martedì 26 maggio 2009

"Dicono che i ragazzi

perdino tempo. Non è vero: io per esempio studio molto » A dichiararlo è l'avvenente ragazza della foto, Barbara Matera in un'intervista rilasciata al Giornale lo scorso 31 marzo[1].
Braccia rubate all'agricoltura, avrebbero detto i vecchi.
Devota di Padre Pio, semi monaca, alunna modello degna della normale di Pisa (ma com’è che a 27 anni non è ancora laureata?), consapevole della sua preparazione e della passione per l’attività politica, Barbara Matera, ex letteronza, diventerà la nostra rappresentante al Parlamento Europeo. Berlusconi, in persona, l’ha scelta come candidata della PDL.
Una designazione di prestigio. Siamo sicuri che la gentil donzella non ci farà di certo sfigurare.
Del resto le belle donne sono sempre apprezzate ... si sa che anche l’occhio vuole la sua parte!
Quanto alle doti politiche. Che dire?
Durata del comizio: 24 secondi e sei decimi.
Barbarella è decisamente donna di poche parole.
Beata lei, che ha tutte, ma proprio tutte le fortune.
Oltre alla coscia lunga possiede, infatti, la più grande virtù che un uomo possa cercare in una donna... il silenzio!
Speriamo, almeno, che le sue idee non siano direttamente proporzionali alla sua capacità oratoria.

21 commenti:

Anonimo ha detto...

Dicono che anche rosicare...

Riccardo ha detto...

ohi ma per le europee appoggi il PD almeno? E Ivan in particolare ... magari dopo il mio "fantastico" video ...

califfo ha detto...

attenzione attenzione
sul sito www.albertoelli.it i piani della nuova moschea de giusan.

Lissi ha detto...

azz....hanno presentato pure la Giunta!

anagrANNA ha detto...

Un anagramma (dal greco ανα/ana-, "indietro", e γραφειν/graphein, "scrivere") è il risultato della permutazione delle lettere di una o più parole compiuta in modo tale da creare altre parole o eventualmente frasi di senso compiuto. Il significato delle parole risultanti non di rado risulta affine al contesto originario, o ad esso completamente opposto, producendo così sorpresa: o con effetti umoristici o, comunque, con interessanti associazioni.

marioooo ha detto...

ma non era già stata trombata??

Il ministro Brunetta in Brianza
Tour elettorale con Iva Zanicchi

Bovisio Masciago - Appuntamento in Brianza per il ministro Renato Brunetta. Ieri in piazza Biraghi, a Bovisio Masciago, il ministro della Pubblica amministrazione e dell’Innovazione era accompagnato da Iva Zanicchi, candidata Pdl alle Europee.
Brunetta è giunto puntualissimo davanti al municipio, si è trattenuto pochi minuti in sala consiliare dove ha incontrato sia il sindaco uscente Giuseppina Stella sia il candidato della Lega Nord Emanuele Galimberti, e poi, presentato dalla conduttrice Patrizia Rossetti, è salito sul palco. «Il governo gode di un ampio consenso, lo dimostra il fatto che tanta gente sia presente a questo incontro – ha commentato il ministro – l’obiettivo che ci poniamo è far capire che l’amministrazione pubblica deve mettersi al servizio dei cittadini e non viceversa».

Il ministro è poi partito per Nova Milanese, (ha fatto una veloce tappa anche a Desio), dove era atteso per un incontro all’auditorium. Dopo un breve giro alla mostra dei carabinieri, Brunetta ha ripetuto il suo discorso ai novesi che erano però meno numerosi rispetto a Bovisio. La Zanicchi, una volta partito il ministro, si è esibita con alcune delle sue canzoni più note, accompagnata da un’orchestra che ha allietato la serata fin dopo le 23.

BEACCO BOYS ha detto...

ahahahahahaha TROPPO BELLA LA STORIA DELLA MOSCHEA DI AL DEGORN!!!!!!!!

pennainviperita ha detto...

COMUNQUE SECONDO ME LA SCELTA DI UN CANDIDATO SINDAGO LEGHISTA, TIPO TAGLIABUE, AVREBBE PERMESSO ALLA COALIZIONE DI VINCERE AL PRIMO TURNO. CON RIVA INVECE SI VA AL BALLOTTAGGIO.

Anonimo ha detto...

Donne e politica. Il berlusconismo e il leghismo hanno solo da vergognarsi (se la vergogna fosse ancora degna di cittadinanza nei loro laidi stagni) quando si parla di donne. Il signor B si è circondato di prestanome e troiette, pompinare e cafoncelle, arriviste e ignoranti.
Non parliamo del maschilismo leghista! E' assurdo che siano proprio loro a protestare contro il maschilismo di matrice islamica! Che la destra più rozza e reazionaria difenda l'occidente dei diritti e delle differenze è un paradosso dei nostri tempi! Paradosso che si scioglie se pensiamo che sono due destre anti-moderne a scontrarsi. Se il futuro è delle donne, se l'Italia un giorno darà spazio alle donne almeno come fanno i paesi scandinavi, cosa vogliamo farcene dell'arretratezza culturale del razzismo localista? Come fanno le donne OGGI a votare questa gentaglia para-fascista (cfr il film "Vincere" per vedere come mUssolini trattava le donne) ????
E tu, Emanuela, cosa c'entri con costoro?

Geremia

Anonimo ha detto...

Dopo l’ennesimo schizzo di fango a mezzo stampa sulla figlia Noemi e la sua famiglia, Benedetto Letizia decide di togliere un po’ di melma dalla vicenda raccontando la sua verità. Lo fa a fatica perché rievocando il passato spesso si devono aprire anche cassetti gonfi di dolore che si vorrebbero lasciare chiusi, blindati. Ma la misura è colma e il suo privato in fondo è già pubblico: setacciato, vivisezionato, sparacchiato su tv e giornali a colpi di fionda. Si sa mai che qualche dardo vada a segno e faccia male al premier. E così, l’umile babbo partenopeo, suo malgrado decide di dire quello che non avrebbe voluto dire. Forse per pudore, forse per non ricordare e rivangare quello che fa più male: un figlio schiantato in auto sulla Salaria, a Roma, una notte di otto anni fa.

Benedetto Letizia, dopo lo scoop stile Novella 2000 di Repubblica in cui l’ex fidanzato della figlia, Gino Flaminio, racconta che nel legame tra Berlusconi e Noemi i genitori della ragazza non c’entrano nulla, decide di parlare. E lo fa in una lunga intervista al quotidiano il Mattino perché «devo difendere la mia famiglia e fermare questo fiume di falsità che da un mese ha travolto l’esistenza di una ragazza che ha appena compiuto 18 anni». L’amaro sfogo è messo nero su bianco: «Siamo braccati, ora basta. Abbiamo querelato e quereleremo tutti i giornali che raccontano bugie sul nostro conto». Ma prima di svelare come il presidente del Consiglio Berlusconi sia entrato nella sua vita, il padre di Noemi vuole scacciare due oscene «illazioni» che da settimane insudiciano il nome della sua famiglia.

La prima: «Dico chiaro e tondo che mia figlia è illibata. Ricordatevi questa parola: illibata. E ne sono orgoglioso - dice con fierezza -. Siamo orgogliosi di lei e di come si comporta. Nessuno lo può smentire, da Veronica Lario in giù. Per il resto - conclude - credo che ognuno debba guardare dentro casa sua e non in quella degli altri». La seconda: «Voi dei giornali ne avete dette di tutti i colori e sa che rispondo? Se vogliono si può fare sempre la prova del Dna».
Poi, il racconto di come è nata l’amicizia con il Cavaliere. Il primo incontro è una semplice stretta di mano, 1990. Berlusconi non è ancora in politica, è un imprenditore di successo ma soprattutto è presidente del Milan. Il secondo incontro nel maggio 2001, a Napoli.

In piazza del Plebiscito ci sono Berlusconi e Fini per un comizio a sostegno di Antonio Martusciello, candidato sindaco contro Rosa Russo Iervolino. «Dopo il comizio - racconta Letizia - lo seguii con alcuni amici all’hotel Vesuvio dove si fermò a cena. Sapevo che gli piacevano libri e cartoline antiche. La mia era ancora in parte una famiglia di librai. Mi avvicinai e chiesi se potevo portagli in dono delle cartoline antiche. Mi disse di prendere contatti con la segreteria attraverso la guardia del corpo e così feci». È il primo contatto tra i due. Poi, il secondo. Quello più intimo ma soprattutto più penoso e doloroso. «A luglio di quell’anno la mia famiglia è colpita da una tragedia infinita, la cosa più terribile che possa capitare a un padre».

Yuri Letizia, 19 anni, allora soldato di leva, la notte del 28 luglio 2001 si schianta con la sua Fiat Punto sulla Salaria assieme a un commilitone. «Un dolore indescrivibile, uno choc. Feci arrivare la notizia al presidente e due giorni dopo mi viene recapitata una lettera scritta a mano da Berlusconi in persona, una lettera accorata, toccante. Lo sentii sincero, vicino, partecipe. Poi seguì una telefonata: fui colpito dalla sua straordinaria sensibilità». Spiegata pure la genesi del «papi». Noemi ha dieci anni. Verso Natale tutta la famiglia Letizia è a Roma. Incontrano Berlusconi e rievocano la tragedia di Yuri: «Per sdrammatizzare (Berlusconi ndr) disse a Noemi: “Considerami come il tuo nonnino”. Intervenni io dicendo “Nonno mi sembra ingeneroso, meglio che lo chiami papi”».

Anonimo ha detto...

El casciabal
I Casciabal a hin semper quei
quei che gh'han la mama semper in gesa
quei ch'el cadregat le da el parer per nà cui donn.
Ma i donn del paesche hin senza cusciensa
del cassciabal fan sensa.
Ma el casciabal che mola no
quand l'ariva sira va per i strad a cercà i don.n
E el di adree al bar del paes el casciabal
se vanta di sò impres.
Ma ier sira la sò mama a mesanocc la metuu a durmì,
e gh'hadii la preghiera
"Casciabal fa 'l brau e bunasira".

Anonimo ha detto...

Wow! E' bello sapere che c'è ancora qualcuno che crede alle storie di Benedetto Letizia da Portici e a chi glele mette in bocca.
Voi lascereste andare vostra figlia minorenne a passare le vacanze di Natale nella villa di un facoltoso settantatreenne ?
Curzio Malaparte aveva descritto la Napoli del dopoguerra, dove i genitori mettevano all'asta le figlie illibate.
Non deve essere cambiato molto da quelle parti.

Anonimo ha detto...

Noemi Noemi Noemi Noemi Noemi Noemi

Zilvio vergognati

Anonimo ha detto...

Ma nessuno parla dei santini di pellegrino lasciati negli armadietti del bambini all'Asilo Aliprandi?

Anonimo ha detto...

ma nessuno parla della mail che l'assessore varenna ha mandato ai dipendenti comunali dicendo di votarlo?

Rocco ha detto...

non posso credere agli ultimi 2 anonimi. voglio le prove.

Anonimo ha detto...

La mail dell'assessore Varenna è appesa in un ufficio comunale,comunque avrò a disposizione una copia quanto prima e la invierò via mail ad Emanuela.

Anonimo ha detto...

comunque, se la candidata non vi piace, potete sempre consolarvi con Rosy Bindi o Rosa Russo Iervolino

O' CALABRESE ha detto...

...ECCO CHE ESCE IL MASCHILISMO....AVETE PROPRIO IMPARATO BENE DAL VOSTRO GRANDE (SI FA PER DIRE) CAPO PELATO...

Anonimo ha detto...

povero Varenna.. non infierite, è l'assessore più nullo e buono che è emerso da questo mandato... eppure forse lo rimpiangeremo presto... pensate a un Davide Colombo... quello si che fa paura!!!!

Anonimo ha detto...

Ma anche Corigliano, o Bertazzo, o Gambaro, che brivido lungo la schiena!!!!
Avremo Marcello Dell'Utri a Giussano Forever!!! Consulente!!