mercoledì 26 marzo 2008

Da leggere

Il tema del “consumo di suolo” (anche noi ne avevamo parlato qui) è sempre più per gli ambientalisti la vera “emergenza lombarda”. La proposta di legge elaborata dalla Giunta Regionale di Formigoni, che autorizza i concessionari delle rete autostradali a realizzare nelle loro vicinanze costruzioni “accessorie” e la previsione della Pedemontana, non fanno che alimentarne i timori. Segnalo, a tal proposito, l'interessante appello - (cfr dichiarazione del 24 marzo 2008) - che alcune associazioni attive nel territorio che sarà attraversato dalla nuova infrastruttura(Cesano Maderno, Desio, Macherio, Lissone, Sovico, Albiate, Meda, Seregno, Seveso, Vimercate) rivolgono all’unisono ai Comuni affinché utilizzino, "i mezzi " a loro disposizione, e cioè il Piano di Governo del Territorio (il nuovo strumento urbanistico previsto dalla Legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12 destinato a sostituire il vecchio P.R.G.), per operare un’inversione di rotta. Alle Amministrazioni locali si chiede, in particolare, di lavorare in modo sinergico e coordinato per perseguire, nell’ambito di una progettazione sovra-comunale, la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione delle aree rimaste libere sottraendole ai processi speculativi; di realizzare parchi urbani - spina dorsale di un corridoio ecologico che colleghi i polmoni verdi della provincia di Monza e Brianza (Parco Valle Lambro, Parco delle Groane, Parco Brianza Centrale..); di sottrarre le aree "libere" attraversate dal tracciato della Pedemontana all’edificazione per destinarle ad opere ambientali “di qualità”; di promuovere una progettazione che riduca l’impatto ambientale della grande opera infrastrutturale. Gli strumenti ci sono, le proposte pure: ora la parola passa ai Comuni.

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