mercoledì 16 aprile 2008

Donne

Stasera (nella prima a casa da un mese a questa parte…quasi, quasi mi manca già la campagna elettorale) all'Infedele, Gad Lerner ha citato la percentuale delle donne entrate in Parlamento. Stando ai dati richiamati, nel supremo consesso del nostro Paese, al gentil sesso sarebbe stata riservata una quota pari al17,56 % degli eletti, con un incremento dell’1,27 % rispetto alle politiche del 2006. Le donne sarebbero il 25,13% dei parlamentari nel gruppo PD-IDV, il 13,94% nel PDL, per scendere al 12,94% nella Lega, fino ad arrivare ad un irrisorio 2,56 % nell’UDC. Percentuali, piuttosto, misere se si considera la media dei nostri vicini europei. Secondo, infatti, i dati riportati dal sole24ore in un recente articolo, in Svezia circa metà dei parlamentari (47%) sono donne; in Finlandia, Olanda e Danimarca, rispettivamente, il 42%, 39% e 37%. Il neonato governo di Zapatero è composto da 9 donne e 8 uomini.

L'Italia si collocava, nell'uscente legislatura, al 19° posto della classifica europea per i parlamentari (17% donne) e al decimo per quanto riguardava i ministri (22%), surclassata anche da Germania (37% sia per i parlamentari che i ministri), Francia (18% e 33%), Spagna (36% e 41%). La situazione dopo le elezioni del 13 e 14 aprile non è un granché migliorata. Certo, grazie soprattutto alle quote rosa del Partito Democratico, il Belpaese recupererebbe ben 17 posizioni nella classifica mondiale per presenza di donne in Parlamento, scendendo dal 67° al 50° posto. Ma non mi pare un grande risultato, specie considerando che la candidatura del gentil sesso ha costituito uno degli argomenti privilegiati della campagna elettorale appena conclusa (anche nel pdl). E’ vero il problema è complesso (come spiegato qui), è altrettanto vero che il Partito Democratico ha comunque garantito una percentuale di donne di ben 12 punti superiore rispetto a quella del PDL e della Lega, e di ben 23 rispetto all'Udc. Ma forse questo non è ancora sufficiente.

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2 commenti:

claudio ha detto...

è vero non è sufficiente! ma è un passo in avanti! Dai dati si nota però una sostanziale differenza tra il PD e la nuova maggioranza. Loro hanno, ahinoi, vinto e hanno portato solo il 14%(sono magnanimo arrotondo per eccesso) di donne. La nostra percentuale sarebbe stata ben superiore al 25% se avessimo avuto la maggioranza!! ma stare qui a piangere non serve a molto! Ripartiamo convinti che "la quota rosa", che brutto concetto, sarà il volano della ripresa!

emanuela ha detto...

Anche a me non piace il termine "quota rosa" mi sa tanto di "riserva indiana". Al di là di tutto condivido la necessità di ripartire (anche) dalle donne.