Storia di straordinaria e raccapricciante indifferenza quella di Giovanni, il ragazzo cardiopatico ritrovato morto su un autobus della capitale, che, forse qualcuno, con un po’ di buon cuore, avrebbe potuto salvare.
Una storia, non dissimile, se non per il tragico epilogo, da quella di molte altre cui quotidianamente, sui mezzi pubblici e per strada, assistiamo.
Storie che ci "scivolano addosso"; alle quali, intorpiditi e racchiusi nei nostri silenziosi egoismi, guardiamo con distacco, diffidenza, indifferenza.
A volte, addirittura, con fastidio ed intolleranza.
Ecco i sentimenti che scandiscono le nostre giornate di pendolari, stressati dal lavoro, snervati dal traffico metropolitano.
Indifferenza, che diviene rabbia ed irritazione, per quell’uomo anziano che, fermandosi, in forte stato di affaticamento, sulle scale, all’uscita della metropolitana, arresta il nostro spedito passo; fastidio nei confronti della donna con il pancione, in preda alle doglie, che stipata, con la sua valigia, in piedi, sull'autobus affollato, sta tentando di raggiungere l’ospedale (la storia, purtoppo, è vera, la raccontava ieri sera Maddalena); intolleranza, che di fronte alle molestie di cui appare visibilmente vittima, sulla metropolitana, la ragazza di colore, ci spinge a girare, semplicemente, la testa dall'altra parte.
Evidentemente, con il nuovo millennio, si sono estinti anche i buoni samaritani...
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