata a deteriorarsi grazie all'abuso che da anni si fa in quel di Roma dello strumento del decreto legge, che introduce nell'ordinamento un corpo di norme contradditorie e caotiche (Segnalo un interessante commento)
Accanto alla assoluta incomprensibilità e inattuazione di molte delle norme, c'è poi un secondo aspetto, non irrilevante da considerare.
La decretazione d'urgenza, troppo spesso blindata dal voto di fiducia, ha portato ad affermare il primato dei burocrati  (alias i funzionari ministeriali) sull'organo elettivo, che ha abdicato così alla sua funzione, riducendo i Parlamentari a meri passacarte delle decisioni prese dal Governo.
A pensarci bene, è un po' quello che accade (su scala più piccola) nei consigli comunali.
La generica e diffusa impreparazione dei consiglieri comunali, riduce l'assise a mera rettificatrice delle decisioni prese altrove.
La caotica proliferazione di norme incomprensibili, aumenta invece il potere dei funzionari, i soli che quelle norme le sanno interpretare
Funzionari che molto spesso  - per usare una metafora provocatoria - fanno finta di portarti in un bosco fitto fitto, dal quale poi decidono loro come farti uscire...
.

domenica 30 novembre 2014

Consiglio Comunale 24 novembre, segue. La vera casta:la dirigenza pubblica



LA PREMESSA: Nel settembre  2011 i Consiglieri del Partito Democratico (Matteo Riva, Elli Pierluigi ) e di Giussano Democratica (Soloni Roberto) avevano chiesto, con una mozione, all'allora Sindaco Gian Paolo Riva di dimezzare l'indennità di carica di Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio Comunale ed ai Consiglieri comunali di rinunciare al proprio gettone di presenza.
Visto che la mozione era stata a suo tempo respinta, ero curiosa di sapere se il Sindaco Matteo Riva fosse disposto a fare il sacrificio che solo 3 anni fa chiedeva a gran voce al al suo predecessore, o se la sua era una mera boutade demagogica. Da opposizione.
E così l'ho riproposta, omettendo tuttavia di coinvolgere nel (populistico) sacrifico i consiglieri comunali. 
Il primo cittadino, che sul punto pare difettare alquanto di coerenza,  si limita a farfugliare che manca la rinuncia al gettone di presenza ed a replicare che la Giunta ha ridotto i costi generali dell'amministrazione (Soloni, Zappino e Pier Luigi Elli risultano aver rinunciato al proprio "obolo").

Vista l'omessa risposta, gli chiedo espressamente di dirmi cosa ne  pensa della riduzione del 50% richiesta e già che ci sono gli chiedo pure di spiegarmi il meccanismo del c.d. "galleggiamento " previsto per la retribuzione dei segretari comunali

Matteo Riva - in soccorso del quale intervengono Presidente del Consiglio ed Assessore Bellotti - sul punto si trincera dietro l'ennesimo silenzio.

Allora vi dico come la penso io.
Ritengo sia ingiusto, umiliante e demagogico pretendere che un Sindaco si dedichi a tempo pieno  alla propria carica, assumendosi tutte le relative responsabilità civili, penali ed amministrative, per 900,00 euro al mese.

E’ come pretendere che un amministratore delegato accetti il proprio incarico per una retribuzione pari a quella dell’ultimo assunto.
Non credo neanche che i "costi della casta",  siano le indennità di Assessore e Sindaco, né che occorra tagliare i € 20,59 lordi che percepisce il consigliere comunale a seduta per risollevare le sorti delle casse pubbliche. Come ci ricorda la Costituzione chi lavora, se lo fa bene, va retribuito.

Penso, invece, che i tagli vadano cercati altrove, nei costi della dirigenza. Come in più ricordano:  “ La Pubblica amministrazione è un’enorme piramide molto appuntita, dove i dirigenti guadagnano moltissimo. Un solo esempio: i 300 direttori generali di province e regioni guadagnano 150.000 Euro, quanto il capo di gabinetto degli Esteri britannico.
I 1300 altri dirigenti delle provincie guadagnano 100.000 euro.
I 7.000 altri dirigenti dei comuni guadagnano poco meno.”
 
Il Sindaco del Comune di Giussano, secondo i dati pubblicati sul sito, percepisce un’indennità lorda di € 34.000,00.
L’assessore di € 15.000. Il Consigliere comunale 20,59 euro a seduta.
Nel 2013 – sempre secondo i dati on line - il Segretario Comunale ha percepito una retribuzione lorda di circa 200.000 euro (di cui 38.000 corrisposti dal Comune di Guanzate): ovvero 44.373 di retribuzione base; 47.992 di retribuzione di posizione; 60.000 come direttore;   15.282,52 per retribuzione di risultato  ed € 37.368,37 di diritti di segreteria .
 
Il Dirigente del settore economico finanziario servizi alla persona è costato alle tasche dei cittadini : € 44.000 di retribuzione base, € 51.000 per la retribuzione di posizione, € 11.200,00 di retribuzione di risultato  per un totale lordo  di oltre € 105.000,00.
 
Per fare un paragone fuori porta, il Sindaco del Comune di Monza (oltre 120.000,00 abitanti) percepisce a titolo di indennità la somma di    65.594,16, meno del suo addetto stampa che nello stesso anno si è portato a casa ben 70.000,00 euro.
 
Il Segretario comunale di Monza, nel 2013, ha percepito  la somma di € 117.330,63 (somma comprensiva -così risulta dal sito - della carica di Direttore Generale).

Secondo voi, da dove deve partire il programma di riduzione della spesa pubblica?



Nel prossimo post: il galleggiamento ed il mistero della "proroga" del nucleo di valutazione firmata dal Sindaco Riva

venerdì 28 novembre 2014

Per noi l'Alberto non s'ha da studiare


lunedì 24 novembre 2014 Prosecuzione di seduta

Ore 21.20  Il Consiglio Comunale inizia con un minuto di silenzio per ricordare la recente scomparsa di don Agostino Cerri.
Foto del corteo





All'intervento del Consigliere Trezzi fa seguito quello del Sindaco che - dimostrando di essere decisamente uomo di poca fantasia - si limita a rileggere 
il post pubblicato qualche giorno prima sulla pagina facebook.Omettendo se non altro (così mi dicono dal web),  di commettere l'imperdonabile errore di attribuire all'ex Parroco la creazione della sezione locale della Croce Bianca, fondata invece da Galet e Bigin. Al secolo Erminio Barzaghi e Giancarlo Scanziani.

Fuori tempo massimo (le comunicazioni sono ammesse solo in prima seduta)  il Primo Cittadino  informa l'assise delle deleghe conferite ai consiglieri
Irina Ferrò e Matteo  Botta. Cultura alla prima; informatica al secondo.
All'Assessore Grosso va la competenza alla sicurezza, legalità e  “bene comune”
Della serie meglio tardi che mai

Arriva la risposta all'interpellanza presentata dai Consiglieri  Tagliabue e Trezzi sugli immobili siti in via Milano destinati - così si legge nella nota dell'Assessore Soloni -" a sviluppare attraverso positive sinergie con il privato, la rete territoriale di servizi ed interventi rivolti alla disabilità".
Sul punto, nulla questio. Vedasi post precedente
       
Inizia quindi la lunga maratona della mozioni.
Il Consigliere Tagliabue  illustra la mozione con cui si invita la Giunta a proseguire l'attività di ricerca ed approfondimento della genesi storica di Alberto da Giussano (Il consigliere padano ricorda che lo studio è importante per mantenere l'identità del nostro paese; con  archivi arcivescovili non ancora indagati, e che rientra tra le linee programmatiche dell'amministrazione).
Secco il "niet" della maggioranza, di Stagno e Forza Italia.
Sindaco, Ferrò, Stagno, Bellotti sono unanimi nel replicare che lo studio è inutile visto che l'Alberto è una figura leggendaria. Ci sono altri personaggi storici su cui focalizzare l'attenzione. E poi si è già decisamente speso troppo tra studi, pubblicazioni e rievocazioni.
Ora, premesso che la figura dell'Alberto non mi appassiona (personalmente preferisco ben altri periodi storici) mi pare che le motivazioni invocate dalla maggioranza per respingere la mozione siano piuttosto contradditorie e inconsistenti.
Omero non è mai esistito, eppure Schlimann  partendo dalle gesta degli eroi di Iliade ed Odissea,  ha scoperto Troia.

L'impegno di coltivare lo studio del leggendario eroe, non impedisce certo di rivolgere l'attenzione anche ad altri personaggi.
Quanto ai soldi, la mozione non chiedeva l'erogazione di somme da mettere a bilancio, ma solo l'impegno a continuare nell'attività di studio (attività che con un po' di fantasia potrebbe rivelarsi a costo zero grazie, ad esempio,  al coinvolgimento di stagisti e  studenti universitari).

Come ci ricorda il Gonfalone, il condottiero di Legnano  è il simbolo della nostra Città.
Peccato.
Peccato che per preconcette posizioni ideologiche  la maggioranza abbia  perso l'occasione di sdoganare la figura dell'Alberto, sottraendolo alla Lega e restituendolo alla sua comunità.
A Giussano, l'Alberto esisteva da molto prima che il partito di Bossi lo assumesse a proprio simbolo.
Come ben ci ricorda questa foto scattata nel 1966 che ritrae  l'allora Sindaco Sandro Molteni ed il Parroco don Santino mentre consegnano la statuetta simbolo della nostra storia e delle nostre radici a Papa Paolo VI.
Propongo lezioni di storia e cultura per tutta la giunta! 
N.B. In 13 anni sono stati spesi 120.000 euro: 9.000 all'anno circa, meno del costo sostenuto per dieci giorni di palatenda!

giovedì 27 novembre 2014

La sola via per salvare l'ospedale Borella è trasformarlo in Poliambulatorio


Pare che il dott. Caltagirone stia confezionando, per la nostra comunità, un bel regalo da mettere sotto l’albero.

Non solo non arriveranno i milioni di euro promessi, ma dopo il 31 dicembre verrà anche smantellato (o quantomeno ridimensionato)  il reparto di radiologia.

Non si tratta di dicerie o sentito dire, ma di notizia avuta di prima mano!
Qualche giorno fa ho chiamato  il nosocomio per prenotare una risonanza dopo l'8 di gennaio.
Prima mi è stato detto che le liste d'attesa per quel periodo erano ancora chiuse.
Poi, vista la mia insistenza, il mio interlocutore mi ha "confessato" che non ci sarà alcuna lista d'attesa: il 31  dicembre scadrà la convenzione e non verrà rinnovata.
Sono stata quindi cortesemente invitata a rivolgermi alle  struttura di Vimercate e Desio ed a chiamare il numero verde.

 La notizia - di cui ho provveduto ad informare ieri sera Sindaco e Consiglio Comunale- mi pare alquanto allarmante. 
Mi risulta che nel corso del 2013, il Borella abbia  erogato oltre 3000 risonanze.

Lo stesso numero di prestazioni è stato raggiunto nell'ottobre 2014.

I vertici dell'Azienda ospedaliera di Vimercate, nel più assoluto silenzio, ci stanno privando di un servizio efficace e funzionante.

Mi risulta che a Desio e Vimercate  vi siano liste di attesa di oltre 3 mesi.

 E' evidente - visto l'ulteriore pesante carico di "prenotazioni" che si riverseranno sulle due strutture, in virtù della soppressione di quella di Giussano - che il povero cittadino dovrà rivolgersi alla struttura privata, se non vuole correre il rischio di finire direttamente al Creatore.


 Ieri sera, durante il Consiglio comunale, data l'allarmante notizia, ho chiesto al Presidente del Consiglio di procedere alla immediata convocazione di un consiglio comunale aperto, al quale invitare il direttore Generale dell’azienda ospedaliera che a questo punto deve  spiegarci le ragioni del mancato rinnovo della convenzione di un servizio estremante efficiente ed efficace e chiarire la sorte delle costose attrezzature oggi in dotazione all’ospedale.

 

Un consiglio comunale al quale invitare i sindacati ospedalieri e le associazioni Locali (in primis la Croce Bianca) e nel  quale pensare e progettare un'alternativa concreta e perseguibile.

E' evidente (e per me lo era da tempo) che non si farà nessuna maternità
Le risorse (in periodo di penuria ) vanno utilizzate per potenziare le strutture già esistenti.
Con la salute non si scherza: la sanità richiede eccellenze e forti investimenti in tecnologia, per poter disporre delle attrezzature di avanguardia.


Se vogliamo evitare di ritrovarci, fra qualche tempo, una carcassa vuota e fatiscente, occorre ELABORARE (in tempi rapidi) un piano "B"

Io credo che il miglior modo per valorizzare la struttura sia trasformarla in UN POLIAMBULATORIO,  fornito di  tutte le attività ambulatoriali di base (odontoiatria, oculistica, fisioterapia ecc.). Gli enormi spazi potrebbero consentire di porvi  la farmacia comunale.

Si potrebbe poi proporre il trasferimento dell'ASL, che disponendo di spazi maggiori potrebbe attivare altri servizi (come ad esempio le vaccinazioni per l'estero. Per poter partire per il mio ultimo viaggio ho dovuto rivolgermi all'ASL di Milano ...)
La collocazione del Borella è assolutamente azzeccata:  dal punto di vista urbanistico si pone infatti al centro della piattaforma di servizi pubblici (Comune, Residenza amica, Scuole) ed è facilmente accessibile dalla SS36.

Chiudo con l'invito a quanti condividono l'idea, a far sentire la propria voce.
Solo unendoci possiamo salvare una struttura che l'inerzia, la mediocrità, la pusillanimità della classe politica sta a poco a poco facendo morire, alimentandola con il sondino delle demagogiche promesse elettorali.



 

 

giovedì 20 novembre 2014

Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano. Giovanni Giolitti


Lunedì 17 novembre. Ore 21.20 inizia il consiglio comunale. Il Presidente del Consiglio invita ad osservare un minuto di silenzio per  le vittime delle alluvioni.
Il Consigliere Tagliabue lo chiede, invece,  per commemorare  - su sollecitazione delle associazioni del territorio - Maria Rosa Ratti, la volontaria "dal cuore d'oro" da sempre attiva in oratorio, negli alpini, in Caritas, nel gruppo missionario, nell'Ama Onlus, nella San Vincenzo, morta lo scorso ottobre dopo un anno di malattia. (Mi piace ricordare di Lei l'attenzione con la quale trattava ognuno di noi: sebbene io avessi  smesso ormai da molti anni di frequentare l'oratorio non dimenticava mai - le pochissime volte che mi incrociava  - di portare e ricambiare i saluti a Suor Lucia, la religiosa che ha segnato l'adolescenza di molte di noi).

Continua la fase delle comunicazioni. I consiglieri di minoranza  segnalano le varie carenze del territorio: assenza di luce a Birone,  distribuzione dei sacchi della spazzatura a singhiozzo. Si apre anche un siparietto polemico  sull'acqua tolta alle paritarie.

Ore 22.00 circa. Arriva il Sindaco:  gli chiedo per quale motivo abbia prorogato i componenti del nucleo di valutazione, l
’organismo che valuta il grado di realizzazione dei programmi  affidati ai dirigenti  e propone  l’attribuzione dei premi.

Premi che vanno a costituire altrettante voci del bilancio comunale (stiamo parlando di oltre 40.000,00 Euro).

Gli ricordo che la proroga - vietata dal Regolamento degli Uffici e Sevizi che prevede  per il Nucleo la  “durata di 3 anni rinnovabile una sola volta” -  è ammessa solo se tecnica e motivata.
Lo invito  quindi a revocare il provvedimento e a procedere all’indizione di avviso pubblico per la selezione dei candidati ed a pubblicare sul sito del comune i premi ad oggi erogati.(come impone la legge).

Dal primo cittadino nemmeno un cenno di risposta: il silenzio, delle volte, è più eloquente di molte parole.



Ore 22.10 Si procede, senza grossi intoppi, all'approvazione dei verbali delle precedenti sedute


Ore 22.20 In un batter d'occhio vengono nominati i componenti della Commissione  Statuto e per il Regolamento del Consiglio comunale (Il regolamento del CC prevede che la composizione avvenga  nel rispetto del criterio proporzionale, garantendo almeno un rappresentante per ogni gruppo).
Nella prima
: Trezzi, Beacco, Tagliabue, Galimberti e Stagno per  i 5 gruppi di minoranza.
Paolo Aquistapace per Servire Giussano.
Zappino Vincenzo per il PD, il cui voto vale come 9 di noi!  Quando si dice un uomo di peso!
Nella seconda: Trezzi, Beacco, Tagliabue, Galimberti e Stagno per le opposizioni

Paolo Aquistapace per Servire Giussano.
Marco Corti per il PD: anche in questo caso il PD ha optato per un componente che vale come nove.

Ore 22.25 Si procede alla elezione dei membri della Commissione della Biblioteca: secondo regolamento
5 devono essere espressione  della maggioranza (PD e Servire Giussano)
4 delle minoranze.
Entrano i referenti di: 5 stelle, FI, Lista Trezzi, PD e Servire Giussano.
Per Fare Giussano, l'eletta è Valeria Vimercati.


Ore 22.30 è la fine dell'idillio. Sulla nomina dei componenti della commissione per il Diritto allo Studio l'assemblea cittadina  (complice l'incapacità decisionale del Sindaco) si incarta.
Secondo il regolamento della commissione il Consiglio Comunale deve designare 5 rappresentanti: 3 espressione della Maggioranza e 2 delle Minoranze.
La nomina spetta al Sindaco.

I 5 consiglieri di opposizione FI, Lega, Trezzi, ed io, indichiamo 2 nominativi.
Stagno dei 5stelle (dopo aver affermato di  aver chiesto un incontro con le opposizioni, di cui io però non mi ricordo...) fa in autonomia il suo nome.

3 nomi per 2 posti??

La maggioranza invece di demandare al Sindaco il compito di scegliere, nella rosa dei tre proposti, i due da nominare, inizia a vaneggiare di presunte ghettizzazioni che le opposizioni starebbero facendo ai danni del povero Stagno, il quale sebbene  sieda solo soletto in Consiglio Comunale, è presente (per lo più personalmente) - grazie ad un tacito, e nemmeno troppo velato accordo con il PD - in tutte le commissioni ad ora istituite.

Per l'ennesima volta il Primo cittadino tace.

Ed infatti:
1) Commissione Bilancio, componenti eletti a scrutinio segreto, con la correzione di un sorteggio voluto dalla maggioranza e da Stagno con il dissenso mio, di Trezzi, Tagliabue e FI.
    • Maggioranza: Alfonso Brunati -  Davide Falco Vincenzo Riva - Giovanni Guidi  
    • Minoranze: Andrea Barzaghi (Per Trezzi Lega); Paola Ceppi FIStagno per i 5stelle

2) Commissione elettorale (Tre componenti effettivi e tre supplenti).
L'elezione, a scrutinio segreto, ha portato il seguente esito:
    • Compenti effettivi
      • voti riportati dal Consigliere Emanuela Beacco n. 5 
      • voti riportati dal Consigliere Luigi Stagno n. 5   5stelle
      • voti riportati dal Consigliere Vincenzo Zappino n. 3 
    • Componenti supplenti
      • voti riportati dal Consigliere Letizia Pirovano n. 6
      • voti riportati dal Consigliere Marco Corti n. 5
      • voti riportati dal Consigliere Stefano Tagliabue n. 3
I numeri dicono che io sono stata eletta grazie ai voti di Galimberti e Corigliano di FI, Trezzi, Tagliabue.
Luigi Stagno è stato votato da 4 consiglieri della maggioranza, la quale avendo fatto male i conti si ritrova pure in minoranza! Infatti, Acquistapace di Servire Giussano avendo ottenuto solo 3 voti ha dovuto cedere il posto a Zappino.

3) Commissione biblioteca (elezione a scrutinio segreto)
  • 5 per la maggioranza
  • 3 per le opposizioni  FI, Fare Giussano, Lega e Trezzi che si sono accordate tra di loro;
  • 1 5stelle



Ora, la domanda  sorge spontanea: la maggioranza perché  pretende  di  alterare  il sistema di partecipazione democratica imponendo in ogni commissione in quota minoranza, un consigliere quasi di maggioranza che - con tutto rispetto- vale un sesto delle opposizioni???

La risposta, ahimè per noi, è stata data a notte fonda dal giovane capogruppo del PD Matteo Botta, che ci ha regalato una lucida sintesi della quintessenza del sistema democratico  "se non avete trovato l'accordo (n.d.r. con Stagno ..perché tra le altre opposizioni l'accordo c'era! ) abbiamo deciso... vincevate le elezioni e decidevate voi"(CC del 17/9/2014)

La chiarezza del pensiero rende  superfluo ogni commento!

P.S. La commissione al diritto allo Studio andava istituita.
Il ritiro del punto è stato un grave  errore del PD.
Se il Sindaco fosse intervenuto, assumendosi le sue responsabilità e scegliendo due dei tre nomi fatti dalle opposizioni, la commissione potrebbe oggi lavorare.

Ma si sa che coraggio e competenze non li vendono al banco del pesce.
Molto più semplice incolpare della propria incapacità le opposizioni (che almeno i regolamenti se li studiano!).

Ore 22.45 si procede alla determinazione dell'indennità del Presidente del Consiglio comunale ed ai gettoni di presenza per i Consiglieri comunali. il punto passa liscio.
Zappino Vincenzo e Pierluigi Elli dichiarano di rinunciare all'obolo, deliberato per i consiglieri in € 20,69 lordi a seduta.


Ore 22.46 Eccoci quindi all'8 punto dell'o.d.g.relativo alla individuazione dei  criteri per l'assegnazione del bene confiscato alla criminalità organizzata.
Si tratta dell'immobile ubicato in  Via Milano, che la Giunta di Riva Gianpaolo - dopo esser riuscita ad ottenere un finanziamento regionale di € 400.000, 00 -  voleva adibire a casa delle associazioni e che l'attuale maggioranza  (con scelta assolutamente legittima, anche se poco condivisa con le altre realtà associative) intende destinare alla disabilità.
Il pomo della discordia, che ha spaccato il Consiglio Comunale, riguarda (oltre ad alcune incongruenze tecnico/peritali) l'acquisto dell'immobile limitrofo.
La proprietà vuole venderlo a 67.000, 00 euro.
Il  demanio ha vietato al comune di corrispondere un prezzo superiore a 59.500,00 euro.

Per aggirare il problema dell 'acquisto che la legge non consente (come espressamente confermato dagli assessori presenti),  la maggioranza ha inserito  nei criteri di assegnazione una clausola che impone a chi parteciperà al bando di acquistarlo al prezzo definito dal privato.

Come ho evidenziato, si tratta di una clausola che dissimula un accordo tra la p.a (cui compete la predisposizione del bando) con il privato, che scegliendosi l'acquirente di suo gradimento, decreterà il vincitore del bando.
Rischia di configurare una vera e propria elusione di legge.

Lunedì, dopo aver reso questa dichiarazione, sono uscita dall'aula.

La mia coscienza non mi consente di votare contro un progetto che guarda a chi si trova in condizione di disabilità.
Ma il rispetto per le istituzioni e per la carica che rivesto, mi impedisce di piegare la legge alla pur indiscussa bontà del progetto (che verrebbe comunque salvaguardato) .

Non nascondo che si è trattato di una scelta sofferta: visto che delude e frustra le aspettative di  un gruppo  associativo (il Mosaico presente l'altra sera) per il quale da sempre nutro grande simpatia e che da 15 anni lavora per aiutare ragazzi e famiglie che convivono con la disabilità sostenendoli nel difficile lavoro di superare le molte barriere (fisiche e non solo) che esistono nel nostro paese.
Ma la legge, per me, non è né un'opinione né un suggerimento.
E' un ordine che va rispettato.

Alle dichiarazioni rese dai  giovani Machiavelliani del Pd "per cui il fine giustifica i mezzi", mi permetto di rispondere con una metafora forte e volutamente  provocatoria.

E' innegabile che risponda al sentire comune, compatire (nel senso etimologico del termine) il padre che ruba per dare da mangiare ai figli.
Ma per la legge (e per me) quello resta comunque un furto.
Un reato, almeno fin quando non verrà depenalizzato, penalmente perseguibile (pur con tutte le attenuanti del caso).


Chiudo con una bella citazione, sulla quale chiunque ambisca a ricoprire una carica pubblica, dovrebbe riflettere...


"Le leggi sono le condizioni, colle quali uomini indipendenti ed isolati si unirono in società, stanchi di vivere in un continuo stato di guerra e di godere una libertà resa inutile dall’incertezza di conservarla.

Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, 1763"