venerdì 10 aprile 2009

Sempre. Ancora Lei.

Pare che la mia linguaccia ne abbia combinata un’altra delle sue.
Io puntavo a crearmi un nuovo amico.
E Lei, invece, finisce per innervosirmi pure il Sindaco del Borgo vicino.
Il quale, seccato dalla goliardica metafora sulla novella Ceppaloni brianzola, mi manda a dire, per le rime, “che i comunisti dovrebbero pensare in casa loro”.
Il problema è che i politici mancano di senso dell’umorismo. E si mettono subito sulla difensiva.
Al di là del fatto che i comunisti sono più rari dei Panda. E che l’idea di far parte di una categoria in via d’estinzione mi crea una certa ansia ( fossi un uomo ricorrerei al noto gesto scaramantico …. non proprio adatto ad una signora), devo tutto sommato ringraziare il Sindaco Mariani per aver provveduto a riabilitarmi agli occhi del mio entourage giussanese che pare legga le mie ultime posizioni in campo urbanistico come trampolino di lancio per un mio prossimo salto in casa leghista.
Quanto al resto.
Il messaggio seregnese è arrivato assai forte e chiaro.
“Devo farmi i cavoli miei”
Ma si sa che la curiosità è donna! Come non cadere, quindi, nella tentazione di dare, di tanto in tanto, una sbirciatina anche nel giardino del vicino?
Lo sanno tutti che la sua erba, è sempre la più verde.
E dell’opportunità offerta che dire? Tengo anch’io bocche da sfamare, mica posso, quindi, farmela scappare.
Provvederò a portargli, personalmente, il mio curriculum. Rassicurandolo fin d’ora – per evitargli in futuro altre brutte sorprese - che l’esame di Stato l’ho brillantemente superato presso la Corte d’Appello di Milano.

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