giovedì 20 marzo 2008

Caro Grillo

Sul suo blog, Beppe Grillo denuncia l’esistenza di un problema quanto mai reale ed attuale: quello della cementificazione … un tema, a me estremamente caro, sul quale con Legambiente ed altri amici abbiamo già avuto modo di discutere. Per questo ho pensato di intervenire sul sito di Grillo così: “Caro Beppe Grillo, cogliendo lo spirito della Tua denuncia e condividendo la necessità di arrestare questo trend negativo, mi permetto di effettuare alcune brevi precisazioni e riflessioni che forse possono contribuire non solo ad ampliare ed arricchire il dibattito, ma anche ad individuare delle possibili “vie di uscita” al problema del dissenato consumo di suolo - una risorsa preziosa, non rigenerabile e soprattutto scarsa - a cui giornalmente assistiamo. Ti premetto, innanzitutto, che a mio avviso la causa scatenante dell’avido consumo di suolo, da tempo peraltro denunciato da Legambiente Lombardia, non va ricercata tanto nel Testo Unico sull’Edilizia (il D.Lvo 380/2001) come da Te rilevato, quanto piuttosto in una sciagurata norma introdotta dalla L. finanziaria del 2001, e confermata ( inutile negarlo) da tutti i governi successivi che – per mere esigenze di bilancio - attribuisce ai Comuni la facoltà di finanziare le c.d “spese correnti” (vale a dire “costo dei dipendenti, servizi e simili”) con gli oneri di urbanizzazione, cioè con la “contropartita in termini economici” che il privato deve corrispondere al Comune in cambio dell’assenso all’edificazione. L’argomento è, peraltro, molto più complesso e articolato di come, a prima vista, potrebbe apparire.
Infatti, nell’ambito di un sistema caratterizzato da una sempre progressiva e maggiore riduzione dei finanziamenti statali ai comuni, i Sindaci, per garantire ai loro cittadini quei servizi cui hanno diritto, si trovano di fronte ad un bivio ineludibile: aumentare le tanto odiate tasse (ICI.IRPEF) – scelta di questi tempi estremamente impopolare – oppure procedere ad una vera e “propria mercificazione del suolo”. Se potessi scegliere, e dipendesse solo da me, opterei per la prima … Sono un’amministratrice comunale, tutt’altro che insensibile al problema (non tutti che coloro che si occupano di politica “rubano”… qualcuno ci “smena anche del suo” …) Conosco anche perfettamente le difficoltà con cui i comuni si scontrano per far quadrare il bilancio… Certo ci sono esempi di comuni virtuosi: come Cassinetta di Lugagnano, il primo Comune d'Insubria ad aver adottato un Piano di Governo del Territorio a crescita zero: non un metro quadro di cemento in più, 0% di proventi dagli oneri di urbanizzazione per le spese correnti!
Ma per far diventare “l’eccezione norma” è necessario affrontare il problema, oltre che con metodi di compensazione ambientale (con Legambiente, il mio Consiglio Comunale e alcuni amici abbiamo organizzato, proprio su questo tema, lo scorso 2 febbraio, un incontro a Giussano sulla Compensazione ecologica preventiva), intervenendo – come già da tempo del resto propone anche Legambientesul sistema della fiscalità a livello nazionale, così da non rendere più necessario e disincentivare il ricorso alla risorsa suolo … Su questo bisogna lavorare! Emanuela”

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p.s. considerata la mia imbranataggine con l'uso dei blog... spero solo gli sia arrivato...

2 commenti:

Giorgio ha detto...

ammetto la mia ignoranza ma cosa si intende per "intervenire sul sistema della fiscalità a livello nazionale, così da non rendere più necessario e disincentivare il ricorso alla risorsa suolo" me lo spiegheresti?
Grazie
Giorgio

emanuela ha detto...

..si forse non sono stata chiarissima: a mio avviso, è fondamentale che il Parlamento elabori una normativa fiscale che, ad es, obblighi la p.a. a reinvestire "nell'ambiente" gli introiti derivanti agli oneri di urbanizzazione - come dire - "ciò che all'ambiente tolgo, all'ambiente devo restituire": in questo modo da un lato gli enti locali non potrebbero più usare la risorsa suolo "per far generica cassa", dall'altro si valorizzerebbe il patrimonio ambientale comunale...