martedì 20 ottobre 2009

Piano Casa: La disobbedienza dei Comuni (?) contro il partito trasversale del mattone

In Italia, c'è un partito trasversale - quello del mattone - che mette tutti, ma proprio tutti d'accordo.
Rossi e Neri. Da Bassolino a Berlusconi.
In Liguria, ad esempio, la Giunta di centrosinistra è riuscita ad elaborare "un piano casa" addirittura - se possibile - peggiore di quello Lombardo: il piano di Burlando concede aumenti fino al 60% (che arriveranno solo al 75% per chi realizza migliorie architettoniche, energetiche e antisismiche) per gli immobili residenziali sotto i 150 metri cubi, del 40% sotto i 200.
Un "piano cemento" che va' a braccetto con quello di Cappellacci, il Presidente, per par condicio di Centrodestra (diamo a Cesare quel che è di Cesare) della Regione Sardegna, al quale propongo di conferire il Nobel per essere riuscito nella non facile missione di seppellire, con un tocco di penna, il piano paesaggistico di Renato Soru.
Se fossi un Sindaco, lancerei, per oppormi a questo scempio, una nuova intifada.
Una sorta di disobbedienza civile, proponendo, ad esempio, a tutti i miei illustri colleghi di disapplicare le normative regionali.
Già proprio così.
"S'i fossi Primu Cittadino - per dirla alla Cecco Angiolieri - la liggi regionali nun
applicherei".
Lancerei, provocatoriamente, la proposta di rigettare, metodicamente, tutte le richieste di interventi edilizi legate al "piano casa" che dovessero finire sul tavolo degli uffici tecnici comunali.
Del resto, perchè dovrebbe trovare applicazione una legge che viola niente poco di meno che la normativa comunitaria? (nella fattispecie la Direttiva 2001/42/CE che prevede l'obbligo di sottoporre piani e programmi a valutazione ambientale strategica)?
Chissà che qualche Sindaco coraggioso non trovi interessante la proposta...

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