mercoledì 19 maggio 2010

E, intanto, il mio conto corrente piange. Dissanguato dalle tasse, dalla cassa e dagli oboli da dare a Pantalone...

A volte il Pd riesce nella quantomai impossibile missione di fare pure peggio della Pdl.
Quando si tratta di garantire prebende e privilegi a chi è "a libro paga" della politica e di
tutelare chi briga affannosamente per accaparrarsi posti ben remunerati (spesso un giusto companatico per la scarsa voglia di lavorare), non c'è nè destra nè sinistra che tenga.
Lo conferma l'ultima "demenziale" proposta, in salsa Pd (uomini e donne di sinistra con
il portafoglio che palpita forte a destra) che vorrebbe garantire un vitalizio anche a Sindaci ed Assessori.
Già perchè "la passione politica", quel fuoco che ti rode dentro e ti impedisce di starne lontano,. andrà pure (degnamente) ricompensata... ( perché, si sa che tutti teniamo famiglia.)
La politica e la passione.
Ogni volta che penso a quale sia la più bella definizione di “Politica”, della Politica con la P maiuscola, non al triste teatrino dei pupi cui siamo, purtroppo, abituati mi vengono in mente le parole usate da Paolo VI nella Lettera Apostolica Octogesima Adveniens:La politica è una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri.”
Sarà colpa dell’Azione Cattolica.
Sarà perchè sono cresciuta con un papà comunista (di quelli che "ci hanno sempre e solo rimesso di tasca propria"...) che litigava con mamma per andare a fare le salamelle alla Festa dell’Unità.
Sarà che mi sento figlia di quel mondo generoso che si chiama volontariato.
Sarà che – fortunatamente- non è la politica che mi dà il pane, ma al profondo significato di queste parole ci ho sempre fermamente creduto.
Dovessi esprimere il concetto in termini giuridici, parlerei di una sorta di presunzione di gratuità dell’impegno politico.
Una presunzione che solo ruoli che comportano enormi responsabilità, e che si pongano come materialmente incompatibili ed inconciliabili, con l'esercizio di una professione, può, diciamo così, vincere, rendendo giusto ed equo corrispondere uno “stipendio” che sia commisurato alla funzione ricoperta (ed alle capacità dimostrate).
In questi casi - e solo in essi - un minimo di retribuzione/rimborso spese credo sia giusto riconoscerlo. (Anche perchè, altrimenti, solo gli abbienti potrebbero permettersi il lusso di occuparsi, come dicevano i greci, della politeia. )
Ammetto, senza particolare vergogna, che se non avessi percepito un minimo di indennità di funzione (che tamponasse il tempo sottratto alla professione) non mi sarei certo potuta permettere di fare il Presidente del Consiglio Comunale .
Ma una cosa è un rimborso, o poco più. Altra cosa è pensare alla politica come fonte di (spropositato) reddito.
I Giovani "Vecchi" con poca (troppo poca) voglia di lavorare.
Le cariche ben retribuite fanno gola. A tutti.
E soprattutto - mi duole constatarlo - alla categoria dei c.d. “under”.
E' triste ammetterlo, ma molti dei c.d. giovani, i nuovi rampolli di partito, che in nome del rinnovamento della classe politica, vogliono far fuori "i vecchi", sono spinti non tanto dal nobile proposito di risollevare le sorti del nostro povero paese, ma dal desiderio di sbarcare il lunario, garantendosi una succulenta poltrona che possa risolve i loro problemi lavorativi.
Già perchè in tempi di crisi, con un mondo del lavoro cannibalizzato, la carriera da "uomo di partito" può ancora rappresentare, come dire, un "posto sicuro" (dalla Madia, alla Minetti, passando per la Trota e per Raciti famoso per le brillanti confessioni fatte a NOVELLA 2000 : se perdo "mi rimetto a studiare visto che sono fuoricorso e mi cerco un lavoro, magari mi metto a fare il giornalista».)
Se dovessi stilare una classifica di quelli che alla "politica" fanno male, dopo i collusi con la mafia, i corrotti, gli affaristi ci metterei proprio loro, i giovani, senza arte nè parte, che pensano alla carriera politica " come alternativa ad una professione seria ".
Ricordo che qualcuno mi racconto' che Fanfani, ai giovani che gli chiedevano di poter occuparsi di politica,li interrogava, in primis, sul loro lavoro...
Forse sarebbe il caso di tornare a quei metodi di selezione.....

FINE PRIMA PARTE............................. (ecco qualche chicca.....)

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