domenica 9 dicembre 2012

Io voto di Stefano

 
Il 15 di dicembre si vota per le primarie lombarde. Il popolo del centro sinistra potrà scegliere il candidato alla presidenza della nostra regione. Tre i nomi ai blocchi di partenza Umberto Ambrosoli il figlio dell'Eroe Borghese, la ginecologa Alessandra Kustermann ed  Andrea Di Stefano economista direttore della rivista valori.
Certo la data non aiuta la partecipazione democratica.

Troppo vicina alle primarie nazionali. Troppo prossima al Natale, concede un tempo eccessivamente limitato per poter consentire di conoscere i candidati.

Un  tempo ridotto che, chiaramente, penalizza gli outsider. Ovvero Alessandra Kustermann ed Andrea di Stefano che non potranno beneficiare del tentacolare apparato, diffuso sul territorio,  del pd e di sel. La dirigenza dei partiti si è, infatti, schierata con  Ambrosoli.  

L’avvocato Milanese (così si legge sulla stampa) ha incassato poi il pieno appoggio non solo dell’Api (per la nota senatrice brianzola Emanuela Baio Ambrosoli è talmente autorevole che le primarie non servono neppure) ma anche dei big della prima repubblica. (incluso qualche  "pentito" del Governo Berlusconi, come La Malfa).
La partita sembra data, quindi, per chiusa. 
Ed il fatto che tutto l'establishment si sia schierato con il cavallo vincente, né è implicita conferma.  

Io ho deciso che voterò Andrea Di Stefano.  
Un candidato che non vive nei salotti della "Milano bene," ma che conosce  – perché lo ha girato in lungo ed in largo – tutto il territorio Lombardo.   
Che si presenta con un programma chiaro che ha come capisaldi la difesa dei beni comuni, la legalità e la trasparenza. Che pone attenzione al welfare ed ad un’economia responsabile e solidale.  
Che dice stop al consumo di suolo. Che propone  un piano socio-sanitario di riorganizzazione regionale, che rappresenti  una decisa inversione di tendenza del modello Formigoniano....

E soprattutto che non è zavorrato dal fardello di quelli che a volte ritornano…e di quelli che di andarsene non ne vogliono sentire parlare......

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La Malfa e Mazzotta che sostengono Ambrosoli. Se é questo Mazzotta http://affaritaliani.libero.it/milano/santa-politica-rumors-roberto-mazzotta-280212.html andiamo bene.
Praticamente Mazzotta sostiene Ambrosoli, Mazzotta però stava nel Mep con Andreotti il quale era vicino a Formigoni. In definitiva se vince Ambrosoli che cosa cambia in Regione Lombardia?
Ma non é che il Pd é stato scalato da Cl? Perché viene il sospetto....

emanuela ha detto...

esatto...eccoli qui..


http://www.pensalibero.it/2012/12/giorgio-la-malfa-e-roberto-mazzotta-per-ambrosoli/
" 9 dic 2012

Giorgio La Malfa e Roberto Mazzotta per Ambrosoli

Lunedì 10 dicembre alle ore 17 al grattacielo Pirelli (via Fabio Filzi 22) quinto piano, sala consigliere Bettoni

Giorgio La Malfa e Roberto Mazzotta

spiegheranno le ragioni per cui sarebbe bene votare Umberto Ambrosoli a presidente della regione lombardia.

Restiamo a disposizione per ulteriori informazion"



Quanto a la Malfa, figlio di Ugo, classe 36..
leggi su... wikipedia..

nel 1992 esce dal governo Andreotti VII, dand

Nel corso degli anni novanta, La Malfa guida il partito all'interno della coalizione di Alleanza Democratica, promossa dallo stesso Partito Repubblicano Italiano p

condannato in via definitiva a 6 mesi e 20 giorni nel Processo ENIMONT per finanziamento illecito al partito, entra nella fase discendente. ... si dimette da segretario, lasciando il posto per alcuni mesi alla reggenza di Giorgio Bogi.

1994... con il Patto per l'Italia, si presenta alle elezioni politiche del 1994.

Nel 1996 sostiene la candidatura di Romano Prodi a presidente del Consiglio, aderendo alla coalizione dell'Ulivo.

Dal 1998 ha un atteggiamento critico nei confronti del centro-sinistra, astenendosi in occasione del voto di fiducia ai governi di Massimo D'Alema e Giuliano Amato.

Nel 2001 passa alla coalizione di centrodestra della Casa delle Libertà guidata da Silvio Berlusconi.

La Malfa entra nel Governo Berlusconi III (2005-2006) il 22 aprile 2005 come Ministro per le Politiche Comunitarie, subentrando a Rocco Buttiglione.

Alle elezioni politiche 2006 viene eletto alla Camera nelle liste di Forza Italia.


Nel marzo 2007 a seguito della formazione della componente politica «Repubblicani, Liberali, Riformatori», diviene Vicepresidente del gruppo Misto.

Rieletto alle elezioni politiche 2008, si iscrive al gruppo parlamentare del Popolo della libertà.
Il 5 settembre 2008 lascia il PdL e si iscrive al gruppo Misto della Camera.

Il 24 settembre 2009 annuncia pubblicamente il suo distacco dalla politica del governo Berlusconi IV, tramite una lettera aperta al Corriere della Sera[1].

ED ORA 2012...RISALE SUL CARRO DEL CENTROSINISTRA....MOLTO MOLTO BENE....

Anonimo ha detto...

Però La Malfa che destino, per tutti é sempre stato solo Giorgetto il figlio di Ugo. Non che nella sua vita abbia mai lavorato o fatto granché.... É un po' lo stesso destino di Bobo Craxi. Lí c'é poi anche il nome che non aiuta.