sabato 30 maggio 2009

Il faccia a faccia tra candidati Sindaci ed i Casciabal/parte 1

Ecco alcune delle mie impressioni e considerazioni.
Iniziamo dal centro commerciale o outlet che dir si voglia.
Ancora una volta al centro dell'attenzione.
Pellegrino ed Elli Pro - Trezzi e Brunati contro.
Poco chiara resta, invece, la posizione del candidato Sindaco Gian Paolo Riva (che a domande precise non ha dato risposte altrettanto puntuali).
Allora riassumiamo la vicenda.
La Lega, non lo vuole. In Consiglio Comunale sul tema aveva espresso una posizione ben precisa. Un "punto di vista" di cui però manca traccia nel programma della grande famiglia Lega -PDL-Partito Repubblicano.
Le linee programmatiche ufficiali del trio prevedono, infatti, quale strategia da attuare per porre fine al consumo di suolo, solo la limitazione "della trasformazione di aree industriali e commerciali in residenziali".
E l'outlet dov'è finito? Lapsus calami?
Mera dimenticanza? Oppure omissione pensata e voluta, per lasciare altri (ed ampi) spazi di manovra?
Durante il faccia faccia di giovedì, il candidato del PDL, interpellato ripetutamente sul tema, ha risposto in modo (che a me.. e non solo a me) è parso piuttosto vago e generico.
Per capire cosa fare - ha precisato - ci vorrà del tempo; certo farà una variante al pgt, ma si è ben guardato dal precisarne i contenuti e, soprattutto, i tempi.
Tempi o tempo, che chiaramente, non avrà, perchè Gian Paolo Riva ben sa che il progetto è passato in commissione urbanistica lo scorso gennaio.
Ed, allora, vi racconto, il film "sul nuovo outlet di Giussano" che la mia galoppante fantasia (si sa che di tanto in tanto il cervello mi parte per la tangente) mi suggerisce.
Il 21 giugno Riva diventa Sindaco, lascia passare del tempo, perchè -giustamente - deve capire che fare (anche se, ad onor del vero, per farsi un'idea ci sarebbero stati tutti i lunghi mesi antecedenti la campagna elettorale).
E poi, siamo a giugno, si deve andare al mare, quindi nulla fino a settembre, quando la società che deve realizzare l'intervento (Altarea o Altarimi che dir si voglia), manderà una diffida all'Amministrazione Comunale chiedendo l'immediata adozione del piano, sotto la minaccia di farlo approvare dal solito commissario ad acta; senza chiaramente dimenticarsi - si sa che la cosa fa sempre la sua scena - di minacciare al nuovo primo cittadino, in caso di ritardi, una caterva di milionari danni.
Già perché quello del risarcimento economico è sempre argomento di " forte presa" che causa un certo patema d'animo a chi deve assumersi la responsabilità delle decisioni difficili.
Del resto, la spada di Damocle di passare sotto le forche caudine della Corte dei Conti ha la capacità di bloccare i bollenti spiriti anche dell'idealista più convinto.
A quel punto, impauriti " a puntino", Sindaco, Assessori e Consiglieri correranno in fretta e furia ad approvare il piano commerciale, scaricando ogni responsabilità su chi li ha preceduti (alias Elli, Pellegrino & company).
Già perchè la politica vive dei "è troppo tardi per cambiare"oppure "è sempre colpa di qualcun altro".
Ora il problema è che il copione di tutto questo bel film, si basa su un piccolo inganno. Sull'equivoco di chi - invocando a sproposito la legge - vorrebbe far credere a cittadini ed amministratori che i “diritti edificatori” attribuiti dai piani urbanistici (e cioè dal pgt) non siano revocabili senza pagare.
Quella del "non si può cambiare nulla perchè l'area è così da vent'anni ed il privato ci chiede i danni".. è una balla bella e buona!
Ed a dirlo, è niente poco di meno che il Consiglio di Stato (la massima autorità che decide sulle questioni legate a urbanistica) nella sentenza n. 2418/2009 del 10 gennaio 2009 che tratta di un caso, in qualche misura, simile: un'area che il nuovo piano regolatore da zona residenziale di espansione C3 (soggetta a lottizzazione convenzionata, il cui progetto era già stato approvato dalla commissione consiliare) trasformava in area di particolare interesse agricolo EA1.
Il Giudice amministrativo ha, infatti, chiarito che "in materia di aspettative derivanti da lottizzazioni edilizie e modifiche preclusive dello strumento urbanistico, deve premettersi e ribadirsi che nessuna posizione giuridicamente può essere riconosciuta a progetti di lottizzazione che, al momento della variazione del PRG, risultino ancora in itinere o in istruttoria ancorché da lungo tempo. "
Ed allora, forse più che dirci se vuole o meno l'Outlet, il candidato Sindaco Riva, per rendere più credibile la sua posizione sul nuovo centro commerciale, dovrebbe dirci le tempistiche con cui intende avviare la famosa variante ed i contenuti che intende inseririci ......

mercoledì 27 maggio 2009

Gentili Signori, ecco a voi gli assessori!

E' stata ufficializzata ieri sera la Giunta che, nel caso di vittoria dello schieramento capeggiato da Alberto Elli, amministrerà Giussano per i prossimi cinque anni.
A Valeria Vinci di Italia dei Valori la delega ai servizi sociali.
Accanto a Lei, in quota rosa, Marta Cazzaniga si occuperà di Istruzione e Cultura. Ad attendere Giuseppe Motta ci saranno, invece, il commercio e le attività produttive.
Scorporati l'assessorato ecologia -lavori pubblici e patrimonio: del primo si occuperà Andrea Pellegata, del secondo Pierluigi Elli.
A Mario Canzi la delega a sport e politiche giovanili, mentre toccherà, nel caso di vittoria, a Roberto Soloni il settore Urbanistica.
Il candidato sindaco ha già anticipato che terrà per i cordoni del bilancio.

martedì 26 maggio 2009

"Dicono che i ragazzi

perdino tempo. Non è vero: io per esempio studio molto » A dichiararlo è l'avvenente ragazza della foto, Barbara Matera in un'intervista rilasciata al Giornale lo scorso 31 marzo[1].
Braccia rubate all'agricoltura, avrebbero detto i vecchi.
Devota di Padre Pio, semi monaca, alunna modello degna della normale di Pisa (ma com’è che a 27 anni non è ancora laureata?), consapevole della sua preparazione e della passione per l’attività politica, Barbara Matera, ex letteronza, diventerà la nostra rappresentante al Parlamento Europeo. Berlusconi, in persona, l’ha scelta come candidata della PDL.
Una designazione di prestigio. Siamo sicuri che la gentil donzella non ci farà di certo sfigurare.
Del resto le belle donne sono sempre apprezzate ... si sa che anche l’occhio vuole la sua parte!
Quanto alle doti politiche. Che dire?
Durata del comizio: 24 secondi e sei decimi.
Barbarella è decisamente donna di poche parole.
Beata lei, che ha tutte, ma proprio tutte le fortune.
Oltre alla coscia lunga possiede, infatti, la più grande virtù che un uomo possa cercare in una donna... il silenzio!
Speriamo, almeno, che le sue idee non siano direttamente proporzionali alla sua capacità oratoria.

Virgilio, brillante commentatore

Virgilio, nome vero o di fantasia poco conta, ha dedicato - qualche post sotto - a tutti gli amici nazional-leghisti che frequentano questo blog una bellissima poesia in dialetto brianzolo (un dialetto, forse un po' duro, ma molto, molto efficace nelle immagini; capace di esprimere in modo diretto sentimenti e sensazioni ... un po' come la gente di Brianza).
Mi sembrava quasi un peccato non riprenderla.
El casciabal
I Casciabal a hin semper quei
quei che gh'han la mama semper in gesa
quei ch'el cadregat le da el parer per nà cui donn.
Ma i donn del paesche hin senza cusciensa
del cassciabal fan sensa.
Ma el casciabal che mola no
quand l'ariva sira va per i strad a cercà i don.n
E el di adree al bar del paes el casciabal
se vanta di sò impres.
Ma ier sira la sò mama a mesanocc la metuu a durmì,
e gh'hadii la preghiera
"Casciabal fa 'l brau e bunasira".
chi dei candidati, sarà .... "ul Sciur Sindic casciabal "?
Lo sveleremo... prossimamente su questi schermi...

A breve, in paese ....

Serata bollente

... giovedì 28 maggio, il prossimo faccia a faccia organizzato dal Giornale di Carate (modera il direttore Maurizio Colombo) tra i candidati Sindaci.
Ci si vede in sala consiliare alle ore 21.00 (P.zzale Aldo Moro, 1).

lunedì 25 maggio 2009

Le strade che portano a Eurabia?

La creazione di quartieri ghetto ed il buono scuola, ad esempio.
"A Eurabia interi quartieri sembrano Medio Oriente, le donne camminano velate, il sindaco è musulmano, nei tribunali e nei teatri si applica la sharia. "
Un altro mondo. Un mondo parallelo, al quale si arriva, ad esempio, con la nascita di quartieri ghetto, creati dando libero sfogo al cemento (Ed infatti, mentre gli edifici nuovi vengono occupati dai cittadini italiani, quelli più fatiscenti e degradati vengono utilizzati dagli immigrati ).
Oppure, perseguendo l'idea ciellina (presa -proprio- dall'esperienza olandese) del "buono scuola ": se ogni gruppo sociale si crea una propria struttura scolastica, separata dalle altre, gli immigrati, invece, di inserirsi nella nuova collettività, formano gruppi distinti e differenziati dal resto della società, con buona pace dell'integrazione.

Inutiliter datur

Inizia - così ci raccontano i ben informati - a circolare la voce che un voto alla lista Trezzi sarebbe "inutile".
Già, come dire, un voto "non valido". Una sorta di voto buttato via.
Ora, è vero che numericamente siamo inferiori (gli altri candidati Sindaci, eccezion fatta per Giussano 5 stelle, possono contare su 60 candidati a testa).
Ed è, altrettanto, vero che non possiamo beneficiare dell'effetto "simbolo" (tipo Lega o pdl...) in grado di portare consensi, come direbbe Toto', a "prescindere".
Ma, da qui, a sentirci ( o considerarci) figli di un Dio minore, ce ne passa. Il fatto di essere "a livello di forze numericamente più piccoli", non significa non avere idee, competenze o capacità.
Oppure essere meno credibili, incidenti o determinanti.
Non ci credete?
Provate a stare, in una stanza, completamente buia, con una zanzara che vi ronza intorno. Sarà pure piccola, ma sfido chiunque a liberarsi del fastidioso insetto.
La nostra lista -lo abbiamo ribadito a più riprese - si caratterizza per un programma chiaro e preciso.
E su quello chiediamo di essere valutati, sostenuti e votati (o non votati, a ciascuno la sua .....
Spero quindi cessi questa storia del voto utile, che mi pare un modo bello e buono per sopprimere le minoranze (quantomeno numeriche).

giovedì 21 maggio 2009

Il nuovo centro commerciale?

Vista tutta l'attenzione che si sta dedicando al "tema territorio" continuo ad essere sempre più dell'idea che "il nuovo centro commerciale non s' ha da fare".
Ecco uno dei principali motivi della consumata rottura con Giussano Democratica.

La nostra idea di territorio .....

Ultimamente paiono tutti diventati fini urbanisti.
La parola più diffusa in questo stralcio di campagna elettorale, lo si è già detto, è "tutela del territorio".
Ma quanti dei candidati che si riempiono la bocca con queste parole, sanno di che cosa si sta, effettivamente, parlando?
Riporto l'estratto di un interessante contributo di Andrea Rossi, dottore in pianificazione urbanistica ed ambientale, nel quale ritrovo, spiegati in modo efficace e completo, quell'idea di politica, di città, di sviluppo sostenibile, di tutela del territorio che ispira la lista "Io rispetto Giussano".
Gli appunti in rosso, sono delle mie personali considerazioni.
"Oggi nel nostro Paese tutti dicono di voler perseguire l’obiettivo dello “sviluppo sostenibile” e questo tema è entrato nelle agende politiche e nei vari incontri internazionali che hanno originato avanzati “protocolli d’intesa” (Kyoto).
Tuttavia si assiste... a pratiche che vanno nella direzione opposta per cui si continuano a dissipare fonti energetiche e beni naturali non rinnovabili e non disponibili in modo illimitato, tra cui il suolo.
n particolare negli ultimi decenni, in nome dello sviluppo economico produttivo, abbiamo assistito ad una crescente cementificazione di suolo agricolo e di campagna conseguente a pesanti infrastrutturazioni per la mobilità, ad espansioni residenziali a bassa densità di piccoli e medi centri, alla realizzazione di poli per la logistica e di centri commerciali, alla costruzione di centrali termoelettriche e di discariche, ignorando il crescente impatto che tutto ciò ha sull’ambiente, sul paesaggio, sull’inquinamento e sulle attività agricole che sono state considerate come “residuali” rispetto alle altre attività umane.
A favorire questa logica predatoria, in cui il terreno agricolo e la campagna sono ritenute una riserva per l’urbanizzazione, hanno concorso molteplici fattori tra cui l’affermarsi di modelli di pianificazione ispirati da politiche che subordinano l’interesse pubblico a quello privato (come abbiamo ricordato durante la presentazione della nostra lista, lunedì sera in Villa Sartirana)
... ridurre significativamente il consumo di suolo non è un compito semplice, né una questione che possa essere affidata esclusivamente ai tecnici del territorio o dell’amministrazione poiché è una questione pienamente politica, nel senso che esige che l’arte del governo della società riprenda possesso di un tema che ai suoi sacerdoti (politici) spetta in primo luogo affrontare.
Esso è un problema politico perché presuppone il governo di un “bene pubblico”, quale il territorio, in quanto esso è il luogo in cui la società si produce e si riproduce e che pertanto deve essere concepito come una pratica complessa in cui interagiscono molteplici fattori di natura sociale, economica, ambientalee culturale.
Il territorio infatti è qualcosa di più complesso e sostanziale: è il contenitore non passivo di una comunità e dei suoi bisogni.
Una complessità che però viene negata dal fatto che esso è stato ricondotto essenzialmente ad una merce da sfruttare per fini economici con la conseguenza che gli altri due aspetti fondanti che lo sostanziano vengono considerati come variabili secondarie.
Per fare questo si è operato affinché gli strumenti, i luoghi e le pratiche della pianificazione del territorio venissero adattati e resi funzionali a tale scopo.
Scriveva Giorgio Ruffolo: “La pianificazione territoriale è lo strumento principale per sottrarre l’ambiente al saccheggio prodotto dal “libero gioco” delle forze di mercato. Alla logica quantitativa della accumulazione di cose, essa oppone la logica qualitativa della loro “disposizione”, che consiste nel dare alle cose una forma ordinata (in-formarle) e armoniosa (è questo il senso del nostro programma di opporci ad uno sviluppo urbanistico disordinato).
Non si tratta, soltanto, di porre limiti e vincoli.
Ma di inventare nuovi modelli spazio-temporali, che producano spazio (là dove la civiltà quantitativa della congestione lo distrugge), che producano tempo (là dove la civiltà quantitativa della congestione lo dissipa) e che producano valore aggiunto estetico
L’affermarsi negli ultimi decenni di politiche neoliberiste che affidano al mercato la gestione del territorio ha comportato la subordinazione della pianificazione al soddisfacimento degli interessi economici prevalenti, in particolare della rendita immobiliare ed urbana.
Ciò è stato consentito da una legislazione nazionale e regionale che ha permesso di operare in deroga ai Piani Regolatori comunali (si considerino ad es. i Programmi Integrati di Intervento, il cui abuso può arrivare a stravolgere l'assetto dato dal pgt) e che ha indebolito progressivamente la pianificazione territoriale di vasta area a seguito della limitazione dei poteri delle province.
In un contesto politico come quello della Regione Lombardia, che ha assunto la deregolamentazione quale pratica per smantellare l’intervento pubblico nella gestione della società e favorire così gli interessi economici privati, che in nome di una stravagante interpretazione del principio di sussidiarietà devolve poteri e competenze verso l’anello più debole nella gerarchia amministrativa, si è così favorito l’affermarsi, anche in ambito della pianificazione territoriale, di una legislazione che depotenzia i luoghi della gestione della complessità (Province) per privilegiare invece quelli meno adatti (ossia i Comuni) a fornire risposte a problemi complessi che, per la loro natura sistemica, travalicano inevitabilmente i confini catastaliela dimensione locale. "

...... In questi anni i Comuni, da quelli piccoli a quelli maggiori, alleggeriti da vincoli di pianificazione sovraordinati e pressati dal taglio dei trasferimenti dello stato, per far fronte alla necessità di reperire altrove le risorse finanziarie per sostenere le gran parte spese correnti dei propri bilanci, hanno così utilizzato il territorio per fare cassa rispondendo alle sollecitazioni della rendita immobiliare ed urbana.
Nell’illusione di dare risposte ai bisogni locali, le Amministrazioni si sono così cacciate in circuito circolare “vizioso”, senza via di uscita: (che questo schema ben spiega) infatti se per incassare le risorse economiche necessarie a garantire i servizi alla comunità residente si favoriscono nuove espansioni che attraggono nuova popolazione e famiglie, si genererà inevitabilmente una domanda aggiuntiva di servizi e di infrastrutture a cui il Comune sarà chiamato a farvi fronte ricorrendo, stante il permanere di questa logica, a nuove urbanizzazioni fino a quando, giunti alla saturazione del proprio territorio, si troverà nell’impossibilità di dare le risposte agli impatti che derivano da politiche che hanno assunto a riferimento la crescita illimitata. .... . Territorio e ambiente sono beni comuni, necessari, indispensabili e soprattutto finiti. Ed è propria la coscienza del loro limite che deve spingere verso un radicale cambiamento di rotta nella loro gestione ed organizzazione.
....
Condizione indispensabile per poterli gestire e governare in modo virtuoso e consapevole è ridare centralità alla pianificazione pubblica.
Un processo che deve essere nGrassettoecessariamente affidato al potere pubblico poiché solo in questo ambito è possibile ricercare le risposte ai problemi che minacciano il clima e la vita sul pianeta. Pubblico e partecipato perché si tratta di gestire in modo efficace, trasparente e condiviso risorse che appartengono alla collettività.

Soltanto entro questo processo, che è anche un processo di apprendimento e crescita culturale, è possibile dare concretezza ad una diversa idea di società"

... certo occorre poi, che alle dichiarazioni di principi facciano seguito azioni concrete.

Ma questa, come si sa, è un'altra storia....

Tre (zzi)...il numero perfetto?

Bastasse così poco per oscurarci ....

La serata di presentazione della Lista "Io rispetto Giussano"

mercoledì 20 maggio 2009

martedì 19 maggio 2009

Buche e territorio.

Dalla stampa, dal primo dibattito tra Sindaci, sentendo gli spot dei vari candidati, pare che, in questa campagna elettorale la faranno da padroni, da un lato, le buche, i marciapiedi e l'ordinaria manutenzione del patrimonio comunale, dall'altro, l'urbanistica e la tutela del territorio all'insegna dello slogan "stop alla cementificazione".
Sulle buche, che non sono nè di destra nè di sinistra, nè cementificatrici nè ambientaliste, non mi pare ci sia un granchè da dire.
Vanno riempite. Punto e a capo.
Esattamente come devono essere sistemate strade e marciapiedi (da progettare possibilmente in modo da incentivare la mobilità su due ruote e consentire l'accesso a disabili e bambini).
Su questo non mi pare si possa aprire un grande dibattito politico.
Semmai il problema è trovare i fondi e controllare che il lavoro venga ben fatto (ma questa è un'altra storia).
Sull'urbanistica la faccenda è, invece, decisamente più complessa.
Perchè, suvvia, lo sappiamo bene, il termine ha una serie di implicazioni e sfaccettature.
E non certo di poco conto.
Interessi forti da gestire, un centro commerciale in corso di realizzazione, casse comunali da rimpinguare, terreni agricoli che sicuramente qualcuno, un giorno sogna, come per incanto,di vedere edificabili.
I più accaniti in quella che si prospetta come una vera e propria lotta ambientalista, stando alle dichiarazioni emerse nel dibattito di lunedì tra candidati sindaci, sono, da un lato, Ettore Trezzi, candidato sindaco della lista "Io rispetto Giussano" e Gian Paolo Riva, il capo della triplice allenza PDL, Partito Repubblicano da sempre cappeggiato da Giacomo Pasquina e Lega Nord.
Quanto al primo, ad onor del vero, va riconosciuto il merito di aver sollevato il problema della gestione del territorio in tempi non sospetti. Giusto per capirci, è stato uno dei pochi che -pur non conoscendomi personalmente - più di un anno fa, quando ho iniziato a crearmi non pochi nemici per le mie "rigide" posizioni sull'urbanistica, si è preso la briga di chiamarmi per manifestarmi il suo pieno sostegno.
Ma veniamo al secondo. A Gian Paolo Riva.
Riva - non ne fa mistero nessuno in Paese - è il candidato di uno schieramento nato per "volontà politiche" superiori (almeno per quanto riguarda l'ingresso nella coalizione della Lega Nord).
Un accordo imposto dall’alto.
Frutto di equilibri, mediazioni e spartizioni di potere passate sopra le teste dei giussanesi (e soprattutto di quelle leghiste). La cessione della città dell'Alberto ad un uomo del PDL rientra nel "pacchetto"/scotto politico che Bossi ha dovuto pagare per poter far slittare la data del REFERENDUM ELETTORALE (con una scelta che costerà al popolo di italia una caterva di quattrini).
Sappiamo anche, lo dice la realtà dei comuni a noi limitrofi, che quello di Giussano non è certo il primo "matrimonio di convenienza" che si consuma in terra di Brianza.
Legittimo. Indubbiamente. Ma non certo fondato sull'"amore a prima vista". Ed allora, per spirito di servizio, cercherò di addentrarmi negli orti dei vicini, per cercare di capire nel modo più oggettivo possibile, come funzionano le cose nella famiglia allargata pidielleghista (cui, nello specifico caso giussanese, non va omesso il valore specifico del Partito Repubblicano di Giacomo Pasquina).
Si sa che per raggiungere una conoscenza della realtà oggettiva, affidabile, verificabile e condivisibile, occorre procedere con metodo scientifico; verificando se, in un certo modello, sono individuabili delle costanti .
E allora partendo dal primo step, del metodo di Galileo - dall'osservazione della realtà- sono andata un po' a sbirciare come funzionano in terra di Brianza i matrimoni "combinati " tra PDL e Lega.
Quali linguaggi i due parlino.
Quali criteri i coniugi utilizzino nel gestire la comune casa dei loro concittadini. E quindi, quali siano le costanti lessicali, i linguaggi convenzionali imposti dalla grande matrice verticistica leghist-piddielina.
Vertici che, immagino, siano ben assai poco disposti a lasciare ai loro amministratori locali grossi margini di manovra.
E mi pare che di segnali, in questo senso, ne siano arrivati a sufficienza. Ad esempio, il Pdl locale si è dovuto sciroppare - in assoluto silenzio, senza batter ciglio - come candidato alle Provinciali "tal Figini Fabrizio da Varedo". Del futuro consigliere Provinciale - imposto direttamente dal coordinatore provinciale Massimo Pozoni - si può dire di tutto, ma di certo non lo si può vendere come espressione del PDL giussanese.
Ne' maggiori margini di manovra mi pare possa pigliarsi il partito di Bossi, che oltre a dover digerire l'ingresso in una coalizione per più di due lustri scampata (la Lega da noi ha, infatti, sempre optato per la corsa solitaria) ha dovuto immolare sull'altare dell'imposta alleanza niente poco di meno che il proprio candidato Sindaco, il consigliere designato Ugo Bertoli.
Ora se - alla luce di queste premesse che denotano un'autonomia piuttosto scarsa - guardiamo cosa succede nei comuni a noi vicini, ed ipotizziamo (secondo il richiamato metodo scientifico) che lo stesso glossario della grande famiglia Pdl e Lega venga importato in quel di Giussano non c'è molto di cui rallegrarsi (... e anche chi critica l'attuale sindaco Riva, cui non ho certo risparmiato grattacapi sull'urbanistica, gettando un occhio nell'orto del vicino potrebbe avere la sensazione di passare dalla padella alla brace).
Facciamo un po' di esempi del glossario Pidielleghista...
CEMENTIFICAZIONE= LISSONE. Lissone città di mobilieri, ricca e opulenta, è l'essenza stessa della cementificazione. Governata da anni dalla "felice" coalizione PDL -Lega. Il piano di governo del territorio che poneva fine all'espansione residenziale, è stato dimenticato in qualche cassetto, sepolto sotto le dimissioni dell'assessore alla partita e la sostituzione del tecnico incaricato.
ESPANSIONE ZERO = "il modo migliore per far morire la città"
Parola di "Mister Pgt"
E se a dare la definizione è l'Assessore alla partita della Giunta PDL+ Lega di Desio (del sindaco Giampiero Mariani), non restano certi molti margini di interpretazione.
AAAAA .... VENDESI QUALCHE AREA AGRICOLA o verde COMUNALE =
un nuovo e originale sistema per rimpinguare le casse comunali.
La fantasiosa soluzione per ravvivare il bilancio comunale, è stata elaborata ed attuata un paio di mesi fa, dalla Giunta di Monza cappeggiata dal leghista Marco Mariani, e dal suo vice-sindaco Dario Allevi (proprio lui, il candidato alla Presidenza della Provincia per la coalizione PDL e Lega). Nella città di Teodolinda, l’amministrazione comunale per far quadrare i conti (viste le somme erogate con le ricche consulenze) approfittando della facoltà introdotta dal Governo Berlusconi con il DL 112/2008, ha deciso di vendere qualcosa come oltre 76.000 mq di aree agricole e destinate a verde.
In pratica, per prevenire possibili accuse di aver avvalato speculazioni edilizie, l'amministrazione si è fatta parte diligente, facendo fare la speculazione direttamente alla Casa Comunale. Si sa, che chi fa da sè fa per tre!
SOCIETA' PARTECIPATE DAL COMUNE = il più efficace metodo di sostentamento di parenti e amici
Di Seregno, novella Ceppaloni del Nord e del Sindaco Leghista Giacinto Mariani abbiamo, a suo tempo detto, ricordando la generosa distribuzione a parenti ed amici di cariche, per foraggiarli con le laute indennità di funzione (chiaramente finanziate con i soldi pubblici. I nostri per capirci).
Una domanda a questo punto sorge spontanea: e se si pensasse di portare anche a Giussano il linguaggio in auge nella casa -ovunque - comune di PDL e Lega?

domenica 17 maggio 2009

I nostri nomi .....

il nostro simbolo, e gli slogan del nostro programma (a breve la versione integrale... ed i dovuti approfondimenti).
p.s. se stamattina non sapete che fare, venite a trovarci.
Siamo a Birone e Robbiano.

venerdì 15 maggio 2009

Tempo di magra si. Ma non per tutti.

Il pil è in caduta libera.
E mentre tutti noi viviamo tempi difficili, nell'anno "più nero dell'economia mondiale .. il fatturato totale dell’ecomafia ..... è cresciuto a livelli record".
L'allarmante denuncia è stata formulata dal responsabile dell’Osservatorio Ambiente e legalità di Legambiente, Sebastiano Venneri , durante la presentazione, avvenuta nei giorni scorsi, del rapporto Ecomafia 2009 di Legambiente.
Ecomafia sempre più presente anche al nord dove si riduce la filiera dello smaltimento dei rifiuti: Piemonte e la Lombardia sono divenute tra le prime regioni nelle quali si commettono più traffici illeciti (Seregno, Desio e Briosco ne sanno qualcosa).
A preoccupare è soprattutto - secondo la denuncia di Legambiente - il “ciclo del cemento”: 261 i casi di illegalità accertarti in Lombardia durante il 2008 con ben 400 denunce e 26 sequestri effettuati.
A "rischiare di più l' infiltrazione criminale - denuncia il rapporto - sono gli appalti pubblici, compresi quelli per l’Expo di Milano del 2015 che saranno sicuramente quelli più vulnerabili. Sono tanti, infatti, i soldi pubblici che pioveranno a finanziare appalti d’ogni genere, ed è fin troppo facile pensare che su di questi si scateneranno gli appetiti criminali delle ecomafie, ‘ndrangheta in testa."
Le organizzazioni mafiose minacciano la nostra sicurezza. Quella delle nostre città. E richiedono che le forze dell'ordine e la magistratura le combattano con la stessa determinazione usata per contrastare gli episodi di microcriminalità.
Subdole e invisibili, le cosche mafiose alimentano i loro profitti infiltrandosi pericolosamente nel campo dell'edilizia, del ciclo del cemento, negli appalti: sui quali gli amministratori sono chiamati a vigilare, promuovendo la cultura della legalità.
E proprio sull'importanza del ruolo degli amministratori, di Sindaci ed Assessori, si sofferma "Centonove" il documentario sulla criminalità in Lombardia del regista seregnese Marco Tagliabue, proiettato la scorsa settimana al cinema Roma di Seregno, di fronte ad una sala gremita di attenti ascoltatori .

mercoledì 13 maggio 2009

Il paese degli Uomini e la carica dei 200

Tanti sono i candidati che correranno per assicurarsi un posto al sole nel futuro Consiglio Comunale.
Ufficializzate le liste possiamo, prima di dedicarci seriamente ai programmi, fare un po' di sano gossip elettorale.
Il primo dato che salta all'occhio, scorrendo velocemente i nomi dei candidati è che, ahimè, Giussano non è un paese per Donne.
Sono, infatti, tutti, rigorosamente UOMINI i candidati (5) che si contenderanno la carica di primo cittadino.
Dal Giussano 5 stelle di Claudio Brunati alla Torre di Io rispetto Giussano di Ettore Trezzi, passando per Alberto Elli (PD, Giussano Democratica e IDV), Leonardo Pellegrino (UDC, Lista Riva la Nostra Citta' e Viva Giussano) e Gian Paolo Riva (per PDL, Lega Nord e Repubblicani di Giacomo Pasquina. )
Del pari tutti rigorosamente ed esclusivamente UOMINI i 7 candidati ai seggi provinciali. Da destra a sinistra non si intravede neppure, per sbaglio, una gentil donzella. Giulio Cassina con Pisani, Roberto Citterio per Sinistra è Libertà, l’importato Fabrizio Figini per il PDL, Roberto Munarin per Partito Democratico, Leonardo Pellegrino per UDC, Massimiliano Riva per la Lista Ponti e Stefano Tagliabue Lega Nord.
Lontani dal pianeta di Venere anche i cosiddetti capolista. I primi della classe. Esponenti del sesso forte ben 9 su 11: Pierluigi Elli, Roberto Soloni, Carmelo de Luca per il centrosinistra, Paolo Varenna per Lista Riva la Nostra città, Giacomo Pasquina per i Repubblicani, Luigi Della Bona per UDC, Angelo Molteni per il PDL, Fabio Mandruzzato per Viva Giussano, Stefano Tagliabue per la Lega Nord.
Le due meteore? Io me, e Rovagnati Ludovica per Giussano 5Stelle.
La lista più in rosa. I Repubblicani di Giacomo Pasquina che corrono con Gian Paolo Riva.
La maglia nera dei più maschilisti: Giussano Democratica e la Lista Riva La Nostra città. Che dire..nulla di nuovo sotto il sole.
Ma è giusto così. Le donne si occupino di altro. La politica "cosa da uomo è"
C'è solo da sperare che qualcuno degli Angeli del focolare riesca a raccattare un numero sufficiente di preferenze per entrare in consiglio comunale.
Cosa, a dire il vero, tutt'altro che semplice e scontata (non basta garantirne il posto in lista).
Per rendersene conto è sufficiente dare un occhio a Consiglio comunale e Giunta degli ultimi 1o anni.
Dal 1999 al 2004, sono stata l'unica rappresentante del gentil sesso nell'Assise Cittadina, affiancata nel 2004 da Emanuela Diletto, dell'opposizione.
Quanto alla giunta, di donne nemmeno una pallida ombra.
Eppure... chissà cosa succederebbe se le donne per protesta decidessero, alla Lisistrata, un giorno di iniziare a disertare le urne?
O meglio, ancora se si riuscisse ad affermare (molto dis-interessatamente) lo slogan "alle prossime elezioni dai la tua preferenza solo a una donna..."
Di certo i maschietti non se la vedrebbero un granchè bene, considerato il numero dell'altra metà del cielo...
Comunque...lucubrazioni mentali a parte eccovi i nomi dei candidati...

Io rispetto Giussano- Ettore Trezzi
Emanuela Beacco
Sara Bergamo
Angelo Binda
Matteo Boffi
Pinuccia Borgonovo
Enrico Cazzaniga
Luca Colombo
Renzo Colzani
Laura Elli
Michele Ferrara
Giuseppe Frigerio
Angelo Galimberti
Martino Guarneri
Giuseppe Lembo
Pietro MauriTeo Nespoli
Camille Panzarin
Franco Ratti
Giovanni Sanvito
Edoardo Trezzi
Alberto Elli -
Pd
Pierluigi Elli
Matteo Riva
Gianluca Bellimori
Paola Bianco
Matteo Botta
Roberto Attilio Buzzi
Marta Cazzaniga
Roberto Citterio
Roberto Colzani
Marco Daccò
Anna Mauri Giuseppe Motta
Roberto Munarin
Marta Nespoli
Emilio Nicolini
Adele Palumbo
Silvia Triviri Bellini
Sergio Vigano'
Vincenzo Zappino
Luisa Zorloni
Giussano Democratica
Roberto Soloni
Flavio Airoldi
Filippo Bellotti
Vittorio Villa
Franca Banfi
Angelo Bartesaghi
Massimo Beacco
Flavio Bergomi
Mario Canzi
Massimo Carnio
Igor Crispi
Giuseppe D'Aprile
Giorgio Ferrari
Roberto Godio
Mattia Montanaro
Andrea Pellegatta
Letizia Pirovano
Gaetano Rivolta
Diego Armando Tenderini
Stefano Viganò
Italia dei Valori
Carmelo De Luca
Valeria Vinci
Debora Don Vito
Alessio Bosco
Francesco Bosco
Roberto Cassina
Nicola Don Vito
Alessandro Porta
Giampaolo Zannin
Annamaria Fino
Teresa La Verde
Raffaella Molteni
Piera Zagato
Daniele Galimberti
Antonio Luzza
Gianvittorio Molteni
Marco Sironi
Giussano a 5 stelle - Claudio Brunati
Ludovica Rovagnati
Stefano Cattai
Marco Tridello
Ivan Cianci
Matteo Staglianò
Assunta Maria
Chiarcosso Eleonora
Sironi Massimo Forte
Loris Cerponi
Marco Bianco
Luigi Colombo
Roberto Nanni
Marco Vergani
Valentina Sarti
Massimilano Buzzi
Leonardo Pellegrino
Lista Riva la Nostra Città
Paolo Varenna
Davide Colombo
Paolo Acquistapace
Andrea Barzaghi
Luigi Castelli
Emanuele Serafino Ceppi
Andrea Colciago
Stefano Colzani
Matteo Corona
Monica Corti
Giulio Farina
Giovanni Giuseppe Guidi
Luca Iannuzzi
Milena Longoni
Davide Mutti
Emilio Antonio Nespoli
Luigi Nespoli
Fausto Arturo Rocca
Otello Sabbatini
Dario Mario Villa
UDC
Luigi Della Bona
Roberto Brenna
Franco Califfo
Fiorenzo Ballabio
Felice Battaglia
Maria Pia Colzani
Biagio Daniele
Roberto De Marco
Erik Scuteri
Gianluca Farina
Carlo Gaetano Fumagalli
Giovanni Locatelli
Antonio Longo
Carla Pellecchia
Pierangelo Redaelli
Giorgio Riva
Gianfranco Russo
Giacomo Sala
Paola Maria Villa
Sergio Zanierato
Viva Giussano
Fabio Mandruzzato
Franca Brivio Brambilla
Daniela Carchidi
Paolo Chirico
Paolo Luigi Consonni
Piergiuseppe Dalla Buona
Fabio Ferracane
Pietro Fiumara
Selvi Frigerio
Fulvio Galbiati
Erminio Guarneri
Guido Molteni
Paolo Novati
Sergio Carlo Ramazzotti
Alessandro Redaelli
Danilo Riboldi
Luigi Toscano
Girolamo Vannini
Barbara Varenna
Silvia Zorzan
Gian Paolo Riva
Partito Repubblicano
Giacomo Pasquina
Manuela Barzaghi
Carlo Maria Brenna
Elena Brivio
Carlo Cattaneo
Veronica Piera Citterio
Gian Mario Colzani
Emanuela Gallon
Luigi Giacomini
Flavio Antonio Longoni
Marco Longoni
Giuseppe Mesiano
Stefania Motta
Donatella Nespoli
Sara Parravicini
Sabrina Rocca
Gian Paolo Sardella
Antonio Staropoli
Michele Turati
Vincenzo Zorloni
PDL
Angelo Molteni
Francesca Baggiani
Cinzia Bertazzo
Angelo Borgonovo
Giuseppe Carello
Chiara Cassina
Roberto Ceppi
Adriano Corigliano
Gerardo De Bonis
Antonino Di Fratta
Giorgia Gambaro
Elena Gaverini
Francesco Logiacco
Belinda Maghini
Vincenzo Murruni
Luigi Nespoli
Luca Nobili
Vittorio Tessaro
Elia Trezzi
Enrico Vigano'
Lega Nord
Stefano Tagliabue
Marco Citterio
Umberto Ballabio
Ugo Bertoli
Marco Terraneo
Giovanni Novati
Emanuela Longoni
Daniele Barzaghi
Valerio Ghiozzi
Daniele Palladino
Laura Caldan
Giuseppe Nespoli
Piercarlo Provenzi
Roberta Fumagalli
Rita Malegori
Emanuele Arosio
Ennio Pastorelli
Ambrogio Sanvito
Andrea Villa
Pietro Mariani

lunedì 11 maggio 2009

Svelato il volto dell'uomo del mistero

Ecco il candidato Sindaco, Ettore Trezzi con i candidati consiglieri, in rosa, della Lista "Io rispetto Giussano"
Niente paura, siamo tutte maggiorenni.
Tutte nate - coincidenza propiziatoria (?) - il giorno 10 ...del mese...

Vediamo come butta....

Stasera il primo confronto pubblico tra Sindaci.
Alle ore 21 presso l'oratorio di Giussano.

venerdì 8 maggio 2009

Fornelli: che passione!

Di certo non la mia.
Per la gioia di chi già mi immaginava china sui fornelli, con bigodini in testa e padelle in mano (come un vero angelo del focolare): è ufficiale.
Ho deciso di non ritirarmi, almeno per ora, a vita privata.
Non è che non ci avessi seriamente pensato.
Anzi. Mi ero quasi convinta che l'abbandono della politica - specie dopo i forti dissapori con parte dei miei vecchi compagni di cordata- fosse la decisione migliore.
Gli ultimi mesi sono stati, per me, piuttosto, come dire, pesantucci. Riuscire a far arrabbiare sempre qualcuno, è arte raffinata che richiede un notevole dispendio di tempo ed energie...
E così, tramontate le democratiche primarie (che tutti a parole vogliono, purchè le si faccia rigorosamente in casa di altri) archiviata per volere divino la mia candidatura a Sindaco, assunta la giusta dose di valeriana, avevo pensato di dire addio alla politica.
Con grande gioia per il mio lavoro, che, di tanto in tanto bussa alla mia porta ricordandomi le rate di mutuo da pagare ... Per convincermi della bontà dell'ineluttabile decisione, continuavo a ripetermi che dopo dieci anni di riunioni, di consigli comunali, di quintalate di carta da leggere, di discussioni... un po' di riposo mi avrebbe indubbiamente giovato.
Palestra, piscina, cinema. Mi avrebbero rinvigorita nel corpo e nella mente.
Mamma, Teo, Dante e Fabio, non è che fossero particolarmente entusiasti dell’idea di avermi tutte le sere in mezzo ai piedi.
E ad essere onesta, neppure i miei più fedeli amici avevano un granchè creduto alla mia “ritirata”.
Certo, vedendomi così moralmente provata, e sapendo che da un paio di mesi non mi facevo più vedere alle riunioni del partito democratico, nè a quelle di Giussano Democratica, si stavano quasi convincendo che la mia non era solo una sparata di facciata. Addirittura, i più premurosi avevano pure temuto che avessi ecceduto nelle dosi della consigliata valeriana!
La Beacco che si da’ una calmata. Da non crederci! ( anche perché si sa, che il carattere non si può cambiare; crescendo, al massimo, può solo peggiorare. E, purtroppo per me, con questo caratteraccio ci nacqui.)
Comunque, ero quasi sulla retta via (avevo pure comprato un libro di cucina) quando è apparsa sotto la Torre del Boffi, come per incanto, una nuova lista... civica con un messaggio programmatico ben chiaro. Rispetto del territorio. Stop alla cementificazione. No al centro commerciale. Recupero del patrimonio edilizio senza compromissione di ulteriore territorio.
Composta da persone, che guarda caso, stavano dicendo le stesse cose su cui "rompo" da mesi! Che meraviglia: qualcuno che pareva avere esattamente le mie fisse (una matta in compagnia, fantastico!).
Le stesse, ahimè, che mi hanno portato alla rottura con Giussano Democratica.
Come non cedere, quindi, alle lusinghe dei suoi promotori di entrare a far parte dell'allegra brigata?
E così, eccomi qui - per la gioia di chi mi voleva relegata in casa - ricandidata.
Non in Giussano Democratica né nel Pd (pare, infatti, che una parte dei loro fondatori non apprezzi molto la mia esuberanza.....).
Non nella Lega. Come una buona dose di opportunismo avrebbe consigliato.
Ma in una lista civica, dal significativo nome "Io rispetto Giussano" non connotata politicamente, con un programma politico – urbanistico chiaro e preciso.
Al di là dell'ironia (che nella vita non guasta mai) credo che la scelta di entrare nella lista capitanata dall'Avv. Ettore Trezzi, sia, da un certo punto di vista, la sola per me percorribile.
Una scelta difficile. Combattuta. Maturata in due lunghi mesi. Nei quali ho molto accarezzato anche l'idea di ritirarmi a vita privata. Già un mese e mezzo fa, quando il candidato Sindaco Elli aveva parlato di una mia, pressochè scontata, presenza in giunta avevo ben chiarito come la mia eventuale ricandidatura in una delle liste del centrosinistra sarebbe dipesa non dall’offerta di una poltrona, quanto piuttosto dalla condivisione di un chiaro e preciso programma nel quale avrebbe dovuto necessariamente trovare spazio, da subito, e non in un incerto futuro, anche la mia visione dell’urbanistica e dell’uso del territorio .
Da allora la situazione è solo peggiorata. La frattura si è acuita nella fase di approvazione definitiva del piano di governo del territorio (per colpa del mio indomabile caratteraccio. Chiaramente).
Eppure. Sarebbe bastato così poco. Anche un’astensione sull’ultimo piano attuativo votato qualche settimana fa in Consiglio (come ho fatto io) sarebbe stato un piccolo segnale di una volontà seria di Giussano Democratica di riaprire il confronto su certi temi.
Ma evidentemente, la mia presenza nel centrosinistra giussanese non vale neppure lo sforzo di un’astensione. Poco male. Si sa.
A questo mondo tutti siamo utili. Ma- fortunatamente- nessuno è indispensabile. A dire il vero, in alcuni momenti, ho anche pensato all’ipotesi di crearmi una lista tutta mia e di candidarmi come sindaco.
Idea accantonata sopratutto perchè le estenuanti battaglie (incompatibilità, standard, attacchi personali), mi, avevano, lasciata praticamente senza forze.
Spero, in questo modo, di aver messo a tacere le voci di quanti si preparavano ad accusarmi di "opportunistici salti della quaglia".
O di chi aveva già, nel cilindro l'accusa, di essermi creata, per mera ripicca personale (come una bambina viziata) una lista civica.
Qualcuno, tempo fa esternava la preoccupazione che la mia indecisione fosse solo un modo per alzare il prezzo. Spero di aver dimostrato il contrario.
Mi auguro, soprattutto, con questa scelta di non aver deluso troppo quanti in questi difficili mesi mi hanno dimostrato, in tanti modi ed occasioni, la loro solidarietà ed il loro sostegno.
Di questo, ora li ringrazio.

Il bel Dario ( di cognome Allevi)

Ieri sera il candidato Presidente alla Provincia di Monza e Brianza di PDL e Lega, è stato ospite in quel di Giussano. Al Palatenda. Purtroppo ero impegnata nella sistemazione dei moduli per la presentazione delle liste. altrimenti giammai mi sarei persa l'evento!
Marco -commento al post precedente- ci dice che non c'era molta gente...
Ma chi è il Bel Dario ? (e bello lo è, parola di lupetto)...
Sappiamo, ad esempio, che, di origini non proprio padane (è nativo di Roma) Allevi è il candidato in quota "Alleanza Nazionale".
Attuale Vicesindaco ed Assessore allo Sport ed al Turismo in quel di Monza, è stato, come lui stesso racconta, folgorato sulla via di damasco niente poco di meno che da Giorgio Almirante (il più importante esponente del Movimento Sociale Italiano).
I programmi non li abbiamo ancora visti.
Ma una cosa è certa. Il Futuro Presidente della nostra Bella Provincia, colui che rappresenterà la terra di Brianza nel Mondo, pare avere le idee chiare sulla storia d'Italia ...
  • Cronache del Consiglio Comunale, 25 ottobre 2005 " L'emancipazione dell'Etiopia. Il consigliere ALLEVI poi ha ricordato che grazie al primo ministro di 70 anni fa "per chi non lo sapesse si chiamava Benito Mussolini" l'Etiopia fu conquistata alla emancipazione perchè governata male, e che molti illustri Italiani HANNO FATTO BENE ALL'AFRICA come padre Reginaldo Giuliani cappellano degli arditi presente con d'Annunzio a Fiume, strade, ponti, ferrovie, monzesi che partirono "in armi" per portare benessere e sviluppo. Fuori microfono il consigliere TADDEO dichiarava che questo intervento era apologia di fascismo, il consigliere ALLEVI onorava i caduti di EL ALAMEIN concludendo che la storia purtroppo la scrivono i vincitori, e per troppo tempo il loro ricordo è caduto nell'oblio.Tutta l'aula è ammutolita; che il consigliere ALLEVI abbia dimenticato FIUGGI?"

        e sull'educazione delle giovani generazioni...
          • Da Arengario "La sera alla Sala Maddalena lo spettacolo “C'è Dante sul Quarnaro” a cura dell'ADES (Amici e Discendenti degli Esuli giuliani, fiumani, istriani, dalmati), recital di testi dannunziani e canzoni dell'esodo. E' stato un tuffo nel passato fascista, anche interessante dal punto di vista etnologico, a patto che ci si renda conto che quel passato è morto e sepolto. Invece attraverso la prosa di D'Annunzio, che appare oggi quanto mai elucubrata e retorica, e con le canzoni si è voluto inneggiare all'italianità di quelle terre con chiare affermazioni revansciste: “Istria, Fiume, Dalmazia, né Slovenia, né Croazia”; “anche le pietre parlano italiano” e via di questo passo. E dopo il canto finale dal ritornello “Eia, guardie del Quarnaro, alalà (parole di D'Annunzio, è stato spiegato), una ventina di baldi giovani vestiti di nero, allineati ai due lati della platea hanno più semplicemente gridato “eia, eia, alalà”.

          Sono quei “meravigliosi ragazzi che permettono queste manifestazioni” come li ha ringraziati il vice sindaco Dario Allevi (di AN) prima dello spettacolo.

          martedì 5 maggio 2009

          Sotto il vestito niente (o quasi)

          Seducenti veline.
          Prosperose letterone che esibiscono fiere la loro provocante "quarta" (chirurgicamente rifatta). Minorenni ninfomani.
          Ex attricette scollacciate. Spogliarelliste, diventate – dopo il purgatorio elettorale - caste ministre e deputate.
          Donne che vivono nel fatato e luccicante mondo della televisione. Nei palazzi del potere. Avvolte in costosi abiti firmati Cavalli, Versace, Prada e Dolce & Gabbana.
          Un mondo dai mille luccichii....
          Che nulla ha, però, a che vedere con la vita quotidiana della maggior parte delle donne italiane.
          Costrette a barcamenarsi tra lo spettro della cassaintegrazione, le rate del mutuo e della macchina da pagare, stipendi da 750 euro al mese (poco più del prezzo delle borse più economiche di Luis Vuitton).
          Delle donne che lavorano in fabbrica. Come quelle di cui ci parla Eliana Schiadà, sindacalista della CGIL.

          lunedì 4 maggio 2009

          Per favore, regalategli un paio di occhiali

          Dell'Utri: «Mussolini? Era troppo buono»
          «Era un uomo straordinario e di grande cultura, alla Montanelli. Non fu un dittatore spietato come Stalin»
          Marcello Dell'Utri (Ansa)ROMA - Benito Mussolini visto con gli occhi di Marcello Dell’Utri.
          Il senatore del Pdl, tra i fondatori di Forza Italia, ne parla a lungo in una intervista alla trasmissione web-tv Klauscondicio di Klaus Davi.
          «Mussolini - sostiene Dell’Utri - ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin. Leggendo i diari, giorno per giorno, per 5 anni dal ’35 al ’39, cioè alla vigilia della decisione di entrare in un conflitto mondiale già iniziato, le posso assicurare - spiega - che trovo Mussolini un uomo straordinario e di grande cultura. Un grande scrittore, alla Montanelli, i suoi diari sembrano cronache di un inviato speciale, con frasi brevi e aggettivazioni efficaci come raramente ho letto». «Non è colpa di Mussolini - aggiunge l’esponente azzurro - se il fascismo diventò un orrendo regime. Ci sono testimonianze autografe del duce in cui critica i suoi uomini che hanno falsato il fascismo, costruendosene uno a proprio modo, basato sul ricatto e sulla violenza. Il suo fascismo era di natura socialista». Secondo Dell’Utri «sono state le sanzioni a costringere Mussolini a trovare un accordo con la Germania di Hitler. Se non ci fossero state le sanzioni, probabilmente non si sarebbe mai alleato con Hitler che non stimava per niente, anzi temeva. Ci sono pagine inedite, scritte da Mussolini su questi anni, che faranno discutere molto e che dimostrano la disaffezione del duce nei confronti del Furher, tanto che definisce il suo Mein Kampf un rigurgitevole testo».
          LE LEGGI RAZZIALI - Quanto alle leggi razziali, «nei suoi diari - afferma il parlamentare del centrodestra - Mussolini scrive che le leggi razziali devono essere blande. Tra gli Ebrei, il duce, spiega di avere i suoi più cari amici e si chiede perché seguire Hitler con le sue idee sulle razze ariane, razze pure che non esistono».
          «Non ho paura - dice ancora Dell’Utri - di diventare impopolare con queste rivelazioni, perseguo solo la ricerca della verità. Io non ho alcuna intenzione di fare apologia né del fascismo né di Mussolini. Ho scoperto nei diari di Mussolini la figura di un grande uomo. Ha commesso errori ed è già stato condannato dalla storia. Ma da questi scritti viene fuori una figura diversa da quella che ci è stata propinata dagli storici dei vincitori, non era un buffone, non era un ignorante e tantomeno un sanguinario. Era un uomo buono. Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori».
          Ultimo argomento al quale Dell’Utri dedica la sua attenzione, quelo del rapporto del dittatore con le donne: "A palazzo Venezia, con le donne il duce usava la tecnica musica e magia. Negli anni, dal ’35 al ’39 Mussolini non aveva amanti, ma solo fugaci incontri e faceva quello che oggi si riassume in: musica (tromba) e magia (sparisci). L’unica donna che lo colpì profondamente fu Claretta che viene descritta, in una pagina del 16 Ottobre del ’36, in maniera straordinaria e si capisce quanto Mussolini ne fosse innamorato».
          REPUBBLICHINI PARTIGIANI - I repubblichini di Salò? «Erano al 100% partigiani di destra», ha risposto Dell'Utri a Klaus Davi. «Non è che fossero delle persone da cancellare dalla storia, perché hanno avuto la loro parte e credevano - sostiene l’esponente del Pdl - in alcuni valori. I repubblichini sbagliavano sicuramente, perché la Repubblica di Salò non è certo stata una gran bella cosa, però sono esseri umani che hanno lottato al pari degli altri per una loro idealità». LA RAI - Ma durante l'intervista Marcello Dell'Utri ha risposto anche su altri temi. Ad esempio sulla Rai. «Occupare la Rai? Perché no, ma naturalmente speriamo di non doverla occupare». «La tv di Stato ha grandi professionalità, ma un po' ha ragione Gasparri: è ancora in mano alla sinistra», ha spiegato, «non so come la Rai stia in piedi, non essendo un'azienda a tutto tondo, i presidenti, gli amministratori delegati, i direttori generali vengono scelti dalla politica e non dal mercato».
          VELINE - Le veline? Per Marcello Dell'Ultri sono meglio di alcune giornaliste televisive. «Le veline laureate e preparate politicamente sono di gran lunga più apprezzabili di alcune tele giornaliste che non conoscono l'italiano. Spesso alcuni commenti dimostrano l'invidia degli altri», ha aggiunto, «noi del Pdl siamo sempre presi di mira su questo tema».
          DI PIETRO - «Di Pietro non mi sembra un anti-utopista, ma esattamente l'opposto, un fanatico. Come politico- ha spiegato il senatore- lo metto insieme a tutte quelle persone fanatiche che non posso stimare. Fa proteste più che proposte».
          FERRERO(PRC) - Le parole di Dell'Utri hanno scatenate dure reazioni, soprattutto nell'estrema sinistra: «Passate le convenienze del 25 aprile, la continuità fascistoide della destra nostra con il Ventennio fascista torna fuori chiaramente nelle parole di Marcello Dell'Utri, ideologo della Pdl e intimo del premier», dice Paolo Ferrero, segretario del Prc. «Il problema - afferma Ferrero - è che quelle che Dell'Utri definisce le "idealità" dei repubblichini sono state condannate in modo netto e senza possibilità di appello dalla Storia, da tutte le persone democratiche e dal Tribunale di Norimberga, che li ha definiti crimini contro l'umanità. Dell'Utri è un fascista che dovrebbe vergognarsi delle sue parole e non inquinare il dibattito democratico».

          Da segnare in agenda.

          Un'interessante iniziativa promossa dal Partito Democratico di Seregno.

          venerdì 1 maggio 2009

          1 MAGGIO 2009

          Disoccupazione e Morti bianche. In questo giorno di festa sogniamo di poter dare un calcio all'una, e porre fine alle altre.

          Buon primo maggio a tutti.

          E' partita la campagna: Metti un freno al cemento, costruisci natura

          Il suolo è un bene prezioso. Una risorsa limitata - come l'acqua e l'aria - e non rinnovabile.
          Indispensabile.
          Un bene comune da tutelare e preservare, che viene quotidianamente eroso dall'inarrestabile attività edificatoria e dalla dissennata cementificazione dei nostri territori.
          La Lombardia è una delle regioni più urbanizzate e cementificate d'Europa.
          Ogni giorno 140.000 metri quadrati (l'equivalente di 20 campi di calcio) vengono coperti da asfalto, distrutti dall'edilizia commerciale e residenziale, da centri commerciali e capannoni.
          Un problema su cui da tempo, Legambiente Lombardia sta ponendo - con insistenza- l'attenzione.
          Per fermare il consumo di suolo, Legambiente ha elaborato una proposta di legge di iniziativa popolare che presenteremo insieme in Consiglio Regionale (ebbene, si, ho vinto la nomination come parte del pool dei presentatori ufficiali della proposta ....... ).
          Il disegno di legge prevede che ogni nuovo bisogno abitativo debba essere soddisfatto mediante il riuso delle aree dismesse: imponendo - quando si dimostra che è inevitabile l'uso di suolo libero - l'obbligo delle compensazioni ecologiche preventive.
          L'obbligo, cioè, di cedere al Comune, per ogni nuova costruzione su suolo libero, il doppio della superficie occupata dal futuro insediamento, provvedendo ad una dotazione di carattere ecologico ('costruire natura').
          Dobbiamo raccogliere 10.000 firme.
          Ho i moduli. DateCi una mano ....(si accettano anche volontari per organizzare banchetti).
          Ecco gli altri punti in cui si può firmare (qui,).

          Fabrizio Figini

          “Chi era costui?” Direbbe il Manzoni, se non fosse, da tempo, passato a miglior vita.
          Secondo le notizie apparse oggi sulla stampa, il cavallo vincente del Popolo delle Libertà per le prossime provinciali nel collegio di Giussano sarà “tal Fabrizio Figini da Varedo”.
          Consigliere comunale - salvo omonimie - in quel di Varedo, Figini ha appena staccato il biglietto vincente alla lotteria della Politica - Giro/2009, assicurandosi un sicuro scranno nel Futuro Consiglio della Nuova Provincia di Monza e Brianza.
          Nel nostro collegio, infatti , il popolo di Silvio ha percentuali a dir poco bulgare che garantiscono alla sua longa manus locale (qualunque sembianza umana essa ebbia) – con una certezza, potremmo dire quasi matematica- l’elezione in Consiglio Provinciale.
          Fabrizio da Varedo pare essere (secondo i ben informati - e come evidenzia un anonimo commentatore qualche post sotto - e salvo, smentite) il fedelissimo portaborse (nella fattispecie addetto stampa) di Massimo Ponzoni, il coordinatore provinciale del PDL nonché Assessore regionale all’ambiente.
          Massimo ci dice che la scelta di Fabrizio è stato dettata, come per tutti gli altri candidati, dalla volontà di mettere in campo «persone che conoscono la realtà locale e possono garantire al simbolo un valore aggiunto».
          Bene, il principio della territorialità, potremmo pure condividerlo. Ma, una domanda non ci fa prendere sonno ...possibile che il coordinatore azzurro non sia riuscito a trovare nessun giussanese degno di portare il vessillo del PDL, e lo abbia dovuto – haimè- cercare addirittura in un comune da noi così distante?
          Non si prospettano delle belle elezioni per le liste cappeggiate dal candidato in pectore Gianpaolo Riva. Dopo il matrimonio combinato Lega – PDL imposto dall’alto, il candidato alle provinciali della PDL viene catapultato direttamente da uno dei capi extra-territoriali.
          Infine, ciliegina sulla torta, il primo candidato alla Provincia di Monza e Brianza (tanto voluta dal'On. Bossi) l’attuale vicesindaco di Monza, Dario Allevi, è un brianzolo acquisito dalle origini romane, scelto niente poco di meno che da Berlusconi in persona.
          Silvio odierà pure i comunisti, ma, nessuno più di lui ha dimostrato di saper sapientemente interpretare il centralismo democratico di leninista memoria.