venerdì 27 giugno 2008

giovedì 26 giugno 2008

"La criminalità dove non te l'aspetti"

Il Corriere della Sera di oggi riporta la notizia del “via libera” del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla costituzione di una commissione antimafia, così come sollecitato qualche mese fa dal Partito Democratico milanese con una mozione che fu allora bocciata dall'intera maggioranza.
Bocciatura etichettata dal giudice Guido Salvini come “un favore concesso a chi vuole che le mafie procedano indisturbate”. Mafie Expo, mafie e mondo economico.
La consapevolezza della forte presenza delle cosche nel sistema economico ed il conseguente innalzamento della soglia di attenzione necessaria per impedire la loro infiltrazione, ad esempio, negli appalti pubblici, devono diventare temi fissi nell'agenda della politica e presenza costante nella "testa" dell'opinione pubblica.
Un paio di settimane fa ho avuto modo di partecipare alla presentazione della sconcertante inchiesta di Mario Portanova (pubblicata sul numero di giugno di "Altreconomia"), dall'eloquente titolo “La mafia sotto casa”.
Il messaggio della testata è chiaro e diretto: la criminalità al Nord investe in attività economiche che ci riguardano da vicino.
Ogni giorno, nella nostra quotidianità - quando paghiamo l'affitto, acquistiamo casa, ci mangiamo una pizza con gli amici, beviamo una birra in compagnia - rischiamo di riempire, seppur inconsapevolmente, le tasche dei capi delle cosche mafiose che trovano nei locali alla moda, nelle pizzerie per le famiglie, nei palazzi in centro il loro miglior investimento.
Ricorda Portanova che è pura leggenda la convinzione che “vuole che la mafia salga al Nord soltanto per investire in Borsa e riciclare i soldi in complicate architetture finanziarie internazionali...
In Lombardia, in Piemonte e in altre regioni “non tradizionali” non esistono soltanto colletti bianchi, ma padrini e picciotti che all’occorrenza sparano. E quando gli investigatori svelano i loro patrimoni non trovano quote di fondi e conti correnti alle Bahamas, ma palazzi, appartamenti, box, negozi, bar ristoranti, locali notturni, autorimesse, concessionari, imprese edili, società commerciali, cooperative di servizi”.
Qualche esempio? Eccovi accontentati: la megadiscoteca Cafè Solaire che "crea quasi un effetto spiaggia, una goduria nelle notti afose dell'estate milanese" nel dicembre 2006 è finita sotto sequestro "insieme alla pizzeria biologica Bio Solaire e alla discoteca Madison ... Secondo l'accusa il gestore dei locali ... era il referente imprenditoriale " del clan di Franco Coco Trovato, uno dei più feroci boss del Nord Italia (p.s. oggi il Cafè Solaire ha cambiato gestione).
Gli inquirenti hanno scoperto che, talvolta, la mafia ha addirittura pagato l’affitto alla collettività, come nel caso del night club “For a King”, collocato in un edificio della So.Ge.Mi, la municipalizzata che gestisce per conto dell'amministrazione comunale l’Ortomercato di Milano (da decenni – denuncia l’inchiesta- punto di incontro tra economia legale e illegale).
Il night club è stato sigillato (il 3 maggio 2007) perchè “faceva capo a un personaggio legato a Salvatore Morabito, un narcotrafficante della ‘ndrangheta di Africo” che - rivela l'onorevole Francesco Forgione nel suo saggio di recente pubblicazione ove riproduce la relazione della Commissione Parlamentare Antimafia - entrava nell'Ortomercato con la sua Ferrari grazie al pass rilasciato proprio dalla So. Ge.Mi.
L’inchiesta svela come i soldi della mafia restino sotto casa, nelle nostre città.
Portanova ricorda, infatti, che le cosche della ‘ndrangheta “possiedono edifici pubblici a Pioltello e negozi di abbigliamento tra Inveruno, Cuggiono, Castano Primo; a Legnano si dedicano all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ortofrutticoli, alle sale da giochi e agli immancabili bar”. Senza trascurare il controllo dei videopoker i cui ricchi “profitti sono stati reinvestiti nel settore immobiliare per l’acquisto di lussuosi appartamenti “ nelle zone residenziali di Genova. In certe zone del Nord - denuncia l'inchiesta - la mafia ha acquistato il completo monopolio dell'edilizia, in particolare del movimento terra.
In questo settore ”non è nemmeno necessaria l’intimidazione diretta perché è sufficiente l’intimidazione “percepita”, cioè quella non esercitata con minacce aperte ma con la semplice “parola giusta al momento giusto” Oggi, evidenzia Portanova, gran parte dei lavori di movimento terra di ridenti cittadine lombarde (Buccinasco e comuni limitrofi “Corsico, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio , Gaggiano sono svolti da ditte legate al gruppo dei Papalia- Barbaro…" "Buccinasco"- conclude il giornalista -“si candida a essere un rifugio residenziale
per milanesi stufi della città: il piano regolatore recentemente approvato
prevede la costruzione di 1.500 nuovi alloggi che ospiteranno coppie e famiglie desiderose di verde e di pace.
Le ruspe e i camion dei Papalia Barbaro sono già al lavoro, in modo perfettamente legale
Certo gli affiliati di Antonio Papalia avranno di che gioire, ma – ho l’amara sensazione - che grazie all’enorme ondata edilizia che da qualche anno sta travolgendo il territorio brianzolo, non saranno i soli …

mercoledì 25 giugno 2008

Le solite toghe rosse

Secondo il capo dell’esecutivo il terzo potere dello Stato
- per dirla alla Montesquieu – è un cancro, che mira a sovvertire la democrazia.
Eh, sì, per il Cavaliere i giudici ideologizzati ( quelli cioè che pensano che, al pari di tutti gli umani, anche Lui debba sottostare alla legge) sono la metastasi della nostra democrazia.
Bhè , e come dargli torto poveretto? Deve essere traumatico scoprire a tarda età
che la legge è uguale per tutti (o almeno così sarebbe giusto) , che chi la viola deve essere punito,
che il possedere un copioso patrimonio non è nè circostanza esimente nè attenuante ...

lunedì 23 giugno 2008

20-22 giugno 2008 a Venezia

Con gli Alumni del Centro di Formazione Politica ad ascoltare la magistrale lezione di Massimo Cacciari su "Valori, politica come professione e come vocazione: l’insegnamento di Max Weber" e l’interessante intervento di Ilvo Diamanti… nei prossimi post.. gli appunti!

giovedì 19 giugno 2008

La città del Signor D/2

Dibattito culturalmente ricco ed emotivamente intenso, quello che si è svolto sabato mattina a Giussano, nella sala consiliare, promosso dall’Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Giussano, Alberto Elli, in collaborazione con il Mosaico, l’Associazione, vivacemente attiva sul nostro territorio, impegnata nella promozione dello sviluppo di una cultura della solidarietà attenta alle "diverse abilità".
Tema dell'incontro “La città del Signor D”.
Ma non vi tragga in inganno il titolo. Infatti, sabato non si è parlato di una città in senso fisico, di case, edifici e strutture, ma di una città fatta di persone, di reti relazionali, di solidarietà, nella quale spetta al Comune - come ha ben ricordato l’assessore Elli “l’ente più vicino alla cittadinanza, l’ente locale che rappresenta la propria comunità, che ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo"- la “ cabina di regia” per abbattere le barriere culturali, sviluppare buone pratiche, rimuovere quegli ostacoli che acuiscono le sofferenze dei disabili.
Dopo la presentazione del bilancio sociale da parte dell’Assessore Elli e l’appassionata relazione sulla mappa dei bisogni della Prof.ssa Roberta Garbo, docente della Facoltà di Scienza della Formazione, Università degli Studi di Milano-Bicocca, si è aperta la fase del dibattito, nella quale si sono alternati interventi commuoventi, come quello di M. che, con rabbia (una giusta rabbia) ha ricordato le difficoltà, dovute soprattutto alle molte barriere culturali ancora presenti, che quotidianamente incontra chi è disabile nell’accesso al mondo del lavoro.
Come quello di un papà che ha sottolineato la necessità per il figlio disabile di costruirsi relazioni sociali; di essere inserito in una comunità, luogo di accoglienza per il ragazzo e sostegno morale per la sua famiglia. Che ha, con tono emozionato e commosso, ricordato l’importanza di avere operatori che svolgano il loro lavoro con professionalità ed amorevolezza, requisiti tra di loro inscindibili e inseparabili.
Si è discusso, anche, del “dopo di noi”, del progetto di accompagnamento e di assistenza agli adulti con disabilità, progetto che nasce dall’esigenza di fornire una risposta concreta all’angosciante domanda “che ne sarà dei nostri figli, quando noi non ci saremo più?” . Uno sguardo attento al futuro, ma con un occhio rivolto al passato, per preservare la memoria storica delle battaglie che da oltre 30 anni impegnano i genitori dei ragazzi disabili e grazie alle quali sono stati riconosciuti ai diversamente abili quei diritti che oggi appaiono scontati, come, ad esempio, il loro inserimento nelle strutture scolastiche.
Diritto che spesso i genitori dei “ragazzi normali” (che cosa sarà poi la normalità?) vorrebbero mettere in discussione sulla base di un egoistico timore che la presenza di un ragazzo disabile possa, in qualche modo, pregiudicare o limitare la crescita culturale dei propri figli.
Come se la diversità non costituisse una ricchezza, come se la solidarietà, l’attenzione verso il più debole, l’aiuto offerto a chi è più fragile, non fossero valori fondamentali da trasmettere fin da piccoli, virtù capaci di trasformare dei bambini, magari un po’ viziati, in adulti generosi e responsabili.
Bell’incontro quello di sabato, che avvia un progetto innovativo da esportare in altre realtà comunali. Peccato, però. Peccato che vi fossero per lo più “ i soliti addetti ai lavori”.
Peccato soprattutto che mancassero proprio loro, gli imprenditori.
Ricorda Enrico Montobbio, uno dei massimi esperti dell'inserimento dei disabili nel mondo del lavoro: “ Un giovane disabile ... non è una persona malata, ma una persona e basta … una persona con tutti i bisogni di normalità propri di ogni individuo. Si tratta di esigenze di normalità affettiva, educativa ed esperienziale.
Quante volte, invece, la vita di un disabile si dipana all’insegna di una “normalità negata”, che lo lascia nel bozzolo di un’infanzia perenne dove è difficile costruirsi una propria identità, una dimensione sociale. Un lavoro o, più esattamente, l’assegnazione di un ruolo, un ruolo sociale attivo, è condizione essenziale per un’identità accettabile, anzi: l’unica vera riabilitazione possibile”.
Speriamo che qualche imprenditore illuminato prima o poi lo comprenda ...

Roma Ladrona?

Non saprei … di certo “riccona”
Mentre Tremonti impone agli enti locali una cura dimagrante che rasenta l’anoressia,
con il precoce aborto della Provincia di Monza e Brianza, Berlusconi regala alla Città Eterna
cinquecento milioni di euro.
Nulla da eccepire.
Il Carroccio ha mantenuto le sue promesse elettorali: l'attuazione del
federalismo fiscale - i soldi resteranno, infatti, sul territorio (romano) - e sostegno ai sindaci lombardi che “non dovranno andare più a chiedere soldi per le infrastrutture a Roma con il cappello in mano”.
Per forza: la finanziaria 2009 gli toglierà pure quello!

lunedì 9 giugno 2008

Esempi virtuosi

latte ( vi assicuro che funziona …) il detersivo alla spina? Perché no? Il progetto già sperimentato dalla Regione Piemonte ha dato ottimi risultati. Secondo un primo bilancio “complessivamente sono stati venduti circa 142.300 litri di prodotti, con un risparmio di oltre 80 mila flaconi " I benefici ambientali? Molti ed immediati: 4,80 tonnellate di plastica risparmiata e 2,68 tonnellate di cartone non utilizzato per l'imballaggio secondario. In questo modo sono state evitate 13,4 tonnellate di emissioni di CO2, 206,61 MWh di energia e risparmiati 20,11 milioni di litri d'acqua che sarebbero stati, invece, necessari per la produzione di tutti questi flaconi. Per saperne di più

In attesa che il governo sfogli l'ultimo petalo

Provincia di Monza e Brianza si (il Carroccio la vuole ardentemente)
provincia di Monza no (il Cavaliere pensa di immolarla sull'altare del taglio della spesa pubblica)
Monza e Brianza si (promessa al profondo nord) provincia di Monza no,
.. si, no, si e poi no.
Stando alle notizie comparse oggi sulla stampa per la Provincia di Monza e Brianza
non ci sarà alcun futuro.
A noi, non resta che aspettare che il nuovo governo sfogli l’ ultimo petalo …

domenica 8 giugno 2008

Hillary Rodham

Le primarie democratiche sono giunte all’epilogo: l’America ha preferito a
Lady Rodham (al secolo Hillary Clinton) Barack Obama, l'uomo nuovo
della politica statunitense, l’oratore che ammalia, il meticcio dalle origini Keniote
che incarna il desiderio di cambiamento del popolo americano.
Forse il Senatore dell'Illinois è veramente l’uomo giusto; il Presidente
( tutti ci auguriamo prevalga, nella corsa alla Casa Bianca, sul repubblicano John Mc Cain)
che sarà capace di imprimere al suo Paese la svolta di cui ha bisogno.
Non ho motivi per metterlo in dubbio (non conosco così bene la politica americana
da poter esprimere un giudizio di merito sui due candidati democratici e sui loro programmi
che vada al di là di quelle che possono essere delle “mere sensazioni").
Eppure, chiamatelo femminismo, chiamatela solidarietà femminile, chiamatela
come diavolo volete … ma a me l’idea di una donna (forte, testarda, determinata
e con grande capacità ed esperienza politica, penalizzata forse da un cognome troppo ingombrante ..)
a capo di quella, da sempre, considerata la Nazione più potente del mondo, piaceva.
E’ andata così, pazienza: ma almeno oggi, come sottolinea Gail Collins, editorialista del New York Times,
“nessuno metterà più in dubbio se è possibile per una donna gareggiare
al pari contro anche il più duro dei candidati maschi per la presidenza degli Stati Uniti”.
Yes, also a woman can!

giovedì 5 giugno 2008

In marcia per il clima

sabato 7 giugno, Manifestazione nazionale. L'appuntamento è per le 14,30 in piazza San Babila.

Da segnare in agenda

Vi segnalo un convegno sul tema, di assoluta attualità, dei rifiuti dal titolo “RIFIUTI: L'EVOLUZIONE DELLA DISCIPLINA TRA DIRITTO PENALE E DIRITTO AMMINISTRATIVO" promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Giussano (alias me) in collaborazione con il Centro di Azione Giuridica di Legambiente e la Camera Amministrativa di Monza e Brianza.
Autorevoli relatori del seminario di studio (accreditato dall’Ordine degli Avvocati di Monza) che si svolgerà il prossimo venerdì 13 giugno nella Sala Consiliare "Aligi Sassu" di Giussano, saranno il Dott. Luca Ramacci, Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Tivoli e co-presidente nazionale dei Centri di Azione Giuridica di Legambiente, esperto di fama nazionale del tema dei rifiuti e della normativa ambientale (vi consiglio di visitare il suo interessante sito) e l’Avv. Bruno Santamaria, presidente della Camera Amministrativa di Monza e Brianza, rinomato avvocato amministrativista del Foro di Monza. Maggiori informazioni le potrete, tra breve, trovare sul sito del Comune.

martedì 3 giugno 2008

Gomorra e la Brianza

Negli ultimi trent'anni la camorra ha ucciso 4.000 persone, più di ogni altra organizzazione criminale o terroristica”
Se i rifiuti illegali gestiti dai clan (della camorra n.d.r.) fossero accorpati, diverrebbero una montagna di 14.600 metri con una base di tre ettari, quasi il doppio della montagna più alta della terra, l'Everest, alto 8850 metri
Questi alcuni dei tremendi dati denunciati dai titoli di coda di Gomorra, il film di Matteo Garrone (tratto dall’omonimo romanzo denuncia di Roberto Saviano) del quale vi consiglio la visione.
Una di quelle poche volte in cui la pellicola è stata, a mio giudizio, in grado di reggere in modo egregio il confronto con il testo al quale si ispira (eccone qui le recensioni di alcune testate italiane e straniere) Cinque storie, che si sviluppano, nel mondo violento e brutale della camorra. Un viaggio nell’impero economico ed affaristico della criminalità organizzata, fatto di sfruttamento di lavoratori “in nero”, di traffico di stupefacenti e di smaltimento illegale dei rifiuti tossici. Criminalità ed affari, potere camorrista e potere economico che si intrecciano e si alimentano reciprocamente, in una spirale di violenza nell’orrendo scenario delle degradate periferie napoletane.
Un mondo dal quale noi cittadini del profondo nord - ricordo che abito nella patria di Alberto da Giussano – prendiamo le distanze.
E’ vero qui in Brianza siamo ancora, fortunatamente, capaci di indignarci di fronte alla camorra, alla mafia, ma troppo spesso lo facciamo con un sorta di senso di superiorità, che nasce dalla sensazione (o convinzione(?) di esserne completamente immuni.
Come se il problema della criminalità organizzata riguardasse un altro Paese, luoghi lontani.
Una non Italia, o quantomeno un’Italia diversa dalla nostra. Ma sarà poi così vero che le mafie non “ci toccano”? E’ solo di qualche giorno fa la notizia apparsa sull’Espresso dell’indagine aperta dalla procura di Milano per lo smaltimento illecito di rifiuti lungo la tratta dell’Alta Velocità Milano Torino: gli inquirenti hanno scoperto che le cave usate per estrarre materiali destinati alla realizzazione della TAV sono state riempite di rifiuti pericolosi. Sette i cantieri sotto sequestro, sui quali incombe l’ombra della criminalità organizzata. Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, l’avvio dei lavori per l’alta velocità avrebbe, infatti, solleticato gli appetiti di Cosa Nostra ed ’ndrangheta che pare si siano infiltrate nelle gare di appalto e nelle attività di gestione dei lavori.
Non stiamo parlando di Casal di Principe, Nola, Giugliano, Acerra, ma di comuni dell’ hinterland milanese, di discariche a Cornaredo, ad Arluno, a Marcallo con Casone. E non è il solo campanello d’allarme.
Dati tutt’altro che rassicuranti emergono, infatti, dalla Relazione annuale sulla ’ndrangheta - approvata nel febbraio 2008 dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa. Il rapporto (qui il testo completo, ve ne consiglio la lettura da pag. 190 a pag. 210) denuncia, infatti, il forte radicamento nell’area di Milano e nel suo hinterland della ’ndrangheta che, insinuandosi pericolosamente nel tessuto economico milanese, reimpiega i proventi derivanti dalle attività illegali (traffico di sostanze stupefacenti, armi ed esplosivi, immigrazione clandestina, turbativa degli incanti, ecc.), in attività all’apparenza lecite soprattutto nel settore dell’edilizia nel quale va compreso – precisa la relazione -” quello degli scavi e del movimento terra, delle costruzioni vere e proprie, sino all’intermediazione realizzata da agenzie immobiliari collega, del settore ristoranti e bar”. I tentacoli delle cosche calabre – denuncia il rapporto parlamentare - si allungano e si diramano soprattutto nell’area Brianzola“(Province di Milano, Como e Varese), particolarmente adatta grazie alla sua “felice” posizione geografica” “che la vede a ridosso del confine con la Svizzera”ed alla “ricchezza del tessuto economico che la caratterizza” al riciclo del denaro “sporco”. Cosche invisibili, capaci di adeguarsi all’ambiente (come ben evidenziava l’Esagono qualche tempo fa), i cui traffici silenziosamente prosperano tra l’indifferenza della politica e “la disattenzione” della società civile, oggi completamente impegnate sul versante della “sicurezza” (o insicurezza, percepita o reale che sia).
Cosche che agiscono sempre più indisturbate, perché la maggior parte delle forze sono spiegate nella lotta alla microcriminalità, nelle attività di (pressante) controllo degli stranieri.
Chi vive nella padanissima Brianza e ne voglia preservare e salvaguardare il tessuto produttivo, la sua vera ricchezza, non credo possa ancora per molto ignorare il problema dell’infiltrazione, sempre più capillare, della ’ndrangheta, presenza che con gli enormi finanziamenti legati anche all’Expo 2015 non potrà non lievitare.
E’ solo questione di tempo.
E’ pertanto, quanto mai necessario iniziare a discuterne (ho già un paio di idee in testa che aspettano solo di essere formalizzate … ).
p.s. Vi consiglio di scegliere un cinema dove non vendano pop-corn per evitare, come successo a me, che qualcuno, con il verme solitario, vi mastichi rumorosamente nell’orecchio per oltre due ore … proporrei una petizione per liberarci da chi si comporta al cinema ed a teatro come se fosse sul divano di casa propria!.

lunedì 2 giugno 2008

Nata il 2 Giugno

La Nostra Repubblica.
Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano fu chiamato alle urne per scegliere tra la monarchia e la repubblica, ed, al tempo stesso, per eleggere l’Assemblea Costituente che, dopo quasi due anni di intenso lavoro, ha dato alla luce la Carta Costituzionale.
Dodici milioni di elettori decisero a favore della Repubblica.
Per la prima volta in Italia, il 2 giugno del 1946 poterono votare anche le donne (già ammesse a qualche consultazione elettorale amministrativa).
Per commemorare una data tanto significativa, questa sera, nel corso del concerto bandistico organizzato dall'Amministrazione comunale di Giussano nella bellissima cornice di Villa Sartirana (palatenda in caso di Pioggia), verrà distribuita ai diciottenni ed agli stranieri, che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, una copia della Costituzione.
La consegna della Carta costituzionale (iniziativa di cui, molto modestamente, mi assumo la paternità …) è una delle manifestazioni promosse dal Comune di Giussano per festeggiare il sessantesimo compleanno della Legge fondamentale della nostra Repubblica (entrata in vigore il 1° gennaio 1948).
Perché proprio ai diciottenni ed agli stranieri diventati cittadini italiani?
Semplice, perché, seppur per ragioni diverse, sono entrambi, chiamati, oggi per la prima volta, a partecipare a pieno titolo alla vita della nostra comunità. Come nuovi cittadini, non possono non conservare nella loro biblioteca personale il testo (da sfogliare, si spera, di tanto in tanto) contenente i principi fondamentali sui quali si basa la nostra democrazia. I diciottenni, se vogliono entrare responsabilmente nel mondo degli adulti, e gli stranieri che desiderano una completa integrazione, devono conoscere quei valori che definiscono la nostra identità, valori che è indispensabile comprendere per partecipare in modo attivo e consapevole alla vita democratica del nostro Paese.
Riprendendo il monito di uno dei più autorevoli padri della Costituzione, occorre, cioè, che i giovani ( e gli stranieri divenuti cittadini italiani, aggiungo io) cerchino di conoscere la Costituzione, cerchino ”di comprendere in profondità i suoi princípi fondanti”, e quindi di farsela "amica e compagna di strada.” Perché, insegna Dossetti Essa, con le revisioni possibili e opportune, può" garantire "effettivamente tutti i diritti e tutte le libertà a cui (voi giovani n.d.r.) potete ragionevolmente aspirare; vi sarà presidio sicuro, nel vostro futuro, contro ogni inganno e contro ogni asservimento, per qualunque cammino vogliate procedere, e qualunque meta vi prefissiate".
Ed in quest'opera di sensibilizzazione e formazione delle coscienze anche il Comune deve fare la sua parte!