sabato 15 dicembre 2012

Esiti: Di Stefano tallona Ambrosoli

Ambrosoli 92 voti; Di Stefano 83; Kustermman 29.
Il candidato voluto dall'apparato Ambrosoli, distanzia di poco l'erETICO Di Stefano..... peccato  ci sia stato così poco tempo....
Un grazie a chi, sfidando il freddo, si è recato al seggio.

martedì 11 dicembre 2012

Sei ottime ragioni per andare a votare il 15 dicembre e per votare Andrea Di Stefano


  1. 1- … perché vorrei guardare al futuro, evitando di riavvolgere – ancora una volta- il nastro della storia e far ripartire la pellicola della Brianza e della Lombardia dall'anno del Signore 1994. 

    2- …perché Andrea è un candidato etico. La Lombardia e la Brianza hanno bisogno di esempi di politici virtuosi. Di politici

    ici che rimettano il perseguimento del bene comune e la legalità al centro del loro operato. Perché vorrei che Giussano venisse ricordata per l’eccellenza dei suoi manufatti artigianali, e non per le inchieste giudiziarie e le cosche dell’andrangheta locale.


    3- …..perché Andrea Di Stefano è un candidato completo. Un candidato con competenze a 360 gradi.
    Che presenta un programma chiaro e dettagliato, che abbraccia tutti i settori del nostro vivere: dalle politiche sanitarie ed ambientali, a quelle sociali, ed economiche. Che ha come capisaldi la difesa dei beni comuni, del territorio la legalità e la trasparenza. Perché non ”abla” di ambiente. Ma conosce bene i problemi del consumo di suolo, dei rifiuti delle rinnovabili, dell’inquinamento. (Perché con lui, la Kustermann, che stimo e che trovo estremamente preparata nel campo della sanità, potrebbe essere un ottimo assessore alla partita).
    Completo perché conosce bene l’intera Lombardia. Da anni gira per i nostri territori in lungo ed in largo, confrontandosi con associazioni e gruppi di cittadini.
    Sa bene, quindi, che la Lombardia non è solo Milano. Che i problemi della Brianza non sono quelli della città di Sant’Ambrogio (che i problemi, ad esempio, della mobilità in provincia non sono gli stessi che ci sono sotto la Madonnina) Sa bene che ogni territorio ha bisogno di una precisa risposta alle proprie istanze.

    4- …. perché Di Stefano è un eretico. Non è il candidato dei loft di partito. Non è stato imposto dall’alto. Non vive nei salotti della "Milano bene," ma ama il contatto con le persone. Quelle in carne ed ossa (è l’unico dei vari candidati cui ho mandato una mail che si è degnato di rispondermi…. ….prova del 9 dell’attenzione alle persone…)

    5- .. perchè Andrea Di Stefano è in grado di meglio rappresentare la discontinuità rispetto al passato. E' un candidato, libero. Non è zavorrato dal fardello di quelli che a volte ritornano…E di quelli che di andarsene non ne vogliono sentire parlare. E’ noto che la dirigenza lombarda del pd (ed a quanto mi è dato capire anche quella di sel) ha fatto quadrato intorno alla candidatura di Umberto Ambrosoli .
    Una candidatura di tutto rispetto (Per l’amor del cielo) 
    Sul cui carrozzone, però, sono già saliti i vecchi volponi della politica lombarda. Della seconda – e…non ne sentivamo veramente il bisogno - pure della prima. Smanettando su internet e guardando un po’ attorno si scopre che a favore delle primarie civiche si sono schierati vecchi big della classe 36 e 40 (incluso qualche "pentito" del Governo Berlusconi, come La Malfa). Qualcuno dell’Api addirittura le primarie non le voleva neppure.

    6…. perché la prossima volta che il commercialista mi manda l’F24 da pagare, mi piacerebbe (nello schiacciare i tastini della mia home banking) pensare che i frutti dei mie sacrifici, delle domeniche passate in studio, delle cene e dei pranzi saltati per lavorare, vadano a compensare adeguatamente il lavoro di chi si adopera per tutelare l’ambiente nel quale vivo; di “politici di professione, seri e preparati alla Weber”; mi pacerebbe che gli introiti di iva, imu, irap, ritenuta d'acconto -  tutte le tasse e le imposte che  in un paese civile è giusto pagare - vengano usate per fornire servizi scolastici alle generazioni del futuro; per prestare le adeguate cure sanitarie a chi ne ha bisogno; per pagare la pensione di mia mamma, per fornire il giusto sostegno a chi è in difficoltà.

    Vorrei per una volta essere contenta di dare il mio obolo allo Stato, sapendo che non andrà ad ingrassare gli amici degli amici; che non verrà usato per favorire un gruppo di interesse né per mantenere parassiti che hanno bisogno di essere iscritti al libro paga della politica visto che altrimenti non saprebbero come arrivare alla fine del mese…

domenica 9 dicembre 2012

Io voto di Stefano

 
Il 15 di dicembre si vota per le primarie lombarde. Il popolo del centro sinistra potrà scegliere il candidato alla presidenza della nostra regione. Tre i nomi ai blocchi di partenza Umberto Ambrosoli il figlio dell'Eroe Borghese, la ginecologa Alessandra Kustermann ed  Andrea Di Stefano economista direttore della rivista valori.
Certo la data non aiuta la partecipazione democratica.

Troppo vicina alle primarie nazionali. Troppo prossima al Natale, concede un tempo eccessivamente limitato per poter consentire di conoscere i candidati.

Un  tempo ridotto che, chiaramente, penalizza gli outsider. Ovvero Alessandra Kustermann ed Andrea di Stefano che non potranno beneficiare del tentacolare apparato, diffuso sul territorio,  del pd e di sel. La dirigenza dei partiti si è, infatti, schierata con  Ambrosoli.  

L’avvocato Milanese (così si legge sulla stampa) ha incassato poi il pieno appoggio non solo dell’Api (per la nota senatrice brianzola Emanuela Baio Ambrosoli è talmente autorevole che le primarie non servono neppure) ma anche dei big della prima repubblica. (incluso qualche  "pentito" del Governo Berlusconi, come La Malfa).
La partita sembra data, quindi, per chiusa. 
Ed il fatto che tutto l'establishment si sia schierato con il cavallo vincente, né è implicita conferma.  

Io ho deciso che voterò Andrea Di Stefano.  
Un candidato che non vive nei salotti della "Milano bene," ma che conosce  – perché lo ha girato in lungo ed in largo – tutto il territorio Lombardo.   
Che si presenta con un programma chiaro che ha come capisaldi la difesa dei beni comuni, la legalità e la trasparenza. Che pone attenzione al welfare ed ad un’economia responsabile e solidale.  
Che dice stop al consumo di suolo. Che propone  un piano socio-sanitario di riorganizzazione regionale, che rappresenti  una decisa inversione di tendenza del modello Formigoniano....

E soprattutto che non è zavorrato dal fardello di quelli che a volte ritornano…e di quelli che di andarsene non ne vogliono sentire parlare......