Di questo passo, occorrerà cambiare nuovamente la testata del mensile comunale da "Città dell'Alberto" in "Città delle 'ndrine".
Già perchè il nome della nostra cittadina, fino ad oggi associato, al più, all'immaginario Capitano della Compagnia della Morte, da qualche tempo - in tutti gli articoli di stampa in cui trapelano indiscrezioni sulle infiltrazioni mafiose in Brianza- viene immancabilmente citato tra i comuni dove i tentacoli della 'ndrangheta sono più forti (basti ricordare, ad esempio, l'editoriale dell'Esagono dello scorso 5 ottobre).
E pensare, che mentre, più di un anno fa, stavo organizzando in sala Consiliare l'incontro con i Senatori del Partito Democratico, De Sena e Serra - la "mafia sotto casa" - qualcuno si stupì dell'iniziativa, ritenendo che il titolo, un po' troppo forte, potesse destare eccessivo allarme.
Pareva poco credibile che nel cuore dell'operosa Brianza potesse essersi radicato un tale cancro..
Eppure a lanciare l'allarme, oggi, un anno dopo, non è più solo la stampa locale.
L'ultima -in ordine cronologico - preoccupante denuncia sullo stato di salute del nostro territorio la dà il Corriere della Sera di ieri, che nell'evidenziare il profondo radicamento delle ' ndrine calabresi in Brianza, non dimentica di citare, accanto a Seregno, Monza e Brugherio, anche Giussano.
Temo, che a questo punto, nessuno possa più ignorare il fenomeno, invocando atteggiamenti "alla San Tommaso".
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