martedì 6 luglio 2010

L'assessore si dimette

Di qualche minuto fa la notizia delle dimissioni di Romeo Mesiano, l'Assessore a Sport, pubblica istruzione e commercio del comune di Giussano.
Un vero e proprio fulmine che raggela la surriscaldata aria di questo luglio focoso.
Le ragioni del taglio del cordone ombelicale con il Sindaco Riva le sapremo solo dopo stasera.... Certo, che ci fossero dei dissapori nella maggioranza non era un mistero per nessuno.
Ma dopo le rassicurazioni della Consigliera Cassina al Giornale di Carate (ho qualche problema a caricare la pagina ...) si pensava che la tempesta fosse ormai passata ...

10 commenti:

Anonimo ha detto...

... ne sentiremo la mancanza !!??!! Io no !! Chissà che metta la testa a posto e si cerchi un posto .. di lavoro !

Andrey Vyshinsky ha detto...

Il vero problema di questa maggioranza è la mancanza di passione politica. I suoi componenti (quasi tutti) sono solo una massa informe di arrampicatori sociali, professionisti che pensano alla politica come ad una scorciatoia per “sistemarsi”. Queste persone di Aristotele e dell’amministrazione della “polis” per il bene del popolo non ne sanno nulla, lo stesso vale per Weber o Giovanni Sartori, grandi teorici della politica intesa come bene comune. Affermando questo però, non intendo salvare le altre maggioranze che sono figlie, anche loro purtroppo, di ciò che Berlusconi ha “insegnato” a molti. Soprattutto agli aspiranti politici. Va da se che generalizzare è sbagliato, cadremmo nel teorema “tutti colpevoli, nessun colpevole” per cui torniamo a quanto detto all’inizio di questo commento e poniamo dei distinguo rispetto ai giudizi sui protagonisti. Della maggioranza attuale io salverei tre esponenti. Il primo: “la cariatide” Riva Arch. Gian Paolo, vero pilastro (democristiano) di questa maggioranza, con lui ho in comune, ma lui non lo sa, la fede calcistica: il Milan. Il secondo: il liberale (malagodiano) Trezzi Avv. Ettore, con lui ho in comune (e neppure lui lo sa), anche se in modo più blando, la passione per i campi in terra rossa. Il terzo: Citterio “via Bellerio” Marco, non so quasi nulla se non che è nato nel 1980 e milita in un partito che non riscuote le mie simpatie, almeno fino a quando ci saranno soggetti come Calderoli e Borghezio. Di lui apprezzo la discrezione (apparente?) che per un leghista non è la norma.
Suo
Andrey Vyshinsky

Andrey Vyshinsky ha detto...

Gentile Emanuela,
temo di doverle delle scuse. Niente di grave, un infortunio lessicale in un momento di relax, complice un equo-solidale happy hour.
Mi spiego meglio. Tutto è nato mentre polemizzavo, amabilmente, sul blog del PD, col compagno Roberto, al secolo Munarin, suo antico partner di corsa campestre.
Mi permetto queste “boutade”, avendo verificato, epistolarmente, la vena ironica e in qualche caso dissacrante di Munarin.
A chiusura del paragrafo di finto gossip e prima di iniziare con gli argomenti seri (come sto facendo ora), chiudevo con un’esortazione, che al momento m’era parsa carina, e cioè: God save the queen!
Mi creda, Beacco Avv. Emanuela, nulla era più lontano dai miei pensieri di volerle affibbiare l’epiteto di “Queen”. E’ stato il post di Munarin (che, nella risposta, per brevità s’è limitato a chiamarla solo queen) a farmi capire che ciò che avevo scritto poteva suonare, quantomeno, “irriverente”. Queen, Regina, dava luogo ad allusioni veramente poco edificanti. Una per tutte, quella che mi ha convinto che le scuse erano d’obbligo (oltre alla possibilità di scansare una querela) è stata l’identificazione con Tim Curry l’ineguagliabile interprete della Drag Queen in Rocky Horror Picture show, che Lei, pur essendo molto giovane, certamente conoscerà.
Esaurito il capitolo scuse, passiamo ora alla parte più interessante: la sua presenza all’happy hour equosolidale. Bisogna prendere atto che nonostante la lontananza dagli scranni del Consiglio comunale, la sua presenza desta ancora un certo interesse. Sarà forse per la mise da avvocato in odore di arringa finale o per l’atteggiamento allegro, quasi scanzonato, ma la sua comparsa in quel consesso di consumatori equo-solidali è servito ad aggiungere alle chiacchiere anche qualcosa di cui parlare e cioè: il ruolo della Beacco nella politica giussanese. Sembra il titolo di un convegno ma tant’è. I commenti dei difensori della “mise” alludevano alla mantide religiosa in versione arrampicatrice sociale, gli altri invece decantavano la figura del politico donna, con trascorsi da oratorio, giovane, carina e anche rappresentativa (la Mosca o la Madia per intenderci) però anche facile da gestire. Doti, queste ultime, che però non paiono appartenere alla Beacco. Questo almeno è il mio pensiero.
Essere li, da semplice consumatore ed ascoltare i sagaci commenti sull’attuale amministrazione, moderati da cattolici che votano Lega non ha prezzo.
La situazione DAGOSPIA è scattata al momento dell’incontro Beacco – Elli (in rigoroso ordine alfabetico) dal chiacchiericcio si è passati alle occhiate d’intesa, alle toccatine di gomito, tutto però con rigoroso distacco.
Naturalmente anch’io mi sono chiesto quale fosse l’argomento della conversazione: un consiglio sui colori della tempera per imbiancare la casa della Beacco o gli insediamenti del PP1? Il cambio di destinazione del terreno per l’outlet o le ambizioni politiche dell’ex Presidente del Consiglio, dell’ex compagna di partito, dell’ex ecc. ecc.? E se fosse in atto un tentativo di riavvicinamento al PD? La vecchia nomenclatura (che pare essersi volatilizzata) non vedrebbe certo di buon occhio questa cosa, anzi, la vivrebbe come una sconfitta, ma al PD giussanese, oggi, gioverebbe qualcuno con un po’ d’esperienza amministrativa, magari in attesa che giovani di belle speranze crescano. Purtroppo non abbiamo cavato un ragno dal buco, anzi a dire il vero non abbiamo trovato neppure il buco. Perché non ce lo dice Lei Avv. Beacco, non ci lasci nelle ambasce! Comunque vada: God save the queen!
Suo
Andrey Vyshinsky

Andrey Vyshinsky ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Andrey Vyshinsky ha detto...
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Anonimo ha detto...

N.B. al sagace Vyshinsky: grazie dell'ultimo indizio distillato riguardo alla sua misteriosa identità (sarà felice di sapere che a tal proposito sta prendendo piede, tra i suoi estimatori ma anche no, un "toto Andrey Vyshinsky"); mi duole informarla però che, corre voce, il sindaco democristiano abbia gioito per il triplete di Mou, al che si deduce che la sua fede non sia, per fortuna, milanista.

Andrey Vyshinsky ha detto...

Innanzitutto "grazie" all'anonimo, che per comodità chiamerò Roberto, e che mi definisce sagace. I complimenti alimentano come null'altro il mio EGO, purtroppo però sono appena rientrato da una trasferta lunga e ho una doccia e un letto che mi aspettano. A loro non rinuncerei neppure per le grazie (siamo su un blog pubblico) di Naomi Campbell, per cui ho solo (per ora) due cose da dire, la prima: sono solo i "cretini" che non cambiano idea. La seconda: non essendo uno sportivo posso ricordare male. Io però non credo. Quello che mi stupisce invece è l'interesse per l'identità di Andrey Vyschinsky. Con un premier che vanta fra le sue amicizie Lukashenko, Putin e Gheddafi, io non mi stupirei se qualcuno scoprisse che Andrey Vyschinsky, per un caso di omonimia, è il vero nome. La doccia è pronta, Naomi no, ma chissenefrega! A presto.
il vostro
Andrey Vyschinsky

Anonimo ha detto...

Al sagace Vyschinsky: l'idea che possa trattarsi di un'omonimia anagrafica anzichè di un nome d'arte le toglie fascino, sa?
Era inquietante (e molto divertente) pensare che esiste un blogger che ha scelto di chiamarsi come il principale inquisitore delle grandi purghe staliniane, "particolarmente noto per la sua efferatezza e mancanza di scrupoli nell'estorcere confessioni dai prigionieri, in totale spregio delle più elementari norme di umanità e in aperta violazione dello stesso codice penale sovietico" (fonte Wikipedia).

emanuela ha detto...

Preg.mo Sig.
Vyshinsky (chissà che questo non sia veramente il suo effettivo nome…)

Le do’, innanzitutto, il formale benvenuto sul mio blog. Considerato l’interesse che la sua figura ha destato tra gli addetti “ai lavori” non posso che essere onorata di averLa tra i miei interlocutori.

Brillante. Colto. Ironico al punto giusto. Attento osservatore ( e …stando a quanto emerge dai suoi commenti, pure uno sportivo ed un gran lavoratore).

Se non fossi così allergica al matrimonio, potrei pensare che Lei sia proprio … l’ uomo ideale da sposare…
Quanto all’episodio “the Queen” non si rammarichi troppo. Sono abituata a “complimenti” decisamente peggiori.
Alla fine l’allusione riguarda solo la mia integrità morale. Tutto sommato va quasi bene.
Se non altro, almeno questa volta, non sì è messa in dubbio la mia sanità mentale …

Lei chiede quale sia il mio ruolo nella politica giussanese.
Mi creda, sarei ben felice di risponderLe, se solo ne avessi una vaga idea....

Andrey Vyshinsky ha detto...

Per l’anonimo numero due.
Per prima cosa, Lei mi scuserà, ma devo correggerLa (deformazone professionale) Vyshinsky si scrive senza la c tra la s e l’acca.
Per secondo trovo preoccupante il ricorso a Wikipedia, che gode di tutta la mia stima ma ha problemi di sintesi, per avvalorare l’identità di un personaggio che, come Lei scrive, ha goduto di una certa notorietà negli anni dell’URSS di Stalin. Fu ministro degli esteri e fu lui ad opporsi al piano Marshall in un memorabile discorso all’Assemblea generale dell’ONU. Questo per dimostrarLe che ne so più di Lei.
Sto scherzando naturalmente!
Con tutti quegli impegni dove trovasse il tempo per “estorcere confessioni” e praticare l’inquisizione Dio solo la sa. Però, se lo dice Wichipedia…
Questo però spiegherebbe l’assidua frequentazione del nostro (purtroppo) Premier con l’amico Putin: che sia lui il detentore dei segreti della teoria della dilatazione dello spazio e del tempo tanto cara ad Einstein?
Battute a parte, il nome di Vyshinsky fu sdoganato parecchi anni or sono dal Presidente emerito Francesco Kossiga che così chiamava l’allora giudice Luciano Violante, poi diventato onorevole, nelle file del PCI, che con Caselli “disturbavano” il pentapartito guidato da Craxi. Non sono certo un estimatore di Vyshinsky, di lui però mi piace ricordare una frase che faceva più o meno così: “Alla politica servono uomini che entrino nel partito per servirlo non per servirsene.
Dasvidania.
Suo
Andrey Vyshinsky