giovedì 24 luglio 2008

Tutta La Vita Davanti

Ovvero, una vita da precario
Una giovane palermitana trapiantata nella capitale, laureata in filosofia cum laude, con un lavoro da baby-sitter ed un impiego part time in un call center romano.
Un fidanzato/ricercatore universitario emigrato negli Stati Uniti per sbarcare il lunario.
Un sindacalista CGL cocciuto e donnaiolo.
Un’attraente e sbandata ragazza madre, rimasta, all’improvviso, senza un lavoro stabile.
Un depresso venditore di costosi elettrodomestici, caduto in disgrazia.
Un’anziana e gentile signora, segnata dalla tragica scomparsa della nipote ventenne, spinta al suicidio dall'insopportabile frustrazione di aver fallito la ricerca di un'occupazione.
E ancora, giovani donne, catapultate in una sorta di reale “Grande Fratello”, galvanizzate e umiliate da una spietata Sabrina Ferilli, a sua volta vittima e succube del capo cinico ed ipocrita.
Una dolce bambina che sogna, da grande, la laurea in filosofia...
Questi i protagonisti e le storie di “Tutta La Vita Davanti” il bel film di Paolo Virzì, che racconta, con toni ironici e vivaci, i drammi e le tragedie che si consumano nel mondo del precariato, dei lavori a progetto, dei co.co.co (e co.co.pro. Ma pro .per chi?).
Una pellicola capace di svelare, con umorismo ed implacabile realismo, le umiliazioni, il dolore e le mortificazioni che colpiscono i giovani risucchiati nel crudele mondo del precariato.
Un film tragicomico, piacevole da vedere, e al tempo stesso, intenso ... su cui meditare.
p.s Proporrei a qualche registra di affrontare il tema dei "precari delle libere professioni", il mondo dei giovani "a partita IVA".
Potrebbe emergerne una realtà sconcertante ...

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