lunedì 4 gennaio 2010

Un (salato) regalo di Natale ....

Cari compatrioti, se avete intenzione di iniziare qualche causa, vi conviene farlo prima dell'entrata in vigore della finanziaria 2010, che per raccimolare qualche Euro, va a mettere le mani non nelle tasche degli Italiani (si sa, che Silvio è uomo di parola), ma in quelle, già esangui, della "giustizia" .
Limone da spremere il c.d. contributo unificato.
L'obolo ( determinato in via forfettaria, sulla base del valore e della natura del procedimento giurisdizionale) che - chiunque intenda iniziare una causa - deve corrispondere anticipatamente allo Stato.
Infatti, la finanziaria appena varata da un lato ne prevede l'aumento (in tema di locazione, comodato, occupazione senza titolo e di impugnazione di delibere condominiali, il contributo, attualmente determinato nella misura fissa di euro 103,30, dovrà essere calcolato in base al reale valore della controversia).
Dall'altro le nuove disposizioni estendono l'introduzione di questa vera e propria "tassa sulla giustizia" anche a quelle categorie di giudizi che prima ne erano esentate.
Pignorare beni mobili (denaro, auto e simili), per un credito inferiore a 2.500 euro, d'ora in poi richiederà la dazione di un contributo fisso di 30 euro.
Si dovrà pagare il contributo anche per il processo cautelare attivato in corso di causa, sia nei giudizi civili che nei giudizi amministrativi, e per il processo per regolamento di competenza e di giurisdizione.
Contestare una multa davanti al giudice di pace costerà 38 euro.
Una serie di controversie fino ad oggi "esenti" (in materia di lavoro di pubblico impiego, di previdenza ed assistenza obbligatorie) saranno - con buona pace per la tutela delle categorie deboli - soggetti al contributo unificato.
In sostanza, da oggi il lavoratore o la lavoratrice se vuole accedere all'ultimo grado di giudizio e chiedere giustizia alla Corte di Cassazione, dovrà pagare fino a 500 euro.
Se non lo fa, tanto peggio per lui: può scordarsi il suo diritto ed il Giudice Supremo.
I maggiori introiti così recuperati dovranno - secondo quanto stabilisce la finanziaria - essere, tra l'altro, destinati ad un fondo straordinario per lo smaltimento dei processi civili.
Obiettivo che il legislatore, una volta tanto, riuscirà a raggiungere senza metterci neppure troppo impegno: i maggiori costi saranno un efficace deterrente per i poveri diavoli.
Non credo, infatti, ci vorrà molto per convincere cassaintegrati disoccuppati ed artigiani provati dalla crisi ad evitare di agire contro debitori e datori di lavoro!

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