giovedì 17 luglio 2014

Buona la seconda...


Martedì sera,  con 13 voti su 16 elettori (e dunque con una maggioranza superiore ai 2/3 previsti dallo Statuto)  Pierluigi Elli (che, con scelta ineccepibile ha deciso questa volta di non prendere parte al voto) è stato eletto, con un voto quasi plebiscitario, Presidente del Consiglio Comunale.
La maggioranza ha, infatti, deciso di revocare la delibera da me contestata (per le ragioni indicate nel precedente post), e procedere ad una nuova votazione.

Una decisione questa  che come ben ricordato, nel proprio intervento, dal Capogruppo del pd Matteo Botta (che si conferma - nonostante la giovane età- persona capace di grande equilibrio politico) vuole essere un tentativo di apertura alle minoranze.

Tentativo, riuscito ed apprezzato.

Presupposto per un'opposizione costruttiva è l’esistenza di una maggioranza disposta ad accoglierne i contributi collaborativi.

Del resto (come ho ricordato nel corso del mio intervento di martedì) non ho contestato il quorum della delibera per un perverso piacere di impuntarmi su un cavillo legale, ma perchè le norme di Statuto e regolamento sono  poste a garanzia ed presidio del funzionamento del Consiglio Comunale (dove siedono gli eletti) e della corretta dialettica tra maggioranza e minoranza (che insieme rappresentano l'intera cittadinanza).

La decisione di procedere alla revoca mi pare poi sintomatica anche di una certa indipendenza del consigliere Elli.
Requisiti indispensabili per chi è chiamato  a svolgere il ruolo Super Partes di Presidente del consiglio.

Alla luce di questo (ritenendo superate le obiezioni di metodo e di merito sollevate nel corso del consiglio comunale dello scorso 26 giugno in ordine alla sua figura) ho scritto sulla scheda il suo nome. 
I numeri dicono che non sono stata la sola (Tre consiglieri di opposizione su sei gli hanno infatti dato fiducia).

Nel concedere questa apertura di credito al neo eletto Presidente, Lo  invito nuovamente a formalizzare la rinuncia alla carica di segretario cittadino del partito democratico. 

La  titolarità di un organo, per definizione super parter ed imparziale, è incompatibile con la carica di segretario del partito (dominante) di maggioranza.

Nessun commento: