martedì 21 luglio 2009

Comuni cornuti e mazziati. O uccidi il terriorio o ammazzi l'economia

La legge sul c.d. piano casa, approvata lo scorso 14 luglio dal Consiglio Regionale, è stata accolta da una corale levata di scudi (qui i dannati del cemento).
Introducendo, quale criterio generalizzato per il rilancio dell'economia e la riqualificazione del patrimonio edilizio, la " deroga agli strumenti urbanistici vigenti" a "prescindere" - come direbbe Toto' - il Presidente Formigoni ha messo i poveri Sindaci in un tunnel senza uscita.
Già perchè se i Comuni, entro il 15 ottobre, non adotteranno una delibera ad hoc per contenere (i deleteri)effetti del piano casa, rischieranno di vedersi travolti da tonnellate di cemento ed essere tacciati per amici dei palazzinari.
Se, invece, animati da spirito virtuoso metteranno dei paletti al Formigoniano disegno, ecco pronto per loro l'infame marchio di "ammazza economia".
Lapalissiane, in tal senso, le parole del segretario generale dell’Unione artigiani briantea, Marco Accornero: “ Ora la palla passa agli enti locali, per quanto di loro competenza e sarà nostro compito stimolarli e vigilare perché il Piano si avvii, in tempi rapidissimi e senza tatticismi o posizioni demagogiche. Ostacolare l’attuazione di questo provvedimento significa assestare un colpo mortale a un comparto che costituisce la risorsa occupazionale più forte dell’artigianato, senza contare che, interventi e ristrutturazioni daranno nuova linfa anche alle numerose attività artigiane che ruotano attorno al settore edilizio. Pensiamo alle imprese del settore del mobile e dell’arredo che sul territorio di Monza e Brianza costituiscono una realtà importantissima oppure alle numerose piccole aziende di installazione impiantistica, del settore del legno» (qui)
Comuni, dunque, cornuti e mazziati come ricorda il vecchio detto popolare.
Lo sappiamo, perché in questa terra ci viviamo e lavoriamo, che la crisi in Brianza è grave.
Impietose, come bollettini di guerra, le pagine dei quotidiani elencano, ogni giorno, le ditte che stanno per chiudere i battenti, facendo cadere nel panico prima e nella disperazione, poi, centinaia di famiglie.
Una crisi che ha colpito duramente gli artigiani e che non ha risparmiato neppure il settore dell’edilizia dove - lo denuncia l’Unione Artigiani - la cassa integrazione è salita nei primi cinque mesi dell’anno del 142%.
Ma pur consapevoli di tutto ciò ed estremamente preoccupati dalla situazione occupazione (ho due fratelli artigiani) siamo veramente convinti che il rilancio dell’economia passi attraverso la promozione di una riqualificazione del patrimonio edilizio fatta vomitando sulle nostre città, già ben urbanizzate, incrementi volumetrici che possono arrivare fino al 40% (come previsto per i soggetti pubblici )?
A me pare tanto che, con l’apparente scusa di voler rilanciare l’economia, si sia in realtà approvata una legge che finisce per devastare il territorio a tutto vantaggio di palazzinari e speculatori (di destra e di sinistra, perché, si sa che il partito del cemento ha un comun denominatore che piace a tutti).
Ma qualcuna delle aquile del Pirellone si è domandata quali possano essere, alla lunga , le conseguenze di gettare addosso alle città tutti questi volumi?
Io qualche idea me la sono fatta leggendo questa bella favoletta.
Tanto, tanto tempo fa esisteva, in quel di Napoli, una città che veniva chiamata, per via delle sue fabbriche, la Sesto San Giovanni del Sud.
Era “la città simbolo del tentativo di rilancio industriale del Mezzogiorno.
C’era il quartier generale della Rhodiatoce, che spopolava a Carosello con Caio Gregorio, er Guardiano del Pretorio; c’erano le Acciaierie del Sud, c’era insomma un distretto che nel momento migliore il 1971 - era arrivato a contare la presenza di 119 aziende. In quel decennio la popolazione raddoppiò, da 26mila a 54mila abitanti, trasformando un paesone agricolo in una città vera e propria”
Alla favola manca però il lieto fine, perché del produttivo paesello “All’inizio degli anni Ottanta non rimaneva più nulla, e l’unica cosa che continuò a crescere fu il numero degli abitanti - oggi sono 84.000”
La cittadina divenne allora “un punto indistinto di quell’hinterland napoletano che si espande fino a Caserta, dove si fatica a distinguere una città o una realtà dall’altra, tutto è immerso in un grigio indistinto. È difficile capire dove cominci e dove finisca, dove sia il confine con Afragola, che ha dato i natali ad Antonio Bassolino, o Frattamaggiore. Esiste un centro storico, che ogni tanto fa notizia per via di qualche crollo. La periferia, con i suoi centri commerciali e i parcheggi enormi, sembra essere tenuta meglio del vecchio borgo” (qui).
Bene questa città, un tempo industriale, è Casoria, venuta tristemente alla ribalta della cronaca per il Noemi- gate.
E non illudiamoci che quello della città infinita sia un problema dell'Italia, si.
Ma da Napoli in giù.
Ecco, ad esempio, cosa dice il Documento di Piano del Comune di Giussano (pag. 95) “il modello insediativo diffusivo, che già da tempo ha caratterizzato la Brianza milanese, sta ormai intaccando anche quei comuni più settentrionali che erano riusciti a mantenere indenni le proprie identità urbane, così che – da Milano verso il Lecchese, il Comasco, il Monzese, il Vimercatese – sta diramandosi un’unica piattaforma urbanizzata che annulla i confini comunali (ormai scanditi solo dalla segnaletica stradale), minimizza e oblitera la ricchezza delle tradizioni urbane locali (che hanno caratterizzato in modo intenso la storia dei nostri comuni), produce livelli di acuta insostenibilità per i molti problemi urbanistici e ambientali originati”
C'è poi un ultimo aspetto che non va trascurato.
Siamo in piena crisi. Le famiglie ed i piccoli investitori, spaventati dalla recessione, saranno veramente poco propensi ad investire la poca liquidità di cui dispongono.
Le imprese dal canto loro, strozzate dalle Banche, hanno sempre più difficoltà ad ottenere finanziamenti.
Chi avrà, quindi, le risorse per avviare nei pochi mesi (18) concessi dalla Legge gli interventi?
La mafia, naturalmente, l’unica impresa a non soffrire della crisi che, disponendo di enormi liquidità derivante dai traffici illeciti, è alla ricerca di succulenti affari nei quali reinvestire i propri capitali.
"La mafia è un tarlo. Che rode piano piano il cuore produttivo di Milano.
Le imprese più vulnerabili sono quelle colpite dalla crisi ma che, nonostante la fragilità, hanno a che fa re con gli affari più ricchi. Un identikit che oggi corrisponde a pennello alle attività delle costruzioni. A lanciare l’allarme — per una volta il termine non è sprecato — è Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil, associazione dei costruttori di Milano e Lodi che assi ste 8.000 imprese di cui un migliaio associate. «Esiste una stretta corre­lazione tra infiltrazione mafiosa e l'attuale fase di recessione economica — mette in allerta De Albertis —. Se l'economia legale registra una drastica contrazione dei finanziamenti, quella illegale può contare su una "permanente, enorme, illimi tata liquidità finanziaria", come ha già fatto notare il procuratore nazio nale antimafia, Piero Grasso. Il peri colo dell'usura è in agguato e l'usura è il veicolo che innesta relazioni pericolose».
Ed ecco chiuso il cerchio - direi perfetto - sul piano casa di Roberto. (Della storia degli spazi pubblici, dei servizi e del dono della riduzione d'oneri... ne parliamo un'altra volta).

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma le ronde le faranno a Giussano?
Non sarebbero male nel periodo estivo.

Anonimo ha detto...

Emanuela , visto tanto sbraitare vedremo cosa farai tu come assessore "ombra" ("eletta" con voti presi a sinistra !?!) all'urbanistica ........

emanuela ha detto...

...vedremo.. di escogitare qualche idea originale ...

Anonimo ha detto...

L'idea del niente..

Anonimo ha detto...

Un po' di cose inutili per il cittadino...
Lavori per l'interramento dela 36 a s.fruttuoso.
Cominciato il bagno di sangue per i pendolari che ritornano da Milano.
Da questa mattina è tutto bloccato direzione Lecco.
Grazie Faglia e grazie Di Pietro.

emanuela ha detto...

interramento:
Caro anonimo credo che la tua segnalazione sia tutto fuorchè poco rilevante per il cittadino...

Anche io percorro tutti i giorni la 36 direzione Giussano-Monza e tremo all'idea di cosa potrà succedere a settembre, quando riapriranno le scuole.

Non ho scritto ancora nulla sul tema, perchè, fino ad ora non ho registrato (complice la chiusura delle scuole e le vicine ferie) particolari situazioni di traffico...

Ma credo che tra qualche temnpo per i pendolari sarà un delirio...

Ti sarei grata se tu potessi darci qualche informazione in più...

Anonimo ha detto...

Emanuela allora confermi che sarai assessore "ombra".......

emanuela ha detto...

Il candidato della lista civica Io Rispetto Giussano, è stato chiamato, come assessore esterno, pur estraneo alla coalizione Lega+Pdl ad occuparsi del complesso settore dell'urbanistica.

Chiaramente, per quanto mi sarà possibile e se ci saranno i presupposti, non potrò che dare il mio piccolo contributo... in caso contrario, mi limiterò a fare, come qualcuno aveva a suo tempo ventilato, la commentatrice da Santoro..

Anonimo ha detto...

ci hanno la faccia come il c...
riescono ad essere tutto e il contrario di tutto... e hanno anche l'arroganza di avere sempre e solo ragione... opposizione e maggioranza ormai son schemi superati i post yuppies sostenibili sono geneticamente modificati... dio ci salvi dalle beacco!

emanuela ha detto...

bhè caro anomino,
che dirti, si vede che sto diventando proprio una politica "di razza"...
checchè ne dicano i miei nemici..


Quanto al tuo desiderio, chissà magari se tu avessi il coraggio di firmarti il Padreterno sarebbe più propenso ad ascoltarti ...

Si sa che il Signore ama i cuori corggiosi!

Anonimo ha detto...

SS 36 ieri alle 17,45 in direzione Lecco c'era coda che partiva dalla Metro di Cinisello.A occhio 10 km.Però purtroppo per fare bisogna prima disfare.

Anonimo ha detto...

QUESTI POST HANNO LA CENSURA... ALCUNI PASSANO TIPO IL DON GIORGIO..ALTRI, EDUCATAMENTE INDIGNATI NO... VIVA LA DEMOCRAZIA OFFUSCATA. ALLA FACCIA DELLA SINISTRA!

emanuela ha detto...

nessuna censura...

il post di don giorgio era generico, si riferiva all'elettorato leghista (per la cronaca l'ho appena commentato),

... dell'altro..di ieri credo ... - uno dei pochi su cui mi sono permessa di intervenire - ho semplicemente omesso una parola, che conteneva un riferimento a rischio di querela.

Certo se i commenti fossero firmati, la responsabilità sarebbe in capo a chi li firma...e io mi leverei la seccatura di dover fare il rigido censore (ruolo che di certo non amo)...

Geremia ha detto...

Aldo Bonomi parla del territorio che va da Malpensa ad Orio al Serio come di una città infinita. Usare Casoria come esempio di città infinita o dilatata non mi sembra efficace nè pertinente. O forse non capisco.
Quanto all'assessore ombra. In politica si stringe spesso la mano al demonio. Se l'Italia, come dice Saramago, è un paese mafioso governato da un criminale, credo sia anche perchè molti, troppi, credendo di poter cambiare il sistema dall'interno poco a poco si lasciano, forse per impotenza, avvelenare e cambiare. Spero che non farai la stessa fine Emanuela. In bocca al lupo.