sabato 27 novembre 2010

E' facile fare i comunisti con il portafoglio degli altri...

Se il grande Vittorio Gassman avesse deciso, per spirito di ironico sadismo, di assistere al consiglio Comunale di giovedì sera, avrebbe, a fine serata, con una fragorosa risata decretato che "Son tutti bravi a fare i froci con il culo degli altri” .
Per gli amanti del bon ton, potremmo semplicemente dire che "è comodo sciorinare proclami comunisti col portafoglio altrui..."
Pomo della discordia
, quello di sempre. L'urbanistica. I metri cubi. L'epicentro degli interessi locali. Un campo, dove istrionicamente gli slogan di tutela dell'ambiente ed il "concetto" di "colate di cemento" assumono sfumature e colorazioni diverse in base alla“contingente occorrenza”.
E così, secondo l'"id quod plerumque accidit"se siedi sui banchi dell'opposizione, è naturale che Tu assuma sul tema le posizioni del "meglio convinto" ecologista. Pronto, come il più giacobino e manicheo degli eroi moderni, a strapparti le vesti urlando a gran voce - non senza una certa dose di livore - alla “porcata” ed alla speculazione.
Se, invece, per bontà Tua, la Dea Bendata ti ha baciato e stai nella stanza dei bottoni, ecco che l'astioso rancore cede gentilmente il passo ad una maggiore benevolenza verso il pianificatore.
In questo clima ispirato ad un fraterno "volesome bene" si nobilitano anche i toni del linguaggio.
Si ammorbidiscono le posizioni. Il valore ambiente, non è poi così "assoluto". La tutela del territorio acquista un'accezione lata, deformata dalla lente della suprema fedeltà al manovratore.
Le singole voci dissidenti, sono presto neutralizzate: screditate nella migliore delle ipotesi come quelle di pazzi visionari. Nella peggiore, come squallidi opportunisti in cerca di protagonismo e piegati al miglior offerente.

Alla triste regola, non fa eccezione neppure Giussano.
Ma partiamo dal casus belli:
la Lamplast, la nota industria posta nel Comune di Giussano, sul confine con la limitrofa Verano.
La Lamplast è una ditta leader nella produzione di materiale plastico. Una realtà imprenditoriale economicamente solida che registra - in una situazione occupazionale in forte sofferenza - un trend in crescita. 110 gli attuali dipendenti. Ferrea garanzia di "pane quotidiano" sulla tavola di altrettante famiglie.
Una ditta che purtroppo il "peccato originale" ha voluto localizzare e far crescere nel cuore del Parco della Valle del Lambro. Nella Valle dei Mulini.
La sua presenza nel perimetro del Parco regionale, considerata ambientalmente insostenibile, agita da anni i sonni di ambientalisti ed amministratori, sul cui tavolo la questione, periodicamente, si ripropone.
La Lamplast ha peraltro manifestato la necessità di poter ampliare i propri impianti: in caso contrario sarà costretta a migrare altrove (Croazia o Bologna).
Le occasioni perse. A metà degli anni '90 la Lamplast venne travolta da un brutto incendio. La sua ricostruzione avvenne sul medesimo sedime. Fu persa così la prima occasione per la sua definitiva ricollocazione.
La seconda occasione di decidere il futuro dell'area - sottraendoendola a future speculazioni - è stata, invece, persa dalla Giunta di Franco Riva.
Il pgt adottato ed approvato nel 2009 dall'ex amministrazione prevede - sul confine di Arosio- dei lotti cui è stata impressa una destinazione industriale.
Da sempre (e ad onor del vero non sono la sola) sostengo che quella dovrebbe essere il naturale sito di ricollocazione. Ricordo addirittura - in sede di accoglimento di una mia richiesta di trasformare (per evitare speculazioni) il pl in piano di iniziativa pubblica - di aver proposto all'ex Sindaco Franco Riva di inserire nella scheda dell'ambito di trasformazione una sorta di "asterisco" che funzionalmente lo vincolasse al trasferimento della Lamplast.
Così facendo si sarebbe potuta aprire una trattativa con i proprietari della ditta e sciogliere definitamente, sotto il controllo della mano pubblica, la questione della destinazione da attribuire all'area nella Valle dei Mulini.
Individuando una soluzione che tutelasse l'occupazione, liberasse il parco dalla presenza di un'industria tanto invadente; regolamentasse le opere di bonifica necessarie a "sanare" l'ambiente.
Incardinando una trattativa che soprattutto definisse quanti degli attuali volumi , far sopravvivere ...e che destinazione attribuirgli.
Perchè diciamocelo, questo è il punto dolente dell'intera faccenda.
Il privato che, non è certo la San Vincenzo, non sosterrà mai gli onerosi costi legati agli investimenti necessari per delocalizzare la propria attività (acquisto di nuovo terreno, realizzazione della struttura, bonifica del sito), senza la prospettiva di "poter altrimenti" utilizzare l'attuale proprietà.
Solo un ingenuo o uno stupido potrebbe pensare che Lamplast sarebbe disposta a trasferirsi altrove, abbattere i capannoni, bonificare i lotti per restituirli alla collettività come suolo agricolo...
E chi gestisce "la res publica" non può permettersi di essere nè l'uno nè l'altro.
La mia proposta, come molte altre, non venne, chiaramente, neppure presa in considerazione e cadde inascoltata nel dimenticatoio.
Nè, le voci che oggi gridano allo scandalo si levarono allora per affrontare il problema, adoperandosi per trovare qualche concreta soluzione.
Come spesso accade, ci si limitò a mettere la testa sotto la sabbia, prevedendo nel pgt che in caso di dismissione dell'attività, l'area occupata dai capannoni Lamplast torni agricola.
La nuova amministrazione ha raggiunto oggi con la Lamplast una bozza di accordo che potrebbe definitivamente porre fine all'annosa vicenda: in soldoni, in cambio della sua permanenza sul nostro territorio (ed il suo trasferimento nell'area al confine con Arosio), l'amministrazione consentirà alla proprietà Redaelli, con una variante urbanistica (da recepire nella variante al pgt), di mantenere grossomodo solo la metà dei volumi esistenti, nei quali allocare attività ambientalmente più compatibili.
Molte le proposte ventilate sulla nuova destinazione: dal centro benessere, sullo stile di Monticello al carcere minorile per rieducare i giovani (non mi pare così sbagliato pensare che la funzione riducativa della pena, tanto cara al Beccaria riesca meglio se effettuata in un bel parco, invece che nelle periferie degradate di qualche città).
L'epilogo: il Consiglio Comunale.
Durante la seduta consilaire dello scorso giovedì, l'opposizione, e soprattutto il pd (mancava infatti Soloni, l'unico esponente di Giussano Democratica), ha solennemente censurato l'operazione, sentenziando che l'area agricola è. Agricola deve restare.
Con buona pace dei 110 dieci operai che perderanno il loro posto di lavoro quando la società si trasferirà - come ha già minacciato - altrove; del parco che si troverà sul groppone l'ennesimo compendio immobiliare abbandonato, destinato a sicuro degrado. Di tutti noi e della nostra nuova "Victory".
Titoli di coda.
La via intrapresa (ad oggi c'è un atto di indirizzo di Giunta) non è forse "in termini assoluti" dal punto di vista ambientale la soluzione migliore. Di certo è una delle poche - pur perfettibile - percorribili.
Non occorre, del resto, avere la tessera del Partito democratico per sapere che l'ideale sarebbe disporre di qualche milione di euro per acquistare le aree e restituirle alla fruibilità del popolo.
Ma i sogni impossibili è giusto che li coltivino i bambini oppure, come ricordava Max Weber, i religiosi, i rivoluzionari o i sindacalisti che agiscono sulla base di ben precisi principi, senza porsi il problema delle conseguenze che da essi scaturiranno.
Trovo, invece, piuttosto ridicolo che i sogni "da valle dell'Eden" diventino il vessillo sotto cui si trincera chi la "verginità politica" l'ha da tempo persa ....

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara la mia Avvocatessa, però glissi completamente su un aspetto che nn mi pare banale e che, sia in sede di Consiglio che fuori, il Pd ha fatto notare : la procedura ! Da tecnico quale sei che cosa rispondi alle osservazioni dei tuoi ex-compagni ?

emanuela ha detto...

1. Che non occorre essere dei fini legulei per capire che la procedura è un tantino atipica..

2. che forse, come spesso accade, la fretta è stata cattiva consigliera..

3. che il problema procedurale potrebbe essere facilmente superato con la presentazione di un Programma Integrato diIntervento in variante con l'attiviazione di un corretto percors di vas che coinvolga tutte quelle associazioni che da nni si battono per la tutela del Lambro...

4. che, viste le puntualizzazioni dell'anonimo commentatore, a questo punto non mi è chiaro se le contestazioni riguardano l'insostenibilità dell'intervento da un punto di vista ambientale o se lo scopo dell'opposizione
sia unicamente quello di impedire all'amministrazione di introitare delle somme che potrebbero consentire il rispetto del patto di stabilità...

In questo secondo caso allora la faccenda si fa interessante, perché bisognerebbe andare a ricercare negli archivi comunali, chi fu l'ideatore del " famoso contributo di miglioria",come è stato in passato utilizzato...per
allargare poi- più compiutamente -
il discorso sulla questione del perverso meccanismo che porta i comuni ad alimentare i bilanci con gli oneri di urbanizzazione ...

E forse forse, al termine di questa interessante ricerca, potremmo scoprire che chi oggi
dice cornuto all'asino in passato fu un potente bue ..

5.Dimenticavo... vorrei anche dire che mi sfugge,nel dettaglio,la valutazione del pd volta a soppesare costi/benefici della trasformazione Lamplast di cui si dicute...

enrica ha detto...

Brava Emanuela, la metamorfosi è quasi completata!
Adesso anche tu usi termini che più si addicono alla parte politica che ormai hai scelto quali: comunista culi, froci ....
Inoltre spiegaci per quale motivo la collettività debba sostenere attraverso un danno ambientale irreparabile il ricatto di un imprenditore che a tuo dire non soffre la crisi e che anzi ha necessità di ampliamento.
Temo purtroppo che lo stesso imprenditore domani, in caso di necessità, non si farà alcuno scrupolo a delocalizzare , lasciando le 110 famiglie in grave difficoltà.
Enrica

Anonimo ha detto...

L'anonimo di prima. Non sono Pd ma solo Osservatore : chiunque abbia inventanto il contributo di miglioria ben venga . Certo la fretta della Giunta dice una cosa sola : non ci sono soldi e la cosa è più grave di quanto si dica !!! Stanno vendendo la pelle dell'orso prima di prenderlo. Il re è nudo ? Qui sta il busillis che ha fatto vincere le elezioni a Pdl Lega. E anche loro fanno cassa sulla speculazione edilizia !!!! Come prima, più di prima !!!! Invito ad alzare la testa e vedere cosa succede qui vicino a Rovagnate (http://www.merateonline.it/articolo.php?idd=4828) dove un piccolo Sindaco si sta facendo un "Mazzo tanto" a rischio impopolarità e forse qualcosa di più. Ma pare voglia tenere insieme lavoro e rispetto dell'ambiente, casse pubbliche e rispetto delle istituzioni . Dobbiamo crescere insieme !!!

Anonimo ha detto...

ad Enrica e ai suoi compagni soloni: ma di che danno ambientale irreparabile state cincischiando? Ma ci siete mai stati a Molino Principe? Sapete dove si trova la valle dei mulini e, soprattutto, avete almeno un'idea di come ci si arrivi? Consiglio una passeggiata domenicale - anche in macchina, per provare il brivido della strada stretta, tortuosa e senza guard rail che scorre sotto la cresta franosa della collina - fino al cancello della Lamplast. Sulla riva opposta del fiume potrete ammirare i capannoni della tintoria Moretti e poco più a monte il rudere marcescente della cartiera di Briosco che è una concreta proiezione di come diventerà l'area Lamplast abbandonata alla sua destinazione agricola. Andate un po' a vedere, eddai...

Serbelloni ha detto...

Caro ultimo anonimo, la zona della Lamplast è come dici tù, poco accessibile ecc.ecc., proprio per questo è la zona ideale per insediarci una SPA e un bel Carcere Minorile e una trentina di abitazioni, così da 50 camion al giorno(esagerando) che passano in zona Molino Principe, si migliorerà con le mille macchine al giorno e i furgoni penitenziari.
Ottimo cambio per la zona, come dire dalla padella alla brace!!!
Complimenti per il ragionamento!!
Purteoppo è chiaro che i giochi di cassa sono prevalsi anche questa volta, a discapito dei cittatini di Molino Principe che tanto non sono di Giussano.
Direi che sarebbe meglio far abbattere e far bonificare dalla Lamplast che tanto se ne andrà anche da Giussano una volta costruita la Spa e venduto i capannoni in via Vigano, con doppio guadagno in barba al Comune(e con buona pace maga veggente Beacco)

enrica ha detto...

Conosco la zona e pare la conosca bene anche chi mi ha citato visto che parla di cresta franosa... Ottimo luogo per SPA e vari insediamenti!!


PS Il mio unico compagno è il mio cervello pensante
buona serata

emanuela ha detto...

ad Enrica: qui di metamorfosi ce n'è stata decisamente poca.
Se avessi deciso di passare ad altro partito,di certo non lo avrei fatto in sordina....


Quanto alla questione degli oneri, è dall'apertura di questo blog, nel lontano 2008, che ne parlo.
In tempi - come si dice - non sospetti.


http://emanuelabeacco.blogspot.com/2008/03/caro-grillo.html


http://www.domanunch.org/index.php?option=com_content&view=article&id=394:rispond-emanuela-beacco-partito-democratico-&catid=104:12-domande-ai-candidati&Itemid=269

SUL CONTRIBUTO DI MIGLIORIA
Non mi piaceva allora (con Franco Riva) Non ho cambiato certo idea ora.
Al di là della legittimità di questa prassi introdotta (o quantomeno) ANCHE da chi ora milita nel Pd,credo che tutti gli strumenti che puntino a finanziare le spese correnti con l'uso del territorio debbano essere superati.

La cosa - nel regime di ristrettezza in cui si trovano i comuni -non è per nulla facile.
Ma se l'attuale amministrazione (come ha proclamato) vuole veramente evitare altro cemento dovrà tentare, a poco a poco, di svincolarsi da quel meccanismo perverso..



all'anonimo delle 13.02..immagino che tu ti riferisca alla questione degli oneri..potresti mandarmi l'articolo?non riesco a cliccarlo on line Grazie


SULLA LAMPLAST:
Facciamo un bel gioco di ruolo..
Chiedo,a chi è intervenuto nei post precedenti, e quindi ad Enrica, agli anonimi ed a Serbelloni di dire come si comporterebbe se fosse nei panni del Sindaco e dell'Assessore Trezzi.

Attenzione il gioco è pero' valido se la soluzione è realisticamente,tecnicamente ed economicamente percorribile...
Buon divertimento!

Anonimo ha detto...

www.merateonline.it/articolo.php?idd=4828

copia e incolla in google lo trovi

Anonimo ha detto...

al Serbelloni. Cito: "Purtroppo è chiaro che i giochi di cassa sono prevalsi anche questa volta, a discapito dei cittatini di Molino Principe che tanto non sono di Giussano". Il tuo ragionamento non gira: non ci sono "cittadini" giussanesi residenti a Molino Principe. Solo, da decenni, un'azienda in culo ai lupi, ma con 110 dipendenti. Il discapito si paventa solo per questi ultimi dovessero malauguratamente prevalere gli astrattismi di certi ambientalisti della domenica. I dissesti idrogeologici a monte della valle sono una realtà alla quale urge far argine. Ma senza attivare circuiti virtuosi tra pubblico (che di sghej non ne ha) e privato (che gli sghej al massimo li investe, di certo non li regala), le pietre continueranno a cadere in culo ai lupi (che sono poi cittadini di Verano). E tutti continueranno bellamente a fregarsene. Come fino adesso. Anche gli ambientalisti della domenica.

Anonimo ha detto...

Quella zona va salvaguardata.
Oltretutto resta una zona ad alto rischio idrogeologico.
E' stata fatta una riunione a riguardo , tra i vari comuni qualche mese fà.

Cmq ho paura che con questa amministrazione ne vedremo delle belle ....
Io rispetto Giussano ...un disastro.