giovedì 23 aprile 2009

25 aprile 2009 Mafia: giù le mani dal Nord

..."continua­re, riaprire il dialogo della ragione: ed educare, se ancora siamo in tempo, non in un solo partito ma in tutti i partiti, una nuova clas­se politica di giovani, che portino nella vita politica quella serietà civica, quell'impegno religioso di sincerità e di dignità umana, che fu il carattere distintivo della Resistenza: questo senso di autore­sponsabilità, questa volontà di governarsi da sé:........

E che torni, anche in politica, il tempo della buona fede."

"In questo clima avvelenato di scandali giudiziari e di evasioni fiscali, di dissolutezze e di corruzioni, di persecuzioni della miseria e di indulgenti silenzi per gli avventurieri di alto bordo, in questa atmosfera di putrefazione che accoglie i giovani appena si affaccia­no alla vita, apriamo le finestre: e i giovani respirino l'aria pura delle montagne e risentano ancora i canti dell'epopea partigiana." Con queste parole - lontane nel tempo ma quantomai attuali nei contenuti - Piero Calamandrei nel 1954 commemorava al Teatro Lirico di Milano il decennale della Resistenza.

Sessantanni fa, a Mussolini ed a Hitler, al regime fascista e nazista.

Oggi, ai nuovi mostri che divorano la nostra società. Alle violenze.

In tutte le loro più deplorevoli espressioni. Alle Mafie. Una resistenza quotidiana. Difficile e coraggiosa. E per dire il loro no a camorra, ad 'ndrangheta, a Cosa Nostra, sabato 25 aprile a Bologna, a resistere"al Pratello" saranno in tanti. E tra loro, e con loro Addio Pizzo, l'associazione di volontariato che lotta contro il racket delle estorsioni. Goel, il Consorzio Sociale che ha sede nella Locride. Il sindaco di Polistena Giovanni Laruffa e Mario Congiusta, il padre di Gianluca, assassinato tre anni fa dalla 'ndrangheta perchè voleva impedire che il suocero rimanesse vittima di un’estorsione. Ai quali, grazie al gentile invito di Luigi Sorrenti e Claudia Parmeggiani, avrò il grande onore di unirmi.

Palermo, la Locride, Polistena, Siderno, la Brianza.

Già perchè lo sappiamo bene che, purtroppo, neppure la terra di Lombardia è al sicuro dai tentacoli delle organizzazioni mafiose. Ed a ricordarcelo sono in tanti come questo servizio, andato in onda ieri sera, sulla La7....

Il servizio completo qui

"Mafie al Nord" Parla anche di Noi. Della Brianza. Di Seregno, di Giussano. Dell'arsenale dei Mancuso.

Risale a soli pochi giorni fa la sentenza, con cui il Tribunale di Monza ha condannato quattro esponenti dell’ndrangheta (Fortunato e Giovanni Stellittano, Giulio Bralla, Ivan Tenca) a 19 anni complessivi di carcere ed a corrispondere oltre 100 mila euro a titolo di risarcimento del danno per le discariche abusive di rifiuti - scoperte lo scorso settembre - nei comuni di Seregno, Desio e Briosco e gestite dalle cosche malavitose.

E allora ci vediamo tutti a Bologna!

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel servizio della Sette si parla - come presunto riciclatore di denaro delle mafie - di Paolo Sciumè, che, per chi non lo sapesse, è uno dei più importanti professionisti di riferimento di Comunione e Liberazione.

Anonimo ha detto...

Cazzo ma il pentito nel video,quando parlava di locali di n'drangheta ha nominato Giussano ed altri 3/4 cittadine,ciò significa che l'inflitrazione mafiosa a Giussano è elevatissima,perchè se fossimo stato un paese di poca importanza per la mafia il pentito non si sarebbe nemmeno ricordato della nostra città.

emanuela ha detto...

... abbiamo la mafia sottocasa, e non ce ne accorgiamo nemmeno...

Anonimo ha detto...

....componente specifica della mafia,e non solo di essa,è vendersi politicamente al migliore offerente...e allora non è solo sottocasa,ma in sè.(S.Agost."In te ipsum rede ...con quel che segue).
Cari saluti.T.M.

emanuela ha detto...

"..in interiore homine habitat veritas."
Condivido l'ottima citazione...

emanuela ha detto...

p.s. per problemi di audio,ho dovuto cambiare il video...nel farlo devo aver cancellato qualche pezzo...spero di aver più o meno ricostruito il tutto (sic, sic!)