Ecco alcune delle mie impressioni e considerazioni.
Iniziamo dal centro commerciale o outlet che dir si voglia.
Ancora una volta al centro dell'attenzione.
Pellegrino ed Elli Pro - Trezzi e Brunati contro.
Poco chiara resta, invece, la posizione del candidato Sindaco Gian Paolo Riva (che a domande precise non ha dato risposte altrettanto puntuali).
Allora riassumiamo la vicenda.
La Lega, non lo vuole. In Consiglio Comunale sul tema aveva espresso una posizione ben precisa. Un "punto di vista" di cui però manca traccia nel programma della grande famiglia Lega -PDL-Partito Repubblicano.
Le linee programmatiche ufficiali del trio prevedono, infatti, quale strategia da attuare per porre fine al consumo di suolo, solo la limitazione "della trasformazione di aree industriali e commerciali in residenziali".
E l'outlet dov'è finito? Lapsus calami?
Mera dimenticanza? Oppure omissione pensata e voluta, per lasciare altri (ed ampi) spazi di manovra?
Durante il faccia faccia di giovedì, il candidato del PDL, interpellato ripetutamente sul tema, ha risposto in modo (che a me.. e non solo a me) è parso piuttosto vago e generico.
Per capire cosa fare - ha precisato - ci vorrà del tempo; certo farà una variante al pgt, ma si è ben guardato dal precisarne i contenuti e, soprattutto, i tempi.
Tempi o tempo, che chiaramente, non avrà, perchè Gian Paolo Riva ben sa che il progetto è passato in commissione urbanistica lo scorso gennaio.
Ed, allora, vi racconto, il film "sul nuovo outlet di Giussano" che la mia galoppante fantasia (si sa che di tanto in tanto il cervello mi parte per la tangente) mi suggerisce.
Il 21 giugno Riva diventa Sindaco, lascia passare del tempo, perchè -giustamente - deve capire che fare (anche se, ad onor del vero, per farsi un'idea ci sarebbero stati tutti i lunghi mesi antecedenti la campagna elettorale).
E poi, siamo a giugno, si deve andare al mare, quindi nulla fino a settembre, quando la società che deve realizzare l'intervento (Altarea o Altarimi che dir si voglia), manderà una diffida all'Amministrazione Comunale chiedendo l'immediata adozione del piano, sotto la minaccia di farlo approvare dal solito commissario ad acta; senza chiaramente dimenticarsi - si sa che la cosa fa sempre la sua scena - di minacciare al nuovo primo cittadino, in caso di ritardi, una caterva di milionari danni.
Già perché quello del risarcimento economico è sempre argomento di " forte presa" che causa un certo patema d'animo a chi deve assumersi la responsabilità delle decisioni difficili.
Del resto, la spada di Damocle di passare sotto le forche caudine della Corte dei Conti ha la capacità di bloccare i bollenti spiriti anche dell'idealista più convinto.
A quel punto, impauriti " a puntino", Sindaco, Assessori e Consiglieri correranno in fretta e furia ad approvare il piano commerciale, scaricando ogni responsabilità su chi li ha preceduti (alias Elli, Pellegrino & company).
Già perchè la politica vive dei "è troppo tardi per cambiare"oppure "è sempre colpa di qualcun altro".
Ora il problema è che il copione di tutto questo bel film, si basa su un piccolo inganno. Sull'equivoco di chi - invocando a sproposito la legge - vorrebbe far credere a cittadini ed amministratori che i “diritti edificatori” attribuiti dai piani urbanistici (e cioè dal pgt) non siano revocabili senza pagare.
Quella del "non si può cambiare nulla perchè l'area è così da vent'anni ed il privato ci chiede i danni".. è una balla bella e buona!
Ed a dirlo, è niente poco di meno che il Consiglio di Stato (la massima autorità che decide sulle questioni legate a urbanistica) nella sentenza n. 2418/2009 del 10 gennaio 2009 che tratta di un caso, in qualche misura, simile: un'area che il nuovo piano regolatore da zona residenziale di espansione C3 (soggetta a lottizzazione convenzionata, il cui progetto era già stato approvato dalla commissione consiliare) trasformava in area di particolare interesse agricolo EA1.
Il Giudice amministrativo ha, infatti, chiarito che "in materia di aspettative derivanti da lottizzazioni edilizie e modifiche preclusive dello strumento urbanistico, deve premettersi e ribadirsi che nessuna posizione giuridicamente può essere riconosciuta a progetti di lottizzazione che, al momento della variazione del PRG, risultino ancora in itinere o in istruttoria ancorché da lungo tempo. "
Ed allora, forse più che dirci se vuole o meno l'Outlet, il candidato Sindaco Riva, per rendere più credibile la sua posizione sul nuovo centro commerciale, dovrebbe dirci le tempistiche con cui intende avviare la famosa variante ed i contenuti che intende inseririci ......