mercoledì 24 giugno 2009

Dopo quella di Pisa, ora la Torre della Brianza

Sorgerà tra Desio e Muggiò un nuovo grattacielo con annesso l’ennesimo centro commerciale.
I centri della grande distribuzione che spuntano in ogni dove come funghi, stanno diventando per i comuni lombardi un po’ come la copertina di Linus.
Ogni paesello si tiene stretto, stretto il suo.
Il nuovo ecomostro dovrebbe nascere ad un paio di chilometri da quello attualmente in costruzione al Rondò di Monza. (Uno scatolone; un vero pugno nell' occhio, che deturpa il cannocchiale della Villa Reale. Talmente orribile da essere risultato indigesto, persino, allo stomaco trita sassi del Ministro Bondi.)
Già me lo vedo il futuro: la Brianza come San Gimignano, New York o magari Shangai.
Centri commerciali ovunque; così i pochi commercianti italiani rimasti saranno costretti a chiudere e le nostre piazze si riempiranno di Kebab per magno gaudio della Lega che potrà fare incetta di altri voti aizzando la cittadinanza contro gli immigrati.
L'assessore all’urbanistica di Desio, l’onnipresente Brambilla, uomo di punta del pdl, neo-assessore all’ambiente, parchi ed agricoltura della Provincia di Monza e Brianza, giustifica la scelta del grattacielo city con il fatto che, in fondo, costruendo in altezza si risparmia suolo.
L’affermazione di per sé non fa’ una piega, se non fosse che ci pare di sentire la classica ipocrisia ciellina, di chi predica bene e razzola male: già perché mentre Brambilla si lancia in tali nobili proclami il Piano di Governo del Territorio di Desio, di cui lui è padre e padrone, rende edificabili diverse aree agricole.
Con buona pace del tanto conclamato obiettivo del contenimento del consumo di suolo.
Che dire? La situazione è piuttosto desolante: il messaggio dell’ “emergente e rampante classe politica Brianzola non lascia molto spazio all’immaginazione.
L’importante è costruire. E molto. Meglio se dappertutto. In alto, in basso.
Sul suolo e pure – se si può - nel sottosuolo.
E se le nostre città diventano sempre più brutte, poco male, basta comprarsi un costosissimo villino fuori porta.

5 commenti:

Amiconee ha detto...

Dimmi....
quando quando...tutto fermo !
Sono finiti i soldi per certi lavori.

Ma la notizia basta per fare un po' di polvere..e si ravviva un blog.

Paolo ha detto...

di fronte a queste cose si rimane senza parole.
Quello che mi chiedo sempre, e non ho mai trovato risposta, è come mai architetti urbanisti paesaggisti che riempiono pagine e pagine di quotidiani locali, riviste ecc..ecc..in elogio ai paesaggi ed ai territori della Brianza, di fronte a queste cose se ne rimangono zitti.

Anonimo ha detto...

l'importante è essere ottimisti (!!!) e quando una crisi devastante avrà spazzato via tutto, magari legata ad una guerra che riporta il centro del potere mondiale tra russia e cina, i pochi rimasti con martelli pneumatici alla mano si riapproprieranno del territorio pezzo dopo pezzo, piantanto verze e costurendo cascinali e stalle per maiali...

Anonimo ha detto...

ironico seppur vero, si vede che qualcuno ha previsto che a furia di costruire l'uomo si adatterà allo smog, al cemento... e forse muterà.

Anonimo ha detto...

..non l'avra' chiesta, ma si è ben guardato dal compiere un passo indietro umile e pacato, nonchè discreto, ammettendo di non essere all'altezza di un tale delicato controverso e prezioso assessosato in questo momento storico.
infatti, a parte la comprensione banale i capire se qualche via necessita o meno un alterazione di percorrenza ritengo che un vero urbanista debba avere una grande lungimiranza intellettuale (dovrebbero essere tutti gli asessori certo), comprendendo gli sviluppi sociali complessivi, i sistemi di vita odierni, le loro problematche, e i cambiamenti di stile di vita per il futuro, siamo oggi dinnanzi a una svolta epocale che fa rabbrividire l'anno mille...certo giussano è una briciola...ma mi chiedo se l'avvocato Trezzi sa di cosa si discusse a berlino anni fa in merito al piano mondiale urbanizzazione del pianeta , di quale è la tendenza, nel bene e nel male... e pertanto come compensare i grandi spostamenti di massa del futuro, l'uso di risorse sempre più carenti, l'abbandono di uno stile di vita superato e lo siluppo di un sistema di vita non più centrato sull'automobile .... tutto questo necessita uno sforzo che vada oltre le vanaglorie personalie una intuizione determinata dall'amore per la propria città, una scelta profondamente etica, che non si limiti gli spartitraffico.
Con questo faccio un profondo augurio a quello che ad oggi è l'assessore all'urbanistica di tutti, nella speranza che comprenda la profonda responsabilità del suo ruolo.
Le Corbusier del resto, con una lungimiranza progettuale che rasentava la preveggenza, disse che l'assetto urbanistico di una società dovrebbe essere sempre compiuto da persone illuminate...
mi auguro che Trezzi sappia fare tesoro di questo consiglio..e non si accontenti di una poltrona.