sabato 26 luglio 2014

La Piscina. Una bomba ad orologeria.


L'" affaire" piscina rischia di  trasformarsi in una vera e propria bomba ad orologeria.
Un ordigno esplosivo che, se innescato, rischia di “far saltare”il bilancio comunale.
Come si è più volte detto e eletto anche sulla stampa locale, il Comune è fideiussore di Aqvasport S.S.D. S.r.l. (in sostanza se il gestore/costruttore  dell'impianto natatorio non paga, la banca può chiedere i soldi al Comune).
Da tempo, la società fa sempre più fatica a tenere fede ai debiti contratti con gli istituti bancari per realizzare l’impianto; dal canto suo, il comune continua a foraggiare la piscina con abbondanti iniezioni di fondi comunali.

Mercoledì il Consiglio Comunale ha votato una modifica alla originaria  convenzione (stipulata nel 2003)  prevedendo che le somme erogate dal Comune per l’acquisto del c.d. “pacchetto ingressi” vengano accreditate direttamente sui conti correnti intestato alla società concessionaria; sui conti cioè  presso cui sono accesi i due mutui fondiari.
Quello votato dal Consiglio è un mero palliativo. Un rimedio, indubbiamente condivisibile ed ammirevole, che serve però solo ad evitare che la società utilizzi i soldi corrisposti dal comune per coprire altri insoluti ( pare infatti che Aqvasport navighi decisamente in cattive acque)

Ma si sa, che curare un  moribondo con le aspirine è inutile. Occorrono interventi più incisivi.

Io, come detto lunedì – prima di uscire dall'aula – percorrerei la via della risoluzione contrattuale. 
Studierei bene il modo per contestare alla società l'inadempimento contrattuale, cercando - chiaramente nel frattempo- un altro operatore.


p.s. Nel 2003 ho votato a favore della costruzione della piscina ritenendo che potesse costituire (come nei fatti lo è) un prezioso servizio a disposizione della cittadinanza.
Il ritenere che la sua realizzazione  "fosse cosa buona e giusta" non esclude che  oggi si possano sollevare critiche  sugli effetti della convezione stipulata dal Comune. 
E' importante, per il bene delle finanze  comunali, che ci sia invece un ripensamento critico del contratto stipulato con la concessionaria.
Proprio le  "criticità" nella gestione della convenzione impongono in primis  un ripensamento dei rapporti contrattuali (arrivando anche alla scelta della risoluzione) ed in secondo luogo pongono in capo a chi gestisce "la partita" di approfondire il tema, individuando (se vi sono) delle responsabilità ed in capo a chi esse siano.


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