giovedì 17 luglio 2008

Perchè siamo antipatici?

Io porto “Perché siamo antipatici?” Perché? Perché Ricolfi mette a nudo queste (a mio avviso) sacrosante verità:

1. è importante che il PD torni ad “ascoltare le ragioni di quanti in questi anni si sono sempre più allontanati dalla sinistra, specie nelle regioni settentrionali del Paese”;

2. capisca “ che il vero problema della sinistra non è mai stato il disprezzo verso il cavaliere, ma l’assoluta incapacità di entrare nella mente di chi vota per lui-"

3. occorre curare “le grandi malattie da cui è affetta la sinistra”, comprendendo, in primis, che “non si può parlare in codice” e che si deve pieno rispetto anche a chi non ci vota;

4.bisogna colmare “l’abisso che separa il ceto politico di sinistra dalla gente comune.” Perché il vero problema “sul piano comunicativo … della sinistra italiana è la sua immagine elitaria ed anti-popolare, il suo presentarsi come una squadra di autocrati illuminati, di seriosi custodi del bene e della cultura";
5. il Partito Democratico deve capire quanto ”i simboli del Palazzo e della politica romana siano invisi alla gente comune (era proprio il caso di chiamare ”loft” la nuova sede del Partito Democratico?e di chiamare ”caminetti” le riunioni dei dirigenti che contano?) La sinistra perde ”perché non capisce la società italiana, ..non sa stare fra la gente, ha perso del tutto la capacità di ascoltare e la voglia di intendere” … per “la distanza siderale che la separa dal comune sentire”
Per tutte queste ragioni, propongo il Libro di Ricolfi. Non c’è dubbio, siamo ancora discretamente antipatici, ma c’è speranza, soprattutto se ci sforziamo di “di acquisire le virtù del ”quarto stile”basato sulla chiarezza e il rispetto dell’elettorato altrui”.

Insomma, il 70% dei miei concittadini votano centro-destra. Alcuni di loro sono persone che conosco e stimo ... Mi rifiuto di credere che rappresentino tutti - come la "superiorità etica della sinistra" di cui parla Ricolfi parrebbe esigere -“la parte peggiore del paese” . Ci deve per forza essere “dell’altro” …. e se non vogliamo restare forza perennemente minoritaria dobbiamo individuarlo …

2 commenti:

claudio ha detto...

E' vero siamo antipatici...ma...se per passare per quelli simpatici è necessario sventolare slogan, esibire corpi, ruttare e vestirsi con la maglia di ferro....continuo ad andare a sentire noiosi dibattiti sulle infrastrutture del polo geriatrico della provincia xy. Però sarebbe necessario che alla fine di lunghe discussioni farcite di interventi da 30 minuti, in cui si ripercorre la storia nazionale dai padri fondatori all'ultimo sbadigio del Presidente, qualcuno dicesse "ma allora cosa abbiamo concluso oggi?"

emanuela ha detto...

insomma ... da un estremo all'altro... non credo che tutti quelli che non votano pd e d'intorni, siano così "poco signori", come non peso che tutte le riunioni e i dibattiti siano "improduttivi". Come sempre sono per il giusto equilibrio...