“Esonerato. Rimosso. Congedato. Trasferito"
Così Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera – libero giornale della repubblica democratica Italiana - pone la parola “the end” al viaggio di Carlo Vulpio , cominciato il 27 febbraio 2007, con lo scoppio del caso “Toghe Lucane” (la terza inchiesta del pm Luigi De Magistris, con “Poseidone” e “Why Not”) che lo ha portato in quel di Catanzaro e Salerno, passando per Potenza, Lamezia Terme, Roma e San Marino.
Un pellegrinaggio tra procure di cui Vulpio - seguendo le inchieste condotte dal pm Luigi De Magistris e dal giudice Clementina Forleo- fornisce un dettagliato resoconto nel graffiante “Roba Nostra” , ove descrive, con accurata diligenza e rigore, le reti di complicità e connivenza tra politici, magistrati, potenti implicati nel malaffare, accomunati dall'unico obiettivo di drenare risorse pubbliche.
A partire da Antonio Saladino di Lamezia Terme ”cresciuto in Comunione e Liberazione” la cui società, una delle tante, ha dato addirittura il nome all’ inchiesta del pm De Magistris ” Why Not”
“Ras indiscusso della Compagnia delle Opere in Italia Meridionale”, nonché amico
“del Clemente Mastella di Ceppaloni eletto in Calabria”, Saladino è il paziente tessitore della ragnatela di amicizie "sempre più fitte e coinvolgenti", con l'intero mondo politico, “indispensabile, se ... si vuol entrare nella stanza dei bottoni e determinare quali debbano essere pigiati e quali no, affinchè sia approvata una legge, accordato un parere favorevole, deliberato un finanziamento”.
Un viaggio – ammette il coraggioso giornalista - che “mi fece subito capire che da quel momento in poi nulla sarebbe stato più come prima all’interno della magistratura e in Italia” .
E ancora in Roba Nostra, Vulpio svela i misteri che si celano dietro la felix, o meglio “infelix Lucania”, messa sotto inchiesta dalla procura di Catanzaro: magistrati, alti gradi delle forze dell’ordine, politici e funzionari pubblici, tutti accusati di reati gravissimi “associazione a delinquere, truffa corruzione, anche in atti giudiziari, falso e abuso d’ufficio” e chi più ne ha.. più ne metta.
E poi, al Nord, a Milano con il giudice Clementina Forleo, "donna tosta. Determinata. Concreta", e la sua inchiesta sulle scalate bancarie "dei furbetti del quartierino" .
Ed ancora, giù, nel profondo sud, a Francavilla Fontana, al paese della Forleo, con quegli "oltre venti ettari di avena" di proprietà del gip divorati improvvisamente dal fuoco."
Ora, però, Mieli lo ha imbavagliato.
Il Direttore di una delle maggiori testate giornalistiche del nostro paese ha messo il bavaglio a Carlo Vulpio, riservando al proprio inviato lo stesso generoso trattamento che altri hanno serbato a De Magistris ed alla Forleo i “due cattivi ragazzini” ( così apostrofati – evidenzia Vulpio - da quanti mirano esclusivamente a screditarne il lavoro), rei di essersi opposti a chi anela ad una magistratura “forte con i deboli e debole con i forti.”
Colpevoli di essersi voluti ribellare all'affermarsi di un nuovo, inarrestabile, dogma giuridico: “davanti alla legge i potenti non sono uguali come tutti gli altri”.
Giudici, la cui solerzia e il cui attaccamento alla giustizia è stato strumentalmente dipinto dai media - che ora tacciono sull'argomento - come smania di divismo.
Un (triste) film già visto. Se sei giovane e fai al meglio il tuo lavoro, magari pestando i piedi a qualche vegliardo, non puoi che essere un ambizioso ragazzino, sopraffatto da voglia di protagonismo.
Non posso – per quanto poco valga la mia piccola ed isolata voce- che esprimere piena solidarietà ed un profondo ringraziamento all’audace giornalista del Corriere, ed ai coraggiosi giudici Luigi de Magistris e Clementina Forleo, gli unici (in un paese dove mai nessuno risponde dei propri errori) ad aver pagato con una serie di strane e sfortunate coincidenze la loro coerenza (....guardatevi le pagg. 161 e segg. del libro).
2 commenti:
La piccola ed isolata voce mi pare molto gagliarda !!
Non sei sola, ci sono gli amici.
Bene, siamo già in due! Battute a parte, il fatto della rimozione mi pare molto grave.. ed ancora più grave il fatto che stia passando sotto silenzio!
Posta un commento