domenica 26 aprile 2009

Contro le mafie

Non più nella sede istituzionale. Ma al Pratello. Nel bar di una delle vie più vitali di Bologna, ieri 25 aprile, resistendo alla nostra dose di "sfighe quotidiane" (non-voli Alitalia, microfoni mal funzionanti, impedimenti ambientali) con Dario, Sara e Francesca di Addio pizzo.
Con Manuela di Goel dalla Locride e con Libera. Con Claudia. Con chi aveva segnato l'appuntamento in agenda, e con chi, invece, passava di lì per caso, abbiamo, ciascuno a suo modo, gridato il nostro "no " alle mafie.
In collegamento telefonico (bloccati nell'aeroporto di Lamezia Terme, grazie all'efficienza di Alitalia) il Sindaco di Polistena e Mario Congiusta.
Tutti insieme, per parlare - con una conferenza che la sorte ha trasformato in comizio - della loro lotta, giornaliera e concreta, alle mafie.
A ricordare i 370 commercianti e imprenditori siciliani di pizzo-free che, coraggiosamente, si sono opposti pubblicamente al racket delle estorsioni mafiose.
Insieme - come fra amici che si incontrano per bere in compagnia un aperitivo - ad ascoltare il prezioso lavoro di addiopizzo volto a promuovere il consumo critico in quel di Palermo.
Già, perché anche il consumatore, il cittadino può, con un'azione semplice, consapevole e responsabile, aiutare la lotta al racket.
Come? Facile .. acquistando i prodotti ed i servizi da quegli imprenditori, esercenti e professionisti che non pagano il pizzo. Oppure rivolgendosi a commercianti che, vittime di richieste estorsive, abbiano denunciato i loro aguzzini.
Un atto semplice certo. Ma dirompente. Capace di minare il sistema economico mafioso.

Occorre resistere perchè - tuona Dario - un "intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità".

E poi ancora, Manuela di Goel, il consorzio di cooperative sociali nato nella Locride. Apparentemente timida, Manuela, ha rivendicato con forza i diritti in Calabria negati.

Al lavoro, al futuro, ad un sistema di assistenza sociale. Alla sanità.

Interventi forti, arricchiti dai collegamenti telefonici con il prof. Laruffa, Sindaco di Polistena - comune in provincia di Reggio Calabria - che ha ricordato i numerosi comuni sciolti a causa delle infiltrazioni mafiose e l'importante ruolo nella lotta alle mafie che possono giocare le amministrazioni comunali.

E con Mario Congiusta, il quale, richiamando la Relazione annuale sulla ’ndrangheta, approvata nel febbraio 2008 dalla Commissione Parlamentare di Inchiesta, ha posto l'attenzione sulle infiltrazioni mafiose nel Nord.

Da Palermo, a Polistena, a Siderno, alla Locride, passando per Bologna- da Via del Pratello - fin qui in Brianza.

Giunti a Bologna da luoghi diversi, ci siamo lasciati a Via del Pratello con un'unica comune convinzione: che le mafie si possono sconfiggere, solo, se le si combatte insieme.

Solo lavorando in sinergia, dalla Sicilia alla Lombardia.

Perchè la mafia ( che è morte e violenza, ricorda stasera da Fazio, il procuratore antimafia Grasso) non è "solo questione meridionale"

Lo diceva, già Giovanni Falcone: “ la mafia uccide a Palermo, ma investe a Milano, Londra e New York. "

E' il segreto di Pulcinella: è stranoto, ad esempio, che Milano è una delle capitali della 'ndrangheta. Lo dice a chiare lettere la relazione annuale del dicembre 2008 della Direzione Annuale antimafia.

Allo stesso modo, è risaputo che le organizzazioni criminali reimpiegano i proventi derivanti dalle attività illegali, nel Nord, in Lombardia, in Brianza in attività all’apparenza lecite.
Soprattutto nel bisness dell'edilizia. Delle costruzioni. Del movimento terra. Dei centri commerciali. Dei locali alla moda.
Perchè -ricorda Manuela- "pecunia non olet". Il denaro non puzza. E per qualcuno, basta fare affari. Poco conta da dove quel denaro arrivi.
E per gli scettici. Per quanti non credono che esistano infiltrazioni mafiose nel nostro territorio... ecco qualche piccolo pro-memoria (per gentile concessione de L'Esagono)
A breve, sorte favorevole permettendo, il video di Claudia.

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