giovedì 26 giugno 2008

"La criminalità dove non te l'aspetti"

Il Corriere della Sera di oggi riporta la notizia del “via libera” del Sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla costituzione di una commissione antimafia, così come sollecitato qualche mese fa dal Partito Democratico milanese con una mozione che fu allora bocciata dall'intera maggioranza.
Bocciatura etichettata dal giudice Guido Salvini come “un favore concesso a chi vuole che le mafie procedano indisturbate”. Mafie Expo, mafie e mondo economico.
La consapevolezza della forte presenza delle cosche nel sistema economico ed il conseguente innalzamento della soglia di attenzione necessaria per impedire la loro infiltrazione, ad esempio, negli appalti pubblici, devono diventare temi fissi nell'agenda della politica e presenza costante nella "testa" dell'opinione pubblica.
Un paio di settimane fa ho avuto modo di partecipare alla presentazione della sconcertante inchiesta di Mario Portanova (pubblicata sul numero di giugno di "Altreconomia"), dall'eloquente titolo “La mafia sotto casa”.
Il messaggio della testata è chiaro e diretto: la criminalità al Nord investe in attività economiche che ci riguardano da vicino.
Ogni giorno, nella nostra quotidianità - quando paghiamo l'affitto, acquistiamo casa, ci mangiamo una pizza con gli amici, beviamo una birra in compagnia - rischiamo di riempire, seppur inconsapevolmente, le tasche dei capi delle cosche mafiose che trovano nei locali alla moda, nelle pizzerie per le famiglie, nei palazzi in centro il loro miglior investimento.
Ricorda Portanova che è pura leggenda la convinzione che “vuole che la mafia salga al Nord soltanto per investire in Borsa e riciclare i soldi in complicate architetture finanziarie internazionali...
In Lombardia, in Piemonte e in altre regioni “non tradizionali” non esistono soltanto colletti bianchi, ma padrini e picciotti che all’occorrenza sparano. E quando gli investigatori svelano i loro patrimoni non trovano quote di fondi e conti correnti alle Bahamas, ma palazzi, appartamenti, box, negozi, bar ristoranti, locali notturni, autorimesse, concessionari, imprese edili, società commerciali, cooperative di servizi”.
Qualche esempio? Eccovi accontentati: la megadiscoteca Cafè Solaire che "crea quasi un effetto spiaggia, una goduria nelle notti afose dell'estate milanese" nel dicembre 2006 è finita sotto sequestro "insieme alla pizzeria biologica Bio Solaire e alla discoteca Madison ... Secondo l'accusa il gestore dei locali ... era il referente imprenditoriale " del clan di Franco Coco Trovato, uno dei più feroci boss del Nord Italia (p.s. oggi il Cafè Solaire ha cambiato gestione).
Gli inquirenti hanno scoperto che, talvolta, la mafia ha addirittura pagato l’affitto alla collettività, come nel caso del night club “For a King”, collocato in un edificio della So.Ge.Mi, la municipalizzata che gestisce per conto dell'amministrazione comunale l’Ortomercato di Milano (da decenni – denuncia l’inchiesta- punto di incontro tra economia legale e illegale).
Il night club è stato sigillato (il 3 maggio 2007) perchè “faceva capo a un personaggio legato a Salvatore Morabito, un narcotrafficante della ‘ndrangheta di Africo” che - rivela l'onorevole Francesco Forgione nel suo saggio di recente pubblicazione ove riproduce la relazione della Commissione Parlamentare Antimafia - entrava nell'Ortomercato con la sua Ferrari grazie al pass rilasciato proprio dalla So. Ge.Mi.
L’inchiesta svela come i soldi della mafia restino sotto casa, nelle nostre città.
Portanova ricorda, infatti, che le cosche della ‘ndrangheta “possiedono edifici pubblici a Pioltello e negozi di abbigliamento tra Inveruno, Cuggiono, Castano Primo; a Legnano si dedicano all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ortofrutticoli, alle sale da giochi e agli immancabili bar”. Senza trascurare il controllo dei videopoker i cui ricchi “profitti sono stati reinvestiti nel settore immobiliare per l’acquisto di lussuosi appartamenti “ nelle zone residenziali di Genova. In certe zone del Nord - denuncia l'inchiesta - la mafia ha acquistato il completo monopolio dell'edilizia, in particolare del movimento terra.
In questo settore ”non è nemmeno necessaria l’intimidazione diretta perché è sufficiente l’intimidazione “percepita”, cioè quella non esercitata con minacce aperte ma con la semplice “parola giusta al momento giusto” Oggi, evidenzia Portanova, gran parte dei lavori di movimento terra di ridenti cittadine lombarde (Buccinasco e comuni limitrofi “Corsico, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio , Gaggiano sono svolti da ditte legate al gruppo dei Papalia- Barbaro…" "Buccinasco"- conclude il giornalista -“si candida a essere un rifugio residenziale
per milanesi stufi della città: il piano regolatore recentemente approvato
prevede la costruzione di 1.500 nuovi alloggi che ospiteranno coppie e famiglie desiderose di verde e di pace.
Le ruspe e i camion dei Papalia Barbaro sono già al lavoro, in modo perfettamente legale
Certo gli affiliati di Antonio Papalia avranno di che gioire, ma – ho l’amara sensazione - che grazie all’enorme ondata edilizia che da qualche anno sta travolgendo il territorio brianzolo, non saranno i soli …

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