venerdì 20 gennaio 2012

Franco Riva, il parente scomodo del Centro-sinistra

Luca 6,41-42: “Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo ?"
Sul sito del pd di Monza, come in altre dichiarazioni di noti esponenti politici di sinistra,“Ponzoni, Brambilla, Riva", oggi sottoposti a misure cautelari, vengono qualificati come il"tris di potere centrodestra di MB”
Ora, se è vero che gli esponenti arrestati, sono quasi tutti riconducibili all’area pdl, nessuno pare ricordarsi che Franco Riva, ex sindaco del comune di Giussano ha guidato per ben dieci anni una coalizione con al suo interno una lista civica di centro sinistra. “Giussano Democratica"
Una lista di matrice ulivista che per due lustri ha portato in dote all’Ex sindaco, ora agli arresti domiciliari, 5 consiglieri e tre assessori, un presidente del Consiglio Comunale (la scrivente per capirci) ed il presidente della Commissione Urbanistica.
Una coalizione politica – come rivendicava pubblicamente sul suo sito l'allora coordinatore locale del pd -in stretto rapporto "di collaborazione ... con il circolo locale del PD " tant'è che "(molti degli esponenti più autorevoli partecipano ad entrambe le esperienze)" il cui “apporto” all'amministrazione Riva "sia in termini qualitativi che quantitativi …..è stato sempre determinante in tutto il percorso e ciò ci porta ad essere soddisfatti dei risultati raggiunti e della scelta fatta per la prima volta nel 1999.”
Ora, di fronte alle pesanti accuse lanciate dalla magistratura a Franco Riva, mi pare ovvio interrogarsi sulla responsabilità politica di quanti lo hanno sostenuto.
Oltre ad una serie di accuse legate al suo ruolo di consulente di alcune società facenti capo a Ponzoni, tra cui la Pellicano, i pm imputano a Riva di aver usato della propria posizione di Sindaco e di Assessore all’Urbanistica per ambizioni personali (ovvero per favorire il poprio "mandante" Ponzoni ed ottenerne quale tornaconto "cariche politiche e/o nomine in enti" tra cui l'investitura ad assessore provinciale all'ultimo momento bocciata dal coordinamento regionale della pdl).
Finalità che hanno decisamente poco a che vedere con il bene comune.
In particolare l’ordinanza cautelare punta il dito contro il famoso outlet "Retail Park", un parco commerciale che avrebbe dovuto sorgere lungo la Valassina, il cui progetto – così ricorda il testo elaborato dal magistrato – è stato approvato nel gennaio 2009 dalla Commissione urbanistica .
Secondo il gip, la commissione presieduta dallo stesso RIVA, ha reso un parere "illegittimo perchè in contrasto con le previsioni dello strumento urbanistico adottato", finendo, con le sue "preventive indicazioni" per illegittimamente condizionare le scelte del consiglio Comunale.
Sotto la lente degli inquirenti è poi finita l'osservazione al PGT, la n. 258, con la quale la società realizzatrice dell'intervento, Altarimi, chiedeva di aumentare da 10.000 a 15.000 mq la slp del piano (per il cui accoglimento Riva si sarebbe profuso).
L'ordinanza del gip, ricorda come grazie alla controdeduzione predisposta dall’Ufficio Tecnico, emendata dal Consigliere di Giussano Democratica Airoldi ed approvata dalla maggioranza, la supeficie di vendita venne incrementata da 10 a 13.000,00 mq (pag. 52 e segg).
"Scelta -recita l'ordinanza -gratuita e non supportata da una verifica di compatibilità territoriale e ambientale".
Che buffo destino. E pensare che fu proprio sulla questione “outlet” che si consumò nel marzo 2009 la mia definitiva rottura con la maggioranza (qui gli atti del dibattito consiliare cfr. pag. 69).
Una spaccatura che – ultimo atto di una crescente opposizione alla gestione urbanistica della Giunta Riva iniziata nel 2007, dopo le improvvise dimissioni dell’allora Assessore Talpo - venne letta dall'allora portavoce del pd come frutto di “ tensioni, messaggi trasversali, e ripicche personali che, con le questioni di sostanza dello strumento urbanistico (quelle vere per intenderci), non hanno avuto nulla - ma proprio nulla - a che vedere)”.
Trasversalità - si precisa sul locale sito del pd che "solo gli ingenui possono pensare .... sia legata esclusivamente ai contenuti del Piano e che quindi sia stata casuale e non causale”.
Le mie manifestazioni di dissenso (iniziate, come ben documenta il blog dal lontano ottobre 2007) vennero liquidate a tutti i livelli come i capricci di una bambina in cerca di fama e di gloria. Una prima donna divorata dalla sua sfrenata ambizione personale, da sedare con una buona dose di valeriana.
Nulla di nuovo sotto il sole.
Tutto risponde al copione della italica politica che relega le donne al ruolo di ancelle, asservite al maschio dominante. Che la soggezione, sia fisica o metaforica, con i “bunga bunga” di Silvio o con la fedeltà incondizionata alle logiche del “sesso forte” poco importa.
Già perché lo sappiamo, in politica se sei un uomo e hai carattere sei un leader.
Se invece, ad averlo è una donna, è un’isterica arrampicatrice da esporre al pubblico ludibrio.
Ammetto che ai tempi della mia abortita candidatura alle primarie, speravo in un intervento dei vertici provinciali del partito.
Se non altro per gettare un po’ di acqua sul fuoco.
In pochi cercarono di capire.
Ed il patto di non belligeranza fu suggellato con la candidatura alle provinciali del vero tessitore della politica locale.