giovedì 29 ottobre 2009

La 'ndrangheta ....in casa

Che fare?
"Bisogna andare avanti sulla strada delle commissioni antimafia, che a volte la politica decide, e che poi è la stessa politica ad abolire, com'è accaduto a Milano. In queste sedi si arriva spesso a sapere cose molto importanti prima dei magistrati, e spesso è qui che si convince la gente a denunciare.
Chiaramente, questo a qualcuno non conviene.
In secondo luogo, bisogna rendere pubblici e accessibili i bilanci delle società privatizzate che prendono soldi pubblici. Anni fa i vertici dell’Amsa si rifiutarono di dare in visione i documenti al Consiglio Comunale di Milano. Si tratta di episodi inaccettabili.
È ora, poi, di smontare i falsi miti, come quello che nella ‘ndrangheta non ci siano pentiti, e che per questo sia imbattibile. I pentiti ci sono.
Infine, i cittadini devono votare consiglieri comunali in grado di battersi. Le classiche “brave persone”, quelle che quando vengono contattate dai clan chiudono un occhio, magari anche due, non servono a niente”.
Come non serve cadere nella retorica. “È vero. Ci sono politici giovani e onesti, che vogliono denunciare. Bisogna dire loro di stare attenti. Non sono abituati a battersi, non hanno ancora gli strumenti per farlo. E allora bisogna formarli, dar loro una mano. Spiegargli che questi sparano davvero. Anche qui, anche al Nord”.
(qui per saperne di più)

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