lunedì 15 novembre 2010

Aspettando Godot/2

Di questi tempi siamo in molti.
Immobili. Fermi. Affacciati alla finestra della politica. Come Gogo e Didi, sospesi nel limbo della "confusione" in trepida attesa dell'Evento. Dell'arrivo del "Signor Godot".
Di un messia. Dell'UOMO (inteso in senso antropologico), capace di sollevare le sorti di questa politica di basso profilo. Fatta di scandali sessuali, di luoghi comuni, di slogan pubblicitari tanto vuoti quanti scontati. Di politici - salvo le debite eccezioni- corrotti ed incapaci.
Un leader capace di far "rinvigorire" il deserto di idee nel quale sembra ormai impaludata la nostra povera Italia.
Il quadro nazionale è quanto mai complesso.
A destra, Papi Silvio, dopo l'"affaire Ruby Rubacuori" mostra segni di crescente ed inarrestabile cedimento,
Sempre più nell'angolo a causa dell'azione destabilizante di Fini che (grazie alla sponsorizzazione di Stati Uniti ed Israele) sta picconando e logorando, colpo dopo colpo, il Governo.
Dall'altra parte della barricata, la strada maestra per il "dopo Berlusconi" l'ha, seppur sibillinamente, svelata Pietro Ichino, l'(ex) nome nuovo del restyling veltroniano, che, dopo due anni nelle stanze del potere, parla e scrive da perfetto uomo di apparato.
Secondo l'autorevole giuslavorista, mentre lasceremo che Silvio si diletti - finalmente indisturbato e viagra permettendo -dedicando la sua senilità ai giochini che tanto l'appassionano,
i parlamentari in carica andranno tutti insieme appassionatamente, con un governo di grande coalizione che partendo da Fini arriverà al Pd, passando per Montezemolo e Casini(E scaricando Vendola e Di Pietro).
Si mettano, dunque, il cuore in pace i "rottamatori".
Non ci sarà nessun governo tecnico di breve durata; nessuna riforma del sistema elettorale (manca un accordo in tal senso tra i partiti...)
Del turn over dei parlamentari ( saldamente ancorati ai loro scranni ed ai relativi privilegi...) se ne parla al "prossimo giro". Possibilmente dopo aver maturato il diritto alla lauta pensione.
A far scricchiolare le certezze strategiche del Partito Democrarico, potrebbero, però, pensarci gli schiaccianti risultati di Milano.
Nel motore d'Italia. Nella città dell'Expo, dove hanno (s)padroneggiato Albertini e Donna Letizia ha vinto Pisapia.
Il candidato di Vendola ha, infatti, scavalcato, con un inappellabile 45% , Boeri, l'uomo a favore del quale si erano schierati tutti i vertici del pd.
L'Arch. Milanese - che secondo la definizione di qualche maligno solo l'apparato genitale distingue dalla Moratti - ha perso le primarie.
E se il flop di Boeri fosse da imputare proprio al fatto che il popolo del centrosinistra lo ha considerato troppo simile a Donna Letizia?
E se ci azzardassimo a leggere l'esito delle primarie del capoluogo Lombardo come il termometro di gradimento di un nuovo "Godot" - latamente inteso - che gli elettori fiduciosamente, a questo punto, aspettano?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vediamo se ho capito.
Il bilionario Berlusconi rincoglionito e perso in questioni di mona, ricorda un po' il crepuscolo di Howard Hughes, viene fatto fuori e sostituito da una coalizione composta da: Montezemolo (Trilaterale e gruppo Bilderberg), Mario Monti (Trilaterale e gruppo Bilderberg), Casini (il genero di Caltagirone), Tremonti (Trilaterale e gruppo Bilderberg) e il Pd sempre più Carlo De Benedettiano (Trilaterale e gruppo Bilderberg) con il compagno Massimo D'Alema la cui moglie sembrerebbe dell'Opus Dei e quindi anche il Vaticano dovrebbe starsene tranquillo, se va male con la Chiesa ci si gioca la doppia carta Casini-Formigoni.

A Vendola e Di Pietro viene invece affidato il ruolo di raccogliere e incanalare gli scontenti di sinistra e/o destra, non ho mai ben capito dove si colloca Di Pietro. Il primo parlando di bucce di arance nel camino, mentre non c'è una proposta concreta su niente nemmeno sulla questione del precariato che dovrebbe essere il punto di forza della sinistra.
Così passeremo un po' di anni a cercare di capire che cosa sono le fabbriche di NIchi, qualcuno presume sia una nuova edizione delle Case del Popolo, questa volta con il nome del leader stampato sopra, con l'ossessione della fabrichetta e con il copyright.

La questione è riuscirà la santa allenaza a salvare l'italia e quindi anche l'europa dal default del debito?
E' certo che se l'operazione non riuscisse sarebbero proprio loro i primi ad affossare il paese finanziariamente.

Un'altra questione che farà la Chiesa?
Andrà sul pratico e troverà un accordo con la laicista e massona Europa o sarà preda della sua missione escatologica e si voterà al Katechon, alla resistenza contro l'arrivo dell'Anticristo?
Visto l'appoggio che il Vaticano ha dato a Berlusconi è evidente che non considerava questi l'Anticristo, e dato che il Messia arriva solo dopo l'Anticristo non aspettiamoci Messia ma solo Anticristi.

;-)

Anonimo ha detto...

..povera patria, povera chiesa, povero stato e...poveri noi!
sempre più poveri...e quando non hai da magnare...poco importa chi comanda e se hai analizzato bene o male le cause (vero o false, dense di preconcetti e fantasmi della mente )...: il risultato è fame!

Anonimo ha detto...

Guicciardini,

Franza o Spagna purché se magna,

o

Mussolini,

alla fine della guerra paga tutto l'Inghilterra,


?