giovedì 22 luglio 2010

A qualcuno piace rosa...

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia con la sentenza (resa peraltro in forma abbreviata) n. 8690/2010 ha accolto il ricorso promosso dall’Associazione Culturale "Giovanidee" di Favara, annullando la determina con la quale lo scorso 16 marzo 2010 il Sindaco di Favara aveva nominato la nuova giunta comunale, composta "unicamente da assessori di sesso maschile" .
Non è certo il primo pronunciamento in materia.
Lo scorso settembre, il TAR Lecce aveva chiarito con un'ordinanza che la presenza in Giunta di entrambi i sessi è una “tipica obbligazione “di risultato” e non “di diligenza” "che viene ad integrare un vincolo alla scelta degli assessori e che non può essere derogata dagli accordi politici”.
Avanti popolo rosa ....

mercoledì 21 luglio 2010

Il "Cardinale Nero" si è dimesso.

Rosario Perri (nonostante nessuno gliele avesse prima chieste...) ha rassegnato le sue dimissioni. (Ancora una volta l'opposizione è arrivata tardi "sul pezzo"). Intanto l'ombra dell'inchiesta si stende su Pietrogino Pezzano, il direttore generale dell'Azienda sanitaria di Monza e Brianza.

martedì 20 luglio 2010

Cronaca di un (non) consiglio

"Quando la macchina non ha benzina, bisogna usare la fantasia."
Chissa' che la battuta - che ricorda tanto i film di Comencini e De Sica - coniata ieri sera da Leonardo Pellegrino a commento della variazione di bilancio, possa servire da viatico per ravvivare i futuri "Consigli Comunali".
Già perchè della fantasia ieri sera (come in altre occasioni), se ne sentiva davvero un gran bisogno.
Che si trattasse di una serata -politicamente parlando - ghiotta, lo diceva il pubblico presente. Stranamente numeroso.
Del resto parecchia era la carne al fuoco.
Le dimissioni dell'ex Assessore Romeo Mesiano, coinvolto "nello strano caso" dei bigliettini da visita che portavano quale recapito telefonico (di una società formata con alcuni compagni di partito) proprio gli uffici comunali.
Il blitz contro la 'ndrangheta.
La dichiarazione di voto di Pellegrino che ha ufficialmente comunicato la nascita, con della Bona, del gruppo autonomo.
Nonostante le ricche portate sul piatto, il Consiglio si è risolto in un dibattito flaccido e noioso, che ha terribilmente deluso i presenti (Qualcuno se n'è andato. Qualcun'altro ha deciso di affogare, compulsivamente, la delusione in una buona birra..)
Evidentemente, verrebbe, da dire la fantasia si è fermata a Seregno. O, alla meglio, a Brugazzo.
Nemmeno una battuta, ad esempio, sull'assenza di Adriano Corigliano, il re dei voti Giussanese, che nella propria lettera di "giustificazioni" ha chiarito la"sua totale estraneità ai bigliettini" nè realizzati nè diffusi.
La "giustifica"del giovane piediellino (i maligni lo davano al matrimonio del suo parrucchiere), aveva tanto il sapore di quell'improvviso e tremendo mal di pancia che, a quindici anni, mi colpiva qualche ora prima di una brutta interrogazione di greco e latino.
E l'affaire "Mesiano" sarebbe stato archiviato senza colpo ferire se il capogruppo del Pdl Ceppi non si fosse preso la briga, ricordando le recenti Special Olympics, di" ringraziare l'assessore per l'ottimo lavoro svolto in quest'anno" "ottimo punto di partenza per chi dovrà sostituirlo".
Irritando, visibilmente, la Consigliera Cassina (l'unica dei tre soci della "Kreare Consulting" ieri presente, nonchè - come noto- sentimentalmente molto vicina al dimissionario.) Creando un certo imbarazzo nel resto dello schieramento di maggioranza. Sollecitando, il riso, sotto i baffi della Lega.
Che Ceppi voglia rubare al consigliere Tagliabue il ruolo di "capogruppo dell'opposizione"?
Nessun nome, invece, sull'erede al trono.
Le deleghe a Commercio, Istruzione, Sport ed Attività produttive per ora restano saldamente ancorate nelle mani del primo cittadino, Gian Paolo Riva che ha definitivamente suggellato la sua nomea di "degno erede del ceppo democristiano".
Con le tre comunicazioni iniziali (sulle dimissioni di Mesiano, sulla proposta di intitolare una Via ai Servitori della Patria Falcone e Borsellino e sull'iniziativa di inviare quadrimestralmente in pocura un'informativa sugli appalti) ha giocato d'anticipo - come il Cannavaro dei tempi che fu -, lasciando "a bocca asciutta" l'opposizione che non ha potuto far altro che dichiararsi d'accordo con quanto detto del Sindaco.
Nè maggiori stimoli sono arrivati da parte delle opposizioni nel corso del dibattito sui recenti arresti. Uno scambio di battute generico ed aleatorio. Con tanto dovuti, quanto scontati ringraziamenti alle forze dell'ordine e vuote dichiarazioni di circostanza.
Pareva di sentir parlare del "sesso degli angeli".
E sì che, a pensarci bene, bene, di cartucce da giocare - per mettere in evidente difficoltà Lega e Pdl - il Partito Democratico ed il resto dell'opposizione ne avrebbero avuta più d'una...
Correva l'aprile, anno del signore 2009.
E Ponzoni, seduto come un monarca al centro del tavolo dei relatori in Villa Sartirana, stava lanciando la campagna elettorale per le future elezioni amministrative.
In sala, tra i presenti, se non ricordo male, vi era lo stesso Perri. Arrivato all'incontro puntuale come un treno svizzero.
Un legame politico, quello tra il locale pdl - Ponzoni e Perri che dopo le inchieste di questi giorni sta, indubbiamente, diventando "imbarazzante".
Già perchè i due noti esponenti del Popolo di Silvio risultano sempre più coinvolti nella "questione calabresi". (E' di oggi la notizia del conto in Svizzera di Rosario Perri, dei suoi 500.000 euro nascosti in tubi... e dei 10.000 euro dati da Moscato a Ponzoni per le "matite elettorali"...)
E ancora, senza andare così lontano. Per mettere un po' di pepe alla serata sarebbe bastato ricordare come Ponzoni alle recenti elezioni del 2010 abbia fatto proprio dalle nostre parti il pieno di voti.
Qualche provocazione al Sindaco ed agli uomini della Lega (che vorrebbero mandare i Belnome, gli Stagno, gli Agostino in soggiorno obbligato " a casa loro") la si sarebbe ben potuta lanciare, per obbligarli a prendere le distanze dai vertici provinciali...
Ma non c'è ne è stato bisogno.
Come sempre a togliere le castagne dal fuoco alla maggioranza ci ha pensato la stessa opposizione....con il solito "motivetto" del "..parliamo dei massimi sistemi per poi non dire niente"...

domenica 18 luglio 2010

Amare riflessioni

La maxi retata di questi giorni ha svelato - ce ne fosse stato bisogno - che "il re è nudo" .
160 gli arresti di - lo ricordiamo a scanso di querele - presunti' ndranghetisti in Lombardia.
Il 25% solo in quel di Monza e Brianza.
Non male per una delle province più ricche d'Italia che da sempre esprime, almeno a parole, un certo "disprezzo" per i metodi "mafiosi".
L'inchiesta ci schiaffa in faccia, come una doccia fredda, la cruda realtà: l'economia, il substrato sociale e - così sembrerebbe - il mondo politico brianzolo sono, e non da oggi, divorate dal cancro di un sistema omertoso e colluso, nel quale tutti - vittime incluse - tacciono.
Giussano si risveglia come una delle "punte" di diamante del sodalizio criminoso.
I fatti gravi di questi giorni, le (non) reazioni registrate, l'analisi "anagrafica" dei "coinvolti", mi sollecitano qualche, ahimè, amara riflessione.
La prima. Politica.
Il basso profilo tenuto dal partito democratico. Locale e non.
Il "Cittadino" uscito ieri lamentava come il dibattito svoltosi nei giorni scorsi in Consiglio Provinciale " sulle infiltrazioni mafiose .. . - un dibattito piuttosto sbrigativo -... sia rimasto a livello generale".
E' vero che, grazie al cielo, la nostra bella Costituzione ha codificato la presunzione di "innocenza fino a prova contraria" .
Ma considerati i nomi "dei politici eccellenti che risulterebbero in qualche modo coinvolti" nella brutta vicenda una reazione un po' più coraggiosa sarebbe stata decisamente più apprezzata.
Già perchè, tra le pagine dell'inchiesta, spuntano nomi da sempre chiaccherati della politica brianzola. Come quello di Rosario Perri, uomo forte di Desio ed oggi assessore Provinciale. O quello dell'onnipresente Ponzoni.
Non me ne vogliano i due vertici Pdl.
Non si chiede certo al Pd di iniziare in consiglio provinciale contro di loro un processo ante litteram (a questo sono deputati pm e aule giudiziarie), ma una diretta richiesta di dimissioni (o se vogliamo più blandamente) di chiarimenti all'assessore da parte dell'opposizione mi sarebbe sembrato un atto tanto scontato quanto dovuto.
Ed, invece, nulla. Il nome di Perri non è nemmeno stato fatto.

Ricolfi in un bel libro dal titolo "perche' siamo antipatici " individua tra le malattie della sinistra la paura delle parole.

Una malattia - spiega l'autore -nata negli anni Settanta negli Stati Uniti, dai movimenti di contestazione, che oggi impone agli individui di non parlare come vogliono.
La dittatura del "politicamente corretto" "Quella per cui i ciechi prima sono diventati non vedenti, quindi otticamente svantaggiati, senza che la loro vista nel frattempo migliorasse. Dittatura che ha condannato a morte parole di per sé innocenti, come vecchio (anziano), donna di servizio (colf), negro (afroamericano), spazzino (operatore ecologico). "
Una volta tanto vorrei che il Pd rinunciasse ad usare il politically correct ed iniziasse a "chiamare le cose con il loro nome".
Chissà, che così facendo, non riesca pure a recuperare qualche voto!
Decisamente peggiore mi pare la reazione (o meglio la non reazione) del Partito democratico a livello locale. Encefalogramma piatto.
Sul sito ufficiale, a quasi una settimana di distanza, nemmeno un rigo di commento sulla retata.
Ai miei tempi l'opposizione avrebbe già protocollato una richiesta di Consiglio Comunale aperto.
Avrebbe richiesto un momento pubblico di confronto con la cittadinanza per prendere coscienza del problema. Per dire alle "vittime delle estorsioni", di non aver paura di denunciare i loro aguzzini, perchè, nella lotta contro la mafia, le istituzioni sono con loro.
Per rassicurare taglieggiati e minacciati che Giussano è, con le forze dell'ordine, al loro fianco.
E magari - da bravi "figli d'androcchia" - si sarebbe potuto chiedere nel corso del dibattito a consiglieri di Lega e PDL di esprimere la loro opinione sulla spinosa ed imbarazzante "querelle" delle intercettazioni telefoniche, senza le quali il sodalizio criminale non sarebbe mai stato scoperto. (Già perchè non è che il capo 'ndrina chiama i "caramba" per spiegargli per filo e per segno le azioni criminali che intende attivare .....)
Ma che volete farci... è luglio.
Fa caldo. E abbiamo tutti voglia di mare.. Al problema dell'0mertà ci penseremo a settembre, quando a processo iniziato, ci troveremo a guardare il film di sempre: sul banco dei testi uomini che dopo aver reso la deposizione si gireranno verso gli imputati, magari blindati dietro le sbarre, per lanciargli - davanti ai rappresentanti dello Stato (giudici, pm e carabinieri) - il bacio dell'estrema fedeltà ..
La seconda riflessione, la definirei, diciamo sociologica.
Scorrendo l'elenco dei 160 arrestati in Lombardia, si scoprono cose interessanti sulla composizione sociale dell'organizzazione criminale oggetto dell'inchiesta.
L'età media degli arrestati: più o meno 46 anni.
Ben 57 dei "pizzicati" non superano la soglia dei 8 lustri di vita. Ancor più allarmante il dato se si guarda a casa nostra, alla "locale" di Giussano, dove la soglia "media " del (presunto) affiliato si abbassa a 37 anni. (Antonino Belnome (38 anni), Antonio Stagno (42), Simone di Noto (31), Fabio Agostino (27) , Giuseppe Daniele (36), Vincenzo Romano (40), Sergio Sannino (48))
In un paese "per vecchi". Incapace di ricambio generazionale.
Che porta ai mondiali i giocatori più vecchi d'Europa. Che vanta una classe politica "mummificata e fossilizzata", i "giovani "fanno carriera" nelle organizzazioni criminali.
Non mi pare ci sia molto di cui stare allegri!
Se poi si pensa che quasi tutti i pizzicati della "locale" giussanese, tranne Romano e Sannino, sono nati tra Giussano, Seregno e Carate, la riflessione sulla nostra realtà sociale dovrebbe farci, quanto meno, accaponare la pelle.
Concludo con una "nota di colore". Scorrendo l'elenco dei nomi dei 300 coinvolti nel blitz salta all'occhio la scarsa presenza delle donne (Nessuna arrestata in Lombardia. 4 in Calabria su 156 ).
In ciò le le 'ndrine si confermano il fedele specchio dell'Italia.
Speriamo solo che a nessuno, questa volta, venga in mente la malsana idea di introdurre le "quote rosa"....

venerdì 16 luglio 2010

Sette gli arrestati a Giussano

Ecco i nomi.
Pare che l'inchiesta sia collegata all'operazione "isola". Ieri il processo del 416bis contro i paparo aggiornato a settembre.

giovedì 15 luglio 2010

'Ndrangheta: spuntano i nomi ed i cognomi

di politici e famiglie citati nell'ordinanza del Gip di Milano .
Da quello di Rosario Perri, attuale assessore PDL all’Edilizia Privata della Provincia di Monza e Brianza, alla "locale" di Seregno -Giussano...

martedì 13 luglio 2010

Anche il voto lombardo pare al centro dell'inchiesta...

È stato un omicidio di due anni più che a rivelare, a certificare la "mutazione genetica" della 'ndrangheta. Si chiamava Carmelo Novella, detto compare Nuzzo ...
E poi esiste - ed è sorprendente - "La Lombardia", cioè la federazione dei gruppi trapiantati al Nord, con una "Camera di controllo deputata al raccordo tra le strutture lombarde e calabresi". Una "struttura unitaria", accusano i pm, e hanno scoperto che, ovviamente, i clan al Nord avevano in mente di prendersi qualche buon appalto per l'Expo. Non ci sono riusciti "per il fallimento" della Perego general contractor srl: una ditta di rilievo dove Salvatore Strangio, espressione della famiglia Pelle, soprannominata "Gambazza", faceva il bello e cattivo tempo, per favorire "numerose imprese controllate dagli affiliati lombardi". Ne sono stati individuati ben 160, ma i boss si dicono "che hanno circa 500 unità".
Ci sono i criminali, ma accanto a loro affiliati lombardi, spesso senza problemi con la giustizia, com'è il caso di un alto funzionario della sanità lombarda: "In virtù del proprio ruolo istituzionale - viene detto di lui - assicura l'assistenza sanitaria, ma anche l'interessamento per investimenti immobiliari e coltiva e sfrutta per i "fini comuni" i legami con gli esponenti politici locali".
L'inchiesta sembra riguardare anche il recente voto in Lombardia.
Inoltre, da una lavanderia nel centro commerciale di Siderno, gestita dal boss Giuseppe Commisso, si è arrivati a nove locali individuati a Toronto e uno a Thunder Bay, controllati dalla provincia di Reggio. Un'intera rete di relazioni, affari, sembra venire allo scoperto e sono stati sequestrati beni per 60 milioni di euro. ( dahttp://www.soveratoweb.com/modules.php?name=News&file=article&sid=9641)

Martedì 13

Un martedì nero per la 'ndrangheta...., merito anche della procura di Monza (questa la notizia riportata da Sky)
"E' in corso la più grande operazione contro la criminalità organizzata calabrese degli ultimi anni: 140 arresti in Calabria, 160 nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia.
Inchiesta condotta dal pm Ilda Boccassini. Sequestrati denaro, armi e droga. Nel mirino infiltrazioni mafiose nelle attività produttive e commerciali e nel mondo politico e amministrativo"
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martedì 6 luglio 2010

L'assessore si dimette

Di qualche minuto fa la notizia delle dimissioni di Romeo Mesiano, l'Assessore a Sport, pubblica istruzione e commercio del comune di Giussano.
Un vero e proprio fulmine che raggela la surriscaldata aria di questo luglio focoso.
Le ragioni del taglio del cordone ombelicale con il Sindaco Riva le sapremo solo dopo stasera.... Certo, che ci fossero dei dissapori nella maggioranza non era un mistero per nessuno.
Ma dopo le rassicurazioni della Consigliera Cassina al Giornale di Carate (ho qualche problema a caricare la pagina ...) si pensava che la tempesta fosse ormai passata ...