E’ stata oggi ripresa dalla stampa la notizia che uno dei due presunti terroristi, arrestati martedì dalla Digos,
e residente con la moglie e i due bambini a Giussano, ha percepito, nel corso degli anni,
alcuni sussidi dal nostro comune, per pagare l’affitto e le spese condominiali.
E’ chiaro che di fronte al plateale fermo è fin troppo semplice attaccare la scomoda posizione dell’Assessore ai Servizi Sociali, che si trova al centro di prevedibili quanto facili polemiche.
E’ se è preciso e sacrosanto dovere di chi amministra il denaro della collettività prestare
la massima attenzione al suo oculato utilizzo – utilizzo di cui è chiamato in prima persona a rendere conto - è, altrettanto, innegabile (come molti giussanesi potranno confermare) che, prima dell’arresto, Abdelkader Ghafir non era un presunto e pericoloso terrorista, ma solo un padre, con due figli a carico, in difficoltà nel pagare l’affitto e le bollette condominiali.
Negargli ogni aiuto, consentire lo sfratto della famiglia, avrebbe voluto dire gettare due minori “in mezzo ad una strada” (minori, di cui il comune avrebbe giocoforza dovuto farsi carico, con il rischio di vedersi imporre, magari dal Tribunale, il loro (costoso) ricovero in qualche comunità).
L’assessore Alberto Elli, non ha fatto altro che tenere fede al suo mandato, con quella costante attenzione a chi è più debole e bisognoso (sia esso il diversamente abile, l’anziano, il minore in difficoltà, l’immigrato) che da sempre lo contraddistingue.
Personalmente non posso, pertanto, che esprimere la più ampia solidarietà al nostro Assessore, riconfermando piena fiducia nel suo operato.
Ora, la parola passa alla magistratura cui competerà accertare l’esistenza dei reati contestati, e infliggere le conseguenti sanzioni.
A quel punto nessun buonismo dovrà essere invocato; nessun lassismo potrà essere tollerato.
Il grave pericolo a cui i crimini di terrorismo internazionale espongono le nostre vite richiedono (come e più degli altri reati) certezza della pena e fermezza nella sua applicazione.
Ed ora riporto il comunicato che l’Assessore ai Servizi Sociali ha consegnato alla Stampa
“PER LA PACE NON SERVONO MURI MA PONTI
La pace non è un’utopia.
La pace è una condizione di vita che va costruita e che per questo richiede l’impegno costante e quotidiano di ciascuno di noi.
Attraverso la conoscenza si possono abbattere i muri dell’incomunicabilità, della paura del diverso, e realizzare quei ponti necessari a fare del “lontano” un vicino, un amico, un fratello.
Occorre praticare la tolleranza, la valorizzazione delle diversità che sono ricchezza per tutti.
Occorre scoprire nel diverso quello che invece è uguale: il fatto di nascere in un altro luogo non dà origine a sottospecie di uomini, donne e bambini.
La ricerca di una vita migliore, la ricerca di affetti, sono patrimonio di tutti gli uomini di buona volontà.
Spesso la mancanza di pace non dipende solo da grandi e complicati meccanismi politici, ma da piccole cose che riguardano la nostra vita quotidiana, la nostra PAURA DELL’ALTRO.
La paura di un altro che neanche conosciamo, ma di cui crediamo di sapere molto.
E’ solo costruendo PONTI che il futuro avrà un percorso fatto di speranza e non di paura, dove tutti gli uomini di buona volontà potranno camminare insieme.
Queste sono le mie personali convinzioni, che hanno da sempre rappresentato l’humus su cui impiantare e far crescere la politica dei Servizi Sociali, non solo nell’area “immigrazione”, ma come fondamento di tutto il servizio.
Ovviamente l’erba cattiva va estirpata con la massima determinazione ed efficacia, affinchè non sia il solito luogo comune a prevalere, e cioè fare di tutte le erbe lo stesso fascio.
Chi delinque va perseguito.
L’Assessore ai Servizi Sociali
Alberto Elli"
7 commenti:
bella la poesia ma dopo la firma ci deve essere scritto "dimissionario"
mi spiace, contraddirti .. ma non ne vedo proprio la ragione..
A Stefano.Con questa logica si dovrebbe chiedere le dimissioni alle autorità di Polizia preposte alle autorizzazioni di regolare ingresso e soggiorno dei due immigrati indiziati,non conoscendone,certamente,i supposti intenti criminosi.Si dovrebbe inoltre ritenere di sentirsi complici di crimine ogni qualvolta si dona a chi sconosciuto vive ai margini,nero o bianco o giallo...Eppure il Suo nome "Stefano" evoca grandezze di solidarietà cristiane.
Anonimo non divaghiamo. Le Forze dell'Ordine lasciamole lavorare!La Solidarietà Cristiana è dovuta
ma Ti ricordo che le guance sono solo due!
Emanuela dovresti guardare meglio e non solo con l'occhio sinistro.
Caro Stefano, devo confessarti che – seppur me ne dispiaccia- ci vedo meglio con l'occhio destro, che con quello sinistro, sul quale, ahimè, ho decisamente meno diottrie...
Battute a parte, qui non si tratta di porgere l'altra guancia, né di fare i buonisti(io non mi sento per nulla buona, “dura lex sed lex”, dicevano i romani)., o quelli che rimuovono, banalizzano o tentano di semplificare o ridurre la portata del problema, che c'è ed è pure una bella patata, grossa e bollente.
E’ innegabile che esistono una pluralità di questioni, molto, estremamente complesse, che, seppur tra di loro, in qualche misura, legate non possono essere completamente e strumentalmente identificate.
C’è il problema dell’immigrazione, che riguarda uomini e donne africane, asiatiche,europee, dal senegalese, al marocchino, passando per l’ucraino, il rumeno..
Dell’integrazione degli immigrati regolari, e di quelli irregolari, magari da tempo in italia e impegnati come si dice "in nero" nell’edilizia, nell'industria,come badanti ..
C'è poi il tema dell’inserimento scolastico dei minori, ed il problema di individuare strumenti efficaci per porre un argine all'immigrazione irregolare.
Non mi pare che neppure la Lega - nonostante i suoi mille slogan - stia riuscendo ad impedire i continui sbarchi dei nuovi disperati.
Oltre a tutto ciò si pone il grave pericolo connesso all'esistenza del terrorismo islamico.
Che però, non può portare all'affrettta e superficiale equazione straniero/immigrato=terrorista.
E, ti prego di non banalizzare la mia posizione come quella della "mera buonista".
Ti assicuro che non sorride (per usare un eufemismo) neppure a me l'idea di saltare per aria, mentre faccio lo shopping al Careffour, per colpa di qualche pazzo suicida!
Avessi la bacchetta magica,farei cessare le guerre in Africa, la fame in Romania, i regimi dittatoriali in asia.. sono certa che in questo modo meno disperati cercherebbero fortuna sulle nostre coste..
Ma visto che la bacchetta magica non l'hanno ancora inventata, forse la cosa migliore - per il bene del paese- è affrontare i problemi in modo serio, senza strumentalizzazioni e partendo da questo mero dato di fatto "gli stranieri - possa o meno piacere - nel nostro paese comunque ci sono..."
Il problema è che ai Servizi Sociali chi bussa sono sempre quelle persone e "chi vusa pusseè la vaca la sua",mentre realtà di famiglie e pensionati brianzoli,schivi e con ancora dignità non osano chiedere.
Ho la testimonianza diretta di una mamma che al figlio di 3 anni per poterlo sfamare è costretta ad andare al Mc Donald per acquistare il panino da 1 euro,solo che sono brianzoli e non si permettono di stare tutti i giorni ai Servizi Sociali,meglio aiutare pseudobombaroli.
Il comune ha il dovere di aiutare chi ha (effettivamente )bisogno, al di là del colore della pelle..
(certo, vigilando sull'erogazione dei contributi...)
Il vero problema, è che, purtroppo, il numero dei bisognosi è, a causa della crisi economica, in esponenziale aumento ..
Alla mamma in questione, consiglio di trovare il coraggio di andare a parlare con le assistenti sociali..
Magari, si trova il modo di darle sostegno...
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