domenica 27 luglio 2014

Il vicesindaco si rifà asfaltare il parcheggio davanti casa.


Esigenze di sicurezza imponevano il rifacimento del parcheggio di Via Furlanelli. 
Così si è difeso mercoledì sera il Vicesindaco, l'assessore ai servizi sociali, Emilio Nespoli, di fronte alla "comunicazione" di Adriano Corigliano.
Comunicazione nella quale il consigliere di minoranza chiedeva delucidazioni in merito ai lavori effettuati proprio davanti all'abitazione di Nespoli.
Un intervento necessario visto che da mesi "non si faceva nulla"- ha chiosato il neo assessore. 

Ora, nessuno nega che sia compito del Comune sistemare le strade che sembrano una groviera.
Che gravi in capo al'ente locale l'obbligo di manutenere le strade e che il Comune risponda  dei danni causati a terzi è pacifico in giurisprudenza (Secondo i giudici "La responsabilità da cose in custodia è una forma di responsabilità di tipo oggettiva a carico del custode, ossia in capo a colui il quale custodisce la cosa dalla quale sia derivato il danno. Trattasi di una responsabilità che sussiste quando la cosa sottoposta a custodia della P.A. provochi un danno a terzi; la norma infatti, viene tradizionalmente invocata nei confronti dell'ente pubblico per i danni cagionati in conseguenza dell'omessa manutenzione delle strade aperte al pubblico o comunque per i danni che siano riconducibili alla proprietà di beni del demanio pubblico." Trib. Trento 2013)

Quello che lascia perplessi è, invece, la solerzia con cui la nuova giunta si è adoperata per asfaltare - tra le molte strade, marciapiedi e parcheggi che necessitano di interventi - proprio quella del vicesindaco.
Ho sempre pensato che un amministratore, prima di pensare al suo orticello, debba  avere cura di rinvigorire quello dei suoi concittadini.


Ma evidentemente, le mie  idee politiche obsolete e retrograde, sono  poco compatibili con la politica del "cambioverso"
Va tutto bene.  Si può trovare una giustificazione a tutto.
Ma poi non lamentiamoci del successo dei 5stelle quando incita (metaforicamente parlando, chiaramente) la folla a" ghigliottinare"  la casta.


sabato 26 luglio 2014

La Piscina. Una bomba ad orologeria.


L'" affaire" piscina rischia di  trasformarsi in una vera e propria bomba ad orologeria.
Un ordigno esplosivo che, se innescato, rischia di “far saltare”il bilancio comunale.
Come si è più volte detto e eletto anche sulla stampa locale, il Comune è fideiussore di Aqvasport S.S.D. S.r.l. (in sostanza se il gestore/costruttore  dell'impianto natatorio non paga, la banca può chiedere i soldi al Comune).
Da tempo, la società fa sempre più fatica a tenere fede ai debiti contratti con gli istituti bancari per realizzare l’impianto; dal canto suo, il comune continua a foraggiare la piscina con abbondanti iniezioni di fondi comunali.

Mercoledì il Consiglio Comunale ha votato una modifica alla originaria  convenzione (stipulata nel 2003)  prevedendo che le somme erogate dal Comune per l’acquisto del c.d. “pacchetto ingressi” vengano accreditate direttamente sui conti correnti intestato alla società concessionaria; sui conti cioè  presso cui sono accesi i due mutui fondiari.
Quello votato dal Consiglio è un mero palliativo. Un rimedio, indubbiamente condivisibile ed ammirevole, che serve però solo ad evitare che la società utilizzi i soldi corrisposti dal comune per coprire altri insoluti ( pare infatti che Aqvasport navighi decisamente in cattive acque)

Ma si sa, che curare un  moribondo con le aspirine è inutile. Occorrono interventi più incisivi.

Io, come detto lunedì – prima di uscire dall'aula – percorrerei la via della risoluzione contrattuale. 
Studierei bene il modo per contestare alla società l'inadempimento contrattuale, cercando - chiaramente nel frattempo- un altro operatore.


p.s. Nel 2003 ho votato a favore della costruzione della piscina ritenendo che potesse costituire (come nei fatti lo è) un prezioso servizio a disposizione della cittadinanza.
Il ritenere che la sua realizzazione  "fosse cosa buona e giusta" non esclude che  oggi si possano sollevare critiche  sugli effetti della convezione stipulata dal Comune. 
E' importante, per il bene delle finanze  comunali, che ci sia invece un ripensamento critico del contratto stipulato con la concessionaria.
Proprio le  "criticità" nella gestione della convenzione impongono in primis  un ripensamento dei rapporti contrattuali (arrivando anche alla scelta della risoluzione) ed in secondo luogo pongono in capo a chi gestisce "la partita" di approfondire il tema, individuando (se vi sono) delle responsabilità ed in capo a chi esse siano.


L'acqua è un bene comune.


  
E sulla sua gestione, non si scherza.
Visti i dubbi di legittimità che gravitano intorno a Brianzaacque - gestore del servizio Idrico Integrato - è meglio che prima di deliberare la retrocessione delle quote Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale si informino ben bene  su quanto  si agita dietro e dentro il carrozzone della società.

Queste, in sintesi, le ragioni della richiesta di rinvio dell'ordine del giorno formulata unitamente al consigliere del Movimento 5stelle.
Una pregiudiziale di rinvio che è stata accolta dalla maggioranza, la quale era completamente all'oscuro della battaglia che  (anche a suon di ricorsi e carte bollate) si sta consumando tra Brianzaacque, il Comitato provinciale Monza e Brianza per l'acqua pubblica, ora Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza e l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

La complessa vicenda, che oggi attende di conoscere l'esito di due ricorsi promossi dal comitato dei beni comuni, riguarda due aspetti.

1)  In primo luogo l'applicazione della normativa comunitaria in tema di concorrenza può essere così sintetizzata: il Servizio idrico integrato è stato affidato a Brianza acque, in modo diretto, senza gara. L'affidamento è pertanto illegittimo visto che  Brianzaacque, al momento non ha  i requisiti richiesti dalla giurisprudenza europea del c.d. "’in house providing.
Secondo le direttive comunitarie, a tutela della concorrenza, deve essere sempre esperita la gara tranne nell'ipotesi in cui l'ente pubblico eserciti sulla società partecipata un controllo analogo a quello che esercita sulle proprie strutture (tale controllo, assolutamente stringente, viene definito appunto  affidamento in house).
Dubbi in tal senso sono stati sollevati anche in alcune note dalla Autorità garante della concorrenza e del mercato.

2) In secondo luogo, tocca  il tema della proprietà delle reti: secondo il Comitato dei Beni comuni ( e la questione è oggetto di ricorso al Capo dello stato) il conferimento  delle reti idriche in proprietà ad una società per azioni, anche se a capitale interamente pubblico, trasformerebbe le reti medesime in patrimonio aziendale privato e le renderebbe pertanto soggette a trasferimento in favore di un terzo o ad azioni esecutive, con violazione degli articoli 822, 823 e 824 del codice civile.


Le riserve e perplessità sulla bontà dell'operazione iscritta all'o.d.g., non possono che aumentare se "si mette il naso" nei fatti (venuti alla ribalta della cronaca) che riguardano alcuni degli amministratori della società gestore del tanto importante servizio idrico integrato.
A partire  dall'arresto dell'ex presidente Raho e di un funzionario di Brianzacque per episodi di corruzione legati all'inchiesta clean city (Raho e un dirigente di Brianzacque sono indagati per truffa, ai sensi dell’art. 640-bis del codice penale, per aver ottenuto, a seguito del disastro provocato dalla Lombarda petroli).


Ma forse, per capire il "giro del fumo" della società, è sufficiente aprire il sito ed andare a vedere chi sono i  gestori della società i curricula e le relative prebende.

mercoledì 23 luglio 2014

Cosi, tanto per chiarire.

Nella seduta di questa sera, il Consiglio Comunale discuterà una mozione, presentata dal Consigliere comunale Greta Galimberti ed avente ad oggetto "Solidarietà al Consigliere comunale Emanuela Beacco, vittima di insulti sessisti diffusi tramite il web e i social network durante lo
svolgimento della campagna elettorale 2014."

Politica ed offese personali non vanno a braccetto.

Per ovvie ragioni di buon gusto ed opportunità non parteciperò alla discussione, nè sarò presente in aula.

Ribadisco che la questione è strettamente personale e non politica (sebbene in campagna elettorale sia stata oggetto di strumentalizzazioni) ed è doveroso che, ad occuparsene, sia la Procura della Repubblica di Monza.

martedì 22 luglio 2014

The show must go on

Domani sera continua il consiglio per la discussione dei Punti all'ordine del giorno non trattati nelle precedenti sedute.

1) Presentazione ed approvazione delle linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato
2) Approvazione dell'Allegato Energetico al vigente Regolamento Edilizio
3) Retrocessione delle quote di partecipazione in Brianzacque S.r.l. detenute da Ambiente Energia Brianza (AEB) S.p.A. di Seregno e da società dalla stessa partecipate ai fini dell'attuazione dell'iter procedurale di riorganizzazione del Servizio Idrico Integrato
4) Impianto natatorio intercomunale - approvazione schema di appendice modificativa al contratto di concessione, costruzione e gestione
5) Mozione presentata dal Consigliere comunale Greta Galimberti avente ad oggetto: "Solidarietà al Consigliere comunale Emanuela Beacco, vittima di insulti sessisti diffusi tramite il web e i social network durante lo svolgimento della campagna elettorale 2014"

lunedì 21 luglio 2014

Le bugie hanno le gambe corte

I manuali di pedagogia, insegnano che i genitori non dovrebbero fare promesse che non si è in grado di mantenere.
Quando un genitore promette - anche piccole cose - e poi non le mantiene, i figli possono soffrire, rimanerne delusi e soprattutto non credere più alle parole dei genitori le volte successive.
E’ un po’ quello che accade in politica.
I candidati in campagna elettorale si riempiono la bocca di grandi proclami, lusingando l’elettorato con (impossibili o poco percorribili) sogni di cambiamento.
Promesse che si dissolvono, a votazioni avvenute,come bolle di sapone.
Alla regola non sfugge neppure il nostro Sindaco, che in campagna elettorale (fidandosi delle promesse di “Renzi che fa cose”) aveva annunciato che avrebbe attutato una politica di taglio dei costi, grazie anche alla rinegoziazione del 5% di tutti gli appalti pubblici.

Si scopre ora, che la rinegoziazione non è possibile.
Matteo Senior (quello di Roma) in sede di conversione del Decreto Legge ha modificato la normativa.
Così Matteo Junior (quello de noialtri) è costretto ad abbandonare ogni fantasia di ridurre le tasse.
Come ho osservato in Consiglio Comunale la via della rinegoziazione, mi è personalmente parsa, fin da quando è stata ventilata, una sparata demagogica.
Chiedere ad un operatore di rinunciare al 5% dell’importo pattuito, equivale a chiedergli di lavorare pressoché “a gratis”, con l’effetto di spingerlo a risolvere il contratto, lasciando "in braghe di tela" i cittadini , che si vedono dalla sera alla mattina privati del servizio  (Si consideri che il Giudice amministrativo, quando decidendo su un appalto riconosce alla ditta esclusa il risarcimento del danno, gli attribuisce mediamente un importo dell’1% del suo valore complessivo)
La vicenda dell’appalto “neve “di Desio docet. 
Nel  vicino comune, lo scorso inverno, nessuno aveva partecipato al bando per il servizio neve.
Si è subito gridato al lupo al lupo, incolpando delle gare andate deserte l’ndrangheta. Che in questo, caso, non c’entrava proprio nulla. Semplicemente i bandi erano così al ribasso che nessun operatore – che non è la San Vincenzo – aveva ritenuto utile parteciparvi.
Insomma, non ci resta che dire “lasciate da parte ogni speranza voi che entrate”, e rassegnatevi (rassegniamoci) a pagare nuove tasse.





Prima ti faccio un bel prelievo di sangue. E poi ti dico se (e soprattutto a cosa) mi serve ....

La maggioranza, in perfetta solitudine (la politica fiscale locale di Riva il III è stata infatti bocciata dalle minoranze), ha approvato il regolamento della IUC (Imposta Unica Comunale), e le nuove aliquote IMU, TASI, TARI e IRPEF
Secondo le previsioni la TASI porterà un gettito di 1.700,00 euro; 6 milioni l'IMU; 2.700.000 circa la TARI; 1.900.000 euro l'IRPEF, che e passa dallo 0.33 allo 0,66 con un incremento quasi del 100% .

Ora, al di là delle valutazioni sulle singole voci (di cui parlerò'), l'elemento politicamente più grave è costituito dal fatto che il Sindaco (dimenticando la promessa elettorale di evitare di "utilizzare lo spazio di autonomia impositiva")  ha chiesto al Consiglio Comunale di deliberare l’incremento della pressione fiscale locale - di mettere cioè le mani nelle tasche dei cittadini - senza però spiegarci (o per lo meno senza spiegarlo alle minoranze) a cosa serviranno gli introiti ( solo per la TARI sappiamo che i costi sono destinati a coprire il servizio dello smaltimento dei rifiuti)
L'assessore alla partita  ha parlato, nelle sue premesse generali, della necessità di procedere alla riduzione degli sprechi, di economizzare le spese, di contenere i costi da altri generati": Affermazioni assolutamente condivisibili.
Peccato che nessuno di noi abbia visto il Bilancio di Previsione!

E' vero che sono stati prorogati i termini di approvazione; è però altrettanto vero che come diceva Einaudi occorre "Conoscere per deliberare": e mettere le mani nelle tasche dei cittadini senza dirci a cosa serviranno i nuovi prelievi “di sangue”, mi pare cosa che - come direbbero i bruti di manzoniana memoria - non sa’ da fare.
Le tasse, anche se non sono bellissime, vanno pagate.
Questo è fuori di dubbio.

Ma accanto al dovere di pagarle, sussiste il sacrosanto diritto del cittadino di sapere dove gli oboli chiesti vanno finire...

giovedì 17 luglio 2014

Le linee programmatiche, non sannò da fà. O almeno non per ora.



Sullo studio di statuti e regolamenti proprio non ci siamo: la presentazione ed approvazione delle linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare nel corso del mandato, adempimento fondamentale per il quinquennio amministrativo, è saltata infatti per “l’ennesimo” (chiamiamolo così) pasticcio normativo.

Lo Statuto comunale prevede ( cfr. art. 21)  che il documento contenente le linee programmatiche dell'azione amministrativa e gli adeguamenti successivi vengano messi a disposizione dei consiglieri almeno dieci giorni prima della data fissata per la trattazione in Consiglio Comunale.

Si tratta di un termine minimo che deve essere concesso ai consiglieri, per studiare un documento che ha rilevanza politica e strategica fondamentale.

Personalmente avrei anche soprasseduto al pasticcio (ci ho lavorato, grazie al tempo inclemente, nel fine settimana...).

Ma visto che non tutti erano d’accordo nel proseguire la trattazione dell'argomento, il Presidente del Consiglio non ha potuto fare altro che prendere atto dell'errore; del successivo dissenso alla trattazione e differire il punto in modo tale da garantire il corretto rispetto delle norme di funzionamento del nostro consiglio comunale.

Della serie, tutti rinviati a settembre!


Mentre il Sindaco studia (o almeno noi lo speriamo),



iniziate a preparare i curricula.

Nel consiglio comunale di martedì sono stati (secondo punto dell'o.d.g.)  individuati i criteri per la designazione dei rappresentanti del Comune e del Comune presso enti, aziende ed istituzioni. 

Criteri  (li riporto in calce) assolutamente condivisibili, che pongono  come parametro principe per la scelta il curriculum  formativo/professionale e l’assenza di causa di incompatibilità e/o che possano generare conflitti di interesse.

Il bando per la selezione sarà pubblicato sull’albo on line.

L’augurio è che il Sindaco guardi (effettivamente) ai curricula ed alle competenze, e non consideri i posti nei consigli di amministrazione i poltronifici per i “trombati” dalle elezioni o (peggio) per le “eminenze grigie” che hanno gestito (senza metterci neppure la faccia) la sua campagna elettorale. 

Certo sarà il caso che Riva si informi (o meglio studi) su quali siano gli enti in questione, visto che martedì, sul punto, mi è parso piuttosto impreparato.Ma questa è un'altra storia.
( P.s. gli enti citati nel sito del comune, con relative prebende, sono: Consorzio per lo smaltimento rifiuti, che dovrebbe , se non ho capito male, in fase di scioglimento, Parco Valle  Parco Valle Lambro; Aeb; Alto lambro- alsi; Asilo Aliprandi; Residenza amica)




1.  le candidature possono essere proposte dai gruppi consiliari o dai cittadini che vogliono autocandidarsi;
2.  le candidature sono fatte pervenire all’Ufficio Segreteria del Comune entro il termine fissato nell’avviso, che deve essere affisso all’Albo Pretorio, pubblicizzato sul sito internet del Comune ed attraverso la stampa locale. Devono essere consentiti almeno dieci giorni per la presentazione delle candidature;
3.  costituiscono titoli preferenziali il possesso di laurea o diploma di scuola media superiore di rilevanza tecnica, economica e giuridica e/o l’esperienza professionale acquisita presso Enti, Aziende ed Istituzioni e in generale nella pubblica Amministrazione;
4.  i titoli devono essere appositamente documentati dal curriculum vitae di ogni singolo candidato;
5.  le candidature sono accompagnate, a pena di inammissibilità:
a) dal curriculum, sottoscritto dal candidato, completo dei dati anagrafici, dei titoli di studio e di tutte le informazioni ritenute necessarie;
b) dalla dichiarazione del candidato che non sussistono motivi di incompatibilità con la carica per cui la candidatura viene presentata;
c) dalla dichiarazione del candidato, ai sensi della Legge 19.3.1990 n. 55 e successive modificazioni ed integrazioni, di non essere stato né di essere sottoposto a misure di prevenzione e di non essere a conoscenza dell’esistenza a proprio carico di procedimenti per l’applicazione di misure di prevenzione;
d) dalla dichiarazione di insussistenza di conflitti di interesse con il Comune di Giussano e con gli Enti per cui si presenta la candidatura;
6.  l’elenco dei candidati è a disposizione dei cittadini che lo richiedono, ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267. Eventuali osservazioni dei cittadini identificati sui candidati saranno allegate al fascicolo del candidato stesso;
7.  delle nomine, designazioni e revoche va data informazione al Consiglio Comunale nella prima seduta successiva al provvedimento;
8.  non possono essere nominati o designati quali rappresentanti del Comune, il coniuge, gli ascendenti, i discendenti, i parenti e gli affini fino al terzo grado del Sindaco, degli Assessori e dei Consiglieri comunali;
9.  i rappresentanti devono essere in possesso dei requisiti necessari per l’elezione a consigliere comunale e non aver commesso reati contro la pubblica Amministrazione;
10.il Sindaco può, con provvedimento da notificare all’interessato, procedere  alla revoca dei rappresentanti del Comune presso Enti, Aziende ed Istituzioni:
a) qualora venga accertata l’assenza ingiustificata a tre sedute consecutive negli organi presso cui sono stati nominati, salvo quanto stabilito dagli Statuti e Regolamenti degli Enti, Aziende ed Istituzioni;
b) qualora l’attività del rappresentante in Enti, Aziende ed Istituzioni risulti in contrasto con gli indirizzi programmatori del Consiglio Comunale nella materia in cui l’Ente opera;
c) qualora intervengano motivi di incompatibilità con la carica ricoperta;
11.il provvedimento di revoca va comunicato al Consiglio Comunale nella prima seduta utile, unitamente al provvedimento di surroga, che deve essere adottato entro 30 giorni dal verificarsi della revoca;
12.il provvedimento di revoca produce effetto dalla data di accettazione del decreto di surrogazione.