domenica 4 dicembre 2016

Come diceva Giolitti” Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano.”

Ed allora perché non lasciare all'amministrazione la più ampia libertà di decidere a chi erogare i contributi e bonifici economici?

Quale miglior modo per vanificare la normativa (art.12 della L. 241 del 1990) che impone di predeterminare e pubblicare i criteri e le modalità per la concessione di sovvenzioni, contributi e vantaggi economici ad enti pubblici e privati, se non aumentare la discrezionalità di Sindaco e Assessori?

Lo scorso mercoledì, la maggioranza di  Riva ha approvato un regolamento che dopo aver dettato in 11 articoli, procedure, definizioni e termini per attribuire i contributi, lascia alla Giunta il potere di meglio muoversi in ipotesi non contemplate; di formulare ogni anno “ specifici indirizzi” e di valutare per il 2016 come assegnare le erogazioni.

Mani libere, dunque (come ha ricordato il vicesindaco). A prescindere.

Al Consigliere Acquistapace, che, di fronte alla mia richiesta di eliminare tale discrezionalità, mi ha accusata di “essere contro le associazioni” mi permetto solo di ricordare che il regolamento - che ha ampio margine di applicazione essendo rivolto “ad altri enti o soggetti pubblici e privati”   - ha, per legge, lo scopo di garantire la “par condicio” nella erogazione delle somme.

I principi di imparzialità, trasparenza ed uguaglianza, non sono (almeno secondo me)  meri  orpelli giuridici, ma  precetti posti direttamente dalla Costituzione, a tutela di chi beneficia del denaro pubblico.

Per evitare, che qualcuno si trovi figlio di un Dio Minore.


Perché – come ricorda la Corte dei Conti – è nelle “erogazioni” che si annida la corruzione.


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