sabato 5 aprile 2014

Per chi ha la voglia e la pazienza di capire...

Queste, semplicemente e  sinteticamente, le ragioni della mia candidatura..

La mia candidatura a Sindaco -  nata in  3 giorni - è una candidatura di servizio alla lista del Fare di Vincenzo Zorloni.


Non è assolutamente una candidatura premeditata.

Dal 2009 sono lontana dalla vita politica e non era certo mia intenzione partecipare a questa tornata elettorale.

Tant’è che segnalo – anche per ragioni organizzative-  che tra meno di 15 giorni partirò per un trekking in NEPAL per il Campo Base Everest.

Si tratta di un viaggio programmato da tempo, che  non posso saltare. Tornerò il 3 maggio per gli ultimi 22 giorni di campagna elettorale. Nelle more nominerò un mio portavoce che si occuperà di ogni dettaglio, tecnico organizzativo.

 

E’ una candidatura di  servizio, scevra da logiche o ambizioni personali.

Le mie ambizioni politiche (ammesso e non concesso che io le abbia mai avute) le ho gettate alle ortiche nel 2009 quando ho preso pubblicamente le distanze dalla politica urbanistica di Franco Riva e dal gruppo Giussano democratica (i cui rappresentanti principali sono in buona parte confeluito nel pd) che quella politica ha condiviso.

Scelta che ho pesantemente pagato anche a livello personale.

 
La rottura consumata con il pd mi ha portata – se si esclude la brevissima esperienza della campagna elettorale nella Lista civica Io rispetto Giussano dell’assessore Ettore Trezzi  - come si dice ad appendere  le scarpette al chiodo.

La scelta di ritirarmi completamente a vita privata è divenuta irrevocabile e definitiva dopo la brutta pagina della mia abortita designazione ad assessore nel Comune del Lissone, quando nel maggio/giugno 2012 il pd mi ha prima chiamata in giunta e poi liquidata in modo piuttosto squallido, con accuse che andavano a colpire, ancora una volta, la mia sfera personale.

Visto l’accanimento del pd nei mie confronti – nonostante l’inizio nelle more  del processo che vede coinvolto su  Franco Riva - ho deciso che era meglio starne fuori.

Ho mandato in pensione il blog che gestivo, ed ho deciso che era meglio dedicarsi al lavoro ed ai viaggi. Strada sulla quale ero intenzionata a proseguire

 

Ho ripensato alle mie posizioni quando ho visto lo scenario che si stava delineando.

Con il ritorno da un lato sulla scena a tessere le fila della politica persone che – nulla di personale – erano in consiglio comunale quando ancora io non ero nata. Correva l’anno del Signore 1975.

Dall’altro con candidature che stavano presentando proposte di gestione amministrativa assolutamente inconsistenti.

 

"Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle"

Sarà colpa dell’irruento temperamento dell’ariete, o forse del  sangue mezzo calabro che mi scorre nelle vene  …ma preferisco  assumermi la responsabilità di cambiarle.

Sollecitata da numerosi concittadini, stavo pensando di capire come muovermi, quando- come si dice- come per magia si è concretizzato Vincenzo Zorloni.

 
Zorloni cui rivolgo un duplice doveroso ringraziamento.

 
Un ringraziamento da cittadina, per il lavoro da amministratore.
Un apprezzamento come si dice, manifestato in tempi non sospetti, sul social network, scatenando - mi dicono - non poche reazioni stizzite.
Non posso, da cittadina, che esprimere a Lui e (quindi indirettamente a Gian Paolo Riva che lo ha voluto nella sua squadra) la mia più sincera gratitudine perché, per cinque anni, ha curato la mia città, con l’amorevole attenzione che il buon padre di famiglia utilizza nel tenere in ordine la propria casa.

Ha effettuato (penso all’area noceto..e all’area  laghetto) degli ottimi interventi di riqualificazione, costruendo spazi verdi fruibili.  Ha prestato particolare attenzione alla pulizia della città: ed una città pulita viene percepita come sicura.
Ha effettuato – come ricorda nel suo libro bianco sulla manutenzione degli edifici scolastici e sul quello della rete e dei parchi -  - un’opera di attenta manutenzione del patrimonio comunale.

Creando aree che non solo permettono agli amici a  quattro zampe di sgambettare,  ma che sono essi stessi diventati centri  di socializzazione per i padroni. ….
Il tutto con poche, pochissime risorse economiche, ma con grande dispendio di quello che è il bene che tutti noi possediamo e che nessuno ci restituisce: il nostro tempo ed il nostro impegno.

Un secondo luogo ringraziamento, personale, lo devo a Zorloni per la stima dimostrata nei miei confronti. Vengo considerata personaggio piuttosto spigoloso. Poco incline al compromesso. L’espressione tecnicamente più usata è “ingestibile”.
 L’avermi proposto come candidato sindaco della sua lista, rappresenta sicuramente una scelta di coraggio (direi al limite dell’incoscienza).

Una scelta che, a quanto mi risulta, ha già pagato personalmente.

Fatte queste debite premesse, perché ho accettato di diventare il Candidato Sindaco nella lista del Fare Zorloni, assessore uscente della giunta di centro destra di Gian Polo Riva?

Ho accettato questa candidatura in primo luogo per una ragione molto egoistica: voglio bene alla mia città, e vorrei che  Vincenzo continuasse a lavorare per Giussano. 
So per esperienza che in cinque anni di mandato si riescono solo ad impostare i progetti per ridisegnare una citta.… 10 anni, due mandati elettorali, sono il tempo necessario per portarli a compimento.

In secondo luogo, ho accolto l’invito di Vincenzo di fare il sindaco della sua lista perché credo che, soprattutto oggi, nel clima di pessimismo e di antipolitica che ci governa, occorra avere il coraggio di rischiare, di scardinare gli schemi  e di percorrere nuove strade se  queste  possono portare un beneficio comune. Rimettendo in discussione modelli consolidati di cui ormai  tutti noi siamo stanchi. Senza la paura di tentare qualcosa di nuovo.
Norberto Bobbio ricordava come fosse compito dei partiti selezionare, aggregare e infine trasmettere le domande che provengono dalla società civile per farli diventare oggetto di decisione politica.

Oggi- è sotto gli occhi di tutti- i partiti sono incapaci di dare queste risposte. E se vogliono sopravvivere devono necessariamente avviare un percorso di serio cambiamento.

 
Il successo di Grillo dimostra quanta voglia di cambiamento ci sia nell’elettorato stanco delle vuote contrapposizioni ideologiche tra i due schieramenti di centrodestra e centrosinistra che paiono somigliarsi in tutto. Vicende giudiziarie incluse (E’ di questi giorni la notizia dell'arresto del sindaco pd di Valmadrera ).

 

Una contrapposizione quella tra destra e sinistra, ottocentesca ed obsolete.
Oggi la partita si gioca tra progressisti e conservatori
Tra chi vuole cambiare e chi vuole preservare lo status quo delle logiche, e dei poteri forti costituiti.

Il professore Cacciari in una intervista, alla domanda se abbia senso parlare oggi di destra e sinistra risponde:". Quello che ha senso oggi è ridefinire una politica di cambiamento. Le soluzioni non si collocano più a un preciso punto della scala che va da destra a sinistra. Le soluzioni non le trovi nell'apposita casella, le devi cercare nelle trasgressioni della topografia politica, nell'uscita "catastrofica" dal piano bidimensionale. L'elettrone, ci dice la scienza, non ha un luogo, è un fascio di onde. Così deve essere il pensiero politico. Io cominciai a dialogare con gli intellettuali di destra trent'anni fa. Mi maledirono per questo. Urgente è il fare. Rivolgersi ai problemi. Chiedersi cosa è Europa, cosa è nazione, come si affronta la globalizzazione. Non c'è un prontuario di sinistra per queste cose, perché la disposizione concettuale destra- sinistra è arcaica, lineare, mentre il mondo oggi è multidimensionale".

 

La mia candidatura vuole essere un segno di cambiamento: senza mettere in discussione nulla di quella che sono.

Sono cresciuta tra azione cattolica e salamelle alla feste dell’unità.
Questa sono e questa resto. La mia granitica coerenza chi mi conosce non può certo metterla in discussione.
Sono però disponibile a mettermi in gioco, ad aprire un confronto costruttivo (senza pregiudizi) anche con i componenti delle altre liste che hanno deciso di sostenermi per rottamare (visto che il termine va tanto di moda).

 

Prima di avviarmi alla chiusura rivolgo ufficialmente e pubblicamente il mio invito ad Adriano Corigliano, qui presente, ed ai ragazzi della sua squadra come Greta Galimberti (futura collega nella professione) a sostenere la mia candidatura.

 

Voglio una squadra giovane e dinamica, che abbia il coraggio di scardinare schemi che oggi, nel 2014 non hanno ragione d’essere.

 
Chiudo, quindi con un secondo appello.
Proprio perché la percepisco come candidatura come servizio - Paolo VI definì la  Politica come “la forma più alta di Carità “-  chiedo ai miei concittadini  sostegno in campagna elettorale. Segno di una reciproca assunzione di corresponsabilità.
Visto che in molti mi hanno chiesto di candidarmi, io ci metto la faccia, ma voi non fate di me un generale (o generalessa… non vorrei qualche quota rosa ne avesse a male) senza esercito.

3 commenti:

Rossano Maitan ha detto...

Buona fortuna!Anch'io voglio bene a Giussano e penso in modo particolare alle aree verdi. Quindi anche buona continuazione del bel lavoro fatto dall'attuale amministrazione.

Anonimo ha detto...

Si, ci metti la faccia...
Il lavoro è quello che è ..

Un pò di anni di visibilità va sempre bene per il futuro lavorativo.
Un pò di belle promesse in campagna elettorale e poi si tira a campare.

emanuela ha detto...

.....fortunatamente ( ed a differenza di molti ) ...non ho bisogno della politica per lavorare...