Inaugurata, alla Luiss di Roma, la nuova " scuola per la classe dirigente ". L'istituto d'Elite che dovrà formare i nostri futuri governanti (come dicono i siciliani " cummannari e' megghiu ca futtiri " ).
Padrini d’onore dell'evento, il palazzinaro Caltagirone, il suocero di Pierferdy Casini, ed Emma Marcegaglia, rampolla di chiacchierati imprenditori, con qualche problema giudiziario “ in tema di appalti”.
La nuova scuola per essere 'School Of Government', dovrà offrire un programma, adeguato e completo, consigliando ai suoi studenti l'approfondimento di quelle materie e di quei temi, assolutamente indispensabili per la formazione dell'alto funzionariato pubblico e privato dei nostri tempi.
Ecco allora, nel dettaglio, qualche proposta .. formativa:
Filosofia: " "Il giusto altro non è che l'utile del più forte"." Le teorie su come piegare il prossimo ai propri piaceri. Dai sofisti ad oggi.
Psicologia: Gli impulsi dell'ego. La mazzetta in solitario. Istruzioni per l’uso: da chi prenderla, come intascarla e dove nasconderla. Consigli per gli acquisti: dalla valigetta all'intimo.
Sociologia : L’uomo non è un’isola. Se arraffa, preferisce farlo in gruppo. Massoneria, Comunione e Liberazione, Lobbies, Correnti e Correntoni. I poteri forti dell'Italia di oggi.
Diritto Costituzionale: La legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è più uguale. 500 modi per violare il principio di (dis)uguaglianza formale e sostanziale.
Diritto pubblico: L’agire della p.a. tra tangenti ed appalti . Come drenare e sottrarre soldi e risorse pubbliche ..... possibilmente, senza farsi pescare.
Diritto privato: Manuale per frodare i creditori. Dai contratti simulati, ai prestanome, alle società occulte con intestazioni fittizie di azienda: tutta la casistica giurisprudenziale.
Diritto del lavoro: Nozioni base su lavoro nero e precariato. L'ars "fottendi" (metaforicamente parlando) i lavoratori .
Diritto processuale: Arbitrati, incarichi extragiudiziari, consulenze: strumenti rapidi ed "indolore" per porre rimedio alle lungaggini processuali, accontentando " vostro onore ".
Macroeconomia: Bilanci contraffatti. Conti all'estero. False fatturazioni ed evasione fiscale. Un occhio a 360° sui paradisi fiscali.
Microeconomia: Suggerimenti ed idee per far quadrare il bilancio familiare. Nepotismo. Contratti milionari a figli somari. Come evitare le crisi coniugali. Benefits ai coniugi “con più corna in testa di un cesto di lumache".
Geografia: Usi e tradizioni regionali. Conoscerli, per valorizzarli. Mafia, 'ndrangheta, camorra e sacra corona. Le risorse di casa nostra.
Architettura. Teoria e pratica della speculazione edilizia. Ecco come ti uccido le città. Abusi, condoni, varianti e deroghe. Esercitazione pratica: fantasiose applicazioni dei principi dell'Urbanistica contrattata (sottoparagrafo per i non tecnici: faccio quello che mi pare).
Chimica: Ambarabaciccicoccò… droghe e viagra sul comò..
Storia: La prostituzione d'alto bordo. Sesso e potere da Poppea Sabina a noi.
Educazione fisica: “Movimento liento” con le Escort
3 commenti:
Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere il quale, durante il recente incontro con Berisha, ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all’Albania. Poi ha aggiunto: “Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze”.
“Egregio Signor Presidente del Consiglio,
le scrivo su un giornale che lei non legge, eppure qualche parola gliela devo, perché venerdì il suo disinvolto senso dello humor ha toccato persone a me molto care: “le belle ragazze albanesi”. Mentre il premier del mio paese d’origine, Sali Berisha, confermava l’impegno del suo esecutivo nella lotta agli scafisti, lei ha puntualizzato che “per chi porta belle ragazze possiamo fare un’eccezione.” Io quelle “belle ragazze” le ho incontrate, ne ho incontrate a decine, di notte e di giorno, di nascosto dai loro magnaccia, le ho seguite da Garbagnate Milanese fino in Sicilia.
Mi hanno raccontato sprazzi delle loro vite violate, strozzate, devastate. A “Stella” i suoi padroni avevano inciso sullo stomaco una parola: puttana. Era una bella ragazza con un difetto: rapita in Albania e trasportata in Italia, si rifiutava di andare sul marciapiede. Dopo un mese di stupri collettivi ad opera di magnaccia albanesi e soci italiani, le toccò piegarsi. Conobbe i marciapiedi del Piemonte, del Lazio, della Liguria, e chissà quanti altri. E’ solo allora, tre anni più tardi, che le incisero la sua professione sulla pancia, così, per gioco o per sfizio. Ai tempi era una bella ragazza, sì. Oggi è solo un rifiuto della società, non si innamorerà mai più, non diventerà mai madre e nonna. Quel puttana sulla pancia le ha cancellato ogni barlume di speranza e di fiducia nell’uomo, il massacro dei clienti e dei protettori le ha distrutto l’utero.
Sulle “belle ragazze” scrissi un romanzo, pubblicato in Italia con il titolo “Sole bruciato”. Anni più tardi girai un documentario per la tivù svizzera: andai in cerca di un’altra bella ragazza, si chiamava Brunilda, suo padre mi aveva pregato in lacrime di indagare su di lei. Era un padre come tanti altri padri albanesi ai quali erano scomparse le figlie, rapite, mutilate, appese a testa in giù in macellerie dismesse se osavano ribellarsi. Era un padre come lei, Presidente, solo meno fortunato. E ancora oggi il padre di Brunilda non accetta che sua figlia sia morta per sempre, affogata in mare o giustiziata in qualche angolo di periferia. Lui continua a sperare, sogna il miracolo. E’ una storia lunga, Presidente...
Ma se sapessi di poter contare sulla sua attenzione, le invierei una copia del mio libro, o le spedirei il documentario, o farei volentieri due chiacchiere con lei. Ma l’avviso, signor Presidente: alle battute rispondo, non le ingoio. In nome di ogni Stella, Bianca, Brunilda e delle loro famiglie queste poche righe gliele dovevo.
In questi vent’anni di difficile transizione l’Albania s’è inflitta molte sofferenze e molte ferite con le sue stesse mani, ma nel popolo albanese cresce anche la voglia di poter finalmente camminare a spalle dritte e testa alta. L’Albania non ha più pazienza né comprensione per le umiliazioni gratuite.
Credo che se lei la smettesse di considerare i drammi umani come materiale per battutacce da bar a tarda ora, non avrebbe che da guadagnarci.
Elvira Dones, scrittrice-giornalista.Nata a Durazzo nel 1960, si è laureata in Lettere Albanesi e Inglesi all’Università di Tirana. Emigrata dal suo Paese prima della caduta del Muro di Berlino, dal 1988 al 2004 ha vissuto e lavorato in Svizzera. Attualmente risiede negli Stati Uniti, dove alla narrativa alterna il lavoro di giornalista e sceneggiatrice.
Tutto ciò che e’ stato scritto dagli uomini sulle donne deve essere ritenuto sospetto dal momento che essi sono allo stesso tempo giudici e parti in causa (Emanuel Kant)
Grazie all'anonimo per la segnalazione.
..purtroppo dietro il dramma, da far accapponare la pelle, di ogni Stella, Bianca, Brunilda, c'è la cinica legge di mercato domanda-offerta..
Mi chiedo come facciano "quegli uomini" - sapendo di alimentare la "domanda" del mercato delle schiave - a non provare disgusto per se stessi guardandosi nello specchio quando, la mattina, si fanno la barba..
Non è altro che il programma del PDL!
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