Qualche settimana fa la stampa locale ha dato la notizia di una mia possibile nomination in una commissione comunale. La ” PP1” per intenderci.
Per i non addetti ai lavori, non si tratta di una parolaccia, ma di una commissione istituita nel lontano 2004 dal Consiglio Comunale - da me presieduto - con il compito, in sostanza, di ripensare all'attuazione del c.d. “Piano Particolareggiato 1”, un progetto di riqualificazione che dovrebbe interessare l'area che da p.zza della Repubblica va al vecchio oratorio (incluso lo spazio dove è attualmente collocato il Palatenda).
Un’area strategica per Giussano. Centrale. Che da tempo immemorabile versa in stato di degrado.
La Commissione, benché formalmente istituita, non è, nei fatti, mai partita, colpita da una specie di maledizione che da decenni sembra abbattersi su chi si avvicina al povero PP1.
Della serie “Chi lo tocca – politicamente parlando - muore”.
Fu così per la Giunta dell’allora Sindaco Cassina. Stessa ingrata sorte è toccata all’amministrazione di Franco Riva il cui ambizioso progetto (la realizzazione di un centro-polifunzionale) si è arenato nella transazione stipulata con l’Arch. Botta.
Ma veniamo alla mia nomina
Formalmente - così si legge nel provvedimento sindacale -entro in quota “Lega Nord” con una candidatura, come riportato dal Giornale di Carate, sponsorizzata dal partito di Bossi.
Ed allora - per evitare visi increduli, sguardi atterriti e mal di pancia - dico subito a quei "compagni e non" pronti ad accusarmi di opportunistici salti della quaglia all’insegna del motto “con la Franza o con la Spagna purché se magna” di non agitarsi troppo e di stare tranquilli - se del caso prendendo una giusta dose di valeriana: non sono ancora saltata sul carro della Lega.
Fin quando a guidare il Carroccio ci saranno i vari Borghezio e Calderoli pronti a vezzeggiarsi nella politica dell’immigrazione che a loro tanto piace, mi terrò ben lontana dalla spillina dell’Alberto.
Trovo, infatti, la terapia della deterrenza fatta di internamenti, respingimenti, privazioni di cibo, disidratazione; “la cura da cavallo – come l’ha efficacemente definita il corrispondente in Italia della televisione tedesca Ard Karl Hoffann – “che porta a dire che “l’operazione è riuscita ma il paziente è morto”, disumana e spietata.
Detto ciò a livello generale, è pur vero, che in ambito locale le cose possono assumere colori e sfumature diverse.
Il Comune, al quale, fortunatamente, non spetta certo l’ultima parola sul tema, ad esempio, dell’(assurdo) reato di clandestinità, ha,invece, due compiti fondamentali: amministrare secondo la regola del buon padre di famiglia e gestire lo sviluppo del proprio territorio.
Chi mi conosce bene sa che in Consiglio Comunale mi sono sempre battuta – lasciandoci come, si dice, pure “le penne” – affinché si adottasse una “certa” politica urbanistica che la Lega - quando era all’opposizione – pareva (così dicono le loro votazioni in consiglio) condividere.
Basti ricordare, a tal riguardo, tra l'altro l’annosa vicenda del pgt.
Una politica urbanistica che la nuova amministrazione - almeno sulla carta e fino a prova contraria - sembra voler perseguire.
Il che spiega l’ingresso in Giunta come assessore all’Urbanistica di Ettore Trezzi, con il quale lo scorso maggio mi sono candidata.
Per la stessa ragione ho accettato, dopo la lunga pausa estiva, la proposta che, all’indomani delle elezioni, mi aveva rivolto il neosindaco del nostro Comune, Gian Paolo Riva, di entrare a far parte della commissione investita dell’ambizioso compito di riqualificare il centro cittadino.
Se il mio contributo sarà positivo o negativo, non spetta certo a me dirlo. L’ultima parola, come democrazia vuole, sarà rimessa ai cittadini.
A dire il vero, nel lungo mese sabbatico che mi sono concessa, ho anche pensato di rinunciare al cortese invito. Ritornare ad occuparmi di minori mi è parsa, nel frattempo, un buon modo per riempire il mio tempo libero.
Ma alla fine, che ci volete fare, mi sono riconvertita sulla via di Damasco.
Al di là delle battute, voglio comunque precisare che la mia presenza nella Commissione PP1 è una scelta politica maturata alll'interno della lista civica “Io rispetto Giussano” nella quale, per la nota vicenda della fine del mio matrimonio con il locale Pd, mi ero candidata con la consapevolezza che questo avrebbe per me voluto dire - con grande probabilità (come i fatti hanno dimostrato) - l’uscita dalla vita politica istituzionale.
Ricordo, a tal proposito, a quanti, con spirito galante, volessero accusarmi di essere “un fondoschiena” in cerca di poltrone che se fossi rimasta in Giussano Democratica o nel Partito Democratico, grazie alle preferenze ottenute, sarei entrata in Consiglio con il cappello della più votata del centrosinistra.
Una poltrona decisamente più succulenta di quella di una commissione esterna (quantomeno avrei avuto diritto al – seppur misero – gettone di presenza!).
Sempre per le malelingue vorrei, infine, precisare che la sponsorizzazione leghista - al di là delle "masturbazioni mentali" che ciascuno è liberissimo di farsi - ha una ragione molto più semplice di quella che potrebbe sembrare. Il vigente regolamento della Commissione prevede che i componenti - otto per la precisione – di cui cinque espressione della maggioranza e tre dell’opposizione, vengano segnalati dai rispettivi capigruppo.
Il che, tradotto in soldoni, significa che se la Lega non avesse deciso di sponsorizzare la mia candidatura, cedendomi uno dei posti cui aveva diritto in commissione, la Lista Trezzi, non avendo ottenuto consiglieri comunali, non avrebbe in alcun potuto proporre la mia nomina.
Non credo che questo possa essere un problema per i cittadini di Giussano che hanno votato per il Carroccio né, tantomeno, per i miei elettori, i quali, al di là di tutto, hanno a suo tempo deciso di seguirmi seppur altrove candidata.
p.s. sarebbe un atto di galanteria, molto apprezzato, se gli anonimi commentatori che volessero divertirsi con il tiro al piccione nella fin troppo facile critica che questo post sollecita ,decidessero - questa volta - di firmarsi.
Ma forse è chiedere troppo, perchè come diceva qualcuno, se il coraggio non lo hai nessuno te lo può dare.
5 commenti:
Auguri per la tua commissione. Poi, una domanda. Come definiresti quella che chiami "una certa politica urbanistica" della Lega? Per far capire a me e ad altri, magari non competenti come te, in cosa si differenzia dalle altre. Grazie.
... diciamo che la Lega dai banchi dell'opposizione ha espresso, in campo urbanistico, quelle stesse posizioni che hanno portato alla mia rottura con l'allora maggioranza.
Come ad esempio la necessità di reperire maggiori standard (con il mantenimento dei 100 mc per abitante teorico previsti nel precedente prg si v. le dichiarazioni rese da me e dal consigliere Tagliabue negli ultimi pl approvati http://www.comune.giussano.mb.it/Upload/Comune/Delibere/C200926.pdf),) oppure l'eccezionalità del
ricorso alla monetizzazione ...
Le stesse posizioni, come ricordavo, che mi hanno portata a prendere le distanze dall'allora maggioranza ...
http://www.vorrei.org/culture/1-ambiente/323-le-citta-non-sono-solo-palazzi.pdf ....
E brava Emanuela.
Dall'altra sponda del Lambro, leggo volentieri queste tue parole: chiare e corrette.
Ciao Paolo
...quante scuse poste a premessa.... troppe.
il problema è che si ragiona sempre per semplificazioni categoriche, luoghi comuni.
insomma emanuela se vuoi fare una cosa falla e basta, e non preoccuparti delle malelingue, quele ci saranno sempre e più operi più ci saranno... certo guardati da certi compagni di strada, se già stata usata una volta... non perseverare...
ciao.
Ecco che arrivano quelli con le mani in pasta.
Non va per niente bene.
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