domenica 11 gennaio 2009

L'edilizia, la crisi ed il risparmio energetico

Si sente spesso, di questi tempi, parlare di fiducia come “antidoto” alla crisi finanziaria.
Come grimaldello per sostenere gli investimenti, e far uscire dallo stallo l’economia.
La fiducia presuppone che i cittadini, le famiglie, gli operatori, gli imprenditori possano, con ragionevole certezza, prevedere quali saranno le verosimili conseguenze delle proprie azioni.
Più certezze avrò sul mio prossimo futuro, più sarò disposto a rischiare ed ad investire.
Viceversa, i dubbi che nutro sul “domani”, sortiranno un effetto paralizzante, abbassando la soglia di rischio che sarò disposto a tollerare.
In questo quadro di forte difficoltà economica, lo Stato dovrebbe intervenire, per tranquillizzare e rassicurare cittadini ed operatori, offrendo loro solide certezze.
Purtroppo, ancora una volta, la politica italiana dimostra tutta la propria incapacità.
Prendiamo, ad esempio, il settore del recupero edilizio e del risparmio energetico (con tutti i suoi annessi e connessi, non solo economici - il relativo indotto - ma anche ambientali).
Supponiamo che io voglia ristrutturare casa, o che, da persona attenta all’ambiente, decida, al fine di migliorare la tenuta energetica del mio appartamento, di sostituire gli infissi della mia abitazione o di rimpiazzare la mia vecchia caldaia con una a condensazione (con la conseguente messa in opera dell’intero sistema).
Oppure, dovendo ristrutturare il mio immobile, decida di posizionare pannelli solari per produrre acqua calda.
Vado dal mio architetto, dal mio geometra, dal rivenditore, dall’idraulico e scopro (nel caso non lo sapessi già) che grazie ad una previsione introdotta dalla Legge Finanziaria del 2007 ( L 27 dicembre 2006 n. 296 e poi prorogata dalla legge 28 dicembre 2007, n. 244 - la finanziaria 2008) posso beneficiare, per questi interventi, di una detrazione fiscale del 55% . Basta presentare le pezze giustificative.
Faccio due conti “è vero che ho il mutuo trentennale da pagare, …. ma c'è lo sgravio fiscale”
Quindi, ci posso provare .. ed il bonus è assicurato.
Insomma, posso pensare di fare quegli interventi certo più costosi, ma di qualità perché so di poter poi beneficiare della detrazione.
Ora, invece ipotizziamo che quello stesso geometra, architetto, rivenditore, idraulico mi dica che io potrei pure decidere di realizzare l’intervento (lui me lo consiglia, perché risparmierò, in futuro; inquinerò meno, farò del bene all’ambiente, avrò bollette più leggere), ma, al contempo, mi avvisi, che per poter beneficiare della detrazione:
  1. dovrei inviare all’agenzia delle Entrate, in via telematica un’apposita istanza;
  2. sperare di avere un sistema informatico più veloce degli altri o pregare che i soldi stanziati non siano ancora finiti ..... l'istanza verrà, infatti, esaminata dall 'Agenzia delle Entrate secondo l'ordine cronologico di invio (in sostanza, chi prima arriva meglio alloggia, indipendentemente dalla qualità dell’intervento);
  3. sperare che l’istanza venga vagliata perché, se entro 30 giorni dalla sua presentazione, non mi arriva da parte dell'Agenzia delle Entrate un'esplicita comunicazione di accoglimento, ho bel che perso la possibilità di fruire del bonus.

Secondo voi, come é prevedibile che si comporteranno, a questo punto, tutte quelle famiglie che navigano in acque un po' agitate?

E che effetti, si avranno, su larga scala nel campo del recupero edilizio “di qualità”, che, andrebbe invece potenziato (così magari evitiamo di consumare nuovo suolo)?

Ecco, nella risposta a questa semplice domanda, troverete la sintesi degli effetti del perverso meccanismo del silenzio-rigetto (applicabile, in via retroattiva, pur con dei temperamenti ...anche se tale disposizione pare già modificata in fase di conversione) e del tetto di spesa introdotto da Governo lo scorso novembre con il DECRETO-LEGGE n. 185 (Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anti-crisi il quadro strategico nazionale) in questi giorni al vaglio della commissione bilancio per la sua conversione.

Speriamo, negli emendamenti!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

All'inizio della discussione e/o revisione della legge, si era immaginato addirittura lo stop dei rimborsi RETROATTIVAMENTE : quindi chi per il 2008 aveva fatto fare dei lavori confidando nel rimborso fiscale, ha rischiato di rimanere con nulla in mano.
Poi si è fatto marcia indietro ma il messaggio che rimane è che nessun consumatore da oggi in avanti si fida.
Risultato : questa legge che aveva fatto bene all'ambiente, agli imprenditori e ai consumatori (governo Prodi, ops !) è stata rovinata.
Peccato che la Sx si è fatta sentire poco su una legge che era statta apprezzata da tutti.
Mi chiedo se è mancanza di strategia o pochi mezzi a disposizione per farsi ascoltare ?

emanuela ha detto...

..il pd mi pare troppo preso dalle proprie questioni ombelicali..