sabato 24 gennaio 2009

Giussano e il Nuovo centro commerciale

Salvo clamorose smentite (si, sa che la politica è l'arte del possibile e, soprattutto,
dell'impossibile) pare che, contrariamente alle previsioni, del Centro Commerciale se ne dovrà occupare la prossima amministrazione comunale.
Il piano di lottizzazione previsto sull’area commerciale a ridosso della valassina, che coinvolge una superficie di circa 73.00o mq , molto probabilmente non riuscirà ad arrivare, nei tempi ( e cioè prima del prossimo 23 aprile, data di indizione dei comizi elettorali) in Consiglio Comunale.
Una scelta saggia. (Auspicata).
Personalmente, penso che siano ancora troppe le cose da sistemare, non ultima quella
relativa alla corretta individuazione delle aree a standard da cedere all'amministrazione.
Lo so, la mia fissa: ma qui stiamo parlando di qualcosa come 26.ooo mq, che potrebbero (e dovrebbero) essere acquisiti al patrimonio comunale.
Si tratta di un'area strategica: un progetto sbagliato, potrebbe avere sul territorio effetti a dir poco devastanti, e rivelarsi una mera colata di cemento.
D'altro canto, non credo che in tempo di crisi dei consumi, differire di qualche tempo la costruzione dell'ennesimo centro-commerciale, possa recare un grande pregiudizio all'economia brianzola.
Quanto agli oneri di urbanizzazione, non andranno certo persi: li lasceremo generosamente in eredità alla nuova amministrazione.
Quindi, meglio, molto meglio meditarci sopra (anche perchè la fretta, si sa, è sempre una pessima consigliera.)
Chissà, poi, che qualche idea originale in merito, non possa arrivare, nelle more, dagli aspiranti
sindaci, consiglieri ed assessori comunali.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

che fai prima lanci il sasso e poi nascondi la mano! si vede che stanno arrivando le elezioni comunali! da quello che leggo sui giornali il progetto è già stato approvato dall'amministrazione di cui fai parte! COSA VUOL DIRE CHE GLI ONERI DI URBANIZZAZIONE LI LASCEREMO GENEROSAMENTE IN EREDITA' sei forse d'accordo a costruirlo?

emanuela ha detto...

Chi mi conosce, sa bene che non sono tipo “da armiamoci e partite”.

E non intendo certo iniziare ora.

Nè potrebbe farmi cambiare idea l'imminente scadenza elettorale. Ammesso e non concesso che io decida di ricandidarmi, se non dovessi più essere eletta, non ne farei una gran tragedia. (Fortunatamente non sono attaccata con il bostick alla sedia, e potrei sempre ricominciare ad andare al cinema, o a rivedere gli amici. )

Nel merito del piano:

1. il via libera al Centro Commerciale, sino ad ora, è stato dato solo dalla Commissione Urbanistica, organo, indubbiamente importante, ma con funzioni meramente consultive.

2. la competenza per la sua approvazione è del CONSIGLIO COMUNALE, al quale spetta l'ultima parola in merito.
QUINDI FIN CHE il consiglio non lo avrà votato, il piano non si potrà dire approvato.
Un’ultima parola, ed una competenza che, in tempi non sospetti ( e cioè lontano dalle scadenze elettorali), come amministrazione abbiamo voluto preservare, sì da garantire un maggior controllo e trasparenza nell’utilizzo del territorio.

Per capire quanto sto dicendo, occorre fare un passo indietro e tornare al 2006 quando la Regione Lombardia, modificando la Legge Urbanistica (la 12 del 2005) PRIVO’ I CONSIGLI COMUNALI del potere di approvare i piani attuativi e loro varianti, che risultassero conformi alle previsioni del Piano Regolatore Generale (almeno fino al nuovo piano di governo del territorio). ATTRIBUENDO tale importante competenza alla SOLA GIUNTA.

Una pessima disposizione che, a mio avviso, svuotava delle proprie funzioni il Consiglio Comunale, che piaccia o non piaccia, è l’espressione del voto popolare (ed è per questo che a suo tempo proposi - tirandomi addosso più di qualche antipatia - a Sindaco, assessore alla partita, ed ai capigruppo di modificare lo statuto comunale).

Bene, con una delibera adottata nell’ottobre 2006 (la 53 del 20 ottobre 2006, la puoi trovare, con i relativi interventi sul sito del comune), il Consiglio Comunale di Giussano, uno dei pochi, se non l’unico in Lombardia, propose e decise di modificare il proprio Statuto comunale, proprio per lasciare una materia tanto delicata ed importante di competenza del Consiglio comunale .

Detto in soldoni, senza quella modifica il piano commerciale avrebbe potuto essere tranquillamente approvato dalla Giunta senza neppure scomodare il consiglio comunale.

3. gli oneri, sono in cassaforte, perchè il privato li dovrà pagare (insieme al costo di costruzione), sia che costruisca oggi, sia che edifichi domani.

Quello degli oneri di urbanizzazione è un tema, peraltro, complesso: a causa dei continui tagli statali, i Comuni sono costretti ad utilizzare una parte di essi per pagare le spese correnti (personale, luce, telefono e simili..)
Senza ici e senza altre risorse, gli introiti derivanti dall’uso del territorio diventano fondamentali per far vivere la struttura.

4. Personalmente, credo poi che non sarebbe corretto approvare in fretta, negli ultimi mesi, un piano così complesso, che va ben ponderato, valutando tutti gli aspetti: ambientali, occupazionali,urbanistici, ..economici (purtroppo dopo l'eliminazione dell'ICI, come detto, per rimpinguare i bilanci comunali restano solo gli oneri..)

5. Sul che cosa io ne pensi, l'ho detto anche qualche giorno fa:

- . l'area in questione ha destinazione commerciale da prima che io venissi eletta in Consiglio Comunale (credo da oltre 20 anni);

- quindi o si cambia ( e potrebbe pure essere un'opzione, con tutte le conseguenze che ne derivano anche in termini di gestione delle aspettative maturate dai privati...) la destinazione di questa grossa area(sono circa 73.000 m), con un'osservazione al pgt, o la destinazione non può che essere quella.

Non credo sia realistico prevedervi nuova residenza (il mercato è saturo), e neppure altro industriale (non mi piacerebbe che il biglietto di presentazione del mio paese fossero una fila di fabbriche).

Dipendesse da me ci farei un bel parco cittadino, in cui andare a correre la domenica mattina.
Ma a questo punto occorre trovare le risorse per acquisire le aree, realizzarlo e mantenerlo .....non abbiamo più l'ICI, e la coperta, come si sa, è corta .

- credo poi che anche qualora si optasse per la destinazione commerciale, numerosi altri aspetti andrebbero valutati attentamente:

- l'impatto sulla viabilità (se vogliamo, un po' egoisticamente, vorrei evitare di metterci la sera due ore per tornare a casa);

- il tipo di commerciale che si va ad insediare (magari sarebbe opportuno un centro di grande distribuzione non alimentare ….);

- il progetto ( dal minor impatto ambientale possibile, che non si traduca semplicemente in una bella spianata di cemento...) Così, giusto per entrare nel merito delle scelte progettuali, io, ad esempio, escluderei categoricamente i parcheggi in superficie.

Meglio interrati, anche se più costosi per il privato.

- e soprattutto non potendo,(salvo quanto sopra precisato, e cioè salvo inversioni di rotta) impedirne la realizzazione - occorre controllare attentamente che venga dato quanto spetta all'Amministrazione..CIOE', almeno, LO STANDARD dovuto per legge.
Vale a dire le aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico da cedere al Comune.

Nel caso di specie, viste le dimensioni del lotto stiamo parlando di qualcosa come 26.000 mq
Un bel po' di superficie.. sulla quale una volta ottenuta la proprietà il comune potrebbe farci diverse cose interessati per la collettività.

Certo, forse su un area così importante,sarebbe utile che anche i cittadini facessero le loro proposte e le loro osservazioni.

Anonimo ha detto...

Perche non:)