Due anni e mezzo di gestazione ed oltre 30.000 euro di soldi pubblici per una variante urbanistica già da rifare.
Questo - in sintesi - quanto emerso lo scorso mercoledì sera in sede di adozione della variante "puntuale"dell’ambito di Trasformazione “TR7”.
Questo - in sintesi - quanto emerso lo scorso mercoledì sera in sede di adozione della variante "puntuale"dell’ambito di Trasformazione “TR7”.
Diviso in due comparti. Il primo in Piazza San Giacomo angolo Via Addolorata. Il secondo in Piazza della Repubblica, meglio conosciuto come area PP1- ex Palatenda .
Le belle e condivisibili petizioni di principio e gli ambiziosi desiderata dell’assessore alla partita (creazione di un parco cittadino, riduzione del peso insediativo, tutela del suolo e delle testimonianze storiche) si sono frantumati di fronte all’operato di un’amministrazione che, per l’ennesima volta, ha confermato di navigare a vista.
Che l’assessore non fosse “sul pezzo” lo si era capito lo scorso maggio, quando a causa di un errore procedurale, era stato costretto a ripetere (con tanto di relativi costi) l’iter di consultazione della cittadinanza.
Ma che avesse idee tanto confuse e contraddittorie era difficile immaginarlo.
Ad oggi, ad esempio, non è chiara (nemmeno all’assessore) la quantità di volumi che si potranno realizzare sull'area dell’ex Palatenda.
La Soprintendenza (che da queste parti è sempre la benvenuta) ha vincolato, quale bene di interesse storico l'immobile di proprietà del Comune posto sull'angolo Piazza San Giacomo-Via Addolorata: il c.d. “Caseggiato Colonico di Villa Mazenta".
Peccato, però, che la Giunta Riva abbia deciso di tutelare solo la parte pubblica.
Lasciando mani (pressoché) libere al privato, che potrà demolire e ricostruire l’immobile di Via Addolorata, incrementando i volumi esistenti.
Il tutto sulla base di mero masterplan. Con un permesso di costruire convenzionato. Un atto secco, di competenza della Giunta. Che non consente alla cittadinanza di dire la propria sul progetto di riqualificazione del centro di Giussano. Alla faccia della tanto enfatizzata partecipazione.
Lasciando mani (pressoché) libere al privato, che potrà demolire e ricostruire l’immobile di Via Addolorata, incrementando i volumi esistenti.
Il tutto sulla base di mero masterplan. Con un permesso di costruire convenzionato. Un atto secco, di competenza della Giunta. Che non consente alla cittadinanza di dire la propria sul progetto di riqualificazione del centro di Giussano. Alla faccia della tanto enfatizzata partecipazione.
La variante prevede, poi, una riduzione dei volumi su Piazza della Repubblica.
Lo sappiamo che a Giussano, negli ultimi 20 anni, si è costruito tanto. E si è costruito male.
Ma prima di diminuire i volumi di proprietà pubblica e depauperare il patrimonio della collettività (l’area era stata pagata dal Comune alla Parrocchia oltre due miliardi e 300 milioni di vecchie lire) avrei ridotto i volumi di qualche area privata in passata baciata dalla fortuna.
Così giusto per evitare in futuro di veder sorgere dalle ceneri di una vecchia cascina, una mastodontica struttura (senza parcheggi e servizi).
Lascio a ciascuno il piacere di indovinare, dove si trova