Corale il giudizio positivo delle opposizioni sul merito della delibera all'o.d.g. del Consiglio Comunale di ieri sera sul piano casa.
Alle parole del capogruppo dell'UDC, Leonardo Pellegrino, che ha dichiarato di avere la "certezza che con questo provvedimento l'Assessore ha dimostrato molta attenzione alla tutela del territorio", hanno fatto eco quelle dell'ex candidato Sindaco Alberto Elli, consigliere del Partito Democratico, che ha definito Trezzi "buon garante del Territorio". (Roberto Soloni, capogruppo di Giussano Democratica, si era a suo tempo, in qualche modo, dichiarato soddisfatto delle linee guida che, poi, nella delibera hanno trovato attuazione).
La corale condivisione sul contenuto del piano casa, che avrebbe potuto portare alla sua unanime approvazione, si è dovuta, però, bruscamente arrestare di fronte allo sterile "teatrino della politica" cui, purtroppo, siamo - e non da oggi - costretti ad assistere.
Pomo della discordia i due emendamenti proposti dalle opposizioni (non certo la pioggia che un post pubblicato qualche giorno fa sul sito del pd pareva minacciare).
Proposte, tutto sommato marginali, qualcuna migliorativa, che avrebbero ben potuto essere accettate e che sono state, invece, sacrificate sull'altare dei soliti giochetti ed attriti tra maggioranza ed opposizione.
Di una maggioranza (di oggi, come quella di ieri...è la lunga storia che si ripete) che non vuole perdere occasione per "umiliare i vinti", relegandoli al loro luogo di meri oppositori (che hanno perso le elezioni, lo sanno e se lo ricordano benissimo).
Di una minoranza costretta a ripiegare - di fronte all'inappellabile "niet " di "chi comanda" a qualsiasi proposta da loro provenga anche la più costruttiva - sul gradino dell'astensione.
Uno sterile schema che da anni si ripete, e che ho sempre disapprovato, anche quando presiedevo, da componente della maggioranza, il Consiglio Comunale.
Condivido in pieno il giudizio, espresso dal capogruppo della Lista Riva - Giussano la nostra Città, Davide Colombo che ha sottolineato come si sia "persa l'occasione di votare all'unanimità per posizioni preconcette".
Per trovare un accordo sarebbe, probabilmente, stata sufficiente una breve sospensione della seduta. Una riunione dei capigruppo. L'accoglimento di un emendamento. Il ritiro di un altro. La loro modifica.
Una piccola mano tesa avrebbe consento alla maggioranza di PDL e Lega, con l'outsider Trezzi, di incassare il voto del centro moderato e delle famosa "sinistra".
Peccato nessuno ci abbia pensato.
Peccato doversi accontentare, su temi tanto importanti, di un'astensione.
Un'astensione "per contrarietà non al merito, ma al metodo" , che consente, se non altro, di prosciogliere, con formula piena, perchè il fatto non sussiste, il Liberale Trezzi, dall'accusa lanciata solo qualche giorno fa dal coordinatore del pd, di non voler fare "praticamente nulla" per tutelare il territorio in barba alle sue posizioni anticementificatorie proclamate a gran voce in campagna elettorale.
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